IDLIB. TUTTI PRONTI? SI GIRA! PER UN NUOVO “ATTACCO CHIMICO”. PARLA MONS. GEORGE KHAZEN.

26 Agosto 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

Dalla Siria giungono notizie poco incoraggianti. Ormai in mano ai terroristi aiutati e finanziati dall’Occidente c’è solo più la zona di Idlib; ma come scrive don Lazzara, che è in continuo contatto con i cristiani del Paese, “Gruppi armati di terroristi da #Idlib hanno rapito sabato pomeriggio un gruppo di bambini e giovani dalle città di Al Zerba e al-Mughair nelle campagne di #Aleppo per usarli nella ‘sceneggiat’ false flag chimico”. È il vecchio stantio copione che è stato usato più volte: un attacco chimico da parte del governo (ma perché dovrebbe? Qual è l’interesse?” per giustificare un qualche tipo di intervento straniero, oltre a quelli che Israele compie secondo il suo ghiribizzo senza dare conto a nessuno, tanto meno ai soi disant custodi della legaltà internazionale. Si registrano anche movimenti di elmentti bianchi secondo le istruzioni dei loro padroni americani”.

Si perché quello che ha previsto il vescovo si sta realizzando. C’è un movimento di elmetti bianchi, gli umanitari di giorno e terroristi di notte sempre presenti nelle operazioni di immagine necessarie alla guerra di propaganda. E come ha già fatto nei giorni scorsi, Stilum Curiae rilancia un articolo de “L’antidiplomatico”, in cui un vescovo siriano racconta che cos’è davvero la vita a Idlib, sede dei ribelli “moderati”.

Idlib è la città dove sono asserragliati i gruppi jihadisti che per anni hanno occupato una parte di Damasco. I media mainstream preparano le consuete fake news

Idlib è l’ultima roccaforte dei ribelli nel nord della Siria. È qui che, sconfitta dopo sconfitta, si sono asserragliati i gruppi jihadisti che per anni hanno occupato una parte di Damasco, di Aleppo, della Ghouta orientale con epicentro a Douma e Daraa. È qui che, molto probabilmente, ci sarà la battaglia finale che chiuderà, almeno militarmente, la guerra in Siria. Intanto fonti del ministero degli Esteri siriano, hanno riferito, la denuncia senza mezzi termini di Damasco su una dichiarazione rilasciata nei giorni scorsi, congiuntamente da Stati Uniti, Francia e Regno Unito: “Il governo siriano è accusato di pianificare l’utilizzo di armi chimiche nella sua imminente offensiva anti-terrorismo nella provincia di Idlib”. Il Consigliere per la sicurezza nazionale USA, John R. Bolton è stato molto più esplicito: “Gli Stati Uniti risponderanno duramente se il governo siriano utilizzerà le armi chimiche ad Idilb”. Tradotto in linguaggio corrente significa che sono preoccupati per le sorti della città capitale dei terroristi di AlNusra, (che è una filiale di AlQaeda), da loro finanziati e sostenuti, con l’appellativo “ribelli moderati”. Sta prendendo forma il solito “cliché mediatico” per ripetere e giustificare gli eventuali attacchi criminali che hanno preceduto le offensive contro la Siria, e messe in atto dagli stessi terroristi. Contemporaneamente la Russia, tramite il Ministro degli Esteri Lavrov, ha invitato “tutte le truppe straniere presenti illegalmente in Siria senza il permesso di Damasco, di lasciare il territorio siriano”. La cassa di risonanza dei media non si è fatta attendere: la (dis)informazione, ha messo i piedi sull’acceleratore, tramite un tweet del colosso Sky news, scrivendo: “A Sky news è stato concesso l’accesso esclusivo nella provincia di Idlib in Siria, mentre le forze del Presidente Assad, si preparano a tentare di riconquistare l’area ancora controllata dai ribelli”. “Sky news has been given exclusive access to Idlib province in Syria as president Bashar al-Assad’s forces prepare to try and recapture the final rebel-held area of the country”. Avete letto bene! Sky news, annuncia di aver “ottenuto” un permesso esclusivo per entrare nella provincia di Idlib dai gruppi terroristici, per documentare lo scontro finale tra le forze governative e i “ribelli”. Li chiamano ribelli e non gruppi terroristici! I giornalisti, entrano in un paese, non con il permesso delle legittime autorità, ma dagli occupanti terroristi. Questa storia la dice abbastanza lunga sull’informazione deformata che viene offerta al grande pubblico!

Diamo la parola a Mons. George: “Purtroppo la scusa dell’uso delle armi chimiche è una storia vecchia. E’ stata sempre adoperata per attaccare la Siria. Il governo, ha chiesto continuamente alle Organizzazioni Internazionali, all’ONU, di mandare una commissione per verificare realmente se sono state utilizzate armi chimiche da parte delle forze armate siriane. Idlib, è l’ultima zona in mano ai ribelli. La riconquista dell’area significa la fine della guerra. I soliti potenti, sostenuti dal mainstream, hanno ricominciato la propaganda per attaccare la Siria. Abbiamo il presentimento, che stanno preparando una offensiva simile a quella di Douma, per potere cambiare l’esito della battaglia. Speriamo di no! Purtroppo quelli che hanno inscenato l’uso delle armi chimiche, hanno richiamato ad Idlib, gli “white helmets” (elmetti bianchi), per ripetere la stessa operazione. Ci auguriamo che non mettano in atto un altra terribile e devastante commedia a danno della Siria. Il governo centrale, -scusate il paragone-, non è così “pazzo” da usare le armi chimiche, -come non lo è stato nel passato-, in una fase decisiva della guerra, per attirarsi la reazione negativa delle grandi potenze internazionali”.

Nel caso di Douma, è stato dimostrato nel rapporto preliminare preparato dagli osservatori internazionali dell’Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche), “di non aver rinvenuto prove di attacchi chimici con gas nervino da parte dell’esercito regolare siriano contro la città di Douma, alla periferia di Damasco”. Dopo lo scontro di Douma, e la resa dei terroristi, l’esercito Siriano ha rinvenuto nei tunnel e nei magazzini utilizzati dai terroristi, una quantità spaventosa di armi -molte di produzione occidentale-, compresi tutti gli strumenti per assemblare le armi chimiche: “non vogliamo -dice con fermezza Mons. George-, che si ripeta la storia del lupo e dell’agnello! Il lupo che accusa l’agnello di rubare l’acqua da bere. In definitiva è sempre la solita insinuazione diabolica per mangiare l’agnello”.

Eccellenza, ci può dare una descrizione dettagliata di ciò che rappresenta Idbil nel contesto siriano? “Idlib, -spiega Mons. George-, è l’ultima tappa della guerra. Nella zona di Idlib, abitano i terroristi e i combattenti stranieri che sono stati cacciati via dagli altri luoghi dove avevano perso contro il governo siriano. Idlib, è vicina alla Turchia. Sappiamo quali sono i progetti di Erdogan, il quale parla (per proteggere i gruppi dei miliziani), di creare una zona sicura lungo tutto il confine”. Ieri un giornale turco ha dichiarato che Erdogan sarebbe disposto a “dare una mano” ad Assad per raggiungere la stabilità della Siria. Può essere veritiera la dichiarazione, oppure ci sono altri interessi dietro alle parole del presidente turco? “Innanzitutto -dice Mons. George con una punta di ironia-, per realizzare quello che dice, non dovrebbe “dare una mano” ai terroristi che lottano contro il Governo e il popolo siriano”.

Da Idlib, arrivano storie sconcertanti: nella zona sono stati arrestate diverse persone -ed altre addirittura uccise-; accusate di collaborare con il governo per raggiungere una pacificazione con esso al posto dei combattimenti: “Tutti quelli che vogliono la riconciliazione con Damasco, -spiega Mons. George-, sono attaccati, arrestati e uccisi dai jihadisti. Evidentemente la situazione descritta genera nella gente, paura e disperazione. Noi, come Chiesa, preghiamo e chiediamo incessantemente di innalzare suppliche a Dio, affinché non ci sia la battaglia e si possa approdare alla riconciliazione”. I gruppi che comandano Idlib, certamente lotteranno con tutti i mezzi -fino alla fine-, in quanto è l’ultima zona ad essere sotto il loro immediato controllo: “Tra città e regione di Idlib, si parla di 3 milioni di abitanti. Speriamo e preghiamo affinché questa battaglia non venga combattuta, -commenta Mons. Georg-. Costerà cara a tutti quanti: se avverrà porterà (come purtroppo è avvenuto nelle altre parti del paese), distruzione, feriti, morte, desolazione, profughi… Non perdiamo la speranza: si discute che probabilmente si giungerà ad un accordo di riconciliazione con il Governo”.

Eccellenza, cosa succede, alla popolazione quando una zona, una città, un villaggio vengono conquistati dai terroristi? “Siamo nell’ottavo anno di guerra -dichiara Mons. George-, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti! Purtroppo quando arrivano i gruppi jihadisti, aumenta la violenza, tolgono le libertà essenziali, impongono le leggi, ed ai bambini è vietato di andare a scuola. I guai che portano sono tantissimi. Non mi sento di ricordarli, perchè provo un dolore immenso solo a pensarci. La reazione immediata della gente quando avvertono l’arrivo dei gruppi terroristici, è la fuga! Scappano per non diventare schiavi. Noi crediamo nella forza della preghiera. Grazie alla preghiera abbiamo evitato azioni devastanti. Basta ricordare la giornata di preghiera per la Siria indetta dal Santo Padre Francesco, quando gli americani al tempo di Obama, volevano attaccare! La potenza della preghiera ha evitato l’attacco. Facciamo il possibile, usiamo ogni mezzo per diffondere la cultura della pace, non della guerra, della violenza, dell’odio, della sopraffazione; innanzitutto chiedendo a chi ha responsabilità in merito, di non vendere e trafficare armi con i seminatori di morte! Dobbiamo imparare a vivere in pace gli uni gli altri, aiutandoci a costruire con fatica ma con convinzione la vera Pace. Grazie!”.

A cura di Don Salvatore Lazzara e di Mons. Georges Abou-Khazen, Vicario Apostolico di Aleppo







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8 commenti

  • Lucius ha detto:

    Ogni pretesto da parte di chi ha il potere e’buono per sottomettere il debole.

  • pier luigi Tossani ha detto:

    Capisco. Che tragedia.

    E’ impressionante come l’imperialismo americano, assistito dai compagni di merende UK e Francia, séguiti, dopo Obama, con Trump. Un impero è un impero, c’è poco da fare, e la Cina non è certo meglio.
    Impressionante anche il ruolo che si è assunto anche Israele, sempre in danno del popolo siriano. Per non parlare della Turchia, che da secoli è il nostro vero nemico.
    In questo quadro drammatico, perfino un altro totalitario come Putin, riesce a fare bella figura.

    Che dire, io non sono mai stato di sinistra, né anti-israeliano, anzi, e quindi mai mi sarei sognato che avrei parlato, un giorno, del “perfido imperialismo americano” e del “complotto sionista”, alla maniera degli extraparlamentari di sinistra, che comunque si sono sempre sbagliati di grosso, sul resto…

    Restano i drammatici dati di fatto che ci dicono della potenza e della malvagità massonica nel mondo.

  • La Samaritana ha detto:

    Signor Bianchi, anch’io detesto l’ antiamericanismo,conosco ed amo il Paese che ha accolto mia figlia, dandole l’ opportunità di far fruttare i talenti che il Signore le ha dato per il bene comune, come è stato per tanti immigrati italiani. Detto questo però non si può non riconoscere che sovente la politica estera delle amministrazioni del dopoguerra abbiano concorso a creare tensioni e guerre per il controllo delle risorse, appoggiati in questo da Francia e Inghilterra, e sempre con l’ uso della manipolazione mediatica. L’ amore per una persona, come per un Paese, non dovrebbe farci dimenticare che le ferite del peccato originale sussistono sempre, e crescono creando problemi sempre più grandi più si è convinti di avere sempre ragione.

  • Vittorio ha detto:

    E’ chiaro, ma non a tutti, che si tratta di un millenarismo islamista. Basta digitare DABIQ su un motore di ricerca per capire…Difficilmente un kamikaze ha doppi fini, per ovvie ragioni. Percio’ la neutralizzazione del califfo e’ VITALE…..

  • marco bianchi ha detto:

    Come già scritto in un precedente commento,gli Usa dovrebbero solo impedire lo sterminio dei curdi da parte dei turchi.Di democratico là non c’è altro.Non certo chi bombardava le chiese cristiane all’ora della messa.Detto questo detesto l’antiamericanismo.Visto che Tosatti lo aveva già citato,andai a vedere quel sito.Ne è un concentrato.Anche il Venezuela è un’altra povera vittima dei perfidi imperialisti americani.

  • Bartimeo ha detto:

    https://www.google.it/amp/s/amp.tgcom24.mediaset.it/articolo/188/3159188.html

    È già da giorni che gli Stati Uniti minacciano la Siria per un presunto uso di armi chimiche grazie al loro dono di “preveggenza” per distogliere dal problemi giudiziari di Trump. Anche questa volta Putin sará pre informato e girerá la testa dall’altra parte perché costretto. Ci sarà una commissione d’inchiesta. L’unico risultato la sofferenza e la morte di molte persone. Fino a quando scherzando col fuoco si finirà in un in un grosso guaio anche qui perché Regno Unito e Francia al momento sono mine vaganti con i loro leader.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Dissolvimento della ragione…
    https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/