Il Male si Presenta Bene. Fermare -Subito! – l’Abominevole Fabbrica degli Embrioni Congelati. Raffaella Frullone.

26 Aprile 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo post pubblicato su Facebok da Raffaella Frullone, che ringraziamo di cuore. Buona lettura e condivisione.

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IL MALE SI PRESENTA BENE
Il menu del giorno sono gli embrioni congelati. All’improvviso scopriamo che sono tutti preoccupati per loro. Da non dormirci la notte. Sergio Alfieri, il primario di chirurgia oncologica addominale del policlinico Gemelli, coordinatore dei medici del Santo Padre oggi parla col Corriere: «A gennaio Papa Francesco mi ha detto che dovevamo occuparci degli embrioni abbandonati. È stato netto: “Sono vita, non possiamo consentire che siano utilizzati per la sperimentazione oppure che vadano persi. Sarebbe omicidio”. Stavamo valutando, anche con il ministero della Salute, tra le varie opzioni, il modo per concederli in adozione ma non c’è stato il tempo perché il Papa potesse rendere esecutiva la sua decisione. Il mio impegno adesso sarà, se ci saranno le condizioni, realizzare questo suo desiderio».
Glielo ha detto a gennaio, ma a lui quest’urgenza di parlarne è venuta solo ora, tanto chi lo può smentire? Certo, basterebbe il buon senso a dire che se il dossier è in mano veramente al ministero della Salute, il Papa non c’entra nulla, e non dovrebbe rendere esecutiva alcuna decisione, perché c’è la tanto amata Laicità Dello Stato, anche se ora è occupata a difendere il 25 aprile dai funerali di Francesco. Comunque non ci crede nemmeno il Corriere che il Papa lo abbia detto, tanto che manco ci titola.
Intanto il ministro Roccella ha fatto sapere di esser stata colta dalla stessa improvvisa urgenza: gli embrioni congelati. E così spiega che entro un mese sarà pronta una legge per la adozione per le migliaia di embrioni – vite – stoccate in congelatori anonimi e prodotti dalla sempre più florida industria della fecondazione artificiale.
L’obiettivo del ministro, stando ai virgolettati riportati dai giornali, è «dare alle coppie e agli embrioni una possibilità di vita». Su Repubblica le fa eco la direttrice del dipartimento della prevenzione della Salute Campitiello dicendo: «È un grande atto di solidarietà che lo Stato fa per le coppie».
E piovono immediatamente cuoricini e glassa su questa proposta petalosa che darà dei bambini in braccio a persone che non possono concepire, vuoi perché non riescono a concepire, vuoi perché sono single, vuoi perché sono una “unione civile” formata da due uomini e due donne, che stranamente non genera, o perché no sono una “famiglia queer”.
Dicevamo il mondo applaude, ma il mondo cattolico dovrebbe almeno ricordare i fondamentali.
Anzitutto che gli embrioni prodotti in laboratorio per assecondare le volontà degli adulti sono bambini, sono vite esattamente come le nostre, stuprate e violentate dalla scienza nell’epoca della dittatura del desiderio.
Sono privati del diritto di esser concepiti in un atto d’amore, di crescere accanto al cuore della propria mamma, di nascere accolti dal caldo abbraccio di chi ti ha portato in grembo. Molti di loro vengono metodicamente soppressi perché imperfetti e non conformi al prodotto da consegnare, altri vengono stoccati in congelatore dimenticati. Ma allora giustamente si potrebbe dire, “tiriamoli fuori da lì, impiantiamoli e facciamoli nascere”.
Apparentemente sembra la cosa migliore.
Eppure.
Sappiamo che la Chiesa considera inscindibile significato unitivo e procreativo del matrimonio, concepimento e procreazione. Perché? Perché c’è una sacralità nell’atto coniugale, una sacralità nell’atto generativo, nel concepimento, nella gestazione. Sacralità che viene violata se interviene la scienza. Un embrione congelato da 15 anni che nasce oggi, quanti anni dovrebbe avere? Una donna che scegliesse di accogliere dentro di sé un embrione non suo, di chi sarebbe incinta? Se accettiamo che una donna possa fare la gestante, perché dovremmo dire di no alla maternità surrogata?
Ma la domanda su questi embrioni, divenuta così urgente all’improvviso per chi si sente di dover fare cose, è del tutto legittima e grave e Dignitatis Personae aveva già risposto: “Per quanto riguarda il gran numero di embrioni congelati già esistenti si pone la domanda: che fare di loro? Alcuni si pongono tale interrogativo senza coglierne la sostanza etica, motivati unicamente dalla necessità di osservare la legge che impone di svuotare dopo un certo tempo i depositi dei centri di crioconservazione, che poi saranno nuovamente riempiti. Altri sono coscienti, invece, che è stata commessa una grave ingiustizia e si interrogano su come ottemperare al dovere di ripararvi.
Sono chiaramente inaccettabili le proposte di usare tali embrioni per la ricerca o di destinarli a usi terapeutici, perché trattano gli embrioni come semplice “materiale biologico” e comportano la loro distruzione. Neppure la proposta di scongelare questi embrioni e, senza riattivarli, usarli per la ricerca come se fossero dei normali cadaveri, è ammissibile.
Anche la proposta di metterli a disposizione di coppie infertili, come “terapia dell’infertilità”, non è eticamente accettabile a causa delle stesse ragioni che rendono illecita sia la procreazione artificiale eterologa sia ogni forma di maternità surrogata; questa pratica comporterebbe poi diversi altri problemi di tipo medico, psicologico e giuridico. È stata inoltre avanzata la proposta, solo al fine di dare un’opportunità di nascere ad esseri umani altrimenti condannati alla distruzione, di procedere ad una forma di “adozione prenatale”. Tale proposta, lodevole nelle intenzioni di rispetto e di difesa della vita umana, presenta tuttavia vari problemi non dissimili da quelli sopra elencati.
Occorre costatare, in definitiva, che le migliaia di embrioni in stato di abbandono determinano una situazione di ingiustizia di fatto irreparabile. Perciò Giovanni Paolo II lanciò un «appello alla coscienza dei responsabili del mondo scientifico ed in modo particolare ai medici perché venga fermata la produzione di embrioni umani, tenendo conto che non si intravede una via d’uscita moralmente lecita per il destino umano delle migliaia e migliaia di embrioni “congelati”, i quali sono e restano pur sempre titolari dei diritti essenziali e quindi da tutelare giuridicamente come persone umane»
Ecco. Sarebbe stato bello se Alfieri, la Campitello, ma soprattutto la Roccella si adoperassero per questo, per rendere illegale la fecondazione in vitro, per mettere fine a questa ingiustizia irreparabile, a questa produzione di vite come se fossero cose, certo non pioverebbero dei cuoricini in quel caso, e ci sarebbe un costo da pagare, economico per chi ci lavora, in termini di consenso per chi governa. E non tutti sono disposti a pagarlo.
Ma il punto vero è proprio qui. Fino a che non ammettiamo che stiamo portando avanti un abominevole fabbrica che crea e distrugge vite umane, e che dovremmo immediatamente renderla illegale perché immorale, ogni domanda sugli embrioni congelati e relative iniziative apparirà ipocrita. E buona solo per prendere qualche like.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "La ministra Roccella sta lavorando a una legge per l'adozione degli embrioni congelati Prendere in adozione gli embrioni congelati e poi utilizzati, con le stesse procedure che oggi servono per le adozioni di bambini. Questa è la proposta a cui sta lavorando la ministra Roccella. Un 'idea che "avevo in mente da tempo", ha detto. Sostieni Fanpage.it, fai rumore con noi Acura di Luca Pons 4 CONDIVISIONI OMMENTA CONDIVIDI"

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3 commenti

  • Gabri24 ha detto:

    I cattolici non si sono ancora resi conto di una cosa: per fare passare una legge occorre una maggioranza! E questa non c’è! Né oggi né domani! La proposta di far nascere gli embrioni, anche se purtroppo futuri orfani (migliaia di donne in fila per offrire il proprio utero gratis? Fantasie) è l’ unica dotata di umanità!

  • Francesco ha detto:

    Buona idea veramente, ma purtroppo assomiglia a quella buona idea di attaccare i cocci di un vaso dopo che è andato in frantumi. Chiedo, perchè invece di farsi venire buone idee di questo tipo non vengono idee di impedire o stroncare alla sorgente la produzione di questi “sottoprodotti” chiamati feti, che poi servono per alimentare un mercato che non fa altro che gridare vendetta?

  • Antonello ha detto:

    Tanta pena per gli embrioni congelati e per l’aborto no?