Alcuni Criteri Sensati per Scegliere il Papa. Ovvi, ma non Scontati…Una Scelta Saggia.

4 Maggio 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un porporato amico del nostro sito ci ha inviato questo documento, che portiamo alla vostra attenzione, e che – preghiamo – possa essere letto e tenuto da conto quando mercoledì prossimo inizierà il Conclave. Buona lettura e diffusione.

§§§

Una scelta saggia

Alcuni criteri sensati per scegliere il papa

Negli ultimi giorni, nei corridoi del Vaticano e nelle redazioni dei giornali circolano nomi di ogni tipo per il possibile nuovo papa. L’atmosfera a volte ricorda quella dell’assemblea generale di una squadra di calcio, dove i soci vogliono eleggere il nuovo presidente il più rapidamente possibile. Non è chiaro se la maggior parte delle persone sia consapevole che il futuro della più grande comunità religiosa o, meglio, del mondo intero, potrebbe dipendere dall’elezione del papa. Il mantenimento del potere da parte di chi è attualmente in carica sotto il pretesto della continuità, le ambizioni egoistiche di personalità pittoresche vendute per carisma e il timore di sconvolgere l’ordine mondiale liberale non sono certamente criteri ragionevoli per eleggere il vescovo di Roma, che guida la Chiesa universale.

È quindi opportuno ricordare alcuni criteri ovvi per una scelta saggia:

1. Buona reputazione

Oggi, non appena la loro reputazione è danneggiata, i sacerdoti vengono immediatamente messi in pensione temporanea dalla maggior parte delle diocesi. La gente ne ha abbastanza di tutti gli scandali. Se questo vale per i sacerdoti ordinari, quanto più dovrebbe valere questa cautela per il futuro papa! Che si tratti di voci di natura sessuale, irregolarità finanziarie, legami con società segrete controverse o ricatti politici: la cautela più elementare impone che tali persone non vengano nemmeno prese in considerazione per la Cattedra di Pietro fino a quando le voci e le accuse non siano state completamente chiarite. Oggi nulla rimane nascosto; ma se un cardinale è stato ripetutamente citato dalla stampa per ambiguità sessuali, finanziarie o politiche, o ha anche solo una reputazione ambigua, come papa dovrà confrontarsi ancora di più con il suo passato. La Chiesa oggi non può più sopportare un papa con un passato! La reputazione del papa deve essere candida come la sua veste!

2. Libertà dai «movimenti»

È ovvio per tutti che un papa deve essere presente per tutti, senza preferenze o dipendenze. Ci sono molte famiglie spirituali e gruppi tra il clero e i laici nella Chiesa, e tutti contribuiscono a modo loro alla vitalità della Chiesa. Il papa è il padre di tutti: deve quindi stare al di sopra dei gruppi e dei movimenti. Non deve proclamare e vivere una spiritualità particolare, tanto meno un’ideologia particolare, ma piuttosto l’ampiezza e la grandezza della Chiesa. Per ragioni di prudenza, un candidato troppo impegnato in un movimento del clero o dei laici e che ha quindi perso gran parte della sua indipendenza non dovrebbe essere eletto. Il vescovo di Roma deve essere aperto a tutte le comunità. Nel passato e nel presente, l’appartenenza dei papi a ordini religiosi non ha sempre favorito l’unità. I potenti «gruppi di pressione» dei movimenti laicali limitano la libertà del papa se questi si impegna nei loro confronti. Il papa ha bisogno di libertà per tutti!

3. Fede semplice

La fede di molti cattolici nella società secolarizzata si è indebolita. Le sottigliezze teologiche, i cosiddetti cambiamenti di paradigma e i continui adattamenti della fede ai gusti del momento portano alla confusione e al disinteresse di molti. Il papa deve quindi essere un uomo che vive la fede cattolica con la stessa chiarezza con cui la proclama. La promozione del culto attraverso la liturgia e la catechesi, il ravvivamento della fede dei giovani, la pietà popolare, la regolare ricezione dei sacramenti, ecc., cioè gli elementi essenziali della vita della Chiesa che le danno forza e la rendono aperta alla grazia, devono essere al centro del suo lavoro. Naturalmente, la Chiesa non può e non deve compiere la missione di Cristo senza lo studio teologico, senza l’impegno politico, senza la rilevanza culturale, senza la preoccupazione per i poveri e gli emarginati, senza la ricchezza delle diverse spiritualità, ma tutte queste espressioni della sua ricca vita dipendono dal contenuto della fede e dalla vita di fede rivelata da Cristo agli apostoli e ai loro successori. Questa fede deve essere accessibile a tutti. Il Papa ha il compito di proteggere la fede dei semplici, che è la fede di tutti noi, dall’arroganza di un intellettualismo artificiale e dall’annacquamento dello spirito del tempo. La via del Papa è la via di Cristo, non la via della «sinodalità»!

4. Carisma paterno

La Chiesa non vive dello spettacolo. Il futuro papa sarà al centro dell’attenzione, come lo sono stati tutti i suoi predecessori. Il suo carisma dovrebbe quindi essere quello di un padre per tutti, non quello di un attore vanitoso, di un artista snob o di un carrierista abbagliante. Non abbiamo bisogno di un papa bello, abbiamo bisogno di un papa buono, la cui gentilezza sia accompagnata dalla serietà e il cui amore sappia che coloro che gli sono affidati desiderano essere guidati da lui a Cristo. Un buon pastore che non ha paura dei lupi e che sa che non si tratta di lui, ma del Figlio di Dio, di cui egli rappresenta solo il posto ma che non potrà mai sostituire. Per lui, l’umiltà nel comportamento non significa pauperismo ostentato, e quando va dai poveri e dai perseguitati non chiama ogni volta una troupe televisiva. Certamente il papa ha bisogno di carisma. I burocrati politici aridi e senz’anima che, con i loro calcoli costanti, servono più le proprie ambizioni che il bene del gregge, oggi sono fuori luogo. Il carisma è necessario, ma il carisma papale viene dall’interno, non dall’esterno; viene dallo Spirito Santo ed è visibile nella grazia del ministero. Se il papa è consapevole che presto dovrà rendere conto a Dio di tutte le sue azioni, diventerà umile di sua spontanea volontà. Se riconosce con san Paolo che deve solo trasmettere ciò che lui stesso ha ricevuto, non confonderà la creatività con l’espressione di sé. Se capisce di essere solo un rappresentante e un amministratore, agirà sempre secondo la volontà di Cristo e senza arbitrarietà. Ciò di cui abbiamo bisogno è un pastore al quale tutti possano dire sinceramente: Santo Padre!

5. Esperienza, competenza e saggezza

Ogni papa che comprende l’ufficio che sta assumendo dovrà piangere con Pietro su sé stesso. Ma questo non significa che un papa debba essere impreparato. Per governare la Chiesa ed essere un buon pastore, tuttavia, è necessaria l’esperienza. Esperienza con il gregge che gli è stato affidato, esperienza nella guida di altri pastori e dei loro collaboratori, esperienza delle gioie e delle sofferenze del compito pastorale. Ecco perché i saggi collegi cardinalizi hanno raramente eletto un papa giovane, ma di solito un vescovo di grande esperienza che allo stesso tempo si è distinto per la sua grande competenza in teologia, filosofia, diritto, storia, diplomazia o anche in tutti questi campi e in altri ancora, come Leone XIII, Pio XII, Giovanni Paolo II e molti altri. La conoscenza della Chiesa universale, della Curia romana, degli affari politici mondiali, delle diverse culture e lingue, del cuore umano e un amore realistico ed esperto per la Chiesa devono contraddistinguere ogni papa che voglia essere in qualche modo all’altezza di questo ufficio. Poiché ogni papa è solo un povero essere umano, ha bisogno della grazia, che però presuppone e permea sempre la natura. Un papa saggio ed esperto è il miglior strumento della grazia!

Naturalmente, tutti capiranno che questi cinque criteri ovvi e semplici della ragione escludono molti dei candidati che ora si stanno promuovendo con entusiasmo e aspirano ambiziosamente al papato. Non è necessario aggiungere nomi perché è troppo ovvio: Sapienti sat! Preghiamo lo Spirito Santo affinché la Chiesa possa avere nuovamente un papa irreprensibile, libero, fedele, paterno e saggio. Questo papa tremerà sicuramente davanti al giogo del papato. Proprio per questo deve essere trovato ed eletto: Vieni, Spirito Santo!

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16 commenti

  • Fritz ha detto:

    E la letterina a Babbo Natale dei tradizionalisti!

  • laura cadenasso ha detto:

    Non per finta modestia ma per sincera incompetenza -almeno in questo specifico caso- scelgo il buon silenzio. Leggo qui e là, imparo e spesso ascolto. Mi basta. ASPETTO

  • G. D. ha detto:

    Perché dare suggerimenti a cardinali illegittimi elettori perché non appartenenti alla S. Chiesa di Gesù Cristo e del Suo ultimo vicario BXVI?
    È infatti dottrina di fede che la “potestà” del Sommo Pontefice deriva direttamente da Cristo, di Cui egli è Vicario in terra.
    Ma è pure fuori dubbio che tale supremo “potere” nella Chiesa gli viene attribuito solo attraverso l’ELEZIONE LEGITTIMA di un Collegio di cardinali di Santa Romana Chiesa, così come disposto dalla norma del vigente Codice di Diritto Canonico (cfr can. 349 C.I.C.), e dall’art. 33-UDG).

    Ergo, se davvero vogliamo impedire che nel prossimo INVALIDO CONCLAVE, i cardinali della falsa chiesa di JMB eleggano un altro antipapa, esorto tutti i cristiani ad inviare questo APPELLO FILIALE AI CARDINALI PRE 2013:

    Eminenza Rev.ma,

    in umiltà e devota sottomissione, quale semplice figlio della Chiesa, Le invio questo accorato appello che Don Fernando Maria Cornet, sacerdote, ha voluto inviare ai Signori Cardinali pre 2013, affinché, in vista dell’ormai imminente conclave, sulla base dell’art. 33 – della Universi Dominici Gregis (UDG), facciano prontamente valere i diritti della Sede Apostolica, riconoscendo Benedetto XVI quale ultimo “legittimo” Romano Pontefice e conseguentemente dichiarare Jorge Mario Bergoglio “antipapa’, al fine di indire un VALIDO CONCLAVE che elegga finalmente il legittimo successore di Pietro stabilito da Cristo.

    Voglia il Cielo assistere Lei e i Suoi confratelli Cardinali legittimi elettori, in questo solenne momento decisivo per le sorti della Chiesa Cattolica, vi supplichiamo, in nome di Cristo e della Verità del Suo Vangelo, lasciatevi riconciliare con Dio!

    Con il senso più vivo della mia riconoscenza, unitamente a sentimenti di devozione filiale, Le porgo i miei più sinceri e rispettosi ossequi.

    Firma
    (Un semplice fedele battezzato/a)

    Appello filiale di don Fernando Maria Cornet:
    https://youtu.be/E44MeAy6Ahg?si=Ttiieb-7HNgxjTA2

    P.S. : I contatti email dei cardinali pre-2013 si possono trovare in questo archivio: https://t.me/+83CnnZIWnM85YmI0

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    Certo che è strano: in un momento in cui la Amministrazione Vaticana ha deciso di sfornare un papa, col rischio che ne venga un altro “appezzottato” (la qualità della farina in magazzino, farfallinine comprese, la conosciamo; il sale manca e il lievito è scaduto da 12 anni) tutti si augurano che invece sia:
    – intelligente, un diplomatico,uno storico;
    – con la fedina penale immacolata;
    – sempre presente per tutti ma senza amare qualcuno più degli altri, come Gesù erroneamente fece con Giovanni.
    – conoscitore di lingue e culture;
    – con carisma ma senza vanità;
    – esperto, competente e saggio;
    – tradizionalista (ammesso che qualcuno sappia cosa contiene questo concetto e glielo riferisca);
    – non legato a movimenti religiosi e non legato ai gruppi di potere;
    – che sappia di teologia ma anche di psicologia magari anche di idraulica e elettrotecnica;
    – che per carità non usi il Sinodo dei Vescovi (cioè sia un accentratore ma non un dittatore, decida tutto lui ma non violi le leggi e non scontenti nessuno. Che annulli il C. Vat. II e la “Apostolica sollicitudo” di P.VI, e faccia finta che i sinodi non erano regolari strumenti di governo dei papi quali G.P. II e di B.XVI).
    Pazzesco, possibile che dopo 12 anni di naufragio di anime e di corpi, nessun prete o religioso, non desideri un sant’uomo per la Chiesa, cosa desueta, ma soprattutto un cattolico come papa vero, canonicamente eletto, che con le sue forze di piccolo uomo, con il solo aiuto di Dio, governi come può…. no,cacchio! meglio un papa laureato in ostetricia, che un cattolico regolarmente eletto!
    Quanto a quei preti (compresi quei fasulli “don” che privi di ogni vergogna ogni tanto fanno capolino nel Blog (come se noi non ricordassimo quello che hanno avuto il coraggio di scrivere negli anni e che fino ai ieri celebravano “cum papa Imbroglio” e tacendo sull’anti-papato, ingannavano i loro fedeli) vorrei dire che non mi dispiace che un papa sia nero di pelle ma oggi già da cardinale mi farebbe schifo la sua sporca anima, se è nera come quella di Sarah, che nel 2020/21 chiuse le chiese, negò tutti i sacramenti a vivi e moribondi, istituì la trasmissione televisiva delle messe e praticamente disse ai Cattolici che si dovevano arrangiare perchè la Gerarchia aveva paura, mentre un virus era più degno di essere onorato della Transustanziazione: l’Eucarestia era portatrice del Covid !!! Lui, cardinale senza Amore, traditore della eredità di Cristo è destinato alla nera Geenna; lui profondamente nero in corpo ed anima, lui e il suo amato papa Bergoglio sono e rimangono responsabili delle loro azioni contro Dio e contro gli uomini.
    Se questa gentaglia ha superato ogni limite di immondizia spirituale, non si può che ringraziare la giustizia di Dio quando darà a S. E. Sarah il giusto guidernone e, se per questi esseri immondi non avesse sofferto di morte di croce un Cristo che li ha amati dando a loro il Suo Sangue, sarebbe certo un piacere intimo anche solo immaginare la loro punizione. Se non si puo godere delle pene per questa feccia consacrata, soffriamo almeno per lo sfregio doloroso che hanno aggiunto alle piaghe di nostro Signore.
    È una grande sofferenza vedere la exChiesa, ormai scismatasi da Dio, in mano a questa gentaglia dal buco nero spirituale, certo sono anime di nostri fratelli ma già morte, morti che camminano, parlano e con la faccia di bronzo fanno finta di non aspettarsi quello che verrà loro. È il mistero dell’abisso di iniquità umana, incomprensibile perchè è contro ogni fede e contro la ragione: a dispetto di non saper o voler ricambiare l’Amore divino, non chiedono la Grazia e il perdono ma preferiscono perdere la Salvezza domani per un misero uovo oggi. Così sia.

  • giovanni ha detto:

    In caso di elezione della persona da Lei descritta, la stessa dovrebbe poi navigare nelle ” acque infestate dai pretendenti ”, che sappiamo affetti dai peggiori vizi presenti a questo mondo. ” Squali ” gia presenti in precedenza, il cui numero pero’ e’ stato ”opportunamente” aumentato dalle nomine del defunto. A questo punto lo Spirito Santo, per completare l’opera, dovrebbe rimboccarsi le maniche e fare pulizia fra chierici e fedeli infedeli ( scusate il gioco di parole), dopodicio’ ripartire.

  • G. D. ha detto:

    Appello ai Cardinali elettori da parte di S.G.P.II attraverso la C. Apostolica Universi Dominici Gregis:
    “Se, invero, è dottrina di fede che la “potestà” del Sommo Pontefice deriva direttamente da Cristo, di Cui egli è Vicario in terra, è pure fuori dubbio che tale supremo potere nella Chiesa gli viene attribuito « con l’ELEZIONE LEGITTIMA da lui accettata, insieme con la consacrazione episcopale ». 
    […] Confermando, pertanto, la norma del vigente Codice di Diritto Canonico (cfr can. 349 C.I.C.), nella quale si rispecchia l’ormai millenaria prassi della Chiesa, ribadisco ancora una volta che il Collegio degli elettori del Sommo Pontefice È COSTITUITO UNICAMENTE DAI PADRI CARDINALI di SANTA ROMANA CHIESA.

    ◾Cod-Juris-Canonici
    Can. 349 – I CARDINALI DI SANTA ROMANA CHIESA costituiscono un Collegio peculiare cui spetta provvedere ALL’ELEZIONE del ROMANO PONTEFICE, a norma del diritto peculiare;
    Ergo:
    171 – §1. SONO INABILI A DARE IL VOTO:
    […] 4) COLORO CHE SI SONO STACCATI NOTORIAMENTE DALLA COMUNIONE DELLA CHIESA.
    (vale a dire i cardinali della falsa chiesa dell’antipapa JMB).
    Perché, come ribadisce S. Pio X nel CATECHISMO MAGGIORE al n. 162. LA VERA CHIESA si chiama ROMANA, perché i quattro caratteri dell’unità, santità, cattolicità. e apostolicità si riscontrano SOLO NELLA CHIESA CHE RICONOSCE PER CAPO IL (legittimo) VESCOVO di ROMA, SUCCESSORE DI SAN PIETRO.(Benedetto XVI)
    E pertanto:
    154. TUTTI COLORO CHE NON RICONOSCONO IL LEGITTIMO ROMANO PONTEFICE (BXVI) PER LORO CAPO, NON APPARTENGONO ALLA CHIESA DI GESÙ CRISTO.
    https://www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/fiv.htm

    Ecco perché in questa grave circostanza che vede il Vaticano ancora occupato dagli astuti nemici, papa S GPII, esortai cardinali ad obbedire all’art. 9- UDG, che dà loro la possibilità di riunirsi in assemblee, anche fuori del Vaticano, per dichiarare Bergoglio antipapa e BENEDETTO XVI ULTIMO LEGITTIMO PAPA CHE MAI HA REVOCATO IL MINISTERO PETRINO.
    Perché solo dopo tale dichiarazione ufficiale, i cardinali si dimostrano appartenenti alla S. R. Chiesa e acquisiscono il DIRITTO di indire un VALIDO CONCLAVE, laddove sarà Cristo stesso a scegliere il legittimo Suo Vicario in terra attraverso il quale tornare a governare la Sua Chiesa SPIRITUALE (priva degli edifici occupati) e liberarla dagli errori imposti dagli astuti nemici.

    Anche papa Leone XIII in Satis Cognitum, ribadisce che, per salvare la Chiesa dalla grande impostura religiosa in atto:
    “In primo luogo, È CERTA ED EVIDENTE LA NECESSITÀ DELL’UNIONE DEI VESCOVI COL (legittimo) SUCCESSORE DI PIETRO; poiché, SCIOLTO QUESTO VINCOLO, necessariamente si discioglie e SI DISPERDE LA STESSA MOLTITUDINE DEI CRISTIANI, in modo da NON POTER FORMARE in alcun modo UN SOLO CORPO E UN SOLO GREGGE.
    ◾ “LA SALUTE DELLA CHIESA DIPENDE DALLA “DIGNITÀ” DEL SOMMO SACERDOTE, e SE NON GLI SI DÀ UN POTERE SPECIALE E SUPERIORE A TUTTI, vi saranno nella chiesa TANTI SCISMI, quanti sono i sacerdoti”.
    Pertanto è bene avvertire che NIENTE FU CONFERITO AGLI APOSTOLI SEPARATAMENTE DA PIETRO….
    🔥Perciò è evidente che i vescovi “DECADONO ” dal DIRITTO DIRITTO e dalla potestà DI GOVERNARE, QUANDO VOLUTAMENTE SI SEPARANO DA PIETRO e DAI SUOI SUCCESSORI; infatti si distaccano per “SCISMA” dal FONDAMENTO …

    • Simone Torreggiani ha detto:

      Anche ammesso (ma non concesso) che Benedetto XVI sia rimasto Sommo Pontefice fino alla morte, non credo che quella da lei proposta sarebbe una soluzione accettabile.
      Infatti se alcuni Cardinali ammettessero oggi, pubblicamente, che colui che hanno considerato il Romano Pontefice legittimo per oltre un decennio in realtà non lo è, di fatto certificherebbero ‘urbi et orbi’ il loro peccato di scisma.
      Sarebbero quindi canonicamente deposti dalla loro stessa dichiarazione, dato che il Codice di Diritto Canonico prevede la scomunica automatica per il delitto di scisma.
      Domanda: chi avrebbe l’autorità di rimettere quelle scomuniche di alti prelati per un delitto così grave, se non un Pontefice legittimamente eletto?
      E i Cardinali canonicamente deposti, come lei ha fatto giustamente notare, perdono il diritto di partecipare a un conclave elettivo (v. Universi Dominici Gregis #36)…
      Nessuna soluzione umana potrebbe quindi sanare questo ‘cortocircuito canonico’.
      Benedetto XVI deve aver fatto simili considerazioni prima della sua (ad oggi presunta, ma assai probabile) valida abdicazione.
      Per comprendere meglio la situazione occorre porsi la seguente domanda: ‘a favore di chi’ in realtà Benedetto XVI rinunciò al pontificato?
      A favore di Papa Francesco, su questo sono tutti d’accordo… ma certamente non a favore di Francesco/Bergoglio, che nel corso degli anni ci ha fornito ampie prove di seguire l’agenda globalista, con marcate connotazioni di eresia e apostasia.
      Per altro Bergoglio fu illegittimamente eletto per il semplice fatto che i Cardinali, PRIMA di riunirsi in conclave per l’elezione di un nuovo papa, hanno di DOVERE di accertarsi che quello regnante abbia validamente rinunciato a norma del diritto canonico.
      L’allora Camerlengo, il Cardinal Tarcisio Bertone, sarebbe in grado di produrre questa evidenza, o convocò il conclave del 2013 ‘alla cieca’, sulla base di una dichiarazione priva di valore giuridico?
      La declaratio in cui Benedetto annuncia un’imminente rinuncia, di per sé, non è evidenza di nulla; è una semplice dichiarazione di intenti senza alcun valore legale, tanto più che l’evento annunciato è dilazionato, quindi potrebbe (o meno) avvenire secondo i piani, a seconda delle circostanze…
      Basta questo a invalidare il conclave 2013. Benedetto infatti, sempre nella declaratio, stabilì che il conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice ‘dovrà essere convocato a coloro a cui compete’: a chi mai ‘compete’ di convocare un conclave senza aver prima verificato che il Pontefice regnante abbia validamente abdicato?!
      Solo chi fu testimone di tale (segreta/presunta) valida abdicazione avrebbe avuto questo diritto/dovere.
      Per capire meglio come (con tutta probabilità) stanno le cose (se non l’ha già letto) le propongo di analizzare bene le fonti e riflettere sul seguente articolo:
      https://sfero.me/article/-scherzo-prete-benedetto-xvi-nome

      • La Signora di tutti i popoli ha detto:

        Nelle more che risponda G.D., devo dire che con lei, caro Simone, finalmente sul Blog si legge un interessante contraddittorio all’amica G.D. perchè da tempo nessuno si è permesso di esporre idee differenti, vero è che è molto difficile quando la Blogger cita testi canonici o il Magistero della Chiesa, epperò i suoi post languono senza che un dibattito che porti ad approfondimenti e questo è grave: i commenti dei lettori per lo più sono superficiali o inadeguati al tema.
        Cito di seguito solo alcuni punti del suo post, fra quelli che meritano precisazioni.
        “se alcuni Cardinali ammettessero oggi, […] sarebbero quindi canonicamente deposti”.
        No, chi oggi ammettesse di aver sbagliato, sia pure di scisma, se chiede perdono sacramentalmente e pubblicamente dichiara di voler votare per un successore a Benedetto, NON è più scomunicato latae sententiae: è di nuovo nel Sacro Recinto. Essendo cessata la colpa nessuno potrebbe scomunicarlo, peraltro non si può decretarlo per il Can. 335 (nihil innovetur), anche se è possibile che successivamente ci possano essere degli interventi del nuovo pontefice,
        Tuttavia è vero che questi cardinali pre-2013 sono di fatto già ora canonicamente deposti e una eventuale decretazione in merito sarebbe solo un atto formale di pubblicità; certo che Bergoglio non aveva alcun interesse a sollevare la questione di scisma proprio con quei quattro pavidi che zitti e con 5000 euri al mese avallavano le sue eresie…
        Quindi, se nessuno impedisce a un cardinale pentito e confessato, di attuare nuovi intenti, questo potrebbe votare in un valido conclave. Per inciso il “peccato di scisma” rientra fra i peccati “riservati” alla Santa Sede e quindi il cardinale pentito deve affrontare la propria confessione solo in quella sede e se non gli è possibile in caso di confessori scismatici si impegnerà a confessarsi successivamente, dopo la elezione del papa. Esiste dunque (in teoria) per dottrina e giurisprudenza la soluzione umana descritta e sarebbe perfettamente attuabile tranne impedimenti di forza maggiore o strani suicidi.
        “a favore di chi in realtà Benedetto XVI rinunciò al pontificato?”
        Amico caro, non prenda per oro colato le fantasie del link da lei suggerito, ma per fantareligione. Lei ha forse le prove che Benedetto abbia eletto un nuovo papa da solo o fatto eleggere da un pugno di fedelissimi, violando la UDG, mentre la aveva appena integrata con le Normas Nonnullas del 22.2.2013? Lei ha prove che questo fantomatico papa segreto abbia preso il nome di Francesco?? Balle cosmiche!!
        Questo è un blog serio anche se ognuno può dire la propria opinione… ma è inaccettabile dare a Benedetto del furbacchione, che ha eluso ed evaso canoni e leggi speciali elettorali per fregare Bergoglio! Questo è troppo.
        La rima baciata che viene facile con “furbacchione” è… “il Cardinal Bertone”. Il primo scismatico doppiamente colpevole: per un conclave indetto consapevolmente a papa NON dimissionario e per aver costretto Benedetto alla sede impedita.
        Caro amico non prenda queste mie precisazioni come un rifiuto totale del suo commento, anzi finalmente qualcuno ragiona ad un livello più alto e su questioni concrete, ma consideri lo scarso valore delle sue fonti e la sua evidente impreparazione dottrinale. La illiceità dei Sacramenti (per non parlare della nullità) “cum Francesco” che non potrebbe MAI trasformarsi in piena liceità o peggio validità, anche se il nome pronunciato nella Preghiera Eucaristica (“Francesco”) corrispondesse anche a quello di un papa segretamente eletto… bah! La Comunione Ecclesiale non è un ammasso di stupidi che sentono “beppe” e si rivolgono senza saperlo al vero papa, mentre con cuore e mente sanno che si parla e ci si riferisce a Bergoglio, il “papa” “ufficiale”. Non si sana una Messa o un Sacramento con un ridicolo escamotage pseudo-dottrinale. È come se una donna innamorata gridasse pubblicamente: “io amo Francesco”: nessuno può dire che il suo amore è stato invece dichiarato ad un omonimo, cioè che vada ad un altro… la donna non lo vorrebbe, nè lo accetterebbe quell’omonimo se non lo sente destinato a sè stesso e non lo ricambierebbe! Dio, richiamato attraverso un falso vicario, non è uno sciocco!!

        • Simone Torreggiani ha detto:

          La ringrazio a mia volta per il suo intelligente contributo.
          Nel (malaugurato…) caso in cui il Papa di Santa Romana Chiesa fosse rimasto Benedetto XVI fino alla fine dei suoi giorni terreni, la stessa dichiarazione pubblica dei Cardinali che crearono e riconobbero l’antipapa Francesco/Bergoglio per oltre 12 anni paleserebbe a tutti che sono loro stessi i responsabili dello scisma bergogliano.
          Ordinariamente, per il delitto di scisma, sarebbe necessaria la ‘dichiarazione di un’autorità competente’ per rimuovere un ecclesiastico scomunicato dai suoi incarichi:

          Can. 1364 – § 1. L’apostata, l’eretico e lo scismatico incorrono nella scomunica latae sententiae, fermo restando il disposto del can. 194, § 1, n. 2; inoltre può essere punito con le pene di cui nel can. 1336, § 2-4.

          Il canone 194, § 1, n. 2 recita:

          Can. 194 – §1. È rimosso dall’ufficio ecclesiastico per il diritto stesso:
          1) chi ha perso lo stato clericale;
          2) chi ha abbandonato pubblicamente la fede cattolica o la comunione della Chiesa;
          3) il chierico che ha attentato il matrimonio anche soltanto civile.
          §2. La rimozione, di cui nei nn. 2 e 3, può essere sollecitata soltanto se della medesima consti da una dichiarazione dell’autorità competente.

          Quindi, in pratica, secondo il diritto canonico, sarebbero già tutti scomunicati automaticamente perché avrebbero abbandonato pubblicamente la comunione con la Chiesa riconoscendo un falso Papa; tuttavia sarebbe necessario la ‘dichiarazione di un’autorità competente’ per rimuoverli dai loro incarichi. Ergo: ammesso che la loro ‘autodenuncia’ non venga considerata come ‘dichiarazione di un’autorità competente’ tale da provocare, a seguito della stessa, la deposizione canonica dei dichiaranti, in assenza di un Papa legittimo o di un tribunale ecclesiastico che attingesse la sua autorità dal legittimo Pontefice nessuno potrebbe effettivamente ‘sporporarli’.
          Al contempo, però, nessuno avrebbe l’autorità per revocare tali scomuniche automatiche, proprio perché tale atto, come lei fa giustamente notare, sarebbe riservato alla ‘Santa Sede’.

          Il #36 della Universi Domini Gregis, riferendosi ai Cardinali deposti, stabilisce che:

          […] in periodo di Sede Vacante, il Collegio dei Cardinali non può riammettere o riabilitare costoro.

          Dunque avremmo dei Cardinali scomunicati per il diritto stesso, che non possono essere rimossi dai loro incarichi ma non possono neppure essere riabilitati agli occhi di tutta la comunità ecclesiastica, vista la Sede Vacante.
          Potrebbero quindi ILLECITAMENTE riunirsi in conclave e altrettanto ILLECITAMENTE eleggere un pontefice; ciò però non avrebbe i crismi della legalità, tanto più che molti altri punti della UDG dovrebbero essere violati volendo procedere in questo modo.

          Per rispondere alla sua domanda: no, come ho già ammesso in precedenza non ho prove definitive che Benedetto XVI abbia segretamente provveduto ad assicurare alla Chiesa una legittima successione petrina (ed è un bene che sia così… perché altrimenti dovrei rivelarle per un impegno che mi sono preso davanti a Dio, e così facendo metterei in pericolo diverse brave persone, cosa che davvero vorrei evitare…), tuttavia era suo preciso dovere farlo, perché (dalla UDG):

          Indiscusso, in verità, appare il principio per cui ai Romani Pontefici compete di definire, adattandolo ai cambiamenti dei tempi, il modo in cui deve avvenire la designazione della persona chiamata ad assumere la successione di Pietro nella Sede Romana.

          Quindi se Benedetto XVI avesse deciso di:
          1) adunare un Conclave segreto e riservato;
          2) contestualmente dichiarare sospesa la UDG;
          3) nominare un successore (secondo i crismi dell’antica Tradizione Apostolica);
          4) e infine abdicare a suo favore;
          ciò sarebbe stato perfettamente legale.
          O no?
          La Normas Nonnullas che lei cita avrebbe semplicemente reso più agevole anticipare legalmente quel Conclave segreto per l’elezione del nuovo Papa legittimo. In quella sede, una volta radunati i ministri fedeli, la UDG sarebbe stata legalmente sospendibile da Benedetto che, di fronte a un minimo di due testimoni (ma spero siano di più…), aveva la piena autorità per farlo.

          Il fatto che si sia proceduto in segreto risponderebbe al summenzionato criterio: ‘adattandolo ai cambiamenti dei tempi’. Se infatti Benedetto avesse ritenuto che agire segretamente avrebbe protetto e messo in una posizione di forza il suo legittimo successore per il futuro riscatto della Chiesa Cattolica Romana, avrebbe avuto il preciso dovere di tutelare il diritto della Sede Apostolica procedendo in questo modo, anche ‘sfidando’ una millenaria convenzione, come l’elezione del Pontefice tramite un conclave standard.
          Forse è per questo Peter Seewald, biografo di Benedetto, parlò di una rinuncia epocale e di straordinaria rilevanza, quasi di un gesto rivoluzionario da parte di Papa Ratzinger…
          Se fosse stata una semplice rinuncia in seguito a pressioni (o di una non-rinuncia, o di una mezza rinuncia) non avrebbe senso descriverla in questi termini (e sia Seewald, che Gänswein, che lo stesso Bendetto XVI avrebbero ripetutamente mentito…)
          Non dimentichiamo che nel 2014 Benedetto dichiarò pubblicamente:

          “Non c’è il minimo dubbio circa la validità della mia rinuncia al ministero petrino. Unica condizione della validità è la piena libertà della decisione. Speculazioni circa la invalidità della rinuncia sono semplicemente assurde”.

          Io sono convinto che, nonostante le innegabili forti pressioni, Benedetto non fosse né un vile né un bugiardo, e che abbia quindi deciso liberamente di fare proprio ciò che fatto, con la libertà dei figli di Dio, con quella forza che viene dallo Spirito Santo e non si lascia intimidire né dalle insidie di satana, né conformare alle umane convenzioni e aspettative (qualora queste divengano un ostacolo alla tutela del diritto della Sede Apostolica).

          Sulla questione del presunto ‘inganno dell’omonimia’ le faccio la seguente domanda: celebrare in unione con Papa Francesco è lo stesso che celebrare in unione con Papa Jorge Mario Bergoglio?
          Se fosse così non ci sarebbe nulla di male a usare intercambiabilmente il nome di battesimo e il nome pontificale durante le celebrazioni, non trova?
          La stessa domanda, in altre parole: durante la Santa Messa si celebra in unione con un uomo (come una donna innamorata può celebrare il nome dell’amato del suo cuore…) o si celebra in unione con Cristo, rappresentato dal suo legittimo Vicario, Vicario che ha un nome ben preciso?
          Dunque se il legittimo Vicario di Cristo della Chiesa Cattolica Romana si chiama ‘Francesco’ e io, ministro, celebro in unione con ‘Papa Francesco’, dove sta l’errore da un punto di vista liturgico/sacramentale?
          L’errore (ma non necessariamente il peccato) sta, finita la celebrazione, nel dare dare credito a un impostore/usurpatore di essere lui il Romano Pontefice piuttosto che a quello legittimo, ma ciò di per sé non inficia i sacramenti (e questa fiducia mal riposta è ampiamente giustificabile dalla fedeltà alla gerarchia ecclesiastica).
          Quindi, con questo ‘espediente’, Benedetto XVI avrebbe in pratica protetto il gregge dei fedeli dalla deriva di quei Cardinali che (per qualsivoglia ragione) neppure verificarono che avesse validamente rinunciato prima di riunirsi ‘motu proprio’ in un conclave elettivo…
          È come se un sacerdote o sindaco dichiarasse una coppia marito e moglie senza neppure presiedere alla cerimonia nuziale…
          Benedetto ci mise una ‘pezza’ per limitare (nei limiti del possibile) i danni di un’usurpazione che (per svariate ragioni) era divenuta inevitabile (proprio come preannunciato da diverse accreditate profezie mariane, di cui sia San Giovanni Paolo II che Benedetto erano bene al corrente e che molto probabilmente riconoscevano come autentiche).

          Per concludere: se proprio non sarà possibile da parte del Collegio Cardinalizio riconoscere il legittimo assegnatario del munus petrinum (il vero Papa Francesco) come capo della Chiesa Cattolica Romana nell’incipiente conclave, spero e prego quantomeno che il prossimo antipapa assumerà il nome pontificale di Francesco II, sempre nell’ottica di limitare i danni…

  • Dino Brighenti ha detto:

    ANNULLARE IL FALSO PAPATO di bergoglio

  • sherlock ha detto:

    si pensi a non dover più sentire o leggere SPADARO e Tornielli .
    Si pensi a non dover più essere obbligati a pensare che Zuppi è segretario CEI.
    Si pensi a poter dimenticare la faccia del card.Fernandez.
    Si pensi a vedre chiudere la Comunità di Sant’Egidio , senza liquidazione per Riccardi e Paglia.
    Si pensi a veder licenziati in tronco il direttore di Avvenire e dell’Osservatore Romano.

  • Mons X ha detto:

    c’è solo Sarah che ha questi carismi

    • Roberto ha detto:

      Esatto, preghiamo che il cardinale Robert Sarah sia scelto dai signori cardinali, pena la fine della chiesa una santa cattolica e apostolica. Vieni sabato spirito

      • Fritz ha detto:

        Ma la domenica però non verrà, non avremo la Consacrazione Eucaristica Cum un antipapa nero che neanche la sua amuchina delle acquesantiere potrebbe scolorire, se non dichiarerà prima che Benedetto ultimo papa è morto.

  • Mons X ha detto:

    c’è solo Sarah che ha questi carismi