Ettore Gotti Tedeschi. Perché nel PNRR non c’è Sostegno alle Nascite?

5 Dicembre 2022 Pubblicato da Lascia il tuo commento

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ieri, dopo che abbiamo ricevuto l’articolo di mons. Ics, che trovate qui e anche qui, abbiamo scritto al prof. Ettore Gotti Tedeschi, per chiedergli se avremmo potuto pubblicare l’articolo uscito su La Verità di domenica 4 dicembre. Con la consueta cortesia ci ha inviato il testo che siamo onorati di pubblicare. Buona lettura.

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Perché nel PNRR non c’è sostegno alle nascite? Ettore Gotti Tedeschi

 

– Nel PNRR non mi pare ci siano incentivi al maggior motore di sviluppo economico in Italia: la natalità. Perché? Perché probabilmente, se ci fossero, si creerebbe un conflitto culturale, più che socioeconomico-ambientalistico. Perciò proporrei al Ministro della Cultura Sangiuliano di rifletterci su.

Le ragioni che spiegano questo problema nella nostra dotta e colta Europa e nel dottissimo Occidente, non sono economiche, sono culturali, ma non tanto malthusiane (da Robert Malthus 1766-1834), si radicano nella cultura classica europea ispirandosi addirittura a Platone e Aristotele.

La necessità di regolare le nascite per evitare chissà quali squilibri di disponibilità di risorse alimentari, fu proprio auspicata già da Platone (427-347 a.C) che pretendeva fosse lo stato a regolare le nascite, seguito dal discepolo Aristotele (384-322 a.C) che, avendo una idea pre-cristiana sul valore della vita e dell’anima, aveva persino previsto restrizioni di ogni genere alla procreazione. Ma persino un santo e dottore della Chiesa, san Girolamo (IV sec. d.C.), pur essendo un eremita, si era convinto che il mondo fosse già sovrappopolato, raccomandando implicitamente vita ascetica e celibato, quale soluzione…

 

– Oggi, sul tema natalità in Italia, sembra sappiamo fare e leggere soprattutto statistiche e previsioni. Spesso anche errate e senza spiegazione delle cause, senza conclusioni programmatiche, normalmente solo lamentose. Ma non sempre. Due settimane fa (il 15 novembre) il Sole 24Ore ha proposto un eccellente articolo sulla demografia (scritto dal prof. Alessandro Rosina), in occasione dell’annuncio che siamo 8Mld. Questo articolo ben documentato spiega che siamo sì 8 Mld, ma in Europa e USA siamo 1.1Mld (il 12%) e nel 2050 su previsti 9.7Mld di persone, in Europa e Usa saremo sempre solo 1.1Mld (10%circa). Siamo e saremo 1.1 Mld, come anche eravamo negli anni ’70 su 4 Mld di persone (perciò il 25%). Così mentre negli anni ’70 Europa e Usa controllavano più del 90% del Pil mondiale oggi controllano poco più del 40%. E conseguentemente, se non reagiscono, negli anni 2050 controlleranno il 20% del Pil.

 

– Solo l’Occidente è riuscito a bloccare le nascite, ma anche a produrre il dissesto geopolitico-economico che stiamo affrontando. E c’è riuscito per ragioni, chiamiamole, culturali, che non devono esser messe in discussione, pertanto non è possibile rimediare agli errori fatti. Dobbiamo affermare, e credere, che siamo troppi e andiamo ridotti. E noi dotti occidentali che sappiamo leggere e scrivere in 3 o più lingue, abbiamo assimilato questa buona notizia. Ora poiché dal punto di vista economico preferisco non dire quale conseguenza avremmo continuando così, insisto nel dire che è problema “culturale “.

Infatti grazie alla convinzione di eccessiva natalità (in Occidente) siam diventati più poveri, ma anche più “inquinati” dato che in Occidente abbiamo compensato la flessione della crescita del PIL dovuta al calo nascite, con consumismo crescente, che per esser perseguito ha dovuto delocalizzare le produzioni a basso costo (e bassa attenzione all’ambiente) in Asia. Sempre più alti consumi individuali in Occidente e produzioni in Oriente han concorso a produrre il problema ambientale. E più siamo o ci sentiamo inquinati, più propendiamo per ridurre ancor più la natalità… Senza riflettere che tutto ciò è nato per avere interrotto (solo in Occidente) le nascite, per prevenire il conflitto “ambiente da tutelare” dall’uomo avido cancro della natura. Il “diavolo fa le pentole ma non i coperchi” … senza dubbio.

Peraltro anche Caino era proto-malthusiano ambientalista. Abele era di troppo per lui e in più inquinava l’ambiente sacrificando a Dio i migliori armenti del suo numeroso (e inquinante) gregge.

 

-Più cultura per tornare a fare sviluppo economico veramente inclusivo e sostenibile, caro Ministro Sangiuliano. Cultura e formazione intellettuale e morale. Da far finanziare con il PNRR.

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