Book-Gate: Terzo Capitolo della Saga…un Commento di Mastro Titta.

26 Gennaio 2023 Pubblicato da Lascia il tuo commento

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Mastro Titti offre alla vostra attenzione qualche riflessione sugli ultimi eventi editoriali legati alla vita della Chiesa, e ai tempi che stiamo vivendo. Buona lettura e condivisione.

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Book-gate: terzo capitolo della saga

E siamo a tre. Anche il file di stampa del quasi testamento postumo di Benedetto XVI, Che cos’è il cristianesimo, gira indisturbato per email e chat. In questo caso, l’editore vittima è Sua Maestà Mondadori, che va ad aggiungersi a Cantagalli (vittima nel caso del vituperato Dal profondo del nostro cuore, a firma Sarah-Ratzinger-Benedetto XVI) e Piemme – Nient’altro che la verità, il recente memoriale a firma Gänswein-Gaeta.

Tre indizi fanno una prova in qualunque processo. Oppure diciamo che i casi sono molti di più, e molto meno illustri, dunque se ne parla meno o per nulla. Magie del digitale, violazioni del copyright come se piovesse, potenziali cause che gli autori, già affievoliti da vendite modeste e diritti da fame, possono intentare ai propri editori, che sono responsabili dello sfruttamento commerciale dell’opera e del supporto fisico.

Ci sono altri elementi a carico. Ad esempio il fatto che tutte e tre le opere menzionate hanno sollevato dei vespai mica male. In almeno due casi su tre (Cantagalli e Mondadori) la questione sacerdozio è per lo meno centrale, mentre la terza riguarda molto da vicino questioni di fede e potere che investono essenzialmente presbiteri.

Ripeto: nessuno dei tre editori è così pazzo o sprovveduto da danneggiarsi ed esporsi ad un’infinità di problemi reputazionali di questa portata. Tuttavia, i file di stampa che recano i marchi editoriali circolano indisturbati. Qualcuno li ha fatti uscire, dunque. E qualcuno dall’interno.

L’opera integrale viene diffusa per promozione presso giornali e vaticanisti? Benissimo, anzi malissimo, ma in tal caso dovrebbero essere reperibili anche i file di altri autori di grido. Si tratta di un errore marchiano dell’editore, e al contempo di una grave mancanza deontologica del giornalista, o della testata.

Una raffinata strategia di marketing? Raffinata e molto stupida, perché come ho già fatto notare si tocca il rapporto fiduciario fra autore ed editore: nessuno darebbe più un libro ad un tizio che non è in grado di garantirne lo diffusione e lo sfruttamento commerciale.

Si può anche ipotizzare, e qui si entra a testa bassa nel complottismo puro, che in Vaticano pensino a ritirare dal commercio opere spiacevoli, e allora ci si tuteli diffondendo comunque il contenuto in modo da sottrarlo ad operazioni di repulisti. Vorrebbe dire essere tornati al tempo dei samizdat, o dei volantini della Rosa Bianca.

L’editoria in genere non gode di buona salute, figuriamoci quella cattolica. È forse dai tempi della trilogia de Il Nemico, di Michael O’Brian, che non esce un’opera di narrativa che diventi un best-seller mondiale.

Passi per Piemme e Cantagalli, che sono di bandiera, ma che un editore laico come Mondadori caschi nella trappola dimostra chiaramente che il problema non è tanto chi pubblica, ma il contenuto dell’opera.

Allora conviene chiedersi: cui prodest? Senza avere fretta di arrivare ad una risposta, ma tenendo le antenne belle dritte.

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