Flash Mob Domani, Corpus Domini, in Piazza San Giovanni. Israele Faccia Entrare la Stampa a Gaza.
21 Giugno 2025
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo comunicato relativo a un’iniziative che avrà luogo domani a Roma. Un evento che ci sembra ben degno di essere pubblicizzato, perché sottolinea il sacrificio e la professionalità di centinaia di colleghi che hanno sacrificato la loro vita per raccontarci l’orrore perpetrato da Israele “l’unica democrazia del Medio oriente”, secondo i lenoni della ServoStampa, e il suo accanimento straordinario nel prendere di mira i giornalisti, e da ben prima del 7 ottobre. Buona lettura e diffusione.
§§§
COMUNICATO STAMPA
Roma: flash mob dei giornalisti italiani durante il Corpus Domini
“Per i colleghi uccisi in Medio Oriente dal 7 ottobre”
In piazza con bocche incerottate e mirini sulla scritta PRESS. Sono 226 gli operatori della comunicazione uccisi a Gaza, 4 in Israele, undici tra Libano e Siria.“Il silenzio delle redazioni e delle istituzioni italiane è inaccettabile. Non possiamo lasciare soli i colleghi palestinesi, tutti i giornalisti italiani si mobilitino”
Roma, 22 giugno 2025 – Dalle 14:30 alle 15:45, in piazza di Porta San Giovanni, durante la cerimonia del Corpus Domini, il gruppo “Operatori e operatrici dell’informazione per Gaza” ha messo in scena un flash mob per denunciare la strage di giornalisti in Medio Oriente, in particolare a Gaza. Cerotti sulla bocca, un mirino sulla scritta PRESS e in mano le foto di diverse decine di giornaliste e giornalisti palestinesi uccisi, il cui lunghissimo elenco è stato stampato su un grande cartello.
Il gruppo sceso in piazza oggi rappresenta una parte dei 260 giornalisti, giornaliste, fotoreporter e videomaker che già alcune settimane fa avevano invitato le redazioni dei media italiani a prendere posizione su quanto sta avvenendo a Gaza, con la proposta di destinare una giornata di salario ai colleghi e alle colleghe palestinesi. L’iniziativa era stata adottata dalle assemblee di redazione di diverse testate Rai, de Il Fatto quotidiano e di Fanpage tra le altre.
Oggi il gruppo, nato dal basso, si mobilita fisicamente scegliendo come luogo la piazza romana dove si celebra il Corpus Domini. Scelta dettata non dall’appartenenza religiosa (non si tratta di un gruppo di fedeli), ma dal fatto che la Chiesa, dal 7 ottobre 2023, si è mostrata più sensibile e ferma di molte altre istituzioni nel denunciare la mattanza quotidiana dei gazawi.
Nel documento distribuito durante il flash mob il gruppo sottolinea che “Gaza non esiste più”, che “quello in corso davanti ai nostri occhi è un genocidio, durante il quale Israele ha ucciso 237 giornaliste e giornalisti, videomaker e fotoreporter: un bilancio unico nella storia, che supera perfino i grandi conflitti del Novecento. È grazie a questi 237 colleghe e colleghi che abbiamo saputo cosa realmente è accaduto e accade nella Striscia, visto che Israele, pur dichiarandosi ‘l’unica democrazia del Medio Oriente’, impedisce ai media internazionali di
accedere, oltre a colpire a morte i giornalisti palestinesi e le loro famiglie”.
Il gruppo, nel prendere posizione rispetto a quella che – sottolinea – “non è più una guerra”, scrive: “Rifiutiamo il “doppio standard” per cui esistono vittime di serie “A”, con nomi e storie da ricordare, e vittime di serie “B”, considerate numeri senza identità; respingiamo la narrazione che riduce il conflitto mediorientale agli eventi successivi al 7 ottobre 2023, ignorando un contesto di tensioni e violenze che si protrae da decenni nei territori israelo-palestinesi; rifiutiamo l’utilizzo strumentale della parola “antisemitismo” e dell’aggettivo “antisemita” come armi per silenziare ogni critica a Israele; denunciamo ogni forma di censura e rivendichiamo la libertà di utilizzare il termine genocidio, visto che quanto sta avvenendo a Gaza e in Cisgiordania non è una guerra, oltre a
ribadire che un ostaggio non è tale solo se israeliano (IDF ha sequestrato 17mila palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, tra loro 1400 sono minori)” Il gruppo avanza una serie di richieste, nella speranza che altri colleghi e altre colleghe si uniscano alla mobilitazione: “Chiediamo il rispetto del diritto internazionale e iniziative concrete perché Israele cessi i bombardamenti, si ritiri dalla Striscia e lasci gestire gli aiuti a Gaza dalle Nazioni Unite e da organizzazioni internazionali autorevoli; chiediamo che Italia e Unione Europea, vincolate da impegni internazionali precisi, si attivino per prevenire e interrompere il genocidio in corso; chiediamo che Israele rispetti il diritto di cronaca e faccia entrare subito i media internazionali a Gaza e nei territori occupati; negarlo significa violare arbitrariamente il diritto di essere informati e il rispetto di principi democratici fondamentali”.
Infine, il gruppo di operatrici e operatori dell’informazione si rivolge ai colleghi e alle colleghe palestinesi: “vi saremo grati in eterno – scrivono – per il sacrificio estremo con cui voi e le vostre famiglie avete aperto gli occhi al mondo. Faremo il possibile perché questo sacrificio non sia stato inutile”.
Operatori e operatrici dell’informazione per Gaza
operatori.informazione.per.Gaza@gmail.com
§§§
Aiutate Stilum Curiae
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
BIC/SWIFT: UNCRITM1E35
ATTENZIONE:
L’IBAN INDICATO NELLA FOTO A DESTRA E’ OBSOLETO.
QUELLO GIUSTO E’:
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
***
Condividi i miei articoli:
Tag: flash mob, gaza, giornalisti, israele, san giovanni
Categoria: Generale