Da Questo Conclave non Uscirà un Papa Legittimo. La Filiera McCarrick è Ancora Determinante. Mons. Viganò.

29 Aprile 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione l’intervista che l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha concesso a Francesco Borgonovo. Buona lettura e condivisione.

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La Chiesa, il Papato, il Conclave

Mons. Carlo Maria Viganò

La Chiesa, il Papato, il Conclave

Intervista con Francesco Borgonovo

1. Eccellenza, la prima domanda forse è la più difficile. Lei si ritiene ancora appartenente alla Chiesa cattolica?

Mi considero a pieno titolo membro della Chiesa Cattolica, come Vescovo e Successore degli Apostoli. È scismatico chi non riconosce l’Autorità del Romano Pontefice: io non sono mai venuto meno alla mia Professione di Fede Cattolica, men che meno per quanto attiene al Primato Petrino. Sono stato condannato e dichiarato colpevole del delitto canonico di scisma e colpito dalla scomunica per un non-crimine da un tribunale illegittimo, su mandato di un papa illegittimo.

Ciò che io condanno del Concilio Vaticano II, lo hanno già condannato i Papi precedenti alla rivoluzione conciliare. L’usurpazione del Soglio da parte di Bergoglio che io ho denunciato, sarebbe considerata allo stesso modo da tutti loro. È la chiesa conciliare, oggi ribattezzata sinodale e bergogliana, che rifiuta il Magistero perenne dei Pontefici e si pone al di fuori della Chiesa Cattolica.

Abbiamo assistito a un regime change, preparato sin dal Vaticano II, mediante il quale colpire al cuore il Papato e quindi la costituzione divina della Chiesa che Cristo ha fondato su Pietro. È la Rivoluzione 2.0: dopo aver eliminato la figura del Re cattolico, la Massoneria doveva colpire la figura del Papa, Vicario di Cristo in terra. In entrambi i casi, il vero bersaglio di quest’odio satanico è sempre Nostro Signore, nella Sua duplice veste di Re delle Nazioni e Pontefice della Chiesa.

Con uno sguardo soprannaturale, possiamo comprendere quanto Satana goda nel vedere umiliata la Chiesa dai suoi stessi Ministri, nel far condannare i buoni Pastori per la colpa di non rinnegare la Fede Cattolica. Questa prova tremenda è preannunciata nelle Scritture: la Chiesa, Corpo Mistico, deve seguire il Suo Capo anche nella Passione, per poi come Lui trionfare sulla morte. La passio Ecclesiæ consiste nell’affrontare come corpo ecclesiale le ingiustizie, le calunnie, i processi-farsa, i tormenti e una condanna ignominiosada parte di un nuovo Sinedrio altrettanto corrotto, infedele e illegittimo di quello che condannò Nostro Signore. Ma la Croce è la via regale per la gloria della Resurrezione, e questa è una realtà ontologica che nessuna ideologia può minimamente scalfire.

2. Che cosa si aspetta da questo conclave?

La Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis che regola il Conclave, confermata dal Motu Proprio di Benedetto XVI Normas nonnullas, stabilisce in modo perentorio che il numero dei Cardinali elettori non deve superare le 120 unità, mentre i Cardinali elettori che compongono l’imminente Conclave sono 136: siamo quindi di fronte ad una gravissima violazione che da sola basterebbe ad inficiare la legittimità del Conclave.

Inoltre, un Collegio Cardinalizio composto da 108 “cardinali” creati da un Gesuita che ha usurpato il Papato per dodici anni non può eleggere validamente un Papa legittimo. Potrà al massimo designare un proprio rappresentante, che rinnovi l’usurpazione del predecessore appena defunto, e vedere ratificata la frode da un episcopato complice o pavido.

L’esperimento bergogliano ha reso però evidente la spaccatura che separa i fedeli e tanti buoni sacerdoti dalla Gerarchia, una spaccatura speculare a quella esistente in ambito civile tra i cittadini e i loro governanti. In entrambi i casi, l’autorità si è mostrata nella sua vera indole autoreferenziale e tirannica, e questo porterà forse ad un rallentamento della corsa verso il baratro, con l’elezione di un papa moderatamente conservatore. Si tratterà quindi di somministrare una cura palliativa per contenere gli effetti devastanti della malattia che colpisce la Chiesa Cattolica, più che di una terapia radicale che ne rimuova le cause.

3. Qual è il profilo del suo Pontefice ideale, se possiamo fare questo esercizio di immaginazione?

Quello di Pio XII, il Papa della mia infanzia. Quello di un Papa che sappia risollevare e dare uno slancio soprannaturale ad un popolo prostrato non più dalle distruzioni materiali della Seconda Guerra Mondiale, ma da quelle morali dell’ideologia woke e del nichilismo edonista, dalle rovine della cultura infernale del globalismo. Un Papa nelle cui parole le pecore riconoscano la voce del divino Pastore, nei cui gesti vedano Cristo Pontefice, dalla cui dignità e sacralità siano edificati. Un Papa che restituisca alla Chiesa Cattolica l’onore cui essa ha diritto, e che Bergoglio ha sistematicamente umiliato e deliberatamente screditato. Vorrei un Papa che unisca l’integrale proclamazione delle Verità cattoliche con lo zelo per la salvezza delle anime. Un Papa che parli da Papa, che agisca da Papa, che si vesta da Papa. Un Papa che sia Papa, senza invenzioni, senza innovazioni, senza demagogismi e false umiltà. Un Papa che si lasci guidare dallo Spirito Santo e torni alla Tradizione, e non un fantoccio del World Economic Forum in cerca dell’approvazione del mondo.

4. L’ex Cardinale McCarrick contro cui Lei si era molto battuto è morto. Ci sono tuttavia altri Cardinali appartenenti a “correnti” che Lei ha attaccato. Lei considera persa la sua battaglia dentro la Chiesa?

La mia battaglia contro la corruzione dilagante in Vaticano è iniziata ben prima del 2018. Fin dalla mia nomina nel 1998 come Delegato per le Rappresentanze Pontificie in Segreteria di Stato, ho lottato strenuamente per impedire nomine e promozioni all’episcopato di canditati corrotti e indegni. Questo mi valse il trasferimento al Governatorato, dove fronteggiai gravissime disfunzioni finanziarie: ancora una volta fui rimosso e traferito a Washington.

Le mie denunce, compresa quella dei crimini e degli orribili vizi del Card. Mc Carrick – che avevo anticipato ai Superiori della Segreteria di Stato sin dal 2006 e successivamente, di persona, allo stesso Bergoglio nel giugno del 2013 – non sono mai stata smentite. Tutto ciò che ho denunciato si è rivelato vero.

Ma cos’è che ha scatenato la loro furia? È il fatto di aver portato alla luce il legame tra corruzione morale e deviazione dottrinale; di aver mostrato come la propaganda di Bergoglio in favore della frode psicopandemica e del green deal rispondesse ad un unico copione sotto un’unica regia. Sono stato tra i primi a denunciare il Great Reset e a smascherare le complicità tra deep state deep church nel golpe globalista cui abbiamo assistito in questi ultimi anni, e nel quale la responsabilità di Bergoglio è immane.

Insieme agli scandali che denunciavo, ho mostrato la rete di ricatti e di complicità di questa “chiesa parallela” che chiamo appunto deep church, basati sugli stessi turpi vizi che permettono al deep state di ricattare politici, funzionari governativi, personaggi istituzionali, personalità pubbliche, giornalisti, medici, attori…

Ne è seguita una persecuzione nei miei riguardi, fino alla scomunica, pronunciata da un eretico pornografo, Tucho Fernández, nominato da Bergoglio per demolire l’ex Sant’Uffizio.

La filiera McCarrick – con i cardinali Farrell, Cupich, McElroy, Wuerl, Gregory, Tobin e tanti altri – è stata promossa a posti chiave in Vaticano e ai vertici della Chiesa cattolica americana, che mantiene rapporti strettissimi con il Partito Democratico, del quale sostengono le politiche woke e immigrazioniste che il Presidente Trump cerca di contrastare. I miliardi di dollari dei contribuenti americani con cui USAID ha finanziato la costellazione di enti no-profit “cattolici” per alimentare il business dell’immigrazione illegale, sono la prova della dipendenza finanziaria della Chiesa americana al deep state.

Con la Sede Vacante il potere è ora nelle mani di due personaggi corrottissimi: il Sostituto della Segreteria di Stato Edgard Peña Parra – di cui ho abbondantemente denunciato i crimini – e il Cardinale Camerlengo Kevin Farrell.

Quest’ultimo proviene dai Legionari di Cristo, la congregazione religiosa che fu al centro di un gravissimo scandalo legato agli abusi sessuali e ai crimini del suo fondatore, Padre Marcial Maciel. Farrell era incaricato della gestione delle sue enormi risorse finanziarie, e naturalmente non si accorse delle aberranti deviazioni di Maciel… Anche per questo preferì occultare questa parte oscura del suo curriculum con i Legionari di Cristo, e proprio per questi suoi “meriti” e per la sua contiguità con Maciel, Farrell fu scelto da McCarrick come suo stretto collaboratore. Ne fece il proprio Ausiliare a Washington dove visse per sei anni nel medesimo appartamento dell’allora Arcivescovo. Anche allora non si accorse di nulla… McCarrick gli affidò la gestione finanziaria della Papal Foundation fondata proprio 1988, quando il Vaticano usciva con le ossa rotte dal caso Marcinkus e dallo scandalo del Banco Ambrosiano. Dopo solo due anni, nel 1990, la Papal Foundation raccoglieva 215 milioni di dollari: una cifra ragguardevole per i disastrati conti della Santa Sede, per comprare silenzi e sollecitare promozioni. Questa capacità di fund raising di McCarrick gli valse l’intoccabilità da parte del Vaticano, sin dai tempi di Giovanni Paolo II. Nel 2007 Farrell è promosso alla Sede di Dallas; nel 2016 è trasferito a Roma, come Prefetto del super-dicastero per i laici, la famiglia e la vita; nel 2019 è nominato Camerlengo di Santa Romana Chiesa, nonostante la sua notoria dipendenza dall’alcool. Farrell conosce tutti i complici dei crimini di McCarrick e può manovrare il Conclave mediante ricatti o promesse. La sua assoluta indegnità e lo scandalo che costui rappresenta – soprattutto per le vittime di McCarrick e per i Cattolici americani – devono essere denunciati così da indurlo a rinunciare alle sue prerogative di Camerlengo e di membro elettore del Conclave, seguendo l’esempio del Cardinale di Edimburgo, Keith O’Brien, che dopo la denuncia della sua indegnità si ritirò spontaneamente dal Conclave del 2013.

5. C’è chi sostiene che Bergoglio in realtà, al di là delle dichiarazioni sui media, non abbia cambiato in profondità la dottrina. Che ne pensa?

La sovraesposizione mediatica di Bergoglio ha reso sin troppo esplicita la duplicità del Gesuita Argentino, direi la sua strategia dell’inganno. Nessuno sapeva mai cosa passasse per la sua testa, né se quello che diceva corrispondesse a ciò che realmente pensava. Bergoglio si è sempre servito delle persone, senza alcuno scrupolo morale, promuovendo i corrotti e togliendo di mezzo quelli che lo intralciavano nei suoi intenti, infierendo con inaudita cattiveria contro coloro che non erano di suo gradimento (penso qui ad un eccellente dipendente del Governatorato, Eugenio Hasler, figlio dell’ex Maggiore della Guardia Svizzera, distrutto da Bergoglio nel 2017).

Bergoglio non aveva bisogno cambiare la dottrina: è riuscito a renderla irrilevante e trascurabile, rispetto ad una inclusività liquida senza dogmi e senza ideali. Non ha mai voluto agire da Papa, ma ha fatto sì che dopo di lui nessun Papa potesse ottenere dai Cattolici quell’obbedienza che egli ha reso odiosa, perché estorta per assecondare eresie e deviazioni morali.

Ha fatto il possibile perché nessun Papa che uscirà dal prossimo Conclave possa mettere in discussione il suo papato, che egli ha voluto connotare come intrinsecamente suo, di sua proprietà, di sua invenzione, con suoi riti, sue cerimonie, sue vesti, suoi dignitari. Ma questo dimostra che il “papato” assunto da Bergoglio nel 2013 non era il Papato Romano, e che quindi non fu vero Papa.

6. Da quando lei è stato scomunicato ha avuto contatti con altri Cardinali o alti esponenti delle gerarchie vaticane? Pensa che le sue posizioni siano più condivise di quanto non sembri?

Ho potuto apprezzare la vicinanza spirituale e l’appoggio morale di moltissimi fedeli da tutto il mondo e di molti sacerdoti, di nessun Cardinale e solo la simpatia di qualche vescovo.

Non credo che tra i miei Confratelli nell’Episcopato vi sia nessuno che abbia il coraggio di affermare chiaramente che il Concilio Vaticano II è stato un atto eversivo compiuto da emissari della Massoneria infiltrati nella Chiesa, allo scopo di distruggerla dall’interno e asservirla ai piani del Nuovo Ordine Mondiale. Non credo neppure che quanti sono al corrente della frode di Bergoglio vogliano compromettere la propria posizione mettendo in discussione la sua legittimità come Papa.

7. Esiste una possibilità di qualche tipo di riavvicinamento al Vaticano da parte Sua?

Non me ne sono mai allontanato, così come non mi sono mai separato dalla Chiesa Cattolica. Il giorno stesso del compimento del mio settantacinquesimo anno, ancora a Washington come Nunzio Apostolico, Bergoglio ordinò la mia cacciata dall’appartamento in Vaticano, che Giovanni Paolo II aveva disposto che ne beneficiassi vita natural durante, come pure la mia esclusione dalla “Casa San Benedetto” in Roma destinata all’accoglienza dei Nunzi in pensione. Non pago di avermi inflitto la scomunica, Bergoglio mi ha revocato la cittadinanza e il passaporto vaticano, la patente di guida e con essa la possibilità di muovermi autonomamente. Non me ne sono andato mea sponte, ma riconosco che questo ostracismo forzato mi ha permesso di parlare e agire liberamente, cosa che non a tutti è possibile. Punendomi in questo modo, Bergoglio ha inoltre dato un segnale agli altri funzionari di Curia, sulla sorte che attende chi osa criticare il Lìder Maximo. In più occasioni ho potuto raccogliere attestazioni di apprezzamento e rispetto dai miei ex-collaboratori laici; e lo stesso Segretario di Stato Pietro Parolin non ha potuto fare a meno di elogiarmi per la mia esemplarità nel servizio alla Santa Sede. Pur aggiungendo di “non comprendere che cosa mi sia poi successo”…

 

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

29 Aprile 2025
S.cti Petri Martyris

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14 commenti

  • giovanni ha detto:

    Apprezzo molto Mons. Vigano’, parla chiaro facendo i nomi di coloro che si macchiano di abomini innominabili. E’ ora che si faccia pulizia profonda nella Chiesa, il tempo di coprire e sopire e’ terminato. Come e’ terminato il tempo della Gaudium e Spes o della sua cattiva interpretazione, che ha buttato nei rifiuti della storia quanto fatto dalla Chiesa prima del Concilio. E’ ben aveva fiutato l’aria Mons,. Lefebvre, uno dei pochi, anticipando decenni prima il pestifero odore che ora la ammorba.

  • unaopinione ha detto:

    Dunque … secondo il Monsignor Vigano’ dal prossimo Conclave non uscira’ in nessun caso un Papa legittimo? Forse.
    Ma io mi faccio da solo, e le metto qui per iscritto, queste considerazioni facendo prima queste premesse:
    – prima premessa: una cosa sono gli uomini che considerano una persona come Papa, ed una cosa e’ Dio che considera una persona come Papa. Come ha secondo me dimostrato la vicenda del “Papa emerito” queste possono essere diverse.
    – seconda premessa: una volta ho letto un post in SC (non ricordo chi lo fece) in cui si affermava che per eleggere legittimamente un Papa devono partecipare all’ elezione almeno tre cardinali legittimamente tali (vero, falso? Non so).
    E tenendo conto che un Papa e’ tale solo se Dio lo considera tale, allora mi pare naturale affermare che non e’ importante quanti cardinali partecipino ad un Conclave (fra questi vi possono essere anche un certo numero di cardinali non eletti legittimamente) ma quanti Cardinali legittimi vi partecipano.
    Se cosi’ fosse ed andando al caso specifico del futuro Conclave, vi sarebbe un numero sufficiente di Cardinali legittimi per eleggere il nuovo Papa (mi pare circa 28).
    Ora … se il risultato ufficiale dell’elezione del nuovo Papa (contando tutti i voti dei presenti, legittimi o illegittimi) coincidesse con le scelte dei Cardinali legittimi, allora per Dio quello sarebbe un Papa legittimo. Se questa scelta non coincidesse, allora per Dio quel papa non sarebbe legittimo (mio pensiero).
    Esempio pratico: nel prossimo conclave partecipano p.e. 133 cardinali di cui 28 non eletti da papa Francesco. Ebbene … se quei 28 Cardinali legittimi eleggono una persona secondo la maggioranza prevista per ciascuna votazione (e’ come se nel conclave ufficiale si tenesse un mini-Conclave di 28 votanti legittimi), ecco che per Dio quello sara’ il nuovo Papa. E se la stessa maggioranza sara’ raggiunta dal Conclave nel suo complesso (legittimi ed illegittimi), quello sara’ il nuovo Papa anche per gli uomini.
    In caso contrario, il nuovo Papa sara’ legittimo per gli uomini ma illegittimo agli occhi di Dio.
    Credo che un criterio come questo possa anche riuscire a risolvere dei problemi di legittimita’ per i Papi che si sono succeduti dopo Giovanni XIII (p.e.: io considero Papa Giovanni Paolo II vero Papa in quanto Dio, nel caso dell’ attentato alla sua vita in piazza S. Pietro ha di fatto deviato la pallottola fatale. Avvenimenti come questi portano sempre, a mio avviso, un messaggio … in questo caso di conferma che Papa Giovanni XXIII era Papa anche per Dio).
    E qui qualcuno si potrebbe gia’ porre la domanda: “Va bene … ma come si fa a sapere se Dio considerera’ il futuro eletto che si affaccera’ dalla Loggia delle Benedizioni quale Papa legittimo”?
    MIa risposta (che e’ un criterio di massima ma non una prova certa): “Se le sue prime parole saranno “Sia lodata la Santissma Trinita’” o “Sia lodato Gesu’ Cristo” (o simili), allora ci si trovera’ di fronte ad un Papa legittimo.
    Se invece le sue prime parole saranno: “Fratelli e sorelle … buonasera” (o simili) il papa sara’ illegittimo.
    Miei pensieri.

    • Luciano ha detto:

      Quindi anche Benedetto XVI era illgittimo? Le prime parole furono :cari fratelli e sorelle

      • Unaopinione ha detto:

        Ammetto che al tempo dell’elezione di Papa Benedetto non stavo quasi per niente attento a queste cose.
        Obiezione giusta se ci si ferma alle prime parole.
        Però se confronto tutti e due i discorsi, allora io noto che Papa Benedetto ha detto la parola ‘fratelli’ solo una volta mentre papa Francesco ha detto tre volte la parola ‘fratelli’ e due volte la parola ‘fratellanza’.
        Credo che chi non aveva alcuna idea di cosa siano le società segrete, non abbia dato a suo tempo alcun significato specifico a queste parole. Chi invece vi stava dentro aveva appena ricevuto, secondo me, una conferma, è cioè che un loro uomo era riuscito ad occupare il vertice della Chiesa Cattolica.
        E poi che dire di quella frase secondo cui i cardinali elettori sono venuti a prenderlo ‘quasi alla fine del mondo’. Nulla di più sbagliato: l’Argentina non sta alla fine del mondo. Andarsi a fare le vacanze in Argentina o in Paraguay non è un farsi una vacanza ‘alla fine del mondo’. Parole inappropriate secondo me. Ma queste parole, sempre secondo me, trovano una loro giustificazione se le si mette nel contesto di tutto quello che ha fatto dopo.
        Ecco perché mi sono (fortunatamente) riservato le parole: ‘É un indizio …’. E qui aggiungo, essendomi letto tutto il discorso iniziale di papà Francesco: ‘Tutto il discorso iniziale di papà Francesco diventa sempre di meno un indizio, ma assume sempre di più le caratteristiche di una prova’.
        Mia opinione.

    • Unaopinione ha detto:

      Un paio di correzioni: in due casi ho usato impropriamente la parola ‘eletto’ quando avrei dovuto usare la parola ‘nominato’;
      ho affermato erroneamente che per Dio papa Giovanni XXIII fosse Papa; intendevo dire Papa Giovanni Paolo II

  • S. G. P. II ha detto:

    UBI PETRUS IBI ECCLESIA
    UNIVERSI DOMINICI GREGIS
    (22 febbraio 1996)
    S. Giovanni Paolo II:
    … Indiscusso, in verità, appare il principio per cui ai Romani Pontefici compete di definire, adattandolo ai cambiamenti dei tempi, il modo in cui deve avvenire la designazione della persona chiamata ad assumere la SUCCESSIONE DI PIETRO nella Sede Romana.
    Ciò riguarda, in primo luogo, L’ORGANISMO a cui è demandato l’ufficio di provvedere alla ELEZIONE del ROMANO PONTEFICE: per prassi millenaria, sancita da precise norme canoniche, confermate anche in una esplicita disposizione del vigente Codice di Diritto Canonico (cfr can. 349 C.I.C.), ESSO È COSTITUITO DAL COLLEGIO DEI CARDINALI di SANTA ROMANA CHIESA. (❗)
    Se, invero, è dottrina di fede che la potestà del Sommo Pontefice deriva direttamente da Cristo, di Cui egli è Vicario in terra, è pure fuori dubbio che tale SUPREMO POTERE nella Chiesa gli viene attribuito « CON L’ELEZIONE LEGITTIMA, da lui accettata, insieme con la consacrazione episcopale ».
    Gravissimo è, pertanto, l’ufficio che incombe sull’organismo a tale elezione deputato. Ben precise e chiare dovranno essere, di conseguenza, le norme che ne regolano l’azione, affinché l’elezione stessa avvenga nel modo più degno e consono all’ufficio di estrema responsabilità che l’eletto per DIVINA INVESTITURA dovrà col suo assenso assumere.

    Confermando, pertanto, la norma del vigente Codice di Diritto Canonico (cfr can. 349 C.I.C.), nella quale si rispecchia l’ormai millenaria prassi della Chiesa, ribadisco ancora una volta che IL COLLEGIO DEGLI ELETTORI del SOMMO PONTEFICE è costituito “UNICAMENTE” dai Padri Cardinali di SANTA ROMANA CHIESA…

    POTERI DEL COLLEGIO DEI CARDINALI
    DURANTE LA VACANZA DELLA SEDE APOSTOLICA
    9. Le Congregazioni generali dei Cardinali si terranno nel Palazzo Apostolico Vaticano o, se le “CIRCOSTANZE” lo richiedano, IN ALTRO LUOGO più opportuno a giudizio degli stessi Cardinali.
    Ad esse presiede il Decano del Collegio o, nel caso sia egli assente o legittimamente impedito, il Sottodecano. Che se uno dei due od ambedue NON GODESSERO PIÙ, a norma del n. 33 di questa Costituzione, DEL DIRITTO DI ELEGGERE IL PONTEFICE, all’assemblea dei Cardinali elettori PRESIEDERÀ IL CARDINALE (legittimo) ELETTORE PIÙ ANZIANO, secondo l’ordine consueto di precedenza.
    GLI ELETTORI DEL ROMANO PONTEFICE

    GLI ELETTORI DEL ROMANO PONTEFICE
    33. Il DIRITTO di eleggere il Romano Pontefice spetta “UNICAMENTE” ai Cardinali di SANTA ROMANA CHIESA…

    (vale a dire ai cardinali che riconoscono formalmente il legittimo ultimo Romano Pontefice Benedetto XVI).
    (cat. Maggiore n. 162)
    ——————
    Cod-Juris-Canonici
    Can. 349 – I CARDINALI DI SANTA ROMANA CHIESA costituiscono un Collegio peculiare cui spetta provvedere ALL’ELEZIONE del ROMANO PONTEFICE, a norma del diritto peculiare;

    171 – §1. SONO INABILI A DARE IL VOTO:
    ……
    3) chi è legato dalla pena della scomunica sia per sentenza giudiziale sia per DECRETO con il quale la pena viene inflitta o dichiarata;

    4) COLUI CHE SI È STACCATO NOTORIAMENTE DALLA COMUNIONE DELLA CHIESA.
    (vale a dire i cardinali della setta massonica dell’antipapa JMB)
    https://www.vatican.va/archive/cod-iuris-canonici/ita/documents/cic_libroI_164-179_it.html

  • Davide Scarano ha detto:

    Tra le molte affermazioni degne di lode di Mons. Carlo Maria Viganò mi piace sottolineare quelle concernenti l’irrilevanza della distinzione, che considero foriera di ipocrisia, tra “dottrina” e “pastorale”. Un conto è adattare il messaggio alla persona, che so, la comunicazione, verbale e non, durante una lezione di catechismo è necessariamente diversa da un’omelia,
    altro è invece immaginare l’esistenza di due realtà diverse e parallele e, sulla base di ciò, giustificare una pratica, che si distingua, anche in modo significativo, dalla cosiddetta “teoria”, cioè la cosiddetta dottrina, con l’evidente scopo di renderla inutile. Chiediamoci, per amor di verità, quanti ricordano la dottrina cattolica e quanti invece ne conoscono la prassi, ad esempio il modo di celebrare la messa, che, per sua natura, è continuamente prodotta in ogni dove, dal più piccolo parroco di paese fino appunto al papa. Osservo e ricordo che ciascuna parola, ciascun suono e ciascun gesto, anzi, tutto ciò che è ricevuto dai nostri sensi durante i riti e le attività riguardanti la partecipazione alla vita cristiana influenza, sia pure indirettamente, la cosiddetta dottrina. In fondo la Messa è stata cambiata profondamente senza necessità di cambiare la dottrina, però è stato detto: “dai loro frutti gli riconoscerete”.

  • Orso Garibozzi ha detto:

    Gia Parol Ming , come lo chiamano oltre Muraglia. ” caldinal palol Ming” .Perche tale accordo ? Esigenze pastorali? Bisognava un osso al dragone in cambio di qlcs altro, nell insieme di un mezzo accordo o tregua temporanea dell occidente colto e democratico con il competitor per eccellenza ? Mistero.
    Però Papa Parol Ming suona bene , ha un Ke di esotico, sulle orme del papa pampero con mate poncho ( alla fine è uscito 😉) mentre ci è mancato il quarto di bue ad arrostire su un bivacco improvvisato tra le colonne del Bernini , altro che lavatoi per barboni e cessi chimici per turisti. Avesse vissuto un po’ di più avremmo avuto anche quello ,e se Cristo, Dio , lo volevano fare re, il re lo avrebbero proclamato Dio , nella tradizione imperiale romana. Così la grande idiota aspirazione dei teologiucchi del CVII di tornare ai primi tempi della chiesa ( tutta merda dopo no ?) si sarebbe avverata , ma in modo diverso , a testa in giù per dire. Il papà re diventa Dio del nuovo mondo globale dalla morale utilitarista. E Cristo … Fuori !
    E “parol ming ” sarebbe sulla stessa via di “esotismo”.

  • Dino Brighenti ha detto:

    bergoglio dall’inferno non ha titolo

  • Adriana 1 ha detto:

    Se questo era il “lifestyle” del Vaticano,( non dubito che la descrizione di Mons. Viganò corrisponda al vero ), c’è da pensare che quello sia, specificamente, il Luxury Beach Club- infernale- di un altro pianeta.

  • E.A. ha detto:

    Può anche darsi che da un altro “falso” Conclave venga fuori un altro “falso” temporeggiatore, un “moderatamente conservatore” , ma sempre illegittimo Pontefice, o meglio non il legittimo Pontefice della Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica, in quanto, checche’ se ne dica o pensi, a far “fede” resta la Declaratio di Papa BXVI, con cui Egli ha tracciato e dettato, in maniera definitiva, le linee e la (vera) linea Successoria Pietrina! Da tutto questo ne sono venute fuori due visioni, due mondi, due prospettive nette e contrapposte, ormai inconciliabili tra loro, sulla base di due fronde, due fronti, emersi in tutta la loro dirompente forza ed incompatibilità, (“Con Me, o contro di Me”, dice il Signore) e che proprio dal Governo Universale della Chiesa si sono resi oggi visibili, si sono palesati e da esso si propagano, si diffondono e chiaramente si separano, si dividono, l’uno per rimanere illecitamente attaccato al solo “governo” terreno, alla sua egemonia e al suo falso ed ingannevole potere, l’altro per “servire” il Signore, che del Governo Universale Divino è il Sovrano Assoluto! In questa prospettiva non è più tempo di equilibrismi, né trova “spazio” e “ragion d’essere” nessuna altra forma di compromesso, che non permette comunque di tornare indietro!
    Questa è la vera, nuova ed unica consapevolezza che oggi si impone, e dentro la quale andarsi o doversi inserire, inserire le proprie scelte, indirizzare la propria vita, ipotecare il proprio futuro, con la enorme mole di conseguenze, che da un verso o dall’altro, ne scaturisce e scaturirà.Nella più grande ed assoluta consapevolezza, per un credente certezza, che il Signore può servirsi anche di un altro “falso” Conclave, scelto e manovrato dall’uomo, per continuare a “raddrizzare” le vie e le erronee scelte umane, ( ed in questo non sono “ dirimenti” e “decisivi” neanche i governicchi che vogliono “raddrizzare” e manovrare le scelte elettorali “sbagliate”!), che le Vie del Signore non sono le nostre vie, e che Lui non lascia mai incompiuta l’Opera delle Sue Mani, a cui appartiene anche la Nostra Santa Madre Chiesa, Cattolica ed Apostolica, anch’Essa in attesa della sua Resurrezione e Trionfo finale!

  • luciano ha detto:

    “Non credo che tra i miei Confratelli nell’Episcopato vi sia nessuno che abbia il coraggio di affermare chiaramente che il Concilio Vaticano II è stato un atto eversivo compiuto da emissari della Massoneria infiltrati nella Chiesa”

    Certo, perché non é vero.

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      👏👏👏

      Oggi la Verità non conta. Conta ciò che giustifica il proprio sbandamento. E così la verità la si crea plasmandola sul proprio personalissimo percorso e spacciandola per unica Realtà.

      I dogmi saltano col Papa che non piace, e la Chiesa non è più tale agli occhi di chi se ne vuol creare una propria con la sfacciata pretesa di venderla al popolino come quella vera, superstite.

      Ciò che addolora maggiormente non sono più, ormai, gli ecclesiastici palesemente “cattivi” ma quelli “buoni”, completamente sviati da crociate passatiste… che per papa hanno solo il povero, poverissimo Lefebvre.

  • laura cadenasso ha detto:

    In Lei -a m.p.- dire e fare si sovrappongono. Eccellenza, La considero una primizia di quesa primavera appena iniziata. Le sono grata e resterò a vita debirice per il magnifico esempio che mi dona e che mai potrò contraccambiare. Con stima L