Bergoglio, 12 Anni di Gestione Fallimentare. L’Intervista a mons. Viganò che Fuori dal Coro non Ha Trasmesso Ieri.
24 Aprile 2025
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione l’intervista che l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha registrato per la puntata di mercoledì 23 aprile di Fuori dal Coro e che non è stata trasmessa. La stessa sorte è toccata – si parva licet componere magnis – a un’intervista sulla figura di Jorge Mario Bergoglio realizzata da una troupe di Fuori dal Coro con chi scrive queste righe. Buona lettura e condivisione.
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Questa è l’intervista richiestami dalla redazione di “Fuori dal Coro” di Mediaset per la puntata di ieri, 23 aprile. Senza alcuna spiegazione e senza nessuna scusa da parte della redazione, il mio intervento non è stato trasmesso. Lo rendo qui disponibile.
- Qual è la Sua valutazione sul Papato di Bergoglio?
Negli ultimi decenni, una lobby eversiva si è impossessata delle leve del potere nei governi e nelle istituzioni, al fine di portare a compimento il piano anticristiano e massonico della Rivoluzione. Agenzie governative – come sappiamo da quanto emerge anche negli Stati Uniti – hanno interferito nella vita delle Nazioni, organizzando e finanziando la cosiddetta “Agenda 2030” della Fondazione Rockefeller e del World Economic Forum, che consiste nella distruzione della famiglia, nella mercificazione della vita umana, nella corruzione morale dei bambini e dei ragazzi, nello sfruttamento dei lavoratori, nella privatizzazione di tutti quei servizi che sino agli anni Novanta erano garantiti – senza finalità di profitto – dallo Stato: sanità, infrastrutture, difesa, comunicazioni, istruzione. Per compiere questo colpo di stato globale è stata necessaria la collaborazione (pagata, ovviamente) di funzionari corrotti, politici, medici, magistrati, docenti, tutti corrotti.
La Chiesa Cattolica, che con il Concilio Vaticano II si era già allineata alla mentalità mondana, era però rimasta saldamente ancorata a certi principi non negoziabili, ad esempio in materia di morale sessuale o di rispetto per la vita umana dal concepimento alla morte naturale. Benedetto XVI era chiaramente opposto al piano globalista e non avrebbe mai derogato a questi principi, legittimando l’ideologia LGBTQ, il gender, le follie pseudo-sanitarie dell’OMS in materia di modifica genetica e di depopolazione mondiale, l’islamizzazione dell’Europa mediante la sostituzione etnica. Era dunque necessario eliminare Joseph Ratzinger, sostituendolo con un “papa” che – come auspicava il collaboratore di Hillary Clinton, John Podesta – promuovesse l’Agenda 2030, ratificasse la frode climatica e convincesse i fedeli di tutto il mondo a sottoporsi all’inoculazione di un siero che oggi sappiamo esser stato progettato per eliminare o patologizzare la maggior parte dell’umanità.
Questo golpe vaticano fu reso possibile (e lo sappiamo dalle stesse ammissioni dei suoi protagonisti, tra cui il discusso cardinale Danneels) dalle manovre della Mafia di San Gallo, che di concerto con il deep state americano spinse Benedetto XVI a dimettersi e riuscì a nominare Jorge Mario Bergoglio al vertice della Chiesa Cattolica.
Quella di Bergoglio è stata un’usurpazione né più né meno di quelle che hanno consentito alla lobby globalista di imporre leader di governo agli ordini del Forum di Davos nell’Italia di Conte e Draghi, nella Francia di Macron, nell’Inghilterra di Johnson e Starmer, nella Spagna di Sanchez, nell’Irlanda di Martin, nel Canada di Trudeau, nell’Australia della Arden, nell’America prima dei Clinton e di Obama e poi di Biden, nell’Unione Europea della von der Leyen. Tutti costoro non sono giunti al potere legittimamente, ma con maneggi, frodi elettorali o manipolazioni del consenso; ed esercitano questo potere contro i cittadini e contro le istituzioni che essi dovrebbero rappresentare.
E tutti costoro, senza eccezione alcuna, sono ampiamente compromessi e ricattabili, sicché si trovano costretti ad obbedire se non vogliono veder portati alla luce i loro crimini e le loro perversioni. Bergoglio e i suoi accoliti non fanno eccezione nemmeno in questo.
Il giudizio che qualsiasi Cattolico è portato a formulare su questo “papato” – che Papato propriamente non è – non può che essere dunque pessimo, sotto tutti i punti di vista. La Chiesa di Roma, dopo questi dodici anni di tirannide, è devastata da scandali, corruzione, violazioni dei diritti umani – penso all’Accordo con la dittatura comunista di Pechino – e da una gestione fallimentare su tutti i fronti. Le timide critiche di alcuni Cardinali e Vescovi alle eresie e agli scandali di Bergoglio non hanno in alcun modo scalfito questo regime globale che vede alleati – contro i cittadini e i fedeli – i loro governanti.
- Il giorno della morte di Papa Francesco ha scritto un post su X. Lei definisce “farneticazioni eretiche” quanto confidato da Bergoglio a Eugenio Scalfari. Ci può spiegare perché?
Secondo quanto riportato da Scalfari, Bergoglio gli avrebbe confidato di non credere all’inferno, e di essere convinto che le anime buone si salvino “fondendosi” in Dio, mentre quelle dannate siano distrutte, dissolte nel nulla. Ciò contraddice la Sacra Scrittura e il Magistero cattolico, che insegnano che ogni anima, al momento della morte fisica, affronta il Giudizio particolare e viene premiata con la beatitudine eterna (passando eventualmente per il Purgatorio) o punita con l’eterna dannazione, a seconda di come si è comportata in vita, e del suo stato di amicizia o inimicizia con Dio al momento del trapasso. Per questo ho parlato di farneticamenti ereticali: essi si vanno ad aggiungere ad una lista lunghissima di spropositi e di eresie che tutti noi abbiamo dovuto sopportare in questi anni.
- A cosa si riferisce quando parla dei «suoi eredi… gli eversori?
Bergoglio si è circondato di personaggi corrotti e ricattabili, che ha usato disinvoltamente per ottenere ciò che si prefiggeva. Ha deriso, denigrato e offeso Cardinali e Vescovi onesti. Ha protetto e insabbiato le indagini su Prelati indagati per gravi delitti. Ha promosso tutta la filiera di Prelati americani, corrotti e ultra-progressisti, tutti collegati all’ex cardinale McCarrick, che oggi occupano le principali diocesi americane e posti-chiave in Vaticano. Ha tolto la scomunica al suo confratello gesuita Rupnik, le cui turpi vicende avevano scandalizzato anche i più moderati. Ha perseguitato tutti i suoi oppositori, me compreso, infliggendomi la scomunica, in violazione al diritto e alla giustizia. Tutti costoro sono ancora al loro posto, continuano a demolire la Chiesa e si apprestano con il prossimo Conclave a portare a termine il compito loro assegnato: trasformare la Chiesa di Cristo in una organizzazione ecumenica e sincretista di matrice massonica che presti il proprio sostegno al Nuovo Ordine Mondiale.
- Papa Francesco per lei era un anti-Papa, un non-Papa. Ci spiega perché?
Il Cardinale eletto in Conclave come Successore di Pietro deve esprimere la sua accettazione e il consenso ad assumere le funzioni proprie al Papato.
Io credo che l’accettazione del Papato da parte di Begoglio era viziata perché egli ha considerato il Papato altra cosa rispetto a ciò che è; come il coniuge che si sposa in chiesa escludendo i fini specifici del Matrimonio e rendendo quindi nulle le nozze per vizio di consenso, appunto.
Bergoglio ha attenuto l’elezione con il dolo, abusando dell’autorità di Romano Pontefice per fare l’esatto contrario di ciò che Gesù Cristo ha dato mandato a San Pietro e ai suoi Successori di fare: confermare i fedeli nella Fede cattolica, pascere e governare il Gregge del Signore, predicare il Vangelo a tutte le genti. Tutta l’azione di governo e di magistero di Bergoglio – sin dalla sua prima apparizione alla Loggia vaticana presentandosi con quell’inquietante “Buonasera” – si è dipanata in senso diametralmente opposto al mandato petrino: ha adulterato il Depositum Fidei, ha creato confusione e indotto in errore i fedeli, ha disperso il Gregge, ha dichiarato che l’evangelizzazione dei popoli è «una solenne sciocchezza», condannandola come proselitismo; ha abusato sistematicamente del potere delle Sante Chiavi per sciogliere quel che non può essere sciolto e legare ciò che non può essere legato.
Il Papa non è il padrone della Chiesa, ma il Vicario di Cristo: egli deve esercitare la propria autorità nei confini stabiliti da Gesù Cristo e in conformità con gli scopi voluti da Dio: primo fra tutti, la salvezza delle anime mediante la predicazione del Vangelo a tutte le creature, e i Sacramenti.
Un Papa non può quindi ritenersi autorizzato a “reinventarsi” il Papato, a “rileggerlo in chiave sinodale”, a “modernizzarlo”, a smembrarlo a proprio piacimento, a cambiare la Fede o la Morale. Se egli pensa che il Papato gli permetta di modificare l’istituzione che presiede, per ciò stesso egli si trova in quella situazione di vizio di consenso tale da rendere nulla l’elevazione al Ministero Petrino, perché ciò che egli accetta non è il Papato cattolico come è sempre stato inteso da San Pietro in poi, ma un’idea personale di “papato”.
Per questo sono convinto che il ruolo eversivo ricoperto da Bergoglio – anche considerato nel più vasto quadro internazionale del golpe globalista – faccia di lui un usurpatore, un anti-papa, un non-papa appunto, perché egli era perfettamente consapevole di voler manomettere il Papato trasformandolo in qualcos’altro e dandogli scopi che non sono quelli del Papato: dal culto dell’idolo della Pachamama alla comunione per i divorziati e alla benedizione delle coppie omosessuali, dall’immigrazione alla promozione dei vaccini, dalla propaganda climatica alla transizione di genere.
D’altra parte, ne abbiamo conferma da quanti elogiano Bergoglio non per essere stato un Papa cattolico, ma per le empanadas dei trans di Torvaianica o per la sua calorosa amicizia con Emma Bonino.
- Quale sarà il futuro della Chiesa con la morte di Papa Francesco?
La morte di Bergoglio cristallizza, per così dire, una situazione di illegittimità diffusa. Dei 136 Cardinali elettori, 108 sono stati “creati” da lui; il che significa che qualsiasi Papa sia eletto nel prossimo Conclave – fosse anche un novello San Pio X – la sua autorità sarà pregiudicata dall’essere stato eletto da falsi cardinali, creati da un falso papa. Per questo, tempo fa, chiedevo ai miei Confratelli nell’Episcopato di chiarire questi aspetti, prima di procedere all’elezione di un nuovo Papa.
Certo, la situazione è disastrosa e umanamente senza soluzione. Tuttavia, come Vescovo e Successore degli Apostoli non posso non ricordare a tutti che la Chiesa, che è il Corpo Mistico di Cristo, è destinata ad affrontare la passio Ecclesiæ sull’esempio del Signore. Sarà proprio da questa passione – in cui tutto sembrerà perduto come in quel Venerdì Santo di 1992 anni fa – che la Chiesa rinascerà rigenerata e purificata.
In questi giorni in cui celebriamo la Pasqua di Resurrezione, ogni Cattolico trova nel trionfo di Cristo sulla morte e sul peccato le ragioni della propria fedeltà al Vangelo. Ce lo ha detto Nostro Signore, poco prima di affrontare la Passione: Non abbiate paura: io ho vinto il mondo.
+ Carlo Maria Viganò, arcivescovo
23 Aprile 2023
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Tag: bergoglio, fuori dal coro, vigano
Categoria: Generale
“Anti-papa” mi sembra un complimento per chi non solo non è mai stato cattolico, ma neppure mai vagamente cristiano, e che ha rappresentato la cassa di risonanza di tutte le più infami istanze del globalismo sinistroso e massonico, un vero Soros con un altro vestito.
La più nefasta metastasi dell’infame Concilio Vaticano II, comunque, non un’infezione uscita dal nulla, e che ha potuto fare ciò che ha fatto perché gli è stato predisposto il terreno sin dal 1965, nonché permesso l’insediamento.
Che poi lui abbia surclassato in anticristiana sozzura ogni deriva già presente è un fatto, ma questo male non è iniziato con lui e, purtroppo, non schiatta insieme a lui.
Non vedo alcun motivo di buonismo nei suoi riguardi nè verso i suoi scagnozzi, che in tempi migliori sarebbero finiti in massa in cenere, solo una grande necessità di rompere ogni vincolo con loro.
Si spera che Bergoglio non sia all’inferno ma almeno all’ultimo minuto si sia ravveduto. Se si trova in Purgatorio, venire a conoscenza delle nostre opinioni negative sul suo conto gli farà senz’altro bene. Così come dover realizzare quante persone ha traviato e allontanato dalla vera Fede. Una purgazione dolorosa ma necessaria. Poi può darsi che sia lasciato in balia di quei diavoli di cui ha pervicacemente negato l’esistenza, fino a che non ne riconosca la pericolosità.
Del vizio di consenso invece, che il peraltro ottimo Viganò gli attribuisce, sarà giudicato “non colpevole” per irrilevanza dell’accusa. Non ci fu vizio di consenso infatti perché – ancora vivo Benedetto Papa emerito – non poteva acconsentire a divenire Papa, ma solo acconsentire a figurare come un impostore.
E fra qualche anno, quando la Chiesa sarà rinsavita, verrà ricordato al fianco della Papessa Giovanna, di cui è per così dire il “mistico sposo”.
Finalmente il vizio di consenso, meno male Msr Viganò. Questa dichiarazione che sento serena, mi tranquillizza. Sembra avere uno sguardo ampio e profondamente cristiano cattolico, siamo rimessi alla volontà di Dio e alla Divina Provvidenza, “umanamente” non cè niente di buono che possa arrivare, e quando i cristiani si sono messi nelle mani di Dio gli aiuti sono sempre arrivati.
Monsignor Viganò è coraggioso e molto acuto.
Le persone come lui captano al volo l’aria che tira.
Domanda non retorica, ne’ ironica, o tendenziosa:
Perché Benedetto XVI non ci sarebbe arrivato?
La declaratio del 2013 e’ un capolavoro canonico.
E se monsignor Viganò la disistima, peggio per lui.
La Provvidenza porterà i Cardinali a farne tesoro.
Non finirà tutto a tarallucci e vino: inizierà tutto!
Complimenti dott. Tosatti anche Lei come i giornalisti di fuori dal caro non accetta i commenti scomodi.
Anche Lei deve ubbidire a qualcuno?
In che senso? Gentile amico, se legge Stilum e non ha ancora capito che l’unico a cui desidero rispondere è la mia coscienza non ha capito molto. Mi dispiace per lei.
signor muratore dovrebbe dire lei a chi risponde!
Noi del piccolo resto guidati da don Minutella abbiamo detto da almeno sei anni che Bergoglio non è e non è mai stato papa perché Benedetto XVII non ha mai rinunciato ad essere papà perché ha tenuto per sé il “munus”.
Adesso che il falso papa è morto ne verrà fuori un altro?
Come Gesù è morto per la nostra salvezza e subito risorto, con Bergoglio anche la Chiesa ha subito la passione ed il morta ma ….Dio aveva altri progetti!
Solo con la fede nella risurrezione della Vera Chiesa il Cuore Immacolato di Maria trionferà.
Che questa intervista non sia stata trasmessa mi sembra evidente: avrebbe esposto l’editore a una sequela di querele visto il contenuto esplosivo dell’intervista che peraltro condivido al 100%
Ma anche dalla parte di Ratzinger non mi sembra ci sia assenza di colpa, o di responsabilità. L’avevano inchiodato al muro ( o alla Croce )? Ebbene, li doveva restare, chiarendo al mondo la situazione senza falsi pudori. Tanto, lo Scisma è arrivato ugualmente, e, anche se non in maniera ufficiale continua a esistere in maniera ufficiosa. “Grande è la confusione sotto il cielo”, diceva Mao che trovava tale situazione adatta alla sua rivoluzione. Ma qua abbiamo avuto solo il caos di tutti contro tutti e nessuna Rivoluzione, nonostante il Cardinale Ratzinger avesse, astoricamente e con dubbio gusto, paragonato il CVII alla Rivoluzione Francese.
Ratzinger è stato ingannato. Gli avevano promesso di eleggere il cardinale Scola, suo pupillo, che egli avrebbe guidato di spalle. Si preoccupava delle comparse pubbliche, timido e preciso com’era, e voleva restare nascosto.
Invece, tradendo le promesse, gli hanno preferito Bergoglio che non si vergognava nemmeno del diavolo e non aveva nessuna voglia di ascoltarlo perché aveva già un suo programma.
Cara Maria,
” Ratzinger è stato ingannato…” Ma, in ogni modo, rimane il pasticcio della compresenza di due Papi che, di per sé, crea una indicibile confusione: uno “emerito” col munus, l’altro “operativo” col ministerium. Dalla monarchia al consolato? Una svolta senza spiegazioni sufficienti a giustificarne il trapasso. Siamo di fronte a dimissioni, a dir poco, ambigue, considerato il seguito dei tanti particolari- simbolici, ma essenziali per la carica pontificia- che egli mantenne e riservò a se stesso. Ancora… se anche avesse avuto questo bel progettino in mente: quello di trasmettere la carica ad un Cardinale suo fedele, per poi guidarlo di nascosto come Papa/ombra, non avremmo, comunque, una forma di reggenza- come si usava nelle monarchie quando il titolare era ancora minorenne:? Oppure lei suppone che Benedetto XVI avesse ritenuto qualsiasi Papa all’infuori di lui, un eterno minorenne? Ma, poichè il Papa è il Vicario di Cristo, sarebbe come supporre che Ratzinger ritenesse minorenne lo stesso Cristo: un Cristo che sarebbe stato opportuno tener sotto tutela il più a lungo possibile. Tutto ciò- secondo il mio modesto parere- rende assai amletica la figura di questo Papa.
In realtà, qui non viene detto che Benedetto ha dovuto rinunciare al ministero (fare il papa), perché costretto dai cardinali della mafia di s. Gallo, ma con intelligenza e forza data dallo Spirito, ha trattenuto il munus, (essere papa). Hanno modificato la declaratio invertendo i termini munus con ministerium, convocando un conclave illegittimo.
Papa—Emerito—PapaEmerito. Pare il gioco dei bussolotti, invece corrisponde a : tesi- antitesi-sintesi. Una forma mentis neohegeliana che era propria del prof. Ratzinger.
Chi glielo ha promesso? Ma allora lo Spirito Santo?
Finalmente sento Spirito Santo…questi calabroni che volano attorno al cadavere di Francescoi fanno orrore ..non muove foglia che Dio non voglia …12 anni non sono nulla nei tempi della Chiesa..
che cosa doveva dire: che obama aveva bloccato il swift bella banca vaticana perchè stava firmando un documento di riconciliazione con la chiesa ortodossa russa.la banca riprese le operazioni 5 giorni prima dell’elezione di bergoglio
Tutto giusto a parte il vizio di consenso. In realtà non era Papa perché non poteva esserlo, dato che ancora regnava Papà Benedetto XVI seppure in sede impedita. L’illiceità della sua elezione è quindi a monte. Al di là di qualsiasi sua accettazione con riserva mentale.