Gaza, Parte la Fase Finale della Pulizia Etnica. Le Menzogne dell’Esercito Israeliano per Giustificare i Massacri.
17 Maggio 2025
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione alcuni elementi di valutazione su quanto sta accadendo a Gaza e in Cisgiordania. Buona lettura e condivisione.
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Il primo è questo post di Inside Over:
All’alba di sabato 17 maggio, Israele ha avviato il piano denominato “Gideon’s Chariots” (I Carri di Gedeone), dopo l’approvazione unanime da parte del gabinetto di sicurezza due settimane fa.
Il piano rappresenta una definitiva e fortissima escalation delle operazioni militari nella Striscia di Gaza. È un piano di sterminio totale, occupazione permanente, sfollamento di massa. Il nome “carri di Gedeone” si riferisce al passo biblico in cui l’esercito di Israele, guidato da Dio, massacra la popolazione dei madianiti, occupando ed espropriando defintivamente i loro terreni.
Naturalmente i funzionari israeliani presentano l’operazione come una “missione” per smantellare Hamas e liberare gli ostaggi, ma come dice il giornalista israeliano Gideon Levy sul quotiano Haaretz, “la nuova operazione israeliana a Gaza dovrebbe essere chiamata ‘Carri del genocidio’”.
A differenza delle precedenti offensive, il piano prevede che le forze israeliane non si ritirino dopo ma rimangano stabilmente nelle aree conquistate, trasformando diverse parti di Gaza in una zona cuscinetto permanente. Un alto funzionario israeliano ha dichiarato che il piano prevede l’uso combinato di forza aerea, terrestre e navale, insieme a macchinari pesanti per demolire qualsiasi infrastruttura ritenuta una minaccia.
Citiamo ancora Gideon Levy che, riferendosi alla popolazione israeliana, dice: “Abbiamo perso persino la vergogna. Tutto è normale, tutto è giustificato e approvato. Questo è solo un’anteprima di ciò che accadrà nei prossimi mesi, se nessuno fermerà Israele”.
#pianogedeone #gazagenocide #israel #idf #palestine
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E anche questo post, che testimonia delle reali intenzioni di Israele:
Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, in un post su X ha chiesto che Israele distrugga diversi villaggi palestinesi nel West Bank esattamente “come è stata distrutta Gaza”.
L’affermazione di Smotrich segue l’uccisione di un cittadino israeliano in West-Bank.
Negli ultimi mesi, la Cisgiordania ha vissuto un’escalation di violenze legate alle operazioni militari israeliane e agli attacchi dei coloni. Dal 7 ottobre 2023 all’8 gennaio 2025, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), sono stati uccisi 816 palestinesi e oltre 16.000 sono rimasti feriti nella regione.
Da gennaio poi Israele ha lanciato l’operazione “Muro di Ferro” a Jenin, causando decine di morti e feriti tra cui donne e bambini, cancellando decine di villaggi, oltre a sfollare circa 40.000 palestinesi.
Questi numeri, come per Gaza, sono fortemente sottostimati, segno palese di una nakba ancora in corso.
#westbankunderattack #israel #idf #smotrich
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Una soluzione finale che è stata applicata con intensità negli ultimi giorni, come testimonia questo post:
Nelle ultime 24 ore, la Striscia di Gaza ha vissuto una delle giornate più letali dall’inizio del genocidio di Israele, con almeno 147 morti causati da intensi bombardamenti israeliani.
Le aree più colpite includono Khan Younis, Rafah, Beit Lahia e Jabalia, dove sono stati colpiti edifici residenziali, campi profughi e strutture sanitarie. Tra le vittime si contano diverse donne e bambini, secondo fonti locali i bambini uccisi sono almeno 30.
Gli attacchi sono coincisi con la commemorazione della Nakba del 15 maggio, l’esodo forzato di centinaia di migliaia di palestinesi nel 1948.
La maggior parte delle vittime rimane sotto le macerie perchè la protezione civile e gli equipaggi delle ambulanze non sono in grado di raggiungerle a causa dell’intensità dei bombardamenti in corso e del bombardamento di strade e punti di accesso.
Altre aree sono completamente inaccessibili a causa delle incursioni di terra e della presenza di veicoli militari israeliani nelle vicinanze, rendendo le operazioni di soccorso quasi impossibili in questa fase.
Notizie circolate sui media ebraici indicano che numerose truppe sono state dispiegate nel nord di Gaza nell’ambito della nuova invasione di terra israeliana.
Nel frattempo, la situazione umanitaria a Gaza è allo stremo: il blocco israeliano, in vigore da oltre due mesi, ha portato alla chiusura di ospedali e alla carenza di beni essenziali, con la popolazione civile al limite della sopravvivenza senza cibo, acqua e medicinali di sopravvivenza.
Il bilancio complessivo delle vittime dall’inizio dell’offensiva israeliana nell’ottobre 2023 supera i 150 mila morti e oltre 300.00 feriti. Da quando Israele ha ripreso l’offensiva su Gaza dopo neanche un mese di tregua sono oltre 2000 le persone uccise.
#gazagenocide #palestine #israel #idf
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Interessante questo post che dimostra le menzogne dell’esercito israeliano. Cliccate per vedere il video:
Israele ha dichiarato di aver colpito un centro di comando di Hamas nascosto sotto l’Ospedale Europeo di Khan Younis, diffondendo un video come prova.
Ma l’analisi di Sky News smonta questa versione: il video, infatti, non mostra l’ospedale, ma una scuola adiacente, la Jenin Secondary School for Boys.
Le “prove” indicate nel filmato, delle sagome scure sul terreno, non sono resti di tunnel o strutture sotterranee, come suggerito, ma semplici segni lasciati dall’acqua, secondo esperti indipendenti in immagini satellitari.
Non si vedono danni evidenti, e testimoni oculari confermano che il cortile non è stato colpito.
Lo stesso portavoce dell’esercito israeliano ha ammesso che il video non mostra l’ospedale, ma ha insistito nel dire che i tunnel si trovano comunque lì sotto senza però fornire alcuna prova a sostegno.
E ha evitato di rispondere alle critiche tecniche mosse all’interpretazione del video.
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Interessante anche questo post, che mette in evidenza come l’esercito Israeliano abbia mentito per giustificare l’ennesimo assassinio di un giornalista a Gaza (oltre 217, finora).
Hamas conferma che i documenti israeliani che accusano un giornalista assassinato sono stati “fabbricati”
Jeremy Scahill ha detto a Breaking Points che Hamas gli ha detto che il gruppo ha condotto un audit interno – rivedendo i registri della brigata e intervistando i membri – che ha scoperto che Hossam Shabat non era un cecchino, non in Qassam, e non era affatto affiliato con Hamas.
Hossam, il nostro collega giornalista palestinese a Drop Site, è stato assassinato dalle forze israeliane a marzo. Hamas ha anche detto a Scahill che i documenti rilasciati da Israele per giustificare la sua uccisione erano interamente “fabbricati. ”
Scahill nota che Hamas solitamente rivendica pubblicamente i suoi combattenti quando vengono uccisi, ma in questo caso, hanno chiarito: Shabat non era uno di loro.
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Purtroppo le menzogne orrifiche inventate subito dopo il 7 ottobre (bambini decapitati, bruciati nei forni, stupri di massa ecc. ecc.) per quanto smentite vengono ancora adesso sventolate anche in occidente e da noi da catto-sionisti e catto-sioniste che hanno scritto articolesse di fuoco per denunciarli, ma si sono ben guardati/e dal riconoscere che non erano fondati.
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Ma i nostri media asserviti si guardano bene dal riportare quanto denunciano le organizzazioni umanitarie, come scrive Giorgio Aki in questo post:
Arresti arbitrari di massa di civili, compresi bambini e anziani. Detenzione senza accuse formali, in condizioni disumane. Torture fisiche e psicologiche, violenza sessuale. E’ l’atto d’accusa che il Centro Palestinese per i Diritti Umani rivolge alle autorità israeliane in un rapporto di 129 pagine che documenta “l’uso sistematico di torture e trattamenti disumani” inflitti dalle Israel Defense Forces ai palestinesi di Gaza arrestati a partire dal 7 ottobre 2023. Il rapporto, intitolato Tortura e genocidio: il futuro infranto degli ex detenuti palestinesi a Gaza, si basa sulle testimonianze di 100 ex detenuti, tra cui 10 donne, e sulle visite legali ad altre 53 persone ancora in custodia.
l nuovo rapporto del “Palestinian center for human rights” sui centri di detenzioni israeliani: “Questi costituiscono atti di genocidio perché eseguiti con l’intento di distruggere la popolazione locale”.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/14/gaza-abusi-sessuali-scosse-elettriche-botte-report-torture-idf/7987424/
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Categoria: Generale
” Baffetto ” avrebbe tutte le ragioni per esclamare :”….. e poi davano a me del genocida “.