Samizdat dal Paesello. Se Von Galen Fosse Vescovo di Tel Aviv. Giovanni Lazzaretti.

12 Maggio 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il prof. Giovanni Lazzaretti, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni su un grande vescovo tedesco, e quanto sta accadendo in Medio Oriente,a Gaza e in Cisgiordania. Buona lettura e meditazione e condivisione.

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10 maggio 2025, San Giovanni D’Avila

11 maggio 2025, San Fabio e compagni

 

 

Samizdat dal paesello

Se Von Galen fosse vescovo di Tel Aviv

 

Sto scherzando, non esiste la diocesi di Tel Aviv.

Esiste solo il problema, che Von Galen avrebbe affrontato.

 

DUE DOMANDE

 

Domanda n.1

Proposta di legge: deportazione dei 40.000 ebrei italiani nei dintorni di Perdasdefogu (NU), con pacco viveri e scorta d’acqua.

È lecito che il Parlamento italiano approvi questa proposta di legge a maggioranza? È lecito che l’approvi all’unanimità?

La risposta, si spera corale, è NO e ancora NO.

 

Domanda n.2

Perché non è lecito che il Parlamento approvi una proposta simile?

Qui non ci sarebbe più la coralità nelle risposte: perché è incostituzionale, perché gli ebrei italiani non hanno fatto niente di male, perché esistono i diritti dell’uomo, perché…

Sbizzarritevi.

La risposta in realtà è una sola: «Esiste la legge naturale universale che precede le leggi positive degli Stati. Gli Stati possono legiferare in qualunque modo, purché non lesivo della legge naturale universale».

In realtà gli Stati ledono la legge naturale universale a ogni piè sospinto (ritengo il culmine della perversione l’aborto inserito nella Costituzione francese): lo fanno in forme democratiche, ma, poiché vìolano la legge naturale universale, si trasformano in «democrazie totalitarie».

Il totalitarismo non è l’opposto della democrazia. Il totalitarismo è la violazione della legge naturale universale, indipendentemente dalla tipologia utilizzata nella gestione dello Stato.

«Una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia.», San Giovanni Paolo II(1).

 

CLEMENS AUGUST VON GALEN

Clemens August Von Galen, Vescovo di Münster in Germania, fu uno strenuo difensore del diritto naturale, diritto che si stava via via perdendo col prevalere delle leggi positive degli Stati. (Venne recuperato per forza di cose al processo di Norimberga(4))

La stampa anglosassone l’aveva battezzato il “Leone di Münster”, perché aveva alzato la sua voce contro il nazismo, smascherando e condannando i crimini non in maniera velata, ma dal pulpito. Un attacco frontale, nessuno durante il Terzo Reich aveva osato tanto.

Il New York Times lo definì «il più accanito oppositore del regime nazionalsocialista», addirittura le sue famose prediche vennero lanciate sui cieli di Germania dall’aviazione britannica.

Hitler giurò che avrebbe fatto «i conti con lui fino all’ultimo centesimo». Li avrebbe fatti dopo la guerra, però. Sapeva infatti che Von Galen aveva sèguito, e una sua uccisione avrebbe demolito il morale bellico di tutta la Vestfalia.

Secondo il Concordato tra Santa Sede e Terzo Reich, Von Galen aveva prestato giuramento di fedeltà allo Stato(5). Ma non allo Stato violatore del diritto naturale, che perde ogni sua legittimità.

Su cosa battagliava Von Galen? Sullo sterminio degli ebrei? Eh, troppo facile. Cominciò ben prima.

La scaletta progressiva delle sue contestazioni pubbliche fu questa: violazioni del Concordato, soppressione della stampa cattolica, arruolamento degli studenti di teologia nelle SA(6), diffusione del neopaganesimo di Stato, occupazione e confisca dei monasteri, espulsione dei religiosi, eutanasia dei disabili, dei lungodegenti, dei malati terminali.

 

VON GALEN, SECONDA FASE

«Il più accanito oppositore del regime nazionalsocialista»? Il New York Times non aveva capito bene. Von Galen era il più accanito difensore del diritto naturale.

Infatti, quando nella seconda guerra mondiale cominciarono a prevalere gli alleati, Von Galen cominciò a martellare anche gli alleati.

Alleati che procedevano con bombardamenti a tappeto sulle città tedesche(7), secondo l’idea di “punizione collettiva di un popolo colpevole”. (Tra l’altro bombardarono anche Münster, prendendo come punto di riferimento proprio il sagrato del Duomo. Von Galen si salvò per miracolo.)

Von Galen contestava: non esiste l’idea di popolo colpevole, i colpevoli adesso siete voi. Se fate la Operazione Gomorrah(2) su Amburgo facendo 80.000 tra morti e feriti e distruggendo il 74% della città, state violando il diritto naturale.

Qualche sua frase post-bellica.

«Sotto il nazismo dissi pubblicamente, e lo dissi anche riguardo a Hitler nel ’39, quando nessuna potenza intervenne allora per ostacolare le sue mire espansionistiche: la giustizia è il fondamento dello Stato. Se la giustizia non viene ristabilita, allora il nostro popolo morirà per putrefazione interna. Oggi devo dire: se tra i popoli non viene rispettato il diritto, allora non verrà mai la pace e la giustizia tra i popoli.»

«Persino i nuovi giornali tedeschi diretti dalle forze d’occupazione debbono pubblicare di continuo dichiarazioni che vogliono imputare all’intero popolo tedesco, anche a quelli che mai hanno reso omaggio alle erronee dottrine del nazionalsocialismo, e che anzi secondo le proprie possibilità vi hanno opposto resistenza, una colpa collettiva e la responsabilità per tutti i crimini commessi dai precedenti detentori del potere».

«È veramente terrificante che il nazionalismo esasperato culminante nel culto della razza proprio del nazionalsocialismo domini oggi anche tra i vincitori, a tal punto che a Potsdam si è deciso di espellere l’intera popolazione tedesca dai territori assegnati alla Polonia e alla Cecoslovacchia e di ammassarli nei territori occidentali.»

Ci vedeva chiaro Von Galen, ora beato Clemens August Von Galen (9 ottobre 2005).

 

VESCOVO A TEL AVIV

Se oggi Von Galen fosse vescovo dell’immaginaria diocesi di Tel Aviv, cosa avrebbe fatto?

Avrebbe cominciato a martellare, perché il Parlamento Israeliano, la Knesset, continuamente legifera a maggioranza contro la legge naturale universale, legge che evidentemente non conosce.

Avrebbe martellato prima sulle cose che riteniamo “piccole”, la fecondazione artificiale ad esempio, anche per single e lesbiche, ora estesa anche a soldati morti il cui seme viene estratto per fecondare donne che non hanno parentela col morto. O per l’utero in affitto, così presente in Israele.

Avrebbe poi martellato nel 2016, quando nacque la legge di espulsione di famiglie palestinesi che avessero al loro interno persone coinvolte in attacchi.

E di nuovo nel 2024 per la deportazione delle famiglie anche solo di persone sospette, nonché l’imputabilità di bambini sotto i 12 anni fino all’ergastolo, e l’espulsione di insegnanti che parlassero di Palestina.

E ancora adesso, nel 2025, per la scelta dell’occupazione di Gaza, del respingimento della popolazione al sud, e della gestione degli aiuti da parte di contractors privati.

Ciò che fa la Knesset non va bene. La responsabilità penale è personale, non esiste un “popolo colpevole”.

L’estensione della responsabilità personale alla famiglia di appartenenza è un retaggio di un passato biblico che dovrebbe essere superato da una persona civile del XXI secolo.

Retaggio che però non è superato per il ministro israeliano Bezalel Smotrich, o per l’altro ministro Itamar Ben-Gvir, o per i rabbini ultraortodossi sionisti che “trovano la quadra” per giustificare da un punto di vista religioso le loro scelte politiche. Retaggio che non è superato neppure da Benjamin Netanyahu che, rispetto a Smotrich e Ben-Gvir, sarebbe una sorta di “moderato”.

Leggere il piano “One Hope” di Smotrich, datato 2017 quando era solo vicepresidente della Knesset, fa capire molte cose: fa capire, dalle parole dirette di un protagonista, cosa è il Sionismo Ultraortodosso. È una ideologia terribile, e le ideologie vìolano la legge naturale. Bisogna sperare di trovare un Von Galen che le contrasta. Pronto a morire, ça va sans dire.

 

LE GIUSTIFICAZIONI

«Trattiamo così i palestinesi perché sono animali(3), hanno ucciso 1.400 civili».

A parte che c’è una quota di uccisi da “fuoco amico”, ammettiamo pure i 1.400 morti. Sono gli stessi morti che Israele ha generato a Gaza a seguito dell’operazione “Piombo Fuso” del 2008-2009, in risposta alla morte di 14 israeliani.

100 per 1 è ormai la proporzione consolidata. A Gaza, se si realizza la deportazione, il rapporto 100 per 1 verrà certamente superato.

Volete fare la catena di botta e risposta indietro nel tempo fino a capire come ripristinare la giustizia? Ma la giustizia è impossibile quando si affrontano due ideologie, per loro natura negatrici del diritto naturale.

Continuate pure così. Voi fondamentalisti islamici continuate a dare i vostri colpi. E voi sionisti continuate a rispondere col parametro del 100 per 1, bambini e donne gravide comprese. E i media italiani continuino pure a guardare Israele con sorridente garbo: «Non possiamo parlare di genocidio a Gaza, al massimo di pulizia etnica».

Chissà se un bambino orfano, semmai privo di un braccio o di una gamba, o anche solo con la casa distrutta, è in grado di cogliere questa sottile differenza tra genocidio e pulizia etnica.

Che Gesù Cristo, Principe della Pace, liberi le menti degli ebrei dal sionismo, e le menti dei palestinesi dal fondamentalismo islamico. Precondizione per il perdono e per la pace.

 

STO SCHERZANDO

Von Galen a Tel Aviv è una sorta di scherzo, l’ho detto fin dall’inizio.

Von Galen a Münster parlava dal pulpito e sotto c’era un popolo cattolico che lo ascoltava.

In Terra Santa purtroppo il diritto naturale è patrimonio di una percentuale infima della popolazione. Forse quel 2% di cristiani. Forse i Neturei Karta, ultraortodossi antisionisti. Forse un piccolo resto di islamici di buona volontà.

Immaginare un Von Galen a Tel Aviv significa solo: «Parlare è necessario».

È necessario ribadire che esiste il diritto naturale.

È necessario ribadire che la Knesset, come ogni parlamento che vìola il diritto naturale, non è una espressione democratica, ma la forma democratica di uno Stato totalitario.

È necessario ricordare ai soldati israeliani che «l’obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio»(ancora nota 4).

«La religione ebraica non ci è “estrinseca”, ma in un certo qual modo, è “intrinseca” alla nostra religione. Abbiamo quindi verso di essa dei rapporti che non abbiamo con nessun’altra religione. Siete i nostri fratelli prediletti e, in un certo modo, si potrebbe dire i nostri fratelli maggiori». (San Giovanni Paolo II, sinagoga di Roma, 13 aprile 1986).

In questo senso gli ebrei sono stati definiti “fratelli maggiori”. Ma non sono fratelli maggiori nel diritto naturale. La codificazione del diritto naturale, della legge naturale universale, è opera cattolica(8), anche se la legge è presente nel cuore di ogni uomo.

La pace in Terra Santa richiede che le due ideologie, fondamentalismo islamico e sionismo, si facciano da parte, e torni nelle menti e nei cuori il diritto naturale.

 

IL QUADRETTO DI VON GALEN

Mi viene in mente adesso, mentre chiudo l’articolo.

Ho il quadretto di Von Galen appeso lungo le scale(9).

Mi rivolgerò a lui con questa giaculatoria, ogni volta che transito di lì: «Che in Terra Santa torni il diritto naturale».

 

Giovanni Lazzaretti

giovanni.maria.lazzaretti@gmail.com

 

 

NOTE

[1] Frase della Centesimus Annus, poi ripresa nella Veritatis Splendor.

[2] Nome aberrante, perché sostanzialmente la Royal Air Force vede se stessa come Dio (il Dio dell’Antico Testamento).

[3] Ex ministro Gallant «niente elettricità, niente acqua, niente gas, stiamo combattendo contro animali e dobbiamo agire di conseguenza».

[4] Con gli Stati tutti impregnati di positivismo giuridico, il processo di Norimberga si presentava molto difficile: i giudici avevano davanti una realtà visibilmente orrenda, ma imprendibile sul piano delle idee.

Il gerarca nazista si difendeva da una posizione di forza che poteva riassumersi in queste parole «Voi non obbedite a leggi e regolamenti dei vostri Stati? Anche noi abbiamo obbedito a leggi e regolamenti del nostro Stato. Di che v’impicciate? Potete trattarci da sconfitti, ma non da criminali».

A un certo punto fu necessario rompere il loro schema di difesa. «Ad alcune leggi del vostro Stato non dovevate obbedire, perché esiste la legge naturale universale, che supera tutte leggi, e le giudica».

«A Norimberga e a Gerusalemme son stati condannati uomini che avevano obbedito. L’umanità intera consente che essi non dovevano obbedire, perché c’è una legge che gli uomini non hanno forse ancora ben scritta nei loro codici, ma che è scritta nel loro cuore. Una gran parte dell’umanità la chiama legge di Dio, l’altra parte la chiama legge della Coscienza. Quelli che non credono né all’una né all’altra non sono che un’infima minoranza malata. Sono i cultori dell’obbedienza cieca. Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l’obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio» (Don Milani, Lettera ai Giudici).

[5] Articolo 16

«Davanti a Dio e sui Santi Vangeli, giuro e prometto, come si conviene ad un Vescovo, fedeltà al Reich Germanico e allo Stato. Giuro e prometto di rispettare e di far rispettare dal mio clero il Governo stabilito secondo le leggi costituzionali dello Stato. Preoccupandomi, com’è mio dovere, del bene e dell’interesse dello Stato Germanico, cercherò, nell’esercizio del sacro ministero affidatomi, di impedire ogni danno che possa minacciarlo».

https://www.vatican.va/roman_curia/secretariat_state/archivio/documents/rc_seg-st_19330720_santa-sede-germania_it.html

[6] SA, Sturmabteilung, le Camicie Brune di Ernst Rohm.

[7] “Moral bombing”, secondo l’espressione inventata da Churchill già ai tempi della prima guerra mondiale.

[8] Catechismo della Chiesa Cattolica, n.1954

L’uomo partecipa alla sapienza e alla bontà del Creatore, che gli conferisce la padronanza dei suoi atti e la capacità di dirigersi verso la verità e il bene. La legge naturale esprime il senso morale originale che permette all’uomo di discernere, per mezzo della ragione, quello che sono il bene e il male, la verità e la menzogna:

La legge naturale è iscritta e scolpita nell’anima di tutti i singoli uomini; essa infatti è la ragione umana che impone di agire bene e proibisce il peccato. Questa prescrizione dell’umana ragione, però, non sarebbe in grado di avere forza di legge, se non fosse la voce e l’interprete di una ragione più alta, alla quale il nostro spirito e la nostra libertà devono essere sottomessi [Leone XIII, Lett. enc. Libertas praestantissimum].

[9] Samizdat n.71 “Chiodini e martello”. Il quadretto contiene un testo di Von Galen, scritto in tedesco e in corsivo. Non so cosa c’è scritto, ma ha una funzione di reliquia.

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1 commento

  • laura cadenasso ha detto:

    Forse ricordo male ma mi sembra che Leone XIV -papa da pochi giorni- abbia recentemente ricordato Gaza e la guerra Russia /Ucraina. Se ho sbagliato mi scuso