Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo della giornalista vaticanista Hannah Brockhaus, pubblicato su Catholic News Agency il 3 luglio, in cui si commenta la posizione ufficiale della Santa Sede in merito alla diffusione da parte di Diane Montagna del rapporto del Dicastero per la dottrina per la fede in merito alla applicazione del motu proprio Summorum Pontificum di Papa Benedetto XVI, che dimostra la falsità delle motivazioni poste a fondamento del successivo Motu Proprio Traditionis custodes da parte di papa Francesco (QUI; QUI su MiL).
In particolare Hannah Brockhaus è la giornalista che è intervenuta con una domanda a mons. Vittorio Francesco Viola O.F.M., Segretario del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, giovedì presso la Sala Stampa della Santa Sede, in occasione della conferenza stampa di presentazione del nuovo formulario della Missa “pro custodia creationis” (QUI).
La giornalista ha chiesto:
«Rivolgo la mia domanda a mons. Viola [competente per materia: N.d.R.]. Qualche giorno fa sono stati pubblicati alcuni testi da una giornalista, Diane Montagna, sul report: alcuni testi che sono contenuti dicono: dentro questo report, che è stato la fondazione poi di Traditionis custodes… Servirebbe, mi pare, una chiarificazione ufficiale, perché poi ovviamente ci sono tante cose dette, non sappiamo poi se sono vere. Se possiamo avere una parola, una chiarificazione ufficiale anche da parte del Dicastero sarebbe utile, grazie».
In luogo del destinatario della domanda, ha preso subito la parola il dott. Matteo Bruni, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, il quale ha impedito a mons. Viola di rispondere e ha così risposto:
«Hannah, prendo la parola io, perché non mi pare che sia una domanda pertinente con la conferenza stampa di oggi, che parliamo della Messa per la custodia della creazione: un po’ sono due argomenti vagamente diversi. Però comunque chiaramente, magari per informazione, può essere utile sapere cioè… [da qui inizia a leggere un testo precedentemente predisposto, prevedendo che sarebbe stata rivolta una domanda su questo scandalo: N.d.R.] io non confermo la autenticità dei testi che sono stati pubblicati: riguarda presumibilmente parte di uno dei documenti su cui si è fondata la decisione e, come tale, alimenta una ricostruzione anche molto parziale e incompleta del processo decisionale. Alla consultazione citata, tra l’altro, si è infatti unita successivamente altra documentazione, altri rapporti riservati anche frutto di ulteriori consultazioni che sono pervenute al Dicastero per la dottrina della fede. Va bene, però su questo non ho altro da…».
Nel corpo dell’articolo riportiamo l’estratto video della conferenza stampa con la domanda della giornalista Hannah Brockhaus e la risposta (già preparata per iscritto) del dott. Matteo Bruni.
Sullo stesso argomento: Antonino Cambria su Life Site News (QUI), The Catholic Thing (QUI) ed Edgar Beltrán su The Pillar (QUI).
L.V.
Il Vaticano minimizza i documenti trapelati sulla Santa Messa tradizionale
I documenti sembrano mostrare che i Vescovi avevano un’opinione più favorevole sulla Santa Messa tradizionale rispetto a quanto suggerito da papa Francesco quando ha emanato le controverse restrizioni sulla sua celebrazione nel 2021.
La giornalista vaticanista Diane Montagna ha pubblicato due estratti di un rapporto interno del Vaticano su una consultazione globale dei Vescovi in una newsletter Substack il 1º luglio [QUI; QUI su MiL: N.d.T.]. La pubblicazione dei testi ha scatenato nuove polemiche sulla decisione di papa Francesco di limitare la celebrazione della Santa Messa tradizionale, in un momento in cui alcuni tradizionalisti liturgici stanno esprimendo la speranza che Papa Leone XIV revochi o moderi l’azione del suo predecessore.
Il dott. Matteo Bruni, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha dichiarato il 3 luglio che le informazioni trapelate «riguarda presumibilmente parte di uno dei documenti su cui si è fondata la decisione [di limitare la Santa Messa tradizionale]».
Rispondendo a una domanda della Catholic News Agency durante una conferenza stampa su un altro argomento, il dott. Matteo Bruni ha definito i resoconti pubblicati «una ricostruzione anche molto parziale e incompleta del processo decisionale». Allo stesso tempo, ha rifiutato di confermare l’autenticità dei documenti.
Il portavoce ha aggiunto che «altra documentazione, altri rapporti riservati, anche frutto di ulteriori consultazioni» sono stati presi in considerazione per quanto riguarda le restrizioni alla Santa Messa tradizionale.
Un funzionario del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, il dicastero responsabile dell’applicazione della lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes sull’uso dei libri liturgici anteriori alla riforma del Concilio Vaticano II, l’atto di papa Francesco del luglio 2021 che limita la Santa Messa tradizionale, ha detto alla Catholic News Agency il 3 luglio che il Dicastero «non ha nulla da aggiungere» alla risposta del dott. Matteo Bruni.
I testi trapelati, che riassumono i risultati delle consultazioni e alcune citazioni dei Vescovi, sono stati accolti dai critici della lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes come prova che papa Francesco era stato fuorviante nell’esporre le ragioni delle severe restrizioni alla celebrazione della Santa Messa tradizionale.
La lettera apostolica in forma di motu proprio di papa Francesco ha revocato le autorizzazioni concesse da Papa Benedetto XVI nella sua lettera apostolica in forma di «motu proprio» Summorum Pontificum sull’uso straordinario dell’antica forma del Rito Romano del 2007.
L’affermazione secondo cui la maggioranza dei Vescovi di tutto il mondo voleva restrizioni alla Santa Messa tradizionale è sempre stata dubbia, ma questo documento dimostra a tutti che è completamente falsa
ha scritto il dott. Joseph Shaw, presidente della Foederatio Internationalis Una Voce, in una newsletter del 2 luglio.
Il dott. Joseph Shaw ha affermato che i documenti trapelati dimostrano che
sono state seguite solo le opinioni della minoranza dei Vescovi che davvero non gradivano la Santa Messa tradizionale. L’opinione della maggioranza è stata ignorata.
La lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes ha imposto restrizioni significative alla celebrazione della Santa Messa secondo il Missale Romanum precedente alle riforme liturgiche del Concilio Vaticano II. Nell’atto, papa Francesco ha affermato di aver «considerati gli auspici formulati dall’episcopato e ascoltato il parere della Congregazione per la dottrina della fede».
Papa Francesco ha spiegato, nella lettera ai Vescovi di tutto il mondo in occasione della presentazione della lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes sull’uso della Liturgia Romana anteriore alla riforma del 1970, che nel 2020 aveva
incaricato la Congregazione per la dottrina della fede di inviarVi [ai Vescovi: N.d.R.] un questionario sull’applicazione del motu proprio Summorum Pontificum. Le risposte pervenute hanno rivelato una situazione che mi addolora e mi preoccupa, confermandomi nella necessità di intervenire
ha scritto papa Francesco nella lettera. Ha aggiunto che l’intento dei suoi predecessori di promuovere l’unità tra i Cattolici con diverse sensibilità liturgiche «è stato spesso gravemente disatteso» e la possibilità offerta
è stata usata per aumentare le distanze, indurire le differenze, costruire contrapposizioni che feriscono la Chiesa e ne frenano il cammino, esponendola al rischio di divisioni.
Secondo uno dei documenti trapelati, un «giudizio complessivo» di cinque pagine che secondo Diane Montagna faceva parte di un rapporto mai pubblicato di oltre duecento pagine sui risultati del questionario del 2020, la consultazione ha rilevato che
la maggioranza dei Vescovi coinvolti dal questionario, che hanno generosamente e intelligentemente applicato la lettera apostolica in forma di «motu proprio» Summorum Pontificum, si dichiara alle fine soddisfatto di essa.
Tuttavia,
alcuni Vescovi affermano che la lettera apostolica in forma di «motu proprio» Summorum Pontificum avrebbe fallito nel suo intento di riconciliazione e dunque ne chiederebbero la soppressione.
La valutazione trapelata afferma che
alcuni Vescovi vorrebbero il ritorno ad una situazione da indulto [quando la sua celebrazione richiedeva l’autorizzazione del vescovo locale: N.d.R.] al fine di avere un loro maggiore controllo e gestione della situazione.
Tuttavia, continua il testo,
la maggior parte dei Vescovi che ha risposto al questionario afferma che toccare la lettera apostolica in forma di «motu proprio» Summorum Pontificum, con cambiamenti legislativi, produrrebbe più danni che benefici.
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Il migliore amico di Leone XIV: “Non c’è alcuna possibilità che ripristini il rito romano”.
Il cardinale Robert Prevost “sapeva” di poter essere eletto papa, ha dichiarato a Domradio.de il 17 giugno padre Alejandro Moral, priore generale degli Agostiniani: “Roberto è stato menzionato su alcuni giornali come uno dei possibili candidati”.
Date le sue qualifiche, aveva buone probabilità di diventare papa: “Ne ho parlato con lui. Padre Moral è un ottimo amico di Papa Leone XIV, alcuni dicono addirittura il suo amico più intimo. Si conoscono dal 1981, quando i due Agostiniani studiavano insieme a Roma.
“. Alla domanda se Papa Leone XIV avrebbe adottato un approccio diverso alla Messa nel rito romano rispetto a Papa Francesco, padre Moral ha risposto: “Penso che sia fuori discussione che questo papa adotti un approccio diverso”.
Padre Moral sostiene la soppressione della Messa: “Come membri della Chiesa, dobbiamo tutti fare la nostra parte per garantire la comunione. Questo vale anche per i gruppi che promuovono la Messa antica”.
Descrive Leone XIV come un uomo piacevole, semplice, calmo ed equilibrato: “Quando presiedevamo l’Eucaristia, suonava spesso l’organo. È molto bravo. È anche un bravo cantante. Facevamo spesso passeggiate insieme. È semplicemente una persona normalissima”.
Papa Francesco “apprezzava molto” il cardinale Prévost, ricorda padre Moral: “Lo amava moltissimo. Me lo ha detto diverse volte. Non lo ha fatto vescovo, prefetto della Congregazione per i Vescovi e cardinale senza motivo”.
Padre Moral crede fermamente che Francesco fosse “un santo” ed è turbato dal modo in cui si parla di lui dopo la sua morte.
A detta di qualche giornale popolare il Bergoglione avrebbe già fatto il suo primo miracolo… Ah ah ah !
Mi aspetto che Leone ne tenga conto e apra al più presto la causa di beatificazione. Così getterebbe anche lui la maschera e si rivelerebbe per quello che è. Sarebbe fantastico.
Diamo a Dio ciò che è di Dio e a don Minutella ciò che è di don Minutella.
Ha fatto l’impossibile per distruggere il Vangelo; ma ciò che appare più grave è che nel distorcere la retta dottrina con le menzogne abbia avuto tanti seguaci anche tra i religiosi, nonostante le sue falsità fossero in frontale opposizione sia con le Scritture che con la bimillenaria tradizione. Uno stravolgimento (anche morale, come nel caso della vicenda COVID e delle “benedizioni” formali alle unioni contro natura) le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Purtroppo, per certe cose si sta continuando; gli stravolgimenti climatici ed i chiari avvertimenti soprannaturali vengono distorti e spacciati per mere conseguenze dell’opera dell’uomo non per castighi alla sua satanica sfida ribellione a Dio. E così l’umanità precipita sempre più nella sua rovinosa caduta, al pari di Lucifero, sia spirituale che morale. La storia di Sodoma e Gomorra non ha insegnato nulla; anzi, alcuni esponenti della gerarchia sono riusciti a falsare pure quella vicenda in chiave farsesca di peccato contro “l’accoglienza”. Cercate bene, che le falsità di Bergoglio e dei suoi seguaci sono ancora più gravi di quelle ipotizzate in questo articolo.
Dobbiamo indicare il Motu proprio “”Traditionis custodes” non con il titolo ufficiale, ma per quello che è in concreto: “Traditionis evertores”
da un falsissimo questionario potevano uscire solo falsissimi risultati, che portano dietro di sé falsissime risposte.
Ma cosa volete aspettarvi da un antipapa malvagio gnostico e satanista?
Non avevamo dubbi che Jorge Mario Bergoglio fosse un imbroglione. Da un impostore questo ed altro. Pace all’anima sua, se è riuscito ad entrare in Purgatorio… E che ci stia offrendo per i propri disastri sofferenze e preghiere.
Credo che eliminare un po’ di dicasteri, uffici stampa e apparati politici e burocratici in Vaticano e nel mondo sarebbe salutare per rendere credibile la Chiesa Istituzionale. Essa sarà necessaria finché non tornerà Gesù Cristo. Ma gli scandali, gli insabbiamenti di delitti, le frequentazioni coi banditi Magliani, i massoni, le lobby gay, le lobby bancarie, gli accordi segreti coi dèmoni Cinesi , le parolin dette bisbigliando, i Ricca , le Chaouki , i cocchi palmati… Ci vorrebbe un incendio tipo Sodoma seguito da un terremoto del decimo grado.
…e Papa Leone ha detto che sentiva aleggiare lo spirito di Bergoglio su di sé mentre celebrava la Messa? Mio Dio, gli serve subito un bravo esorcista per respingere tale spirito là da dove è venuto…e poi, tutto questa premura con cui sta portando avanti l’ agenda bergogliana, che è poi copia dell’ agenda 2030 dei massionin del WEF, qui prodesr? nomine di personaggi impresentabili, ai quali Pio XII non avrebbe fatto fare neppure i campanari, una nuova messa totalmente antropocentrica, ecologista e ambientalista, volta al culto della madre terra ( Pachamama docet?) anziché ad maiorem Dei gloriam et salus animarim, pubblici elogi a din Milani e don Primo Mazzolari, anziché una doverosa damnatio memiriae, e, infine elogi sperticati al CV II, a Nostra Aetate, all’ ecumenismo ( addirittura inventandosi l’ ecumenismo del sangue) tutto ciò non basta ancora ad inquadrare papa Prevost? cisa attendersi di veramente cattolico da lui? Che Dio ci conservi mons. Viganò !
Che Dio ci conservi Mons. Viganò ancora per lunghissimi anni! E che non gli faccia svanire lucidità e coraggio!
Diversamente da come preferirebbero gli specialisti del tarallucci e vino, il pontificato divisivo di Bergoglio & C. abbisogna di una rilettura onesta e scevra dall’impedire a chi è interrogato di dare le risposte richieste, secondo coscienza.
La sala stampa vaticana ha contribuito fattivamente all’imbroglio-bergoglio permettendo al dittatore sudamericano di comparire come l’agnellino che non è mai stato.
Il pasticciaccio brutto sulla Messa antica è solo uno dei casi. Da Amoris laetitia agli atti di amore, da Fiducia supplicans ai commissariamenti manu militari di fiorenti spiritualità, tutto puzza tremendamente di bruciato, o di altro, come i bagni chimici esibiti nella desacralizzazione del papato.
Era legittimo? Tutto fa pensare di no.
Era necessario? Tutto fa pensare di si’.
…come può essere legittimo successore del Vicario di Cristo uno che era accecato dall’odio per il Cattolicesimo, che non esitava ad offendere e desacralizzate le figure di Gesù, Maria SS.ma, santi e martiri, papi preconciliari? suvvia, anche un bambino del primo anno di catechismo saprebbe rispondere. Ricordate quando sciolse le manine giunte di quel bambino, in Vaticano? il piccolo angioletto lì per lì rimase sorpreso, poi le giunse nuovamente. Così facciamo anche noi : è passato oltre, cancelliamolo dalla nostra memoria e torniamo al nostro vero culto cattolico, quello bimillenario, preconciliare; indietrsra? sono orgoglioso di ricevere questo epiteto, chi ne lancia di simili ai fratelli nella stessa fede probabilmente dovrà renderne conto a Cristo Giudice, se non fa ammenda in tempo utile. LJC
Io citerei a giudizio per crimini contro l’umanità : padre Spadaro e Il signor Tornielli . Finché non confessino tutte le manipolazioni e le brutture di 12 anni di sovversione