L’Ultima Battaglia del Papa per la Vita, Schlein, e l’Ipocrisia ai Funerali di Bergoglio. Mario Adinolfi.

24 Aprile 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo post pubblicato da Mario Adinolfi, che ringraziamo di cuore, su Facebook. Buona lettura e condivisione.

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L’ULTIMA BATTAGLIA DI FRANCESCO PER LA VITA

di Mario Adinolfi
Leggo che anche Elly Schlein sarà in San Pietro per i funerali di Francesco rimproverando ad altri “l’ipocrisia di non aver mai seguito i suoi insegnamenti di Papa a difesa degli ultimi”.
Già. Per il Papa, lo avrà ripetuto mille volte, gli ultimi erano le vittime della “cultura dello scarto”: i bambini che vengono uccisi prima della nascita perché sono un ingombro e un disturbo, gli anziani non autosufficienti e i disabili che un pezzo di società vuole indirizzare verso il suicidio assistito e l’eutanasia, l’ultima sua battaglia è stata per gli embrioni.
Dal Corriere della sera di oggi si scopre (lo scoprono solo i lettori attenti di pagina 7, non c’è alcun riferimento nella titolazione) che come ultima battaglia per la vita Francesco aveva chiesto al suo medico e al Policlinico Gemelli di impegnarsi sugli embrioni in eccesso criocongelati per salvarli “dalla sperimentazione o dalla distruzione, sarebbe omicidio”. Ecco chi erano gli ultimi per Francesco: i senza voce, a cui il Papa ha donato la sua, anche se erano “solo” malati senza più speranze, vecchi sofferenti, bambini non ancora partoriti o persino embrioni.
Quegli embrioni che secondo tanti dovrebbero essere semplicemente “usati”, mentre l’ultima battaglia di Francesco è stata per il rispetto della vita umana sempre, ovunque ve ne si riscontri anche solo una scintilla. Per inciso il medico in questione e dunque il Gemelli si sono impegnati a rispettare il desiderio del Papa morente, nessuno toccherà gli embrioni e si cercherà una formula per darli in adozione.
Tendo a credere che Elly Schlein non avrebbe unito la sua voce all’ultima battaglia di Francesco per la vita e per i veri ultimi. E allora venga pure in San Pietro se ritiene per i funerali del Papa, ma lasci perdere le accuse di ipocrisia perché conferma il detto secondo cui ogni insulto rivolto a terzi sia in realtà un’autobiografia.
 E a proposito di ipocrisie, e di Elly Schlein (e di altri come lei…) ci sembra opportuno offrire questo commento di Maria Teresa Meli su X:
Schlein: “No ipocrisie da chi non ha ascoltato i suoi appelli”.
Gli appelli: – “L’aborto non è un male minore. È un crimine. È fare fuori uno per salvare un altro. È quello che fa la mafia”; –
“L’ideologia del gender è pericolosa, perché è astratta rispetto alla vita concreta di una persona, come se una persona potesse decidere astrattamente a piacimento se e quando essere uomo o donna”; –
“Il matrimonio di un uomo e di una donna non è la stessa cosa dell’unione di due persone dello stesso sesso”; –
“Nella Chiesa c’è già troppa frociaggine”.
Stando a queste citazioni, il PD rappresenta l’antitesi di certi pensieri di Bergoglio. Schlein è, quindi, ipocrita nel commemorarlo.

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3 commenti

  • Diana ha detto:

    Mi perdoni Adinolfi, ma precisiamo che puntualmente alle frasette ad effetto seguivano atti in direzione opposta, come le vergognose nomine alla Pontificia Accademia per la Vita, le visite alla “grande italiana” Bonino, l’espressione di mera sopportazione nella foto (obbligata) di fianco al padre di Alfie Evans. L’elefante nella stanza c’è, e ora è pure morto e puzza. E il lezzo ce lo porteremo dietro ancora e ancora per un lungo tempo di martirio, temo.

  • Tonino T ha detto:

    Se fosse mosso da vera intenzione nella sua ultima battaglia e non fosse quindi una sua (di Bergoglio) strategia temporeggiante e contrastante su chi temeva e che lo ha tenuto al vertice dell’Apostasia, allora sarebbe sì un atto eroico quello di Bergoglio.