Klaus è Triste perché Cop29 ha Trascurato l’Efficienza Energetica. Meno Male…Matteo Castagna.

18 Novembre 2024 Pubblicato da Lascia il tuo commento

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Matteo Castagna, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulle iniziative in campo green del World Economic Forum, e di Klaus Schwab. Buona lettura e condivisione.

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di Matteo Castagna
 
Il sito dei globalisti, seguaci del controverso Klaus Schwab, nel World Economic Forum scrive perché “dobbiamo seguire il percorso soft energy per una maggiore efficienza”.
Secondo la loro comunicazione, “la COP29 segna un anno da quando i leader mondiali hanno concordato di raddoppiare l’efficienza energetica come un modo fondamentale per evitare un cambiamento climatico catastrofico. Ma perseguire l’efficienza energetica, insieme all’energia pulita, è fondamentale per raddoppiare il ritmo dei progressi e contribuire a raggiungere gli obiettivi climatici”.

“Mentre i leader mondiali si incontrano a Baku, in Azerbaigian, per la COP29, ci avviciniamo a un anno, da quando hanno concordato di raddoppiare l’efficienza energetica a livello globale, da circa il 2% a oltre il 4% ogni anno fino al 2030, come un modo fondamentale per evitare il cambiamento climatico catastrofico.

Tuttavia, prosegue il sito del Nuovo Ordine Mondiale, “da quell’impegno ci sono stati pochi progressi, e persino discussioni, sull’efficienza energetica, e non è nemmeno una priorità alla conferenza ONU sui cambiamenti climatici di quest’anno“. Sembrerebbe, dunque, che coloro i quali sono considerati da non pochi cittadini come i padroni assoluti ed incontrastabili del globo, che ci asserviranno ai loro strani “desideri transumanisti”, non siano sempre ascoltati dai leader dei vari Paesi, almeno sul loro cavallo di battaglia green.

Il sito ammette, con disappunto, che l’agenda della COP29 abbia escluso completamente l’efficienza energetica, “e questo è un grave errore”.

Poi l’articolo del WEF riparte con il consueto mantra, ripreso ossequiosamente dalla narrazione occidentale, secondo cui “l’efficienza energetica è fondamentale per ridurre le emissioni. L’efficienza energetica è la leva più grande, più economica e più vantaggiosa per guidare la riduzione delle emissioni e soddisfare la domanda di energia in modo equo e conveniente“, chiarisce con enfasi, ma non specifica cosa significhi nella pratica quotidiana quel “in modo equo e conveniente”.

Il WEF tende sempre a parlare come un ente benefico e filantropico: “risparmiando energia attraverso tecnologie efficienti e sistemi più intelligenti in edifici, trasporti e industria, il mondo può evitare l’inquinamento climatico, risparmiando migliaia di miliardi e aumentando la resilienza per tutti.


Nel 2022, le misure di efficienza energetica implementate in decine di paesi hanno fatto risparmiare circa il 15% della loro bolletta energetica totale nello stesso anno. Abbracciare una campagna globale estesa potrebbe fruttare oltre il 30% e ridurre i costi energetici globali del 20-25%, con un risparmio annuo fino a 2 trilioni di dollari“.

Quindi, il sito del WEF cerca di rivolgersi alla riunione della COP29, che termina il 22 novembre, rinnovando l’invito a “dare spazio all’efficienza nel suo programma, perché stimolerebbe il follow-through, poiché le nuove iniziative che emergono dalla COP aiutano a trasformare le idee in realtà, soprattutto nei paesi del Sud del mondo”.

E poi sentenzia: “saranno necessarie politiche per riavviare l’efficienza. Riscaldamento, raffreddamento, motori, prestazioni degli edifici, elettrodomestici, veicoli e molte altre categorie richiedono attenzione”. In che termini non viene specificato. Però il WEF cerca di essere coinvolto nelle decisioni sul green dei big del mondo: “abbiamo “best practice” e “beyond practice” che possono essere condivise e adottate. Abbiamo nuove soluzioni da costruire ed esistenti, da diffondere e vecchi pensieri da abbandonare“.

Anche in questo caso, non vi è nulla di specificato.

“Energia pulita ed efficienza energetica sono entrambe fondamentali”, e “nell’interesse di tutti”, secondo il WEF.

“In RMI, abbiamo riconosciuto l’imperativo di catturare energia pulita ed efficienza energetica insieme per oltre 40 anni. Infatti, è stato durante la prima crisi petrolifera che il nostro co-fondatoreAmory Lovins, ha suggerito che entrambe sarebbero state le migliori opportunità nel nostro sforzo di garantire un pianeta più sicuro, più fresco e più prospero”. Come sono buoni e interessati solo al bene comune, questi esperti di economia verde!

Poi, appare quella che potrebbe sembrare una minaccia o un avvertimento a chi vuol pensar male, ma viene posto come un amorevole consiglio: “la presidenza della COP29 e i leader mondiali farebbero bene a porvi rimedio. Perseguire l’efficienza energetica insieme all’energia pulita raddoppierà il ritmo del progresso e continuerà a raggiungere obiettivi climatici accessibili e raggiungibili”. E conclude: “a volte le idee più ovvie sono le migliori. Il mondo è pronto per una rivoluzione dell’efficienza, in cui sprecare meno porterà all’abbondanza per tutti“. 

Letta così, anche se, almeno per ora, snobbata dai leader mondiali, riuniti in Azerbaigian, sembrerebbe una favola a lieto fine, da seguire per il “nostro bene”, come al solito.
L’intervento del premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, dinanzi alle commissioni riunite Affari esteri e Ambiente-territorio di Camera e Senato, già il 26 novembre 2014, non era in linea con il WEF.
Disse il Prof. Rubbia: “Vorrei esprimere alcuni concetti rapidamente anche perché i tempi sono brevi. La prima osservazione è che il clima della Terra è sempre cambiato. Oggi noi pensiamo (in un certo senso, probabilmente, in maniera falsa) che se non facciamo nulla e se teniamo la CO2 sotto controllo, il clima della Terra resterebbe invariato. Questo non è assolutamente vero”. 
E continuò: “Vorrei ricordare che durante l’ultimo milione di anni la Terra era dominata da periodi di glaciazione in cui la temperatura era di meno 10 gradi, tranne brevissimi periodi in cui c’ è stata la temperatura che è quella di oggi. 
L’ ultimo è stato 10.000 anni fa, quando è cominciato il cambiamento climatico che conosciamo, con l’agricoltura, lo sviluppo, che è la base di tutta la nostra civilizzazione di oggi. Negli ultimi 2.000 anni, ad esempio, la temperatura della Terra è cambiata profondamente.
Ai tempi dei Romani, ad esempio, Annibale attraversò le Alpi con gli elefanti per venire in Italia. Oggi non ci potrebbe venire, perché la temperatura della Terra è inferiore a quella che era ai tempi dei Romani. Quindi, oggi gli elefanti non potrebbero attraversare la zona dove sono passati. C’è stato un periodo, nel Medioevo, in cui si è verificata una piccola glaciazione.
Intorno all’ anno 1000 c’ è stato un aumento di temperatura simile a quello dei tempi dei Romani (ricordiamo che ai tempi dei Romani la temperatura era un grado e mezzo più alta di quella di oggi). Poi c’è stata una mini-glaciazione durante il periodo 1500-1600 che riguardò il Nord con i vichinghi, che hanno avuto degli enormi problemi di sopravvivenza, a causa di questa mini-glaciazione, che si è sviluppata con cambiamenti di temperatura sostanziali”.
Il Nobel per la fisica proseguì: “le emissioni stanno aumentando in maniera tale che, a mio parere, tutte le speranze che abbiamo di ridurre il consumo energetico facendo azioni politiche ed altro, sono contraddette dal fatto che oggi il cambiamento climatico del CO2 ha un aumento esponenziale senza mostrare un’inversione di tendenza; sta crescendo liberamente”. 
 
Poi concluse: “Il mio parere personale è che si può portare avanti il programma attraverso l’innovazione tecnologica e lo sviluppo di idee nuove. Il programma è quello di evitare le “CO2 emission”, utilizzando il gas naturale, senza emissioni di CO2.
Stiamo facendo degli esperimenti che dimostrano che effettivamente la cosa si può fare. Perché nessuno se ne occupa ancora? Mi piacerebbe saperlo“.
Forse che tale soluzione contrasti, almeno col mega business delle multinazionali e del sistema globalizzato, che il WEF continua a vendere come un “bene per tutti”?

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