Leone XIV: è un Buon Segno che Profeti del Nulla come Fedez lo Attacchino. Americo Mascarucci.
12 Maggio 2025
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, Americo Mascarucci, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste prime riflessioni su Leone XIV, papa Prevost, che condividiamo totalmente. E vi offriamo un altro piccolo indizio: se fra un po’ Corriere, Stampa e Repubblica cominceranno a parlare di “ritorno al Medioevo”, vorrà dire che la Chiesa e il papa – e noi – siamo su una buona strada…Buona lettura e diffusione.
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Abbiamo un papa che ci piace, al netto del pontificato che giudicheremo sui fatti e le opere, perché non piace a Fedez, che piace ad una generazione di giovani sbandati e sballati, intellettualmente perduti, cui non piace nulla al di là del nulla cosmico che si nasconde dietro i moderni guru social; che nulla sanno, nulla conoscono, ma su tutto pontificano, inseguendo il pensiero unico ultra conformista mascherato dal grande inganno del falso anticonformismo da ubriacatura generale di alcool e spinelli; profeti improvvisati e sbagliati che senza la potenza e forza trainante del web forse incontreremmo soltanto in via del Corso a Roma, angolo chiesa dei Santi Ambrogio e Carlo, a cantare sui marciapiedi con cappello a terra e pochi spiccioli di elemosina.
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Tag: fedez, leone, mascarucci
Categoria: Generale
…ma il gabbiano che vomita un ratto vicino il comignolo con la fumata bianca in mondovisione, che segno anfibologico è ?
Potrebbe essere San Michele che, con l’elezione di Leone XIV, ha vomitato ancora una volta Satana giù, nel posto che gli compete.
L’antipapa Bergoglio che ci dona il suo erede predigerito
Buon segno, ma il problema resta ed era preferibile non votarlo. Potrebbe essere ricattato. Degli errori un po’ gravi li ha commessi, sembra.
Trop facile d’estimer Léon XIV en le confrontant à un ”rappeur professionnel et gourou de générations d’enfants sans culture et sans valeurs, prophète des temps modernes, évidemment athée, profanateur et blasphémateur.”
C’est évidemment beaucoup plus difficile de l’estimer en le confrontant à Benoît XVI et à tous ceux qui lui sont restés fidèles comme, par exemple, le philosophe Josef Seifert, aussi ami personnel du pape Jean-Paul II.