Piccolo Sketch di Pura Fantasia….Forse. Unaopinione, Parte Terza.
5 Luglio 2025
5 CommentiMarco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Unaopinione a cui va il nostro grazie offre alla vostra attenzione la terza parte del suo scritto Sketch di fantasia. Trovate a questo collegamento e a questo gli articoli precedenti. Buona lettura e diffusione.
§§§
PARTE III
Piccolo sketch di pura fantasia.
Gesú, dopo una intensissima prima mattinata passata a benedire, predicare, guarire, consigliare alla gente e a dare segni miracolosi di ogni tipo, ritorna nel suo alloggio. E dopo essersi rifocillato, chiede a Simon Pietro, che in quel momento Gli sta facendo da segretario, qual´é il prossimo impegno della giornata. Pietro, prendendo il taccuino degli impegni e leggendo di impeto come fa spesso ma non rendendosi conto di ció che sta leggendo: “Udienza al satanista Lagardó”. E comprendendo esterrefatto che nelle sue parole qualcosa non va, chiede: “Ma Gesú … oggi hai scacciato pubblicamente i demoni ed ogni sorta di diavoli, chiedendo anche ai quei farisei: ” E se io scaccio i demòni con l’aiuto di Belzebù, con l’aiuto di chi li scacciano i vostri figli?”, ed ora li abbracci privatamente? Non capisco”. Gesú, per nulla meravigliato: “Hai visto di chi é la scrittura?” Pietro, guardando attentamente: “Ora che vedo bene … non é né la Tua né la mia … qualcuno a mia insaputa deve aver messo mano all´agendina che avevo lasciato incustodita sul tavolo e deve aver scritto questo appuntamento nel tentativo di ingannarmi … non solo me ma anche Te. Chi puó essere stato se qui al momento siamo solo Tu, io e gli altri tuoi undici apostoli?” E pensando ulteriormente: “Ti immagni Gesú, se un giorno, quando te ne sarai andato via da questa Terra, io o qualcun altro degli apostoli o anche chi succederá nel nostro incarico dovesse iniziare a dare udienza a dei satanisti? Passare il tempo a ricevere i diavoli anziché a scacciarli come ci stai insegnando? Ma soprattutto, mi chiedo, chi ha scritto questo che cosa voleva raggiungere e che speranza aveva che Tu avresti veramente ricevuto un satanista su questa Terra? ” Gesú, gettando proprio in quel momento lo sguardo nella nella stanza adiacente e scorgendo Giuda Iscariota che lo sta osservando con uno viso torvo che sembra esprimere una malvagia speranza: “Il Diavolo si infila dappertutto … e se non puó entrare dalla porta principale entra dalle fessure. Quanto sto per dire non riguarda te che sei integro, ma coloro che verranno dopo di te dovranno stare molto attenti perché il Diavolo riuscirá a sedersi sulla tua sedia”. Pietro, tutto spavenatato: “O mio Gesú … rabbrividisco solo al pensiero che un mio successore ti possa tradire” e poi pensando ulteriormente “ma allora l´annuncio dell´angelo alla Tua santissima Madre, secondo cui il Tuo regno non avrá mai fine non sarebbe piú vera? Le potenze degli inferi prevarranno dunque su di esso?” e guardando anche lui Giuda Iscariota “se cosí dovesse avvenire, dispensami fin da ora dall´essere la pietra su cui si ergerá un giorno il regno del Diavolo e fonda fin da ora la Tua chiesa su quello lá”. Gesú, adirato: “Vai lontano da me tu che stai parlando peggio di un satana: non di materia ma di Spirito é fatto il mio regno … laddove la gente prepara nel proprio intimo un focolare perché lo Spirito Santo vi possa ardere incontrastato, lá si trova il mio regno … e proprio loro renderanno visibile la mia Chiesa in ogni momento … se saranno molti sará una grande Chiesa, se saranno pochi sará una piccola Chiesa … tutto il resto é opera del Diavolo”. Pietro, facendosi subito venire dei lacrimoni agli occhi: “Un altra volta? Un altra volta ho peccato contro di te? Cosa ho detto stavolta che non va?” Gesú: “Io ho detto che si siederá sulla tua sedia, non che sará un tuo successore”. Pietro, indicando sempre implicitamente Giuda Iscariota: “O mio Gesú … perdonami … avevo inteso tutta un´altra cosa … ma anche il solo pensare che uno come quello lá si sieda al mio posto mi fa venire la voglia di riempirlo di botte fin da ora e a rinunciare all´incarico che mi hai dato “. Gesú, giá piú mite e continuando a guardare Giuda Iscariota:”Capisco le tue preoccupazioni umane … ma pensi che Dio riconoscerá dei meriti minori alla sua giusta madre, per il fatto di averlo messo al mondo?” Pietro: “Certamente no”. Gesú: “E cosí sará per te … e nei tuoi meriti non rientrerá certamente quello di picchiare qualcuno”. Pietro: “E quando ció accadrá potró fare io stesso qualcosa in Cielo?” Gesú: “Certo, impedirai che ín Cielo venga legato ció che non puó essere legato sulla Terra e che venga sciolto ció che non puó essere sciolto sulla Terra, perché di tanto si vanterá di poter fare l´impostore di turno”. Pietro:”O mio Gesú … allora dovró rinforzare i controlli alle frontiere del Paradiso … e quale saranno i segni visibili che mi faranno capire tutto ció sta accadendo sulla Terra?” e non aspettando una risposta ma mostrando improvvisamente la curiositá di una vecchia comare e facendosi il piú minuscolo possibile pur essendo grosso e tarchiato: “e non vuoi proprio dire fin da ora al tuo piccolo Pietro come accadrá il tutto? Gesú: “Te lo diró ma ti avverto che stenterai a crederci … perché il Diavolo sará veramente astuto …”.
Fine dello sketch.
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Categoria: Generale
Caro Don Pietro Paolo,
Tutta la sua argomentazione ruota attorno all’indefettibilità della Chiesa cattolica.
Con questo, puoi affermare senza timore o vergogna che Leone sia stato legittimamente eletto con un impeccabile processo canonico… perché, in un certo senso, la Chiesa non può sbagliare né ingannare nessuno.
È una logica assolutamente imperturbabile e intricata!
E cosa ne pensi degli articoli da 675 a 677 del Catechismo della Chiesa Cattolica?
Eppure è abbastanza chiaro che la Chiesa deve subire una grande prova.
Chiaramente, deve subire un’eclissi, una morte che conduce, attraverso la purificazione, a una resurrezione, a immagine del suo Maestro.
Perché la tua cara Chiesa non dovrebbe seguire le orme del suo Fondatore?
E perché non dovremmo essere dove siamo oggi?
Perché lo hai deciso tu?
Perché non ti piacciono le argomentazioni così precise e raffinate di UNAOPINIONE?
Perché Andrea Cionci ha fatto un lavoro basato sul nulla?
Beh, in tal caso, discutete con argomenti veri, non con assurde affermazioni teologico-logiche che screditano il vostro stesso sacerdozio!
Siamo esattamente nella stessa situazione del Vaccino: vedrete, la storia darà ragione ai complottisti, e tutti questi preti-funzionari statali saranno ridicolizzati per i loro “gesti d’amore” e le loro soluzioni idroalcoliche sugli altari.
Tutto questo non vi proteggerà in alcun modo, e i fedeli prenderanno le distanze da tutti coloro che hanno cercato di proteggere il Sistema piuttosto che la Verità.
Louis
Caro Louis,
Accolgo con attenzione le sue osservazioni, ma è doveroso risponderle con la chiarezza e la fermezza che richiede un confronto serio e non ideologico. Le sue parole trasudano indignazione, ma non necessariamente aderenza alla verità rivelata o alla realtà storica ed ecclesiale.
Lei scrive: “Tutta la sua argomentazione ruota attorno all’indefettibilità della Chiesa cattolica.”
Esatto. E sa perché? Perché l’indefettibilità non è un’opinione, ma una verità di fede cattolica. La Chiesa, fondata da Cristo, non può venir meno né traviare nei fondamenti della fede e della morale, neppure se è attraversata da tempeste, scandali, Giuda interni o papi mediocri. È Cristo stesso ad averlo promesso: “le porte degli inferi non prevarranno” (Mt 16,18). Se si nega questo, non si è più cattolici, si appartiene a qualche setta che si proclama “più pura” della Chiesa stessa. Il protestantesimo ha già battuto questa strada nel XVI secolo.
Chiedi:
“Con questo, puoi affermare senza timore o vergogna che Leone sia stato legittimamente eletto con un impeccabile processo canonico… perché, in un certo senso, la Chiesa non può sbagliare né ingannare nessuno.
È una logica assolutamente imperturbabile e intricata!
Sì, posso affermarlo senza timore né vergogna: la legittimità di un papa non si basa su sensazioni personali, né su teorie di minoranze auto-investite del compito di “scoprire la verità nascosta”, ma sul riconoscimento della Chiesa universale e sulla validità del processo elettivo previsto dal diritto canonico.
La sua ironia sulla “logica imperturbabile e intricata” è comprensibile solo se si parte dal presupposto – errato – che la Chiesa possa fallire nel suo fondamento più essenziale: l’unità visibile attorno al Successore di Pietro. Ma questa non è una mia opinione, è dottrina cattolica. Se la Chiesa potesse sbagliare nel riconoscere il proprio Papa, allora Cristo avrebbe mentito promettendo l’assistenza dello Spirito Santo (cf. Gv 14,26; Mt 16,18). E a quel punto non ci sarebbe più alcuna garanzia né per la fede, né per i sacramenti, né per la salvezza.
Chi oggi nega la legittimità di Leone XIV come Papa – e afferma che non è il vero pontefice – lo fa senza alcun fondamento nel diritto canonico né nel riconoscimento della Chiesa cattolica ufficiale. Non si tratta di una “opinione legittima” o di una semplice differenza di vedute: è un rifiuto dell’autorità visibile della Chiesa, quella che Cristo stesso ha voluto e promesso di guidare.
In altre parole, sostenere che Leone XIV non sia Papa – senza prove canoniche, senza una dichiarazione formale da parte della Chiesa, ma solo basandosi su interpretazioni personali, sospetti o analisi “codificate” da blog e autori isolati – significa staccarsi dalla comunione con la Chiesa cattolica, e seguire un’idea privata, soggettiva, che non ha nulla a che vedere con la Tradizione apostolica e con il Magistero autentico.
La Chiesa non si fonda su teorie, ma su una realtà visibile: il Papa è Papa quando è eletto secondo le norme stabilite e riconosciuto come tale dal Collegio dei Vescovi e dal Popolo di Dio. Qualsiasi altra “versione dei fatti” – per quanto raffinata sembri – porta solo divisione e confusione, non verità.
Quanto agli articoli 675-677 del Catechismo della Chiesa Cattolica, le consiglio vivamente di leggerli con occhi cattolici, non apocalittici o selettivi. Questi articoli non affermano affatto che la Chiesa verrà meno, ma che dovrà affrontare una prova finale, una persecuzione, una purificazione necessaria prima del compimento definitivo.
E sa cosa specifica il Catechismo? Che questa prova non consisterà in una nuova rivelazione o in una speciale “illuminazione” riservata a pochi puri o “risvegliati”, ma sarà un’ultima tentazione, una menzogna religiosa che cercherà di sviare anche i fedeli. Non si tratta, dunque, di un “risveglio dei veri credenti”, ma di un inganno, spesso mascherato da zelo, da apparente ortodossia, da “verità scomode”.
E mi permetta di aggiungere: NON È FORSE POSSIBILE VEDERE IN QUESTA DINAMICA PROPRIO I VARI DON MINUTELLA, ANDREA CIONCI E ALTRI PSEUDO-RIFORMATORI O PSEUDO-PROFETI, CHE – PUR DICENDOSI FEDELI ALLA “VERA CHIESA” – FINISCONO PER CREARNE UNA PARALLELA, PRIVATA, VISIBILE SOLO AI LORO SEGUACI, FONDATA SU CODICI, LETTURE SEGRETE E IPOTESI DI COMPLOTTO?
Il linguaggio dell’“eclissi della Chiesa”, dell’“antipapa”, del “piccolo resto” che detiene la verità nascosta, non ha nulla di evangelico, ma sa di gnosticismo, di rivelazione esoterica, di fede deviata. È una tentazione antica quanto il Vangelo stesso: separarsi dalla Chiesa reale, visibile, istituita da Cristo, per seguire l’illusione di essere gli unici “fedeli rimasti”.
Ma la Chiesa non ha bisogno di essere rifondata: è già stata fondata una volta per tutte da Cristo, e rimane indefettibile, anche tra le tempeste. Chi le volta le spalle non la purifica: la tradisce.
Mi accusa poi di non voler discutere con “UNAOPINIONE”. Ma discutere non significa accettare tutto ciò che viene detto con un tono raffinato. Le opinioni, anche se vestite di teologia elegante, vanno confrontate con la Tradizione viva e con il Magistero autentico. Non bastano la nostalgia, l’indignazione o la rabbia contro il “sistema” per discernere la Verità.
Infine, paragona tutto questo alla questione del vaccino e al “complotto”. È l’apoteosi del sospetto eretto a religione. Ma la fede cattolica non si fonda sul sospetto, bensì sulla Rivelazione di Dio, sul Magistero della Chiesa, sulla Tradizione. Non siamo qui per “proteggere il sistema”, ma per custodire il Deposito della Fede, che non è in mano a pochi “illuminati” online, ma alla Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica, visibile, gerarchica, sacramentale, guidata da un Papa, che piaccia o meno.
Il giorno in cui lei – o chi come lei – si troverà a dire: “Sono io la vera Chiesa”, sappia che non è più nella Chiesa. È accaduto molte volte nella storia, e sappiamo come è finita: scisma, confusione, autoesaltazione. Ma la Chiesa rimane. Sempre.
Dunque no, non rispondo con pietà umana, ma con carità vera e con la fermezza della verità.
In Christo fideliter,
Don Pietro Paolo
È stato bene aver parlato della madre di Giuda: è giusto meditare come le madri debbano spesso pagare col dolore per i fatti dei figli…
Gesù a Giuda [da valtorta]:
“Giuda, guardami! Fra poco il mio Sangue sarà sparso per i peccati degli uomini. Non me ne resterà goccia. Lo beveranno le zolle, le pietre, le erbe, le vesti dei miei persecutori e le mie…, il legno, il ferro, le funi, le spine del nabacà… e lo beveranno gli spiriti che attendono salute… Solo tu non ne vuoi bere? Io, per te soltanto, lo darei tutto questo mio Sangue. Tu sei l’amico mio. Come si muore volentieri per l’amico! Per salvarlo! Si dice: “Io muoio. Ma io continuerò a vivere nell’amico al quale ho dato la vita”. Come una madre, come un padre che continuano a vivere nella loro prole anche dopo che sono spenti. Giuda, Io te ne supplico! Non chiedo altro in questa mia vigilia di morte. Al condannato anche i giudici, anche i nemici concedono un’ultima grazia, esaudiscono l’ultimo desiderio. Io ti chiedo di non dannarti. Non lo chiedo tanto al Cielo quanto a te, alla tua volontà… Pensa a tua madre, Giuda. Che sarà tua madre (*), dopo? Che, il nome della tua famiglia? Invoco al tuo orgoglio, questo è più che mai fiero, di difenderti contro il tuo disonore. Non disonorarti, Giuda. Pensa. Passeranno gli anni e i secoli, cadranno i regni e gli imperi, si illanguidiranno le stelle, muterà la configurazione della Terra, e tu sarai sempre Giuda, come Caino è sempre Caino, se tu persisti nel tuo peccato. Finiranno i secoli. E resterà soltanto Paradiso e Inferno, e in Paradiso e nell’Inferno, per gli uomini risorti e accolti con anima e corpo, in eterno, là dove è giusto che siano, tu sarai sempre Giuda, il maledetto, il colpevole più grande.”
nota (*).La madre di Giuda si chiamava Maria di Simone.
Parla Gesù [da Valtorta]:” Ma quella madre! Come Caino, senza essere Caino, ma essendo l’Abele — la vittima del figlio suo traditore, uccisore di Dio, sacrilego, maledetto — ella non potrà sopportare sguardo d’uomo, perché ogni sguardo sarà come una pietra di lapidazione, e in ogni voce d’uomo, in ogni parola, le parrà di sentire una maledizione, un improperio, e non troverà rifugio sulla Terra, mai, fino alla morte, fino a quando Dio, che è giusto, non prenderà con Sé la martire, smemorandola di essere la madre dell’uccisore di Dio col darle il possesso di Dio… Non è più grande dolore, questo, di questa madre?».
A UNAOPINIONE (o chi per lui: Cionci sotto mentite spoglie?)
Caro UNAOPINIONE,
complimenti per l’ennesimo “sketch di fantasia” usato, come sempre, per dire tutto senza prenderti la responsabilità di niente. L’escamotage è vecchio: far parlare Gesù per lanciare accuse che nemmeno un tribunale teocratico avrebbe il coraggio di formalizzare.
Nel tuo racconto, con tono da catechismo post-apocalittico, arrivi a suggerire che un semplice incontro tra l’allora arcivescovo Prevost e un certo Lagardó implichi connivenza con il satanismo, anzi che sia “il segno” dell’Anticristo seduto sulla cattedra di Pietro.
E tutto perché hai “letto” – o meglio, reinterpretato con allucinazione selettiva – un’agendina di appuntamenti come se fosse l’Apocalisse di Giovanni.
Ti faccio notare una cosa: il solo fatto che una figura pubblica, religiosa o no, incontri una persona dubbia o ambigua, non significa né che ne condivida le idee né che ne conosca la reale agenda.
Gesù ha parlato con Satana, ha mangiato con peccatori, ha lasciato che Giuda lo baciasse. Ricevere non è approvare. Questo lo capisce chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale. O anche solo di buon senso.
Ma il problema, lo sappiamo, non è Lagardó. Il tuo vero bersaglio è Papa Leone XIV, e ogni occasione è buona per insinuare che sia un usurpatore, un antipapa, o addirittura uno strumento consapevole del Nemico. E non ci vuole molto a notare che il tuo stile, la tua ossessione, la tua narrazione da spy-church thriller, portano un marchio ormai riconoscibile: quello di Andrea Cionci.
Se non sei lui, sembri il suo ghostwriter. Se lo sei, forse ti vergogni di firmarti. In entrambi i casi: la strategia è evidente – creare sospetto attorno alla legittimità del Papa, screditare la Chiesa visibile, creare una frangia di “risvegliati” attorno a una narrazione alternativa… e magari preparare il lancio di un altro libro per monetizzare l’angoscia dei semplici.
Il punto però resta questo, e non puoi sfuggirgli:
Credi ancora che la Chiesa sia indefettibile, sì o no?
Perché se non lo credi, quello che scrivi è solo veleno spirituale, rivestito da fiction.
E se lo credi, allora ti chiedo: chi ti ha dato l’autorità per giudicare il Papa, i suoi gesti, le sue udienze, come se tu fossi l’unico infallibile?
La verità non ti è stata affidata in esclusiva. E la Croce, quella vera, non si usa per scrivere romanzi anti-papali mascherati da satire mistiche.
don Pietro Paolo
Fantasie degne di Unaopinione.
Complimenti!