Usque ad Effusionem Sanguinis. Da Domani Ricordatevelo, Cardinali in Conclave. Benedetta De Vito.

6 Maggio 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Benedetta De Vito, che ringraziamo di tutto cuore, offre alla vostra attenzione queste righe scritte, e si vede, con tutto il suo cuore. Speriamo che qualcuno dei porporati che domani si riuniscono a porte chiuse le legga. 

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Le misteriose, grandiose vie del Signore illuminano le piccole e grandi strade, strette ma diritte, che conducono a Lui.

Così oggi, alla vigilia del Conclave, ecco aprirsi per i tanti cardinali (un poco troppo pavoncelli) la lectio magistralis (viva, non ricamata nelle parole alate) del dolcissimo protomartire Stefano che, non a caso, la Santa Chiesa, mater e magistra, celebra il giorno dopo il Natale.

Stefano, primo testimone, non ebbe paura di parlare, disse la Verità, usque ad effusionem sanguinis. Senza paura di quelli che digrignavano i denti, e la disse, perdonando, fino alla  sua atroce morte.

Cari cardinali vestiti di porpora, voi siete i principi della Chiesa non per onore, ma per onere. Il peso della responsabilità si tinge di rosso, di sangue. Voi dovete essere testimoni della Via, della Verità e della Vita, fino allo spargimento del sangue.

Il vostro compito è ridare un Kathekon al mondo: instaurare in veritate, confirmare fideles, unire ecclesiam. Cioè porre un argine, l’argine della Verità, al caos in cui è precipitato il mondo senza Dio.

Sì, tenetelo bene a mente quando sarete davanti al Giudizio di Dio, alla Sistina.

Usque ad effusionem sanguinis. Avete guadagnato, da principi della Chiesa, il martirio.

Non dovete piacere al mondo, al contrario!

Il vostro color rosso sangue è il segno del sacrificio al quale dovete essere pronti, sempre, per difendere la Chiesa. Il peso della responsabilità fino al martirio nella difesa del depositum fidei, del Signore, di Santa Romana Chiesa.

Sì, usque ad effusionem sanguinis. Rosso sangue.

Simbolo vivo, potente, patente sono le vostre sacre vesti e non un vezzo.

Come segno vivo, potente, patente sono le scarpe rosse del Pontefice (care al mio amato Benedetto XVI) e non una leggiadra snobberia, come le disonora il mondo che vuole sempre libero Barabba…

Segni tutti, certo, come segno  supremo è la Croce.

Ecco ho finito questo mio breve articolo, scritto nel cuore di una notte difficile, dopo aver veduto  le tristi scene riprese dalla televisione.

Cardinali ridacchianti, eminenze che flirtano con i giornalisti, altri che si fanno fare selfie con perfetti sconosciuti.

Altri ancora che firmano autografi come fanno i falsi astri  del cinema.

Ma tutto questo è uno spettacolo che piace al mondo e dispiace a Dio!

Il nuovo Papa, Pio XIII o Leone XIV (e quanto contano i nomi nel significare i programmi!) dovrà avere il coraggio di Stefano,  usque ad effusionem sanguinis, opporsi al mondo, e ritrovare la Via stretta, sancita dalla Legge di Dio, che conduce alla Verità non solo lui, ma tutto il gregge che Gesù gli ha affidato in qualità di successore di Pietro.

Preghiamo.

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2 commenti

  • Cristina ha detto:

    Che bell’articolo acccorato!!! Ora che abbiamo un Leone XIV professore di diritto canonico eletto il giorno della Madonna del Rosario di Pompei non ci resta che pregare che non siano solo buoni auspici

  • Emanuele ha detto:

    Cosa si aspetta da cardinali che ridono dei confratelli?
    Un Leone XIV o una scimmia da circo?
    Lo spettacolo è molto triste