Le Ragioni della Santa Inquisizione e la Grandezza di San Domenico. Bartolo Longo, Radio Spada.
17 Aprile 2025
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questa presentazione ricevuta dagli amici e Radio Spada. Buona lettura e diffusione.
§§§
Novità e offerta: “Le ragioni della Santa Inquisizione e la grandezza di San Domenico” capolavoro di Bartolo Longo
15 Aprile 2025 | Attualità

Con gioia presentiamo Le ragioni della Santa Inquisizione e la grandezza di San Domenico di Bartolo Longo, in nuova edizione a cura di Radio Spada. Si tratta di un testo che, grazie all’appuntita penna del celebre giurista, fa piazza pulita non solo degli assalti storiografici figli della leggenda nera ma – con 80 anni di anticipo – di tutte le storture del Vaticano II, in particolare in relazione al liberalismo religioso e all’ecumenismo indifferentista. Portato in palmo di mano dai modernisti contemporanei (che a quanto pare non ne conoscono i testi, o – se li conoscono – fingono di non vederli, nel solito gioco rivoluzionario dell’alternanza verità-errore), e spesso ridotto ad una semplice icona sentimentale, l’Avv. Longo dimostra di essere molto di più: un cattolico fedele alla Tradizione e un difensore della Chiesa.
Di seguito la Nota editoriale di presentazione.
Il libro è protagonista di offerta speciale fino a martedì 22 aprile, al prezzo di 21 Euro (e non 23) più spese di spedizione a parte. Per aderire basta ordinare tramite Whatsapp (+393662949035) o Telegram (@edizioniRS) o email (edizioniradiospada@gmail.com)
Nota delle Edizioni Radio Spada
Bartolo Longo non ha bisogno di presentazioni: avvocato, già anticlericale e spiritista, poi convertito al Cattolicesimo, co-fondatore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, figura popolarissima e grandiosa, con una vita che oscilla tra l’epopea e il miracolo. Qui non lo chiameremo col titolo di Beato, non certo per negare i suoi vasti meriti, ma perché – come noto – questo riconoscimento gli è stato attribuito dalla gerarchia neomodernista e dovrà essere confermato dalla Chiesa[1] nel pieno uso delle sue prerogative. Confidiamo, già da ora, che così sarà.
Anzi, si può dire di più: ciò che scrive Longo in questo volume è l’esatta negazione delle dottrine ambigue ed erronee del Vaticano II. Le parole del celebre avvocato sbugiardano fin dalla base le falsità del liberalismo religioso, dell’ecumenismo indifferentista e le assurdità propalate dagli stessi che, col solito metodo del colpo al cerchio, colpo alla botte, lo hanno «beatificato». Una sua frase, che troverete nelle pagine seguenti, può essere serenamente definita l’anti-Dignitatis Humanae: «Innanzi a Dio l’uomo non ha vera libertà di coscienza, libertà di culto e libertà di pensiero, come oggi s’intende, cioè facoltà di scegliersi una religione ed un culto come gli talenta; ma solo la libertà dei figliuoli di Dio, come dice S. Paolo, cioè di lasciare l’errore e le seduzioni del secolo per correre liberamente al Cielo. L’affermare, perciò, che l’uomo ha il diritto innanzi a Dio di pensare e di credere in religione come gli piace, è un errore».
Questo è, senza dubbio, il valore aggiunto del volume: unire lo sguardo storico alla dottrina cattolica. Le ragioni della Santa Inquisizione e la grandezza di San Domenico. Ovvero: San Domenico e l’Inquisizione al Tribunale della Ragione e della Storia è infatti la nuova edizione del testo uscito a fine ‘800[2] che con gioia presentiamo al pubblico, curata, rivista, parzialmente aggiornata nel linguaggio, integrata nelle note e nelle Appendici[3] da Radio Spada. Certamente in alcuni passaggi l’opera esprime il clima culturale in cui è stata scritta e non può giovarsi delle più recenti acquisizioni storiografiche[4], ma resta un documento di grande interesse e un valido antidoto – vergato con perizia da un giurista, che affronta obiezioni e repliche – a tante sciocchezze messe in circolazione da secoli per fomentare un’atroce leggenda nera tanto contro San Domenico di Guzman, quanto contro il Tribunale dell’Inquisizione. E con un’altra citazione dello stesso Longo, che ritroverete nelle righe del libro, consegniamo al lettore queste ricche pagine coi nostri migliori auspici:
«Vi è la pena nella Società civile contro l’attentato alla Maestà umana; e non vi dev’essere la pena nella Società religiosa all’attentato contro la Maestà divina?».
[1] Sulle «nuove canonizzazioni», vedere il capitolo L’infallibilità, il magistero, la resistenza all’errore, in Parole chiare sulla Chiesa. Perché c’è una crisi, dove nasce e come uscirne, a cura di don D. Di Sorco, Edizioni Radio Spada, 2023.
[2] Il titolo originale era solo San Domenico e l’Inquisizione al Tribunale della Ragione e della Storia (Valle di Pompei, scuola tipografica editrice Bartolo Longo, 1888).
[3] Estratti dal Discorso di Pio XII ai membri del Tribunale della Sacra Rota Romana e Il caso Galilei raccontato in breve dal card. Hergenröther.
[4] Il fatto, ad esempio, che i ricorsi alla tortura e alla condanna a morte non fossero così frequenti come per molto si è lasciato credere – confondendo situazioni diverse, esagerando sistematicamente o creando vere e proprie narrazioni ideologicamente orientate – è dimostrato ormai dai lavori di molti studiosi (cfr.: L’Inquisizione, gli storici moderni smentiscono la leggenda nera, https://www.uccronline.it/
>>> Le ragioni della Santa Inquisizione e la grandezza di San Domenico <<<
—
Condividi i miei articoli:
Tag: inquisizione, radio spada
Categoria: Generale
Vai nippo … BruciaCI TUTTI!!! Perché a forza a ricordare ed INGIGANTIRE i roghi PRESUNTI dei cristiani vi viene voglia, visto che continuano a credere indefessamente nell unico Dio, la Santissima Trinità, di bruciarci tutti. 😁😁😁😁😁
Vai Orso, come rovesciatore di frittate sei un campione! 😈
Romani 13,2
Quindi chi si oppone all’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna.
Romani 3,8
Perché non dovremmo fare il male affinché venga il bene, come alcuni – la cui condanna è ben giusta – ci calunniano, dicendo che noi lo affermiamo?
Romani 8,1
Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù.
“Tante sciocchezze messe in circolazione da secoli per fomentare un’atroce leggenda nera tanto contro San Domenico di Guzman, quanto contro il Tribunale dell’Inquisizione”.
Quindi i roghi sono una fantasia?
“Non vi dev’essere la pena nella Società religiosa all’attentato contro la Maestà divina?» (Bartolo Longo):
pene comminate da chi? Dov’è nel Vangelo la giustificazione del mettere a morte?
Alla faccia della “buona novella”!