Magistratura in Guerra contro il Paese, il Parlamento, il Governo. La Casta si Schiera. Vincenzo Fedele.

22 Novembre 2024 Pubblicato da Lascia il tuo commento

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Vincenzo fedele, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sullo strapotere della casta giudiziaria nel nostro Paese. Buona lettura e diffusione.

§§§

Magistratura in guerra

«Sono stati travalicati i limiti di cronaca e di critica dei provvedimenti giudiziari», minando «la credibilità della funzione giudiziaria», avanzando una accusa di parzialità «priva di riscontri concreti».

Il Consiglio Superiore della Magistratura con 25 voti su 30 ha approvato il documento, da cui sono tratte le frasi citate, in difesa dei giudici bolognesi che hanno per primi contestato il decreto governativo sui “Paesi sicuri”.

Hanno votato a favore non solo le toghe rosse (sinistra ed estrema sinistra), ma anche le toghe nere (che non sono i fascisti, ma i giudici normali, visito che le toghe, finora, sono nere con frange dorate a parte gli alti scranni e gli ermellini).

Il documento è stato approvato con il SI di tutti i magistrati membri del CSM, dei vertici della Cassazione e dei  membri «laici» di sinistra. Unici voti contrari, i cinque consiglieri di centrodestra di nomina parlamentare.

E’ da diverse settimane che la componente sinistra del CSM chiedeva solidarietà alle altre componenti per attaccare frontalmente i pochi giornali ed i molti politici che avevano criticato i giudici di Roma e di Bologna.

Infatti l’obiettivo è molto più alto: il documento prende spunto dalle disavventure del Presidente del Tribunale di Bologna, Marco Gattuso, e prende di mira i «titolari di alte cariche istituzionali» colpevoli di delegittimare i magistrati pro-migranti. Non si fanno nomi, ma almeno i cognomi si capiscono: Meloni e Salvini.

Gli sforzi di compattare l’intero CSM duravano da mesi, ma finora non si erano concretizzati.

La corrente di sinistra non aveva convinto gli altri alla lotta comune quando c’era in ballo la difesa della giudice Jolanda Apostolico, che aveva redatto l’ordinanza del Tribunale di Catania che, nell’autunno 2023, aveva posto in libertà quattro migranti, detenuti al CPR (Centro di Permanenza per i Rimpatri) di Pozzallo e opponendosi alle espulsioni accelerate del famoso “Decreto Cutro”.

Erano poi venuti fuori alcuni risvolti interessanti quando nel profilo Facebook della Apostolico era stata trovata una mozione di sfiducia contro Salvini da lei condivisa nel luglio 2018 oltre a collegamenti con la Sea Watch e Open Arms e soprattutto un video, sempre del 2018, in cui si vede la Apostolico partecipare ad un sit-in di protesta contro il Governo che aveva portato anche a scontri con la polizia. La protesta era nata contro il Governo che non aveva permesso lo sbarco di migranti dalla nave Diciotti che li aveva soccorsi.

Neanche a difesa della Presidente di Magistratura Democratica Silvia Albano si era trovata unità d’intenti.

La Silvia Albano aveva attuato il primo colpo di piccone contro il “Decreto Albania”, bocciando i trattenimenti di 12 migranti in Albania. Lei si era schierata a difesa della collega Apostolico ed era anche in contenzioso con Libero Quotidiano che ha pubblicato foto, riferimenti e frequentazioni della Albano con il PCI degli anni ‘90 e che ha attivamente partecipato anche a raccolta fondi a favore delle ONG. In una sua dichiarazione l’Albano aveva anche ammesso che :”il giudice è una persona con le sue idee e, nell’interpretazione della legge, inevitabilmente, avviene che il giudice queste convinzioni ce le metta“. Così il concetto risulta chiaro.

Adesso, invece, tutto il CSM si è unito ed ha fatto fronte comune. La lotta è quindi entrata nella fase critica.

Salvini, con il suo solito acume politico, ci ha messo anche del suo esternando sobri commenti che vanno dal “dovrebbero cambiare mestiere”, riferito ovviamente ai “Giudici comunisti”, per elevarsi al consiglio umanitario “se gli piacciono i clandestini li prendessero a casa loro”.

Il casus belli utilizzato, però, è stato l’attacco al Presidente del Tribunale di Bologna che ha emesso l’ordinanza iniziale che ha scatenato il caso Albania, Marco Gattuso, per il quale, scandagliando nella sua vita privata, si è scritto sui giornali che “ha avuto un figlio con il suo compagno utilizzando la gestazione per altri”. Cioè l’utero in affitto che da pochi giorni è diventato reato universale.

La notizia, anche se rientra nella sfera privata, è del tutto vera, quindi può essere di pubblico dominio riferita ad una persona che ha rilevanza pubblica. Evidentemente è normale mettere sulla pubblica piazza notizie che riguardino, ad esempio, Crosetto, da cui è partita l’indagine sui dossieraggi che hanno finora rivelato centinaia di migliaia di intercettazioni illecite e illegali, ma se si pubblicano notizie su persone di sinistra o a lei  vicine, è obbligatoria una generale alzata di scudi.

Da questo fatto personale, che non ha alcuna relazione con Leggi e sentenze, si  è generalizzato per parlare di attacco alla Magistratura e fare quadrato a difesa della corporazione. Mattarella, al solito, non ha nulla da dire.

Fra i politici che si sono scagliati contro questa delibera del CSM, il più concreto mi sembra Felice Giuffrè di Fratelli d’Italia che sottolinea il «totale travisamento della realtà; travisamento finalizzato ad alimentare la falsa narrazione di una magistratura assediata».

Del resto, visto che parliamo di guerra aperta, non basta reagire con pacatezza, in termini giuridici o istituzionali come fa a Meloni o, ad esempio, il Ministro Carlo Nordio, che fra l’altro è un ex Magistrato.

Martedì 12 su La 7, il finto compassato Corrado Augias, ospite di Giovanni Floris, parlando del Ministro della Giustizia si lascia andare ad un attacco incivile alzando il gomito in una mimica da infima trattoria ed accusando che “In alcuni momenti della giornata il Ministro Nordio ha evidenti problemi“. Floris cerca di mettere una toppa accennando un timido sorriso contrapposto a quello ipocrita e sornione di Augias e, fingendo di ignorare l’accusa di esagerare con l’alcol da parte del Ministro, sottolineato anche dal gesto inequivocabile, cerca di chiudere con “non ho capito, quindi andiamo avanti“.

Che Floris si debba fingere più ignorante di quello che è, per tacitare gli applausi a comando ed il successivo  imbarazzato silenzio dello studio, è proprio emblematico del modo di fare della sinistra.

Il bon-ton o il fango vanno bene secondo le loro cadenze ed i loro obiettivi. Non mi sembra che Augias, che si atteggia a fine e saggio dicitore, avesse avuto molto da dire in merito, ad esempio,  a Juncker, sinistro Commissario europeo ripreso in diversi video mentre barcollava sbronzo lungo i corridoi di Bruxelles o chiaramente non riusciva ad alzarsi dalla sedia a causa dell’alcol a tutte le ore del giorno e non “in alcuni momenti della giornata”.

La cattiveria gratuita, in questi casi, serve a sviare il discorso quando non si hanno argomenti per controbattere ed anche a mostrare la pasta di cui si è fatti. Non penso che l’età sia una scusante. Anzi i 90 anni di Augias consiglierebbero una persona saggia di farsi da parte senza intascare i gettoni d’invito in trasmissioni prefabbricate a senso unico e lasciare spazio a qualche giovane leva.

Invece sembra che questi figuri siano indispensabili all’umanità e che senza di loro il sole neanche sorgerebbe.

Vincenzo Fedele

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN: IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT: UNCRITM1E35

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: ,

Categoria:

Lascia un commento