La Chiesa Perseguitata in Canada e Nicaragua. Bernardino Montejano.
12 Novembre 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il prof.Bernardino Montejano, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni su due Paesi che perseguitano la Chiesa, Canada e NIcaragua. Buona lettura e condivisione.
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CANADA E NICARAGUA: LA CHIESA PERSEGUITATA
Conosciamo tanti luoghi nel mondo, dove oggi la Chiesa è perseguitata per essere tale: il Corpo mistico di Cristo, al quale Pio XII dedicò una magnifica enciclica che porta quel nome.
Ci sono Cina, Corea del Nord, Yemen, Somalia, Libia, Iran, Afghanistan, Pakistan, Eritrea, anche se nell’elenco stilato da “Open Doors” non compare il primo, forse perché i responsabili dell’informazione credono alle menzogne dei Mons. Marcelo Sánchez Sorondo, sulla validità della dottrina sociale cristiana e sugli accordi che abbandonano i cattolici clandestini, firmati da papa Francesco e dal cardinale Parolin e due volte ristrutturato.
Da essi emerge un nuovo comitato per la nomina dei vescovi, che liquida l’autonomia della Chiesa e la trasforma in un ramo religioso del Partito comunista.
Ma oggi mi occuperò di due paesi che non compaiono in quell’“albo d’oro” al contrario: il Canada e il Nicaragua, entrambi con secoli di esistenza cristiana.
Comincio dal Canada, dove nel “Giorno della Memoria” sono vietate le preghiere e la lettura di testi sacri, come le Sacre Scritture, e viene stabilito un nuovo criterio obbligatorio per le riflessioni “che devono essere di carattere inclusivo e rispettose della dimensione religiosa e diversità spirituale del Canada, utilizzando un linguaggio (inclusivo) in linea con i principi dell’analisi basata sul genere (GBA+).”
In Canada, un liberale di sinistra, Justin Trudeau, governa, con l’appoggio del Nuovo Partito Democratico, più a sinistra, e questo spiega la sua ostilità verso il cattolicesimo e la sua persecuzione da parte dei “colletti bianchi”.
Questo Justin è sempre d’accordo e solidale con le cattive cause, che negano le radici cristiane del Canada, soprattutto in Quebec e nell’area colonizzata da un’altra Francia, non quella di Macron o Micron secondo Rinaldi.
Il Nicaragua è tiranneggiato dal matrimonio Ortega-Murillo, un governo coniugale, analogo, ma peggiore, a quello subito in Argentina sotto i Kirchner.
Lì l’attacco contro i cattolici è brutale e l’ultima misura della tirannia è impedire ai preti di amministrare i sacramenti negli ospedali pubblici.
Ortega è tornato al potere nel 2007 e da allora, come sottolinea il suo ex vicepresidente Ramírez, “ha aggiunto potere attraverso la corruzione, l’acquisto di testamenti, la sottomissione e la paura”.
La coppia presidenziale oggi ha il controllo di tutto, i poteri dello Stato, dell’esercito, della polizia. Non si può nemmeno protestare contro di loro e le denunce di quattro anni fa provocarono la morte di 300 persone.
Vescovi cattolici, preti e laici imprigionati, banditi o esiliati, la furia antireligiosa di un despota che, secondo Infobae ieri, accusa la Chiesa di essere una “mafia” antidemocratica per non permettere ai fedeli di eleggere il papa, il cardinali, vescovi e sacerdoti.
Apparve il nuovo idolo, al quale Ortega tributa latría o adorazione: la democrazia trasformata da forma politica, mezzo per designare i governanti, a stile di vita prima e a criterio supremo per distinguere il bene dal male, che sostituisce i criteri universali della natura legge e legge divina positiva.
Siamo tornati ai tempi antichi, precristiani, in cui tutto era immanente alla città terrena e in essa tutto finiva senza alcuna distinzione.
È stato Cristo che ci ha insegnato a distinguere chiaramente le cose: “Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio” (Matteo, 22, 21 nella Sacra Bibbia, versione di John Straubinger, La Prensa Católica, Chicago, 1858).
Questo insegnamento evangelico fu tradotto dalla poesia ispanica nel suo secolo d’oro: “Al re si devono dare i beni e la vita, ma l’onore è patrimonio dell’anima e l’anima appartiene solo a Dio”.
Ma oggi la religione democratica cerca di disporre della proprietà, della vita e dell’anima, per questo è totalitaria, per questo risale ai tempi antichi, in cui, senza nulla al di fuori della società politica, tutto era chiuso in essa, al non riconoscere nulla che va oltre, questa chiusura che Cristo rompe e dalla quale ci libera.
Porre fine a questa libertà, che oggi in Nicaragua rappresenta la Chiesa cattolica, significa la fine della tirannia di Ortega-Murillo.
Che Dio protegga i cristiani perseguitati ipocritamente in Canada e brutalmente in Nicaragua, è ciò che dovremmo chiedere oggi.
Estancia San Joaquín, San Serapio de Azul, 11 novembre 2024
Bernardino Montejano
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Categoria: Generale
La ringrazio professore di averci portato a conoscenza o rammentato 2 paesi considerati marginali dove i cristiani si confrontano con la neo civiltà anti umana perché anti-cristica. Ogni paese ha la sua variante o più di una e sembra che il maligno ispiri a costoro una truce varietà di motivi (nel senso di forme) nella costante finalità ultima che resta unica. Una tra le tante forme in Italia è la divinizzazione della democrazia (da mezzo a fine rispetto a come la vedo io) ,come ha fatto il purtroppo-nostro” PresRes” alla ultima Settimana Dissociale dei fu-cattolici d Italia .
Illuminanti e spaventose le scelte canadesi e le parole del dittatore centro americano.
Viva Cristo Re viene da ripetere quasi cent’anni dopo.
Il marxismo è una piaga purulenta che va debellata. Cattolici, sveglia!!!📢📣📯