Raccolti record e calotte glaciali in crescita sono prove empiriche che sfidano l’ortodossia degli allarmisti climatici. Ignorare queste informazioni non è solo antiscientifico, ma anche immorale. La crisi non è nella nostra atmosfera; è nelle istituzioni e nei politici corrotti, scrive Vijay Jayaraj.
Di Vijay Jayaraj, pubblicato da CO 2 Coalition
Abbondano le storie bizzarre sull’Antartide, tra cui la presenza di UFO, una civiltà perduta e un passaggio verso l’interno della Terra. Tutte vengono generalmente liquidate come assurde. Eppure, alcune affermazioni ampiamente accettate sui cambiamenti climatici e sulle calotte glaciali all’estremità meridionale del pianeta sono altrettanto inverosimili.
Ogni giorno il mondo viene informato che l’aumento dei livelli di CO2 sta sciogliendo i ghiacci polari, riducendo le rese agricole e spingendo l’umanità verso l’estinzione. “Istituite una decarbonizzazione radicale o siamo tutti morti!” è il grido dei nostri illuminati signori, come se sostituire le lampadine a incandescenza con i LED e vietare le auto a benzina ci risparmiasse dalla loro predetta apocalisse. Chiedono un immediato harakiri economico per evitare previsioni meteorologiche basate su pseudoscienza e inganno assoluto.
I dati del mondo reale, dai raccolti record in Brasile al ricostituirsi dei ghiacci dell’Antartide, smascherano la crociata sul clima come un’isteria infondata.
Il trionfo agricolo del Brasile
L’Istituto brasiliano di geografia e statistica stima che quest’anno la produzione di cereali, legumi e semi oleosi raggiungerà oltre 325 milioni di tonnellate, con un aumento dell’11% rispetto al 2024.
Secondo il Servizio Agricolo Estero del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, la produzione di soia, un’altra coltura fondamentale per la sicurezza alimentare globale, dovrebbe raggiungere i 161 milioni di tonnellate in Brasile, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. La National Supply Corporation brasiliana prevede una produzione totale di cereali di oltre 322 milioni di tonnellate, in aumento di oltre l’8% rispetto al raccolto precedente, mentre il riso è in testa con un aumento di quasi il 10% della superficie coltivata.
Cosa significa questo per te? Questi numeri sono la prova di un settore agricolo fiorente che nutre milioni di persone in tutto il mondo. Il successo del Brasile contraddice i terribili avvertimenti del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (“IPCC”) delle Nazioni Unite, secondo cui l’aumento di CO2 e le temperature stanno compromettendo l’agricoltura.
I climi più caldi e i livelli più elevati di CO2 favoriscono la crescita delle piante, poiché il calore prolunga le stagioni di crescita e la CO2 agisce come fertilizzante naturale, fatti evidenti in tutto il mondo.
Il rimbalzo dei ghiacci dell’Antartide
Molto a sud del Brasile, nel gelido paesaggio dell’Antartide, un altro mito climatico viene sfatato. Esempio lampante delle previsioni di disastri climatici, l’Antartide sta aumentando il suo inventario di ghiaccio per la prima volta da decenni. Dati recenti rivelano che la calotta glaciale antartica si sta espandendo. Tra il 2021 e il 2023, il ghiaccio antartico ha accumulato massa a un ritmo di circa 108 gigatonnellate all’anno, a causa di un accumulo anomalo di precipitazioni.
Questo segna la prima crescita sostenuta del ghiaccio da decenni e dovrebbe essere la notizia principale. Lo scioglimento dei ghiacci polari è stato a lungo utilizzato per giustificare interventi politici urgenti, dagli obblighi di zero emissioni nette alle restrizioni su petrolio e gas, fino alle tasse agricole. Ci è stato detto che l’aumento di CO₂ avrebbe comportato un’inevitabile perdita di ghiaccio e un catastrofico innalzamento del livello del mare. Ma quando il ghiaccio cresce invece di ridursi, l’establishment del clima non si tira indietro.
Perché le persone più responsabili delle politiche climatiche globali ignorano o liquidano dati come questi? E, cosa ancora più importante, perché i politici raddoppiano gli sforzi su programmi climatici economicamente distruttivi quando il mondo fisico contraddice i loro modelli?
Alcuni ricercatori indipendenti, agricoltori e analisti energetici hanno sollevato dubbi sulle ipotesi errate alla base della narrazione sul clima. Ma vengono spesso messi a tacere o etichettati come “negazionisti”, un termine concepito per mettere a tacere l’indagine piuttosto che stimolare la discussione.
Raccolti record e calotte glaciali in crescita sono prove empiriche che mettono in discussione l’ortodossia climatica. Ignorare queste informazioni non è solo antiscientifico, ma anche immorale.
L’IPCC, presunto punto di riferimento per la climatologia, ha costruito interi quadri politici basati sul presupposto di una perdita irreversibile di ghiaccio polare e di un inevitabile collasso climatico dovuto all’uso di combustibili fossili. Questi quadri sono stati adottati indiscriminatamente da politici come il canadese Mark Carney, l’inglese Keir Starmer, l’australiano Anthony Albanese, il californiano Gavin Newsom e altri.
Quindi, cosa succede quando la natura si rifiuta di seguire i propri copioni politici? Niente. Il treno della politica continua a muoversi, alimentato dall’inerzia, dall’orgoglio istituzionale e dall’arroganza personale. La crisi non è nella nostra atmosfera. È nelle istituzioni corrotte dal pensiero di gruppo, dalla ricerca di rendite e dalla brama di potere.
Finché non verrà ripristinata una qualche forma di integrità nella leadership scientifica e politica, la vera catastrofe sarà il crollo della fiducia in coloro che sono incaricati di proteggere la libertà, generare crescita economica e consentire il continuo progresso della civiltà umana.
Questo commento è stato pubblicato per la prima volta su BizPac Review il 9 maggio 2025.
Informazioni sull’autore
Vijay Jayaraj è un ricercatore associato presso la CO₂ Coalition di Arlington, in Virginia. Ha conseguito un Master in Scienze Ambientali presso l’Università dell’East Anglia e una laurea specialistica in Gestione dell’Energia presso la Robert Gordon University, entrambe nel Regno Unito, e una laurea triennale in Ingegneria presso l’Anna University, in India.
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