E in Vaticano Son già Tutti Prevostiani. O Quasi. Quanto Sinceramente, solo Dio lo Sa….Mons. Ics.

30 Maggio 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mons. Ics, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione e ai vostri sorrisi queste riflessioni sulla tendenza prevalente in Vaticano…Buona lettura e diffusione.

§§§

Dai Tosatti! come avevamo previsto molti dei nostri Cardinali e Vescovi stanno diventando “Prevostiani”.

Erano (ufficialmente) Ratzingeriani con Papa Benedetto , anche se tramavano contro di Lui.

Son diventati quasi tutti (quasi , ho detto, grazie a Dio) “Bergogliani” con Papa Francesco , ma contro di Lui non tramavano, avevano paura di essere sospesi, commissariati o messi da parte.

Per ora , molti, non tutti naturalmente, solo i carrieristi, stanno cercando occupazioni-posti di lavoro , esaltandolo.

Altri , vigileranno che prosegua il “bergoglianesimo”.

Altri cercheranno “il pelo nell’uovo “ per confermare il loro pensierino che essendo stato nominato da cardinali bergogliani , dobbiamo aspettarci sorprese.

Altri ancora si contenteranno di aver una scranna , uno stipendio, una casa, un assistente e una vettura.

Pochi, che io sappia , pregano per Lui ininterrottamente per il bene della Chiesa. Vedremo presto che succederà a questi santi Cardinali e Vescovi.

A convertirsi al “prevostianesimo” è stato naturalmente , per primo, SER il Card. Zuppi , di professione “intervistato” , da Vanity Fair a Avvenire.

I suoi illuminati giudizi , controllati da Riccardi, vanno su Vatican News fino a TikTok.

Altro “grande convertito” è Enzo Bianchi (non so mai come identificarlo …) , che qualifica Leone XIV un agnello che lavora per la pace (non per la pace eterna ,naturalmente).

Altro grandissimo convertito è SE mons Fisichella , preoccupato per la sua posizione di controllo del Sinodo.

Aspettiamo la “conversione” del card. Maradiaga e soprattutto quella del Prefetto della Dottrina della Chiesa Card. Fernandez. (Son curioso di sapere cosa diranno entrambi…).

Il grandissimo opinionista su ciò che è “bene e male”, Alberto Melloni, per ora si limita a dire che Leone XIV sarà l’anti Trump e lo identifica con Leone Magno che ferma Attila (non con Leone XIII).

Altri meno “prestigiosi” osservatori spiegano che sarà Papa “verde” , Papa immigrazionista” , ecc. ecc.

Ma non tutti hanno brillato per mancanza di “visione” della Chiesa di Cristo, santa e apostolica. Protetta da Maria Corredentrice. Per esempio:

SER il Card Burke ha pregato e ringraziato Dio per la nomina di Prevost. SER il Card. Sarah ha detto che il Signore ha ascoltato le preghiere del suo popolo. SER il Card. Mueller esulta e lo invita a contrastare le lobby all’interno della Chiesa e non fare compromessi. SER il Card. Eijk ha esultato e si è rammaricato per commenti negativi letti sulla elezione di Prevost. Il Card. Parolin ha dichiarato che Leone XIV guiderà la Chiesa con saggezza e fermezza. SE Mons. Schneider lo ha invocato perché ci confermi nella Fede.

Io , personalmente , mi associo a tutti questi ultimi sei commenti.

Grazie caro Tosatti.

Mons. ICS

§§§

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32 commenti

  • stefano raimondo ha detto:

    2 cose.

    1 – Dopo l’incubo del precedente pontificato, non è che molti sono (già) diventati in toto prevostiani, è che tirando un sospiro di sollievo non si può non dare una chance a Prevost, una sorta di cambiale in bianco. Non si tratta di un “peggio di B… è impossibile, quindi va bene tutto”, no, è qualcosa di più, e per ora vari indizi inducono ad essere ottimisti.

    2 – È tipico di una certa cultura (che dagli anni ’60 ha fatto breccia anche nella Chiesa) l’appropriarsi di figure che in realtà non le appartengono, ciò sta avvenendo anche con Papa Leone, ma tutti vedono che l’aria è cambiata. Poi è chiaro che Prevost dovrà cercare di tenere la Chiesa unita, quindi non credo assisteremo a prese di posizioni estreme, in un senso o in un altro.

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Alla “Signora di tutti i Popoli” e ai suoi compagni di scorribanda teologico-profetica,

    Mi si bolla come “fesso” (termine che, con inusitato zelo etimologico, mi viene persino spiegato) solo perché non mi unisco al club dei profeti della scomunica privata, quelli che oggi tollerano un Papa solo a condizione che firmi il loro personale manifesto ecclesiale.

    Eh sì: Papa Leone XIV sarà veramente Papa solo se farà secondo le vostre fantasmatiche idee. Se invece osa pensare con la propria testa (o peggio: pregare e discernere), ecco che diventa il “Riggitano”, la “maschera mondialista”, l’“avatar dell’Agenda 2030”.

    È questa la nuova ecclesiologia postmoderna: “Ti riconosco Papa solo se mi somigli abbastanza.”
    Una sorta di pontificato condizionato, tipo: “Ti accetto come Pontefice, ma resta sotto osservazione per due sinodi e tre tweet.”

    Ma lasciate che vi dica una cosa con la chiarezza che merita:
    se nella storia della Chiesa tutti avessero ragionato come voi, oggi della Chiesa cattolica non resterebbe nulla.

    Che cosa facciamo, allora, dei papi scandalosi del passato?
    Li vogliamo dichiarare tutti invalidi post mortem?

    Ecco un ripasso rapido per chi ha smarrito ogni riferimento storico:
    • Giovanni XII: salì al soglio pontificio a 18 anni; trasformò il Laterano in un postribolo; invocava i demoni mentre giocava a dadi.
    • Benedetto IX: vendette il papato. Due volte.
    • Alessandro VI (Rodrigo Borgia): padre di figli illegittimi, patrono di orge e congiure. Eppure nessuno gridò alla sede vacante.
    • Urbano VI: fece torturare e uccidere cardinali. Non fu invalidato da nessuna “signora di popoli”.
    • Leone X: sfarzo, indulgenze, intrighi, mecenatismo pagano. Eppure non fu “disconosciuto” da blog militanti.

    Eppure la Chiesa ha resistito. Non perché quei papi fossero santi, ma perché la Chiesa è di Cristo, non dei suoi funzionari.
    E nessuno, all’epoca, si azzardò a dire che i successori di quei papi fossero antipapi o che l’intera successione apostolica fosse da rifare.

    Oggi, invece, abbiamo chi — dinanzi a ogni ombra, ogni dubbio, ogni parola non capita — grida allo scisma, sforna “analisi canoniche” su Telegram, e sospira perché Leone XIV non ha ancora rotto con i gesuiti, con l’ONU, con l’ozono e con le catastrofi cosmiche annunciate da Maria su canali non approvati.

    Nel frattempo — e questo è il punto essenziale — anche se ci siano (e ci sono) voltagabbana, camaleonti, cortigiani vaticani, bisogna riconoscere con onestà che altri, come i cardinali dei dubia, vescovi critici, intere conferenze episcopali, prelati e sacerdoti, pur sconcertati, tra dubbi, tensioni e sofferenze, sono rimasti nella Chiesa.
    Nessuno di loro ha rotto la comunione. Nessuno si è autonominato giudice del Papato. Nessuno ha fondato “l’unico cenacolo fedele nella purezza della vera sede invisibile”.

    Perché sanno — e lo sanno benissimo — che non si conserva la fede cattolica abbandonando la Chiesa cattolica.

    Certo, Leone XIV non è un taumaturgo. Ma è Papa. E se anche sbaglierà (come tutti gli uomini), sarà davanti a Dio che renderà conto, non a voi, che avete scambiato la Tradizione con la vostra proiezione personale.

    Cari esperti di apparizioni dubbie, di tombe profetizzate, di “fantasmi bergogliani” e di dissertazioni sulle possibilità che le locuzioni celesti vengano corrette dai comunicati stampa… una sola parola:

    Basta.

    La Chiesa ha già abbastanza da soffrire senza dover sopportare anche le vostre allucinazioni.

    • Milli ha detto:

      Bravo!

    • Fantasma di Flambeau ha detto:

      Caro don, potrei aggiungere, al suo di moralmente indegni, il solito elenco di papi dottrinalmente dubbi (per amor di verità qualche nota va messa almeno su Alessandro VI: ineccepibile come amministratore, specialmente a favore della plebe, difensore dell’ortodossia e dell’umanità degli indigeni delle Americhe avendo posto le premesse per la Sublimis Deus di Paolo III). Argomentare per l’ennesima volta perché ci sono più eresie in un’intervista a Scalfari o Fazio che in venti secoli di coercizioni imperiali fisiche e psicologiche, lettere private tirate fuori dai cassetti bizantini quarant’anni dopo od omelie (tre) pronunciate a soggetto e ritrattate per iscritto in bolla. Diversamente dall’apostasia di Abu Dhabi bollinata a Singapore. Potrei perfino dirle che ho grande simpatia per un papa con tutta evidenza più neoplatonico che cristiano ma incommensurabile con Bergoglio da ogni e qualsiasi punto di vista.
      https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=25953
      O confessarle, a rischio di pigliarmi dell’ipocrita sia da lei che dalla Signora, che della canonicità del suddetto m’interessa relativamente. Alla fede dell’infanzia e alla ragione storica e sociale che riconosco al cattolicesimo. Se dovessi indicare una data per l’inizio dell’ultimo miglio, direi il 26 maggio 1972, il giorno in cui von Braun lasciò la Nasa avendo capito che la colonizzazione dello spazio era stata definitivamente scartata. Che significa: chi ha in mano il volante aveva definitivamente scelto la via più facile, il controllo delle nascite ed orwelliani sinonimi per “spopolamento”. Da lì la Roe vs Wade costruita a tavolino, le Corti delle servitù a trovare i cavilli per aprire all’aborto di massa, le psyops tipo Seveso, il femminismo burattinizzato, il sex without love/children, il martellamento consumista sui cervelli ridotti in pappa da media e prof cigiellini, l’ambientalismo maschera di carnevale del mostro maltusiano, l’insistenza parossistica sui vaccini sacramentati. L’ultimo ostacolo era la Chiesa. Giovanni Paolo II fu tollerato come utile ariete per abbattere il Muro, Benedetto XVI un rinvio ottenuto da pochi grandissimi cocciuti come il cardinal Biffi. “Francesco” è nato dal connubio fra il peggio ecclesiale e il meglio del mondo in senso evangelico, per smantellare dall’interno, un pezzo e una contraddizione ad usum devoti dopo l’altra, tutta la trincea cattolica a difesa dell’umanità. Dall’Humanae Vitae all’Evangelium Vitae alla Pontificia Accademia affidata a un figlio spirituale di Pannella allo sdoganamento delle sessualità alternative all’adorazione di Madre Terra, fino agli atti d’amore a base di feti abortiti; se si avesse la conferma degli ormai più che sospetti la dannazione terrena ed eterna sarebbe poco. Quindi: o Prevost è Leone, e allora sbranerà le iene e gli sciacalli per difendere “il più piccolo” dei Suoi fratelli. Oppure è Bergoglio II in altre forme. E allora spetterà ai residui cardinali pre-2013 decidere se la Chiesa è fine a se stessa o mezzo per il Fine. Saluti.

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Convengo con lei, caro “Fantasma di F”, che non è con la consueta lista dei papi “chiacchierati” che si può giustificare ciò che è avvenuto negli ultimi dodici anni. La mia intenzione era unicamente quella di ribadire che, nonostante papi moralmente indegni o simoniaci, la Chiesa romana non ha mai interrotto la successione apostolica, né è mai venuta meno la sua indefettibilità.

        È vero: nei papi del passato vi furono ombre personali; nel caso recente, invece, parliamo di parole pubbliche, dichiarazioni dottrinali e gesti simbolici reiterati, che hanno toccato direttamente il cuore della fede e della morale. È un piano ben diverso e più profondo.

        Tuttavia, bisogna riconoscere con onestà che non si può accusare Papa Francesco di eresia formale o conclamata, nel senso tecnico e canonico del termine. E questo non per difesa d’ufficio né per relativismo, ma per fedeltà alla verità teologica e giuridica della Chiesa.

        Perché si abbia eresia formale e pubblica, devono concorrere tre condizioni:
        1. contraddizione oggettiva a una verità rivelata e definita dalla Chiesa,
        2. pertinacia interiore, cioè ostinazione consapevole e volontaria contro quella verità,
        3. dichiarazione tale da rompere visibilmente la comunione con la fede cattolica.

        Ora, anche nei casi più controversi — come Amoris laetitia (dove, si ricordi, Papa Francesco specificò che non si trattava di un atto di Magistero e che tutto doveva essere interpretato alla luce dell’insegnamento costante della Chieda: cf. n. 3), il Documento di Abu Dhabi (successivamente chiarito dal Pontefice come espressione della volontà permissiva di Dio, nella risposta a mons. Schneider), o certe affermazioni su “Madre Terra” — manca almeno uno di questi tre elementi in modo manifesto. Più spesso manca la dichiarazione inequivoca e definitiva: si è lasciato uno spazio alla lettura alternativa, alla contestualizzazione, all’ambiguità.

        È stata forse una strategia dell’equivoco reiterato, del “non negare, ma neppure confermare”? Non possiamo giudicare le intenzioni. Ma è certo che ciò ha prodotto una confusione sistemica, senza però giungere a una cesura dottrinale formale.

        Ciò non toglie nulla al dolore ecclesiale, né riduce l’urgenza di chiarimenti — da qui la legittimità dei dubia dei cardinali fedeli. Ma ci impone anche di non forzare giudizi che la Chiesa stessa non ha mai emesso, né anticipare condanne che esulano dalla nostra competenza. Farlo, significherebbe uscire noi stessi dalla cornice della Tradizione giuridica e teologica cattolica, come purtroppo è avvenuto per molti.

        In questo tempo così oscuro, dobbiamo restare saldi nella verità, ma altrettanto saldi nella carità e nella giustizia ecclesiale. Chiamare per nome la confusione, lo scandalo, le rotture pastorali: sì. Ma dichiarare l’eresia dove la Chiesa non l’ha mai fatto ufficialmente: questo non è compito nostro, né ci è lecito.

        Io spero e credo che papa Leone sia stato non solo eletto dai cardinali, ma scelto e voluto da Cristo stesso, per confermare i fratelli nella fede e per ricondurre la Chiesa alla verità nella carità. Cari saluti

        • Fantasma di Flambeau ha detto:

          Purtroppo gli ultimi 12 anni hanno, diciamo, esacerbato gli animi. Come se fossimo in una notte buia popolata da nemici in cui è normale prima sparare e poi chiedere “chi va là?”. Mentre magari sono soltanto persone smarrite perché sentono di essere state scacciate dalla casa dei loro padri, o bravi sacerdoti che in Santa Madre Chiesa cui hanno dedicato la vita ci credono davvero.

          Carissimo don, non ci piove assolutamente sul fatto che dichiarare l’apostasia, l’eresia e l’illegittimità spetta a chi spetta. Una Chiesa sinodal-democratica (come, in teoria, la vogliono i modernisti, salvo poi ritrovarci con l’ircocervo tra un’ong sovvenzionata da Soros e un Reich travestito da Ue) si sarebbe estinta all’incirca nell’anno 33. In passato, quando la questione non era l’abiura o meno dell’unico Redentore ma da chi/come/in che data fosse stata tessuta la lana caprina, si sono dati papi creduti antipapi per 900 anni (Silvestro III) e viceversa per 500 (Giovanni XXIII). Tutto lascia intendere che stavolta chi di dovere non potrà, con comodo, aspettare che le acque si siano calmate. Perché Bergoglio non è stato una Ferdinandea accidentale che crea un po’ di scompiglio e poi scompare. È una costruzione scientemente voluta e/o permessa per fare da spartiacque. La coerenza che sarebbe inutile cercare altrove: aver operato fin dall’inizio per separare chi è disposto a farsi “includere” nel mondo dei diritti di cui sopra, presentato come tappa necessaria verso l’umanità unificata e il Cristo cosmico di Teilhard de Chardin, dagli “indietristi” che si ostinano nella Fede “rigida” ricevuta dagli antenati a partire da quegli ignorantoni di Galilea.

          Per giustificare ciò che penso delle intenzioni di Amoris Laetitia
          https://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351297.html
          e del significato di Abu Dhabi.
          https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/03/secondo-colpo-josef-seifert-punta-alle.html
          Dove l’apostasia sarebbe quasi meno peggio del vuoto pneumatico morale e intellettuale.
          https://www.osservatoreromano.va/it/news/2024-09/quo-207/il-dialogo-si-fonda-sul-rispetto-delle-differenze.html

          Se non le certezze, sinceramente condivido la speranza e le auguro ogni bene per il suo ministero.

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Caro “Fantasma” – mi permetta di chiamarla così –
            comprendo bene la fatica di chi vede nella Chiesa un declino, uno smarrimento, un’ora di buio.
            Comprendo anche chi, in questo disorientamento, è tentato a “sparare prima e chiedere dopo chi va là”. Ma è proprio questo il pericolo più sottile: rispondere all’ambiguità con l’aggressività, alla confusione con la contrapposizione, al mistero con lo scisma.

            Convengo con lei, come già ho scritto: non spetta a noi dichiarare ufficialmente l’eresia o l’apostasia – questo è compito di chi ha ricevuto l’autorità per farlo. Ma non possiamo, allo stesso tempo, trincerarci in una lettura della storia come se fossimo nel pieno di una guerra civile ecclesiastica, dividendoci in “resistenti” e “collaborazionisti”. Non è così che si custodisce la fede.

            Quanto all’immagine di Papa Francesco come “spartiacque”, la domanda vera non è: chi ha voluto tutto questo? – ma piuttosto: perché Dio lo ha permesso?
            Mi chiedo, da prete, da cristiano, con tremore: che cosa ha voluto dirci il Signore attraverso questo pontificato, tanto discusso, tanto travagliato?
            Perché ha permesso, nella Sua Chiesa – che è santa e indefettibile – un’esperienza ecclesiale così radicale, così urticante, così divisiva?

            Forse il Signore ci sta chiamando a una purificazione. Forse ha voluto scuoterci, togliendoci sicurezze borghesi, schemi teologici autocentrati, e perfino quella “coerenza automatica” che spesso scambiamo per ortodossia, ma che può essere, in realtà, solo abitudine spirituale. (?}

            E qui mi permetta una precisazione su un’espressione che lei ha usato:
            la Chiesa è certamente gerarchica e sacramentale, ma è anche sinodale, nel senso più autentico del termine.
            Non è sinodale nel senso moderno e distorto del “voto a maggioranza” o della “Chiesa democratica” – che, come lei giustamente osserva, se fosse stata così, una tale Chiesa sarebbe già estinta nell’anno 33 –
            ma è sinodale nel senso patristico ed ecclesiologico: è il Popolo di Dio in cammino, dove ogni battezzato ha voce nello Spirito e responsabilità nella comunione… proprio come sta facendo lei, qui.
            Il sinodo non è il contrario della gerarchia: ne è piuttosto la forma partecipata, secondo la grande lezione della Lumen Gentium, dove il sensus fidei del popolo e l’autorità del magistero camminano insieme, non si contrappongono.

            Io non ho paura delle sfide, delle costruzioni scientificamente volute, nemmeno delle ombre che si agitano nel tempio di Dio. Perché credo nello Spirito Santo, e nulla – davvero nulla – né l’errore teologico, né il modernismo, né il tradizionalismo passatista, né il globalismo, né le deviazioni dottrinali, né le potenze diaboliche– può resistere alla Sua potenza rigenerante e ricreativa.
            Egli fa nuove tutte le cose (Ap 21,5). E quando lo fa, non si serve di chi grida vendetta, ma di cuori umili che resistano nella verità con carità.
            I mezzi? I tempi? I luoghi? Lo sa Lui.

            Noi siamo chiamati non a vincere, ma a perseverare nella fede, nella speranza e nella comunione, anche quando tutto sembra disfarsi.

            Con rispetto,
            don Pietro Paolo

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Alla “Signora di tutti i Popoli” e ai suoi compagni di scorribanda teologico-profetica,

    Mi si bolla come “stupidino” (termine che, con inusitato zelo etimologico, mi viene persino spiegato) solo perché non mi unisco al club dei profeti della scomunica privata, quelli che oggi tollerano un Papa solo a condizione che firmi il loro personale manifesto ecclesiale.

    Eh sì: Papa Leone XIV sarà veramente Papa solo se farà secondo le vostre fantasmatiche idee. Se invece osa pensare con la propria testa (o peggio: pregare e discernere), ecco che diventa il “Riggitano”, la “maschera mondialista”, l’“avatar dell’Agenda 2030”.

    È questa la nuova ecclesiologia postmoderna: “Ti riconosco Papa solo se mi somigli abbastanza.”
    Una sorta di pontificato condizionato, tipo: “Ti accetto come Pontefice, ma resta sotto osservazione per due sinodi e tre tweet.”

    Ma lasciate che vi dica una cosa con la chiarezza che merita:
    se nella storia della Chiesa tutti avessero ragionato come voi, oggi della Chiesa cattolica non resterebbe nulla.

    Che cosa facciamo, allora, dei papi scandalosi del passato?
    Li vogliamo dichiarare tutti invalidi post mortem?

    Ecco un ripasso rapido per chi ha smarrito ogni riferimento storico:
    • Giovanni XII: salì al soglio pontificio a 18 anni; trasformò il Laterano in un postribolo; invocava i demoni mentre giocava a dadi.
    • Benedetto IX: vendette il papato. Due volte.
    • Alessandro VI (Rodrigo Borgia): padre di figli illegittimi, patrono di orge e congiure. Eppure nessuno gridò alla sede vacante.
    • Urbano VI: fece torturare e uccidere cardinali. Non fu invalidato da nessuna “signora di popoli”.
    • Leone X: sfarzo, indulgenze, intrighi, mecenatismo pagano. Eppure non fu “disconosciuto” da blog militanti.

    Eppure la Chiesa ha resistito. Non perché quei papi fossero santi, ma perché la Chiesa è di Cristo, non dei suoi funzionari.
    E nessuno, all’epoca, si azzardò a dire che i successori di quei papi fossero antipapi o che l’intera successione apostolica fosse da rifare.

    Oggi, invece, abbiamo chi — dinanzi a ogni ombra, ogni dubbio, ogni parola non capita — grida allo scisma, sforna “analisi canoniche” su Telegram, e sospira perché Leone XIV non ha ancora rotto con i gesuiti, con l’ONU, con l’ozono e con le catastrofi cosmiche annunciate da Maria su canali non approvati.

    Nel frattempo — e questo è il punto essenziale — anche se ci siano (e ci sono) voltagabbana, camaleonti, cortigiani vaticani, bisogna riconoscere con onestà che altri, come i cardinali dei dubia, vescovi critici, intere conferenze episcopali, prelati e sacerdoti, pur sconcertati, tra dubbi, tensioni e sofferenze, sono rimasti nella Chiesa.
    Nessuno di loro ha rotto la comunione. Nessuno si è autonominato giudice del Papato. Nessuno ha fondato “l’unico cenacolo fedele nella purezza della vera sede invisibile”.

    Perché sanno — e lo sanno benissimo — che non si conserva la fede cattolica abbandonando la Chiesa cattolica.

    Certo, Leone XIV non è un taumaturgo. Ma è Papa. E se anche sbaglierà (come tutti gli uomini), sarà davanti a Dio che renderà conto, non a voi, che avete scambiato la Tradizione con la vostra proiezione personale.

    Cari esperti di apparizioni dubbie, di tombe profetizzate, di “fantasmi bergogliani” e di dissertazioni sulle possibilità che le locuzioni celesti vengano corrette dai comunicati stampa… una sola parola:

    Basta.

    La Chiesa ha già abbastanza da soffrire senza dover sopportare anche le vostre allucinazioni.

    • Lei che è così istruito ha detto:

      Perché fa finta di non sapere che i peccati più gravi di questi papi non si accompagnarono mai a tradimenti nella dottrina? E che è nella sua funzione di confermare i fratelli nella fede che un vero papa viene assistito in maniera speciale dallo Spirito Santo, non nella sua condotta personale?

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Come ci piace Monsignor X: le azzecca tutte!
    E anche noi ci associamo agli ultimi 6 commentatori riportati sul finale dell’ articolo. Buone cose Monsignore.
    Chissà che un giorno ci riveleremo l”un l’altro….
    Laudetur Jesus Christus

    Veronica Cireneo

  • Paoletta ha detto:

    In Vaticano la maggioranza va dove tira il vento…chi l’avrebbe mai detto?

  • Tonino T ha detto:

    Ottimo articolo! Da tanto non si leggeva un articolo di MonsX di mio interesse. Senza aprlare di Om che per il lungo silenzio pare esiliato in un altra galassia!

    Anche io faccio notare che non sono stati presi in considerazione le opinioni di altri Mons e Sacerdoti che esprimono pubblicamente e con coraggio la loro opinione, e anche io mi compiacio dei 5 o 6 commenti importanti di quegli Illustri Ministri di Dio.

    Hanno trasmesso oggi l’ordinazione al secondo ordine dii una dozzina di sacerdoti e anche qui era ben visibile la commozione di Papa Leone XIV nello svolgere il suo Ministero.

    Benchè io abbia ancora personalmente delle incognite o un riserbo sul reale stato delle cose (ovvero: ci sono ancora attualmente “due” Papi? uno visibile e uno non esposto?) quello che penso è che non si deve essere ostili a Papa Leone XIV e se dovesse compiere delle scelte sbagliate occorre capire se è contro la sua volontà o in qualche modo sotto costrizione oppure per strategia. Come interpretare, per esempio. la recente nomina del direttore dell’Istituto della Vita di Papa Giovanni Paolo II ?

    Del dipartito Bergoglio, colui che si faceva chiamare Papa Francesco, cosa è retto pensare’
    – si è salvato? Bisogna pregare per lui? Merita di diventare santo qualora si fosse convertito davvero alla fine?
    – perchè dicevano che la (presunta) Madonna gli avrebbe detto di preparare la sua tomba? E’ una vera o falsa locuzione o apparizone?
    – se non si fosse invece salvato, c’è il problema che in qualche modo “i suoi demoni” o “il suo fantasma” torni a visitare qualcuno per infastidirlo o per impossessarlo?
    – quanti anni ci vorranno qui sulla Terra e nell’aldilà per riparare al mal fatto da lui alla Santa Chiesa e alla Santissima Trinità e a Maria e ai Santi?
    – E’ stata aspersa acqua benedetta sulla tomba di Beroglio?
    – sono successe cose strane dopo la sua dipartita in Vaticano?
    – c’è qualche persona che può affermare di essere stata “miracolata” per “intercessione” di Bergoglio e di averlo visto o udito?

    Lourdes, Fat,, ecc.. parlano ancora oggi, Bergoglio tacet

  • E.A. ha detto:

    In effetti in questo mondo capovolto non ci si dovrebbe stupire più di niente, ma per chi ancora collega tutti i fatti ed ogni giorno si rende conto di quanto la realtà sia stata sottoposta ad una completa mistificazione ad opera di un élite “mondialista”che si è infiltrata ovunque fino alla Cupola di San Pietro, utilizzando le tecniche più subdole, illegittime e manipolatorie nei confronti di un’intera umanità, riesce davvero molto difficile accettare e prendere atto di questi continui tentativi di negare o raggirare l’evidenza, a partire proprio da quell’apparato ecclesiastico che continua a dar prova di non volere smascherare l’impostura che dal 2013 ha occupato illecitamente ed invalidamente anche il soglio Pietrino!

  • così è se vi pare ha detto:

    e aggiungo: mons. Viganò non è stato citato proprio perchè rimane fuori della sagra delle conversioni opportuniste…
    e piuttosto attende a buon diritto di vedersi revocata l’iniqua scomunica del predecessore apostata…

    • Tonino T ha detto:

      Non è valida ed è nulla la scomunica a Mons Vigano, non c’è bisogno di togliere nulla di atti nulli. A difeso la vera Fede Cattolica.

    • Milli ha detto:

      La scomunica è valida perché Viganò si è posto esso stesso al di fuori della Chiesa, facendosi “riconsacrare” dai lefebriani (scusate se non l’ho scritto bene) e non riconoscendo l’autorità di Roma.
      La ribellione non è mai santa.

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    …dal Catholic Herald: [card.Muller] “La Chiesa cattolica rischia uno scisma se non sceglie un leader “ortodosso” Il nuovo papa, ha affermato, “deve essere ortodosso, né liberale né conservatore […]la questione non è tra conservatori e liberali, ma tra ortodossia ed eresia”.
    Dunque Muller, conscio che la sue elezione a cardinale sarebbe palesemenre invalida se parlasse troppo ha opportunamente cambiato idea, ma noi cattolici no!
    L’articolo di m.X è una forma di rifiuto della realtà e una nostalgica quanto infondata pretesa che un papa possa essere tale pur con l’invalidità della sua elezione e nonostante le parole e i fatti che già da ora dimostra.
    Aspetto i soliti fessi (lo dico per d. PietroPaolo che ogni volta critica questa parola dovrebbe ben conoscere e difendere: dal latino significa “vuoto” “senza contenuto”) che come pere cotte cadranno dalle nuvole verificando a posteriori l’indegnità del Riggitano.

  • Pépé ha detto:

    Leone XIV Vescovo: “Sviluppare tutte le istituzioni internazionali per l’Agenda 2030”
    https://gloria.tv/post/1RQNdAjBwDyuD4g87Tbjj7omp

    Il 15 ottobre 2015, il vescovo Robert Prevost, Gran Cancelliere dell’Università Cattolica di Santo Toribio de Mogrovejo (USAT) di Chiclayo, in Perù, ha tenuto un discorso a sostegno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile anti-cattolici delle Nazioni Unite .

    Ha affrontato temi quali l’unità universale, lo “sviluppo sostenibile integrale”, il raggiungimento degli obiettivi entro il 2030, l’inclusione sociale, la “casa comune” e altri concetti dubbi.

    Fin dall’inizio, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile/Agenda 2030 hanno incorporato la contraccezione, l’aborto, l’ideologia omosessuale, l’isteria climatica e la tirannia statale.

    Ecco alcuni stralci macabri del discorso , anche se leggermente nascosti nel gergo clericale :

    – “Alla luce del recente discorso di Papa Francesco all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e della posizione di tale organismo sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile, adottati nell'”Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”, vale la pena ripensare e valutare gli obiettivi personali e istituzionali di questa università, ma anche di tutti gli enti e le istituzioni pubbliche e private del mondo.”

    – “L’USAT, attraverso i suoi diversi percorsi professionali, avrà la missione specifica e cristiana di adattarsi a una visione più sociale che detta il tono nel Paese. Questo sarà il nostro contributo al raggiungimento degli obiettivi del 2030.”

    – “Comunicatori, medici, infermieri, ingegneri, avvocati, imprenditori, educatori, TUTTI noi contribuiremo con una politica di responsabilità sociale trasversale a tutto il nostro “essere”, a formare professionisti capaci di porre l’inclusione sociale ed economica come asse guida dei nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile; così come di includere la conservazione della biodiversità e l’adozione di impegni per affrontare il cambiamento climatico come strumenti chiave per lo sviluppo sostenibile.”

    – Questa è una chiara dimostrazione del nostro impegno ad aderire alla nuova strategia che governerà i programmi di sviluppo nazionale nei prossimi 15 anni.”

    – L’Università USAT vuole “adempiere obbedientemente alla sua missione e contribuire agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”: “Questa interiorizzazione deve essere assunta e condivisa da TUTTI.”

  • Pépé ha detto:

    Belle description et confirmation de ”l’Église virtuelle” annoncée par Monseigneur Vigano :
    https://www.marcotosatti.com/2025/05/27/entre-el-decir-y-el-hacer-del-papa-leon-xiv-algunos-interrogantes-notas-dolorosas-aliados-de-la-eucaristia-y-del-evangelio/

    ”Nous ne pouvons pas nous construire une « Église virtuelle » avec une « papauté virtuelle » que nous aimons et servons dans une fiction réconfortante mais irréelle.”

    N’oublions pas que le saint préféré de Léon XIV est celui qu’il vient de canoniser : saint François Bergoglio

  • Eccellenza in incognito ha detto:

    Certo caro Mòns ICS , per non parlare dei “ PENTITI “
    Tutti i Bergogliani per opportunità o paura , oggi sono pentiti . Sopratutto i grandi capi dei movimenti che son stati commissariati . Oggi si pentono di essere stati Bergogliani . Ma li perdoneremo ? Con tutti i danni fatti per viltà’ ??

  • peter klos ha detto:

    The article is good, very factual. But the conclusion is incomprehensible. Or is this some kind of irony I don’t understand? If Not, Bishop X will be deeply disappointed very soon. Leo XIV is, as Frank Walker (Canon212) calls him, Leo the Worse.

    • Mòns Ics ha detto:

      Sorry, but it was ‘t Bannon Who defined Leo as the worse ?

      • peter klos ha detto:

        Maybe it was also Bannon. I heard the name from Frank Walker, who said he also coined the term “Francischurch.”
        But as an aside, how can people hope for Leo XIV when he continuously praises his predecessor and bases his policies entirely on his writings such as Amoris Leatitia, Fiducia supplicans, Laudato Si, Fratelli tutti, the Abu Dhabi Declaration, etc. None of these he has recanted (nor will he, according to his words), but only referred to and quoted from them. Neither has he removed perverts like Fernandes and other pro gay prelates (the only one being Paglia as head of PA for Life, but he has replaced him with Pegorara, who is just as anti Christian). While he wants to vigorously pursue the un-Catholic concept of a “synodal church”…. Where do people get the motivation to see in him a “good pope”?

  • Fantasma di Flambeau ha detto:

    Mai scommettere contro Dio. Se nel sarcasmo di Voltaire c’è qualcosa di vero, come l’ornitorinco e certi strani scherzi da Prete sembrano testimoniare. Diamo quindi una possibilità a Dio e a Prevost e restiamo in orante attesa di prodigi. Perché riallacciare il filo della Cattolicità con Benedetto XVI, cancellando di fatto e a tempo debito di diritto il “pontificato” di Bergoglio, senza arrivare al redde rationem né finire come Papa Luciani, convincendo a rientrare nell’ortodossia i modernisti venuti fuori dalle pareti negli ultimi 12 anni, sarebbe un miracolo più grande della Danza del Sole di Fatima.

    Con una eccezione. Una misura di giustizia che possiamo e dobbiamo pretendere subito, e qui non ci sono prudenze o diplomazie o paure di scismi che tengono: che scaraventi dove meritano con una macina al collo tutti i pervertiti alla McCarrick e metta nel bidone della spazzatura tutti i maniaci impuniti alla Rupnik, del tipo che l’amato predecessore aveva protetto e amnistiato e trovato tanto congeniali. Sperare è umano e anche divino, perseverare è solo diabolico.

  • Dino Brighenti ha detto:

    Insomma un “casotto”

    • Luisa ha detto:

      Non un Casotto , no . Una dimostrazione di viltà’ .
      San Escriva’ de Balaguer diceva che si vergognava del fatto che tanti “buoni “ avessero paura :
      Solco 115 : “ a volte penso che i nemici di Dio e della Chiesa , che sono in pochi, vivono della paura di molti buoni e mi riempio di vergogna”
      Ciò succede dal 2013 . Ma non si sono vergognati come San Escriva’ aveva suggerito .

  • giovanna ha detto:

    BISOGNA pregare per Papa Leone..
    Lasciamo i peli nell’ uovo e preghiamo per lui, che sia restauratore di Santa Madre Chiesa

  • Mario ha detto:

    Dai tempi di Benedetto ormai siamo abituati ai voltagabbana clericali. Chi non si ricorda il pupillo viennese e domenicano ratzingeriano convertitosi alla gaiezza più spudorata nelle chiese ed ad altre amenità bergoglione di tal genere?
    Speriamo che Leone non si faccia commuovere dai tanti ravvedimenti attuali e scelga personaggi non compromessi col regime appena tramontato. Personaggi che hanno tenuto duro anche nella persecuzione.
    Ma può un papa votato all’ “amore” e all’ “unità” dello stare tutti insieme sotto lo stesso tetto o nello stesso “letto” (strategia ecclesiale che ci perseguita dagli anni ’60) fare scelte così coraggiose, difficili e impopolari?

  • don Mariano ha detto:

    Ecco, come mai mons. ICS non ha citato l’opinione di mons. VIGANO’ ?
    Sono anche io d’accordo con mons ICS sulle posizioni dei 5 cardinali e del vescovo .
    Cio’ che trovo demenziale è l’opinione di uomini di chiesa che anticipano già il tranello in cui siamo cascati ,apprezzando la scelta di Papa Leone.
    Mi concede Tosatti una espressione forte ? costoro son stupidini…

    • D.Ernesto B. ha detto:

      Caro Mariano , che dice dei cosiddetti “pentiti” che ormai si moltiplicano . Ogni giorno in Curia romana o nei vari movimenti commissariati , ne incontro qualcuno che con fare umile mi dice “ sai devo aver sbagliato .. mi pento di aver appoggiato Bergoglio . “
      Hanno solo paura di esser sbranati dal Leone questi VILI ?

    • così è se vi pare ha detto:

      mi consenta don Mariano….
      Mons. Viganò non ha fatto alcuna coversione a una ipotetica fazione prevostiana: lui osserva, come di consueto, la magmatica situazione ecclesiale con lucidità e distacco , mantenendo il suo sereno spirito critico, coem leggiamo nel s uo recente commento su X, dove invita i cattolici a restare VIGILANTI per non cadere preda di inganni epocali…. sempre dietro l’angolo a ben vedere