Guai a una Chiesa che Accetta Tutto e Vuole Piacere a Tutti, a Scapito del Vangelo. Mons. Marian Eleganti.

9 Maggio 2025 Pubblicato da 3 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mons. Marian Eleganti, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla verità, sulla Chiesa e un augurio per il nuovo pontificato che si apre. Buona lettura e condivisione.

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Chi non ha o non pretende la verità può essere gentile con tutti!

Per tutta la vita ho avuto solo problemi e ho interpretato il ruolo dell’outsider, del piantagrane. perché per me c’è una verità in ogni cosa che bisogna cercare e difendere.

Naturalmente non ho alcun contratto di locazione, come la gente ama accusarmi di fare. Non ho un modo di pensare così primitivo. Da sei anni studio le teorie della verità (Cos’è la verità? Può essere trovata? Esistono criteri per avere certezza di averla trovata, ecc.).

Non sono affatto ingenuo, intollerante o presuntuoso in questa faccenda. Conosco le teorie scettiche, la tesi della pluralità e il relativismo come loro conseguenza. Conosco bene anche le accuse rivolte alla religione: le affermazioni di assolutezza presumibilmente portano ipso facto alla violenza e ai disordini.

Per tutta la vita ho dovuto difendermi dalle stesse vecchie accuse e dai soliti luoghi comuni filosofici. Sono stanco di elencarli tutti qui e di confutarli in tutte le loro varianti.

La verità è perché Dio è. Anche gli atei non vogliono essere ingannati. Anch’essi danno per scontato che il pensiero, la parola e i fatti siano coerenti quando parlano o ascoltano. Qualsiasi altra cosa non sarebbe auspicabile. Vogliamo sapere se il partner ha commesso adulterio oppure no. È così semplice. Quindi dobbiamo cercare la verità e superare le apparenze. Una volta stabilita, la verità non tiene conto dei sentimenti e della sensibilità.

Ed è qui che sta il problema. Sono intolleranti solo coloro che non tollerano le contraddizioni o coloro che vogliono imporre le proprie opinioni e i propri interessi. Per loro tutti i mezzi sono accettabili e vengono utilizzati quotidianamente. Ma i veri testimoni della verità muoiono per lei, e non sempre in modo cruento.

L’altro lato della medaglia è la giustizia. Produce anche martiri.

Chi non ha una verità che lo tenga responsabile può essere gentile con tutti. Non urta nulla. In qualche modo riesce ad includere e tollerare tutto e tutti nel suo atteggiamento. Conduce una vita agiata e diventa popolare.

Ma non appena si è in disaccordo perché la verità ci obbliga a farlo, la situazione diventa scomoda.. Guardate il mondo e rendetevi conto di quanti potrebbero cantarci sopra una canzone!

Il nostro tempo non ha verità. Per questo ha dimenticato come andare oltre se stesso per il proprio bene.. Ciò vale anche per l’individuo. Poiché non esiste verità più grande del proprio stato d’animo, resta solo quest’ultimo. Questo è quindi considerato vero. In questo modo, gli uomini immaginano di essere donne, per citare solo l’esempio più noto. Quando si parla di obiettività e verità sono sempre coinvolti problemi psicologici. Sono anche la ragione dell’intolleranza, del fanatismo, ecc., oltre agli interessi di parte, che sono sempre stati i più forti oppositori della verità solitaria. Pensiamo a Cristo davanti a Pilato.

Io sostengo un nuovo senso di oggettività. C’è differenza tra verità e sensibilità, giustizia e misericordia, esclusione (del peccato e dell’errore) e inclusione (del peccatore), tra ciò che è dato (la realtà) e ciò che è desiderato, e anche tra ufficio e portatore.

La carica è più grande del suo titolare. Nemmeno il nostro tempo lo capisce. Applaude la decostruzione dell’ufficio e la considera un esempio di umiltà.

Da dove viene la spada della verità, la sua capacità di polarizzare, escludere e condannare? Rispondo: dalla sua stessa natura! La verità è inflessibile, implacabile, esclusiva (verso errori e menzogne), intollerante verso ogni genere di falsità e finzione. Rimane per sempre. E a seconda di ciò a cui le persone si associano, devono confrontarsi con la verità e la giustizia in tutta la loro durezza (inflessibilità).

Questa durezza (percepita) non deriva però dalla verità in sé, bensì dalla contraddizione con essa (la verità non può essere piegata). Molte persone si aggrappano a quest’ultima (contraddizione). La loro reazione è ancora più sensibile quando viene detta la verità e vengono smascherate contraddizioni e false apparenze.

La roccia di Pietro è roccia perché egli proclama la verità di Cristo e la difende dall’errore.

Finché parla e leaproclama, è anche una pietra d’inciampo. Non c’è modo di evitarlo, perché il servo non è al di sopra del Signore.

Guai a una Chiesa che vuole piacere a tutti, che accoglie ogni sensibilità nei suoi insegnamenti, che si adatta ai gusti e ai desideri dei tempi facendo concessioni ai comandamenti di Cristo, che cerca l’amicizia con il mondo e vuole essere accettata da esso.

Ciò avviene sempre a scapito del Vangelo di Gesù Cristo.

Guai a una Chiesa inclusiva che non chiama il peccato con il suo nome, non condanna gli errori, non testimonia Cristo come l’unica via giusta, la verità (rivelata) per eccellenza e come la vera vita eterna.

Guai a una Chiesa che accetta tutto per essere amata e accettata da tutti.

Speriamo che il prossimo pontificato vada in questa direzione.

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3 commenti

  • Giovanni ha detto:

    Concordo con Mons. Eleganti, la verità è la vera pietra d’inciampo sulla quale cadono tutte le menzogne. Pietra durissima sulla quale si sfracellano. Leone XIV ha il compito di mostrarsi pietra d’inciampo. La situazione in Ecclesia e’ arcinota. Certo subirà pressioni brutali e temibili. Gli araldi della dissoluzione in corso d’opera, sono ben rappresentati, scaltri e risoluti nel loro cammino. Se opera come Hegel con tesi, antitesi e sintesi non vi sarà verità, ma solo un passo indietro tipico della rivoluzione la quale ,assestatasi, ripartirà poi con due in avanti.

  • Mario ha detto:

    Concordo con Eleganti. La storia dell’umanità nasce con un dialogo, quello tra Eva e il serpente – diceva il saggio. Tutti questi dialoghi, tutta questa inclusivita’, tutti questi ponti dove conducono?

    Noi abbiamo Cristo, che è il Ponte tra Dio e l’umanità. Dovrebbe bastare… I ponti che si vogliono costruire sui “dialoghi” sono una ricerca dell’unità basata sul minimo comune denominatore, che è di per sé stesso una menzogna, alla meno peggio perché non Verità tutta intera, se non anche menzogna tutta intera.

    Tra i peana al nuovo papa, la voce di Mons Eleganti è un’oasi di sanità mentale e prudente realismo. Bravo.

  • E.A. ha detto:

    In tanti purtroppo continuano a non leggere e a non far parlare i fatti, piccoli o grandi che siano, alla vera luce della Parola! Così l’apparenza, con l’arte dell’inganno più subdolo e raffinato quanto più è grande la falsità con cui si traveste, si affaccia, si ammanta di falsi titoli, si nasconde dietro a finti appelli di pace, di preghiera, di fratellanza, sferra all’improvviso la zampata da leone, contro chi in buona fede, o per scarso discernimento, o poca lungimiranza, non ne aveva riconosciuto gli artigli!
    Grazie al Cielo resta la Fede, la Carità e la Speranza e l’azione dello Spirito Santo che continua a soffiare incessantemente su chi, dove, quando e come Vuole!
    Un caro abbraccio a tutti gli amici del blog, in particolare al dott. Tosatti, l’insostituibile condottiero!

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