L’Effetto Trump sulla Pace Possibile e la Strana Afasia dei Commentatori dei Giornaloni…Mario Adinolfi.
28 Novembre 2024
Pubblicato da Marco Tosatti
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione queste riflessioni di Mario Adinolfi, che ringraziamo di cuore sulla strana assenza di commenti positivi per l”effetto Trump in tema di politica internazionale. mario si pone delle domande, di cui purtroppo ben conosce la risposta: i Giornaloni, le TV, i Talk Show televisivi sono in mano a LorServi di LorSignori, quelli che finanziano e guadagnano da guerre e pseudo-pandemie. Mai nell’Italia Repubblicana (e forse anche prima…) il mestiere di giornalista si è coperto di tanta ignominia. Buona lettura e condivisione.
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TRUMP, LA PACE E LA STRANA MEDIATICA AFASIA
di Mario Adinolfi
Il primo frutto dell’elezione di Trump è il cessate il fuoco in Libano, ora il Wall Street Journal scrive che Hamas è pronta a trattare facendo tacere le armi “ma solo dopo il 20 gennaio”.
Il 20 gennaio è il giorno in cui finalmente l’amministrazione dem Biden-Harris lascerà la Casa Bianca.
Se poi, come credo, dopo l’insediamento di Trump la guerra tra Russia e Ucraina arriverà al terzo anniversario ma non ce ne sarà un quarto, allora sarà chiaro a chi consegnare a Oslo il premio Nobel per la pace 2025.
Nel 2009 il premio venne assegnato ad un neoeletto Obama che lo onorò entrando in guerra con la Libia per ammazzare Gheddafi e farla piombare nel caos (duplice obiettivo centrato) per poi bombardare altri sette Paesi.
Il quadriennio Trump 2016-2020 è stato l’unico del XXI secolo in cui gli Stati Uniti non hanno aperto nuovi scenari di guerra.
La dottrina di espansione della Nato fino alle porte di Mosca iniziò nel 1999 con Clinton (adesione di Polonia, Ungheria e Cecoslovacchia) per poi arrivare a comprendere i paesi Baltici, Romania e Bulgaria.
Sotto Obama si è aperto il fascicolo dell’adesione dell’Ucraina che ancora oggi è tra le cause scatenanti della guerra.
Con Biden diventano membri della Nato anche Svezia e soprattutto Finlandia, confinante per 1.340 km con la Russia (l’intera penisola italiana è lunga solo 1.200 km).
Trump ancora non si è insediato eppure è evidente fattore di possibile pacificazione del mondo, se i pazzi non vorranno insistere in queste settimane con attacchi ripetuti sul territorio russo con missili a lungo raggio e la dislocazione delle criminali mine antiuomo autorizzate da Biden.
Mi dispiace che sia impossibile trovare nella stampa mainstream o ascoltare in tv e radio un chiaro elogio del ruolo di Trump e una ferma esecrazione di chi dalla Casa Bianca, dopo aver finanziato con centinaia di miliardi di dollari pubblici i produttori di armi pesanti, dà il via libera ad ulteriori azioni di guerra anche se ormai privo del mandato democratico a farlo (oltre che privo delle capacità cognitive necessarie, per cui l’idea di una eterodirezione non è solo un sospetto).
Fiumi di inchiostro e servizi televisivi per irridere i membri del governo Trump, neanche una riga per dire che il cambio di passo verso la pace nel mondo dopo anni di politiche guerrafondaie insistenti lo si deve alla sua elezione il 5 novembre.
Sono dati oggettivi su cui vi invito a riflettere, cercate di chiedervi i perché di questa strana mediatica afasia.
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Tag: giornali, pac, trump
Categoria: Generale