Non è Tempo, per ora, di Terze Guerre Mondiali. Matteo Castagna.

17 Giugno 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, matteo castagna, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla crisi geopolitica in atto. Buona lettura e diffusione.

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di Matteo Castagna

Nel commentare la rassegna stampa su Canale italia, inerente la possibilità di una reale preoccupazione per una terza guerra mondiale, che si potrebbe scatenare dal conflitto fra Israele e Iran, ho risposto no, perché non ne vedo, almeno per ora, i presupposti. 

So di aver colpito più di qualcuno, che ritiene, invece, essere imminente e che si aspettava da me una narrazione apocalittica. Accadde lo stesso nel biennio 2020-2022, quando in piena pandemia, alcuni si attendevano la stessa cosa. Ebbene, pur avendo ampiamente criticato la folle gestione “Conte-Speranza” e, riconoscendo l’evidenza di una grave collusione fra politica UE e multinazionali farmaceutiche, poi suffragata anche dall’indagine scandalosa sui rapporti opachi tra Ursula Von der Leyen e Pfizer, non ho mai creduto alla narrazione complottista 

Non ho mai ritenuto che i vaccini servissero a governanti psicopatici per ucciderci tutti, né altre amenità simili. La gente si ammala al cuore o di neoplasie per le più svariate cause, ma i dati non confermano picchi esponenziali nell’aumento di queste malattie, smentendo un certo pensiero, che ha ingrassato alcuni portafogli e preoccupato, oltre misura, diverse persone. 

La popolazione mondiale è ancora qui e le vittime di effetti avversi sembrerebbero essere sulla via dei risarcimenti.

Non ho mai creduto che il “green pass” sarebbe diventato uno strumento di controllo perpetuo di ogni nostra azione e, infatti, è morto con la pandemia.

Ho sempre ritenuto più plausibile l’analisi del Prof. Giulio Tremonti, che, sia della pandemia che della guerra ha parlato, utilizzando un nuovo termine: la “policrisi”, ossia “più crisi”, derivanti dal declino della globalizzazione. Scrive acutamente l’attuale Presidente della Commissione Esteri della Camera, noto docente di economia e già Ministro dei governi Berlusconi:

“le piaghe d’Egitto sono state dieci e la salvezza e la salvezza è stata l’Esodo. Finora sette sono state le piaghe della globalizzazione: il disastro ambientale; lo svuotamento della democrazia sversata nella repubblica internazionale del denaro; le società in decomposizione nel vuoto della vita; la spinta verso il transumano; l’apparizione dei giganti della Rete; la pandemia; la guerra. Ma è un numero destinato a salire: inflazione e recessione, crisi finanziarie, carestie, migrazioni, altre guerre. Tutti sconnessi anelli di una stessa catena, perché non è la fine dell’inizio e non è neppure l’inizio della fine” (Globalizzazione. Le piaghe e la cura possibile, edizioni Solferino, Milano, 2022).

Sono realisticamente d’accordo col Prof. Tremonti, quando aggiunge che “se il futuro che verrà non è ancora scritto, non è necessario e non è fatale che questo sia tutto negativo: dipende da noi” (Guerra o Pace, ed. Solferino, Milano, 2025). Infatti, dobbiamo avere sempre molto chiaro che gli errori non possono essere visti come soluzioni e le soluzioni non possono replicare gli errori.

Dunque, tornando alla guerra in corso, iniziata venerdì scorso dal governo Netanyahu contro la Repubblica Islamica dell’ Iran, ritengo che l’accordo sul nucleare possa evitare l’escalation. “In qualche modo, la diplomazia internazionale riprenderà il filo del conflitto Israele-Iran – sostiene Luigi Toninelli, giovane ricercatore di ISPI, specializzato nella politica internazionale di Iran e Libano. Anche le ultime sollecitazioni degli Stati Uniti vanno in questa direzione”.

Mentre la CNN racconta che “Trump teme una crescente ingerenza degli Stati Uniti nell’escalation del conflitto tra Israele e Iran. Gli Stati Uniti hanno privato l’Ucraina dei mezzi per combattere i droni, che sono stati inviati in Medio Oriente. Il Pentagono ha notificato al Congresso degli Stati Uniti il trasferimento di tecnologia anti-UAV, precedentemente destinata alle esigenze delle Forze Armate ucraine, alle forze statunitensi in Medio Oriente.

Questa mossa riflette un cambiamento nelle priorità di difesa degli Stati Uniti, sotto la presidenza Trump. La decisione è stata presa dopo che l’Ucraina ha condotto un attacco terroristico con l’impiego di droni in Russia e dopo che altri Paesi hanno espresso preoccupazione per l’impiego di tattiche simili in successivi conflitti in tutto il mondo”.

Forse non è un caso che l’attenzione mondiale sia stata dirottata sul Regime degli ayatollah, il giorno successivo al fallimento delle trattative sul nucleare con gli Stati Uniti e, neppure, che due giorni dopo, il più grande alleato degli americani in Medio Oriente abbia sferrato un attacco contro un Paese che, al momento non ha la bomba nucleare e, stando alle fonti AIEA, ossia dell’organismo di controllo, sarebbe ancora lontano da questo obiettivo.

Infatti, il Presidente dell’Iran Pezeshkian ha cercato, subito, di gettare acqua sul fuoco, rassicurando che “l’Iran non intende sviluppare armi nucleari”, anche se, probabilmente, non vede perché Israele, Russia, Cina e USA ce l’hanno, mentre loro, al contrario, non possono averla. Il Presidente iraniano ha proseguito dicendo che il suo Paese “perseguirà il suo diritto all’energia nucleare e alla ricerca”.

Di fronte alla domanda del Quotidiano Nazionale online del 16.06.25, secondo cui l’offensiva israeliana potrà far cadere il regime degli ayatollah, il dott. Toninelli ha risposto: “se la situazione sul campo precipitasse, nulla può essere escluso. Ma non è l’esito su quale scommetterei. L’Iran ha 90 milioni di abitanti e un tessuto sociale complesso. Una transizione al buio sarebbe molto complicata. Nessuno ha interesse a promuoverla, tanto meno adesso, in un momento di grande instabilità internazionale”.

Inoltre, aggiunge, a ragione, come ho avuto modo di dire anche io a Canale Italia di domenica 15 giugno: “è interesse di tutti che l’Iran torni al tavolo dopo i precedenti cinque round negoziali. Anche perché di notizie certe sui danni reali provocati dai bombardamenti israeliani alle centrifughe di arricchimento dell’uranio ancora non ce ne sono”. Siccome non sembrerebbe intenzione di Trump quella di bombardare le centrifughe dell’Iran, che si trovano 80 metri sotto terra, protette da cemento armato, la permanenza dell’Iran dentro al Trattato di non proliferazione nucleare potrebbe rivelarsi la soluzione più pratica.

…”Tutti i principali attori geopolitici hanno interesse a contenere il disordine mediorientale – sostiene oggettivamente Toninelli. Si va da Trump, che pensa a grandi business per gli Stati Uniti in tutta l’area, all’Arabia Saudita, alla Turchia e all’Egitto, Paesi musulmani sunniti che almeno formalmente devono condannare l’unilateralismo israeliano. Allo stesso modo, l’Iran è partner privilegiato di Russia e Cina, con rapporti di reciproca convenienza. E anche l’Unione europea ha un’ambizione esplicita alla chiusura dell’attuale conflitto per poter restare concentrata sul fronte ucraino e sulla nuova Nato”.

Eric Voegelin ha scritto: “se dietro la politica ci sono sempre realtà religiose (legami concettuali, storicità), allora la verità della politica sta nella teologia, non importa quanto brutale sia stata la secolarizzazione” e questo concetto potrebbe essere associato all’Islam di Kahmenei, rendendo l’escaletion una possibilità concreta, che vada oltre i proclami e le minacce. Ma il leader iraniano è anche una persona intelligente, che conosce bene i rapporti di forza e la complessa situazione di quei martoriati territori, per cui una certa dose di pragmatismo potrebbe mitigare e, non poco, la voglia di Sharia.

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6 commenti

  • Camilla Mastroberardino ha detto:

    Lo ha deciso lei che non è tempo? Che razza di titolo è?

  • Angelo ha detto:

    Intanto che l’esperto di geopolitica dica l’ora esatta dell’inizio della terza guerra mondiale (a me non risulta che sia finita la prima) mi dispongo in “vigile attesa”. Del resto la vigile attesa è anche evangelica (Mt. 25). È tutto una vigile attesa: tachipirina e vigile attesa, Leone XIV e vigile attesa… chi più ne ha più né metta.

  • creazionista ha detto:

    Non mette conto il mettersi a confutare uno che è tanto ignorante, che, per confutare tutte le sue ignorantaggini (essendo quelle più che le righe della sua scrittura), bisognerebbe scriver volumi grandissimi, con nissuna utilità degl’intendenti e senza vantaggiarsi niente appresso il vulgo.
    Galileo Galilei, Opere IV,443

  • giovanni ha detto:

    E’ una analisi che non sottoscriverei. L’Iran e’ cofondatore del BRICS che si oppone, apparentemente, al NWO del complesso Occidentalsionista. Complesso che ha gia’ attaccato la Russia con il proxi Ucraino, per cui un cambio di regime in Iran con un’ altro fantoccio, porrebbe la Russia in situazione d’ accerchiamento tattico. La domanda e’ : conviene avere altri nemici alle porte ? E i Cinesi non pensano che prima o poi tocchi a loro ? I Sioanglosassoni e vassallame variopinto non hanno partner, ma solo sudditi obbedienti . E per quello che mi risulta, Putin ha gia’ detto di no al vassallaggio quando si ventilava l’ ipotesi di un’entrata della Russia nella Nato. Il futuro prossimo dira’ chiaramente cosa c’e’ sotto. Le mosse di Putin e Xi saranno fondamentali per capire se vi e’ o meno il loro assenso nella vicenda.

    • Virginio ha detto:

      Sono meravigliato che questo aspetto della guerra fra Iran e Israele, non sia stato approfondito dai mezzi di comunicazione. Nemmeno i canali vicini alla Russia sollevano seriamente il problema, al massimo qualche cenno a margine di altri argomenti. Questo post, fra quelli che ho letto sinora, è il primo che pone questo argomento come principale, mi meraviglio che fra tantissimi canali, non ce ne sia stato ancora uno che abbia affrontato il problema in modo più visibile. Quale sarà il motivo? La paura che sia davvero così e che le conseguenze potrebbero essere troppo gravi?

  • Luca Foglia ha detto:

    Buongiorno, mi permetto di consigliarle di consultare altre fonti oltre ai media tradizionali, compresa la lettura di diversi articoli sul blog del Dott Tosatti che raccontano una realtà ben diversa. Cordialmente