Un Prete dalla Cina Scrive ai Cardinali (e al Papa Venturo): il Futuro della Cina è nelle Vostre Mani. Stella Maris.
24 Aprile 2025
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo messaggio pubblicato da Stella Maris, scritto da un sacerdote cinese che comprensibilmente mantiene l’anonimato. Buona lettura e condivisione.
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Al futuro Papa: il futuro della Cina è nelle vostre mani
Di: Sacerdote cinese anonimo
Innanzitutto, la Chiesa in Cina piange la perdita del nostro Santo Padre, Papa Francesco. Requiem aeternam dona ei, Domine, et lux perpetua luceat ei. Requiescat al ritmo.
Ora che il pontificato di Papa Francesco è giunto al termine e i cardinali si stanno preparando a riunirsi in conclave per eleggere il prossimo Santo Pontefice, scrivo questa lettera aperta a voi, cardinali elettori, con la coscienza gravata e un profondo senso di urgenza.
Questa non è una lettera di campagna elettorale per un candidato specifico. È un appello accorato, un appello ad ascoltare il grido del mio popolo, che sta veramente soffrendo.
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Una Chiesa nel silenzio e nella sofferenza
Dalla firma dell’Accordo Provvisorio, il 18 settembre 2018, la Chiesa in Cina è stata gettata nel caos e nel tumulto. Per rispetto verso l’Ufficio di San Pietro, siamo rimasti in silenzio per evitare scandali tra i fedeli, come un agnello condotto al macello.
«Egli è stato offerto perché ha voluto, e non ha aperto bocca; sarà condotto al macello come una pecora, e sarà muto come un agnello davanti a chi lo tosa, e non aprirà bocca» (Isaia 53:7).
Ma proprio come Nostro Signore è risorto dai morti, così deve risorgere anche il popolo cinese. Come la Resurrezione, un nuovo giorno deve sorgere per noi. Mentre discernete chi guiderà la Chiesa nei prossimi anni, vi imploriamo di non dimenticare la Cina.
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Il terzo millennio appartiene all’Asia
Ci sono 1,47 miliardi di cinesi nel mondo, più dell’intera popolazione di Europa o delle Americhe. Ciò rappresenta circa il 18% della popolazione mondiale. Quasi un essere umano su cinque è cinese.
In quest’ottica, il prossimo pontificato dovrà dare priorità alla missione della Chiesa in Cina. Come scrisse Papa San Giovanni Paolo II in Ecclesia in Asia :
“Come nel primo millennio la Croce fu piantata nel suolo dell’Europa, e nel secondo nel suolo delle Americhe e dell’Africa, possiamo pregare affinché nel terzo millennio cristiano un grande raccolto di fede venga raccolto in questo vasto e vitale continente”.
Siamo l’ultima grande civiltà ad aver ricevuto il Vangelo di Gesù Cristo. Innumerevoli anime attendono ancora di ascoltare il messaggio salvifico di Nostro Signore. Abbiamo bisogno di un Pontefice coraggioso, un pastore disposto a camminare con noi e ad aiutarci a portare Cristo al nostro popolo.
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La violazione della sussidiarietà
Nella Quadragesimo Anno (1931), Papa Pio XI scriveva:
“È un’ingiustizia e allo stesso tempo un grave male e un turbamento del retto ordine attribuire a un’associazione più grande e superiore ciò che organizzazioni minori e subordinate possono fare.”
Sono trascorsi sei anni e sette mesi dalla firma dell’Accordo Provvisorio del 2018. Durante questo periodo, molti di noi non sono mai stati consultati: né vescovi, né sacerdoti, nemmeno alti prelati cinesi come il cardinale Joseph Zen e l’arcivescovo Savio Hon.
Escluderci dalle discussioni che riguardano direttamente la nostra Chiesa e le nostre vite non è solo ingiusto, ma anche pericoloso. Ancora oggi non conosciamo il contenuto completo di questo accordo. Perché un accordo internazionale che riguarda milioni di cattolici cinesi è ancora segreto dopo sei anni?
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Silenzio da Roma
Abbiamo bisogno di una migliore comunicazione con la Santa Sede.
Quante lettere della Chiesa sotterranea sono rimaste senza risposta? Quanti appelli urgenti sono stati ignorati?
Questo è inaccettabile. Desideriamo ardentemente vivere in santa obbedienza, ma diventa quasi impossibile quando la comunicazione è assente o inesistente.
Come scrisse Papa Pio XII in Menti Nostrae (1950):
“I superiori, pertanto, non devono sottrarsi al loro dovere di impartire correzione e guida, perché risponderanno delle anime loro affidate.”
Chiediamo a gran voce quella leadership, quella guida, anche solo una parola da Roma.
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Ripensare la diplomazia cinese
La strategia diplomatica del Vaticano nei confronti della Cina deve essere completamente rivista. Non abbiamo bisogno di diplomatici professionisti o cosiddetti “esperti cinesi” che prendano decisioni per conto nostro.
La maggior parte di loro parla a malapena la nostra lingua o capisce la nostra cultura. Abbiamo bisogno di voci cinesi native al tavolo delle trattative.
Per diversi anni, è stato sciocco e ingenuo non includere in queste discussioni il clero cinese fedele ed esperto, come il cardinale Zen e l’arcivescovo Hon. Certo, sono avanti con l’età. Ma possiedono una saggezza e una perspicacia che i consiglieri del Vaticano non hanno.
Vedono il vero volto del Partito Comunista Cinese, un volto che i vostri “esperti” e i vostri turisti-prelati non riescono a vedere, accecati dalle illusioni politiche e dalla pompa magna orchestrata.
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La lingua è missione
Infine, diciamo la verità:
È inaccettabile che le decisioni sulla Chiesa in Cina vengano prese da persone che non parlano cinese.
Perché decidi il nostro futuro se non puoi leggere le nostre parole o parlarci direttamente?
È frustrante e demoralizzante comunicare tramite interpreti, la cui fedeltà alla verità a volte mettiamo in dubbio e che potrebbero persino essere agenti del Partito Comunista Cinese.
Se la Chiesa desidera servire la Cina, deve parlare la nostra lingua, comprendere la nostra cultura e ascoltare le nostre voci.
Conclusione: una svolta per la Chiesa e la Cina
Questo conclave non servirà solo a scegliere un nuovo papa.
Si tratta di scegliere una nuova direzione per la Chiesa, soprattutto per il futuro della Cina.
Continueremo a essere ignorati ed emarginati? O saremo finalmente visti, ascoltati e accompagnati?
La Chiesa in Cina prega. Veglia. Aspetta. Per favore, non lasciare che la nostra sofferenza sia vana.
Vi preghiamo di condividere ampiamente questa notizia nella speranza che giunga ai cardinali elettori di Roma.
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Tag: cina, papa, sacerdote, stella maris
Categoria: Generale
Purtroppo non saranno ascoltati
come è successo con la chiesa del silenzio e aggiungo del martirio nei paesi comunisti dell’ est europeo ,la diplomazia vaticana si dimostrò incurante delle suppliche e grida disperate della chiesa oppressa dai regimi comunisti e’ andata avanti incurante di queste voci afflitte , sicura e tenace in questa strategia del dialogo a tutti i costi . Poi il comunismo Grazie la provvidenza divina e alla forza di San Giovanni Paolo II il grande che venendo dall est conosceva bene i suoi “polli” ( per modo di dire come in questa accorata lettera spiega questo prete cinese anonimo) ,il comunismo crollo di colpo si sgonfiò come una mongolfiera si sgonfiarono alla stessa maniera le teorie della ostpolitik vaticana che tanta sofferenza aveva arrecato alle chiese cattoliche e tanti pochi frutti aveva prodotto . Avevano fatto male i conti i diplomatici della santa sede pensavano uomini di poca fede che il comunismo non sarebbe mai caduto era una realtà con cui fare i conti . C’era il vento CVII non aveva espresso nessuna condanna per questa ideologia perversa ma invocava il dialogo . Con la Cina comunista si riusciura’ a cambiare registro o imperterriti continueranno su questa strada?
La vera Chiesa della Cina ignorata da Bergoglio
Ottimo articolo.
Mi spiace per quello che stanno soffrendo, la Santa Chiesa deve pascere ogni pecorella dell Gregge.
Non sono un esperto, ma ho lettto questo e non so se centra, dice:
“…dispongo..
…. nonostante qualsiasi disposizione contraria, pur meritevole di speciale menzione. “.
Qui l’estratto:
Inoltre, dispongo che a motivo della sua natura di Istituzione accademica designata alla peculiare formazione dei diplomatici pontifici e per le finalità dei suoi programmi di istruzione e ricerca, la Pontificia Accademia Ecclesiastica sia, ad ogni effetto, parte integrante della Segreteria di Stato, nel cui ambito essa opera e nella cui struttura è inquadrata a titolo speciale (cfr. Cost. Ap. Praedicate Evangelium, Art. 52 § 2).
A quanto è stabilito con il presente Chirografo, è dato immediato, pieno e stabile valore, nonostante qualsiasi disposizione contraria, pur meritevole di speciale menzione.
Dato a Roma, presso San Pietro, il 25 marzo dell’anno 2025,
Solennità dell’Annunciazione del Signore, tredicesimo del Pontificato.
FRANCESCO
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2025/04/15/0254/00480.html