USA e UE Tagliano il Welfare. La UE si Riarma per Miliardi di Euro, ma contro Chi? Matteo Castagna.

4 Luglio 2025 Pubblicato da Lascia il tuo commento

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Matteo castagna, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla politica degli USA e dell’Unione Europea. Buona lettura e diffusione.

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di Matteo Castagna

Chris Stein è un giornalista politico senior per il Guardian US, con sede a Washington. Ha scritto un editoriale molto interessante su The Guardian del 4 luglio, che merita di essere affrontato.

Per decenni, i repubblicani hanno sostenuto che gli Stati Uniti starebbero meglio se le tasse fossero basse e i programmi per aiutare gli americani a basso reddito avessero un’ accessibilità inferiore. Con il disegno di legge di Donald Trump sulle tasse e sulle spese, ora pronto a diventare legge, il paese scoprirà cosa vuol dire vivere in questo tipo di sistema.

La massiccia legislazione tycoon trasformerà le promesse elettorali in realtà, estendendo i tagli alle tasse emanati durante il primo mandato Trump e ampliando le detrazioni per gli elettori della classe operaia che hanno sostenuto la sua rielezione.

Il provvedimento riguarderà anche il sociale, tagliando i finanziamenti e imponendo nuovi requisiti di lavoro che, secondo stime non di parte, faranno perdere benefici a milioni di persone. Gli effetti a catena – dicono gli esperti – si faranno sentire in tutto il Paese, non solo per i poveri.

“A volte alle persone piace pensare che questo sia un problema di “noi contro loro”, ma in realtà tutti siamo coinvolti. Sono le persone con cui i tuoi figli vanno a scuola, è il tuo vicino, le persone con cui giochi a calcio” – ha detto Lelaine Bigelow, direttore esecutivo del Georgetown Center on Poverty and Inequality ed ha aggiunto a The Guardian: “questo avrà un effetto enorme, su molte persone, in tutto il paese”

Il “grande e bellissimo disegno di legge” – come lo chiama Trump – ha ottenuto l’approvazione finale della Camera dei Rappresentanti giovedì, in tempo per la sua firma il 4 luglio, festa del Giorno dell’Indipendenza degli Stati Uniti. Oltre ai tagli alle tasse, catalizzerà decine di miliardi di dollari per l’applicazione della re-migrazione e la costruzione di un muro lungo il confine messicano.

Per ridurre i costi, i repubblicani hanno incluso disposizioni per porre fine agli incentivi del cosiddetto green, voluti da Joe Biden. La maggior parte dei risparmi proverrà dalle modifiche a due programmi: Medicaid, che fornisce assistenza sanitaria agli americani a basso reddito e disabili, e il Supplemental Nutrition Assistance Program (Snap), che aiuta gli americani a basso reddito ad ottenere il cibo.

Secondo The Guardian, “entrambi i programmi saranno caratterizzati da requisiti di lavoro più severi e ristretti, sicché, per la prima volta nella storia, gli Stati dovranno condividere parte del costo dello Snap”. Inoltre “il Congressional Budget Office (CBO) stima che le modifiche al disegno di legge su Medicaid potrebbero costare l’assistenza sanitaria fino a 11,8 milioni di persone, e il Center on Budget and Policy Priorities prevede che circa 8 milioni di persone, cioè un beneficiato su cinque, potrebbero perdere i benefici Snap”.

Ma il GOP smentisce, sostenendo che il disegno di legge non taglierà Medicaid o Snap, ma eliminerà “sprechi, frodi e abusi”, rendendo così i programmi più efficienti. A un certo punto, il presidente della Camera Mike Johnson ha fatto circolare una ricerca dell’American Enterprise Institute che ha scoperto che, “dopo aver dormito, il modo in cui i beneficiari disoccupati di Medicaid trascorrono la maggior parte del loro tempo era giocare ai videogiochi”.

Se non avessero agito – hanno avvertito i repubblicani – i tagli fiscali del 2017 sarebbero scaduti quest’anno, molti americani sarebbero stati costretti a pagare di più e la crescita economica ne avrebbe risentito. “Tuttavia – osserva The Guardian – le analisi della legge hanno rilevato che sono stati i redditi più alti a percepire la maggior parte dei benefici derivanti dal regime fiscale”.

Bigelow avverte che i tagli ai sussidi saranno l’effetto più diffuso del disegno di legge. La ricerca del suo centro ha rilevato che il 34% della popolazione del Paese sarà influenzata negativamente dal disegno di legge, principalmente attraverso i tagli a Snap e Medicaid, mentre poco meno del 2% dei contribuenti si trova nella fascia di reddito che otterrà la maggior parte degli sgravi fiscali.

Stein osserva, inoltre, che “anche gli americani che non interagiscono con i programmi federali di sicurezza potrebbero sentire gli effetti economici del loro ridimensionamento”. Un minor numero di iscritti a Snap potrebbe significare meno affari per i negozi di alimentari, mentre gli ospedali rurali potrebbero essere duramente colpiti dai tagli di Medicaid.

Robert Manduca, professore di sociologia all’Università del Michigan, ha previsto un colpo di 120 miliardi di dollari all’anno per le economie locali a causa dei tagli ai sussidi. I dipendenti e gli imprenditori, ha avvertito, “potrebbero vedere il loro lavoro diminuire perché la domanda, nella loro economia locale, si sta riducendo”.

Paradossalmente, il conto è ancora enormemente costoso. Il CBO prevede che aggiungerà 3,3 trilioni di dollari al deficit, fino al 2034, principalmente a causa dei tagli fiscali. Per i falchi fiscali preoccupati per la sostenibilità del deficit di bilancio del Paese, che è aumentato negli ultimi anni, mentre Washington DC ha combattuto la pandemia di Covid-19 con massicci stimoli fiscali, c’è poco di bello nel disegno di legge di Trump.

“Sì, l’economia potrebbe godere di un picco di benefici nei prossimi due anni, poiché l’indebitamento stimola i consumi a breve termine”, ha detto Maya MacGuineas, presidente del Comitato per un bilancio federale responsabile, che sostiene la riduzione del deficit.

“Ma uno sforamento non sarà sostenuto, farà danni reali, e spesso questo precede il crollo. La salute a lungo termine della nostra economia, delle famiglie americane e dei nostri figli starà peggio a causa di questo disegno di legge, finanziato dal debito”.

Potremmo osservare che i tagli alla Sanità sono utilizzati anche in Europa e, in particolare, in Italia. Stanno già producendo da decenni alcune crisi che appaiono irreversibili, colpendo le fasce più fragili della popolazione, ma anche erodendo lentamente il ceto medio. Ciò che spendono gli USA per la difesa e il 5% del PIL entro il 2035, che spenderà ogni Paese della NATO, provocano preoccupazioni, sia da un lato, che dall’altro, dell’Oceano.

E’, altresì, evidente che se a Obama e Trump siamo parsi degli “scrocconi” delle risorse statunitensi, negli anni dei precedenti governi, la riduzione del welfare non sembra la miglior risposta, così come non lo è il cosiddetto riarmo, che, in soldoni, è la cambiale per la conversione di parte dell’industria meccanica tedesca in industria bellica.

Ci sono analisti che, sottovoce, fanno capire quanto queste cifre enorme siano, in realtà, un bel po’ di fumo negli occhi, per giustificare il maggior disimpegno degli USA nel Vecchio Continente.

Fatto sta che in Italia tutto sembra andare verso una sanità privata, senza aumenti in busta paga, perché le trattenute sanitarie sarebbero già bloccate, per coprire un buco che si aggirerebbe attorno ai 18 milioni di euro.

Un “riarmo di propaganda”, che non si concretizzerà mai, potrebbe apparire più credibile, dal momento che dovremmo spendere cifre da capogiro, ma nessuno ha capito contro quale presunto o supposto nemico alle porte.

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