I Cristiani Dovrebbero Gioire per la Costruzione delle Moschee? Pillole di Insulsaggine, Renzo Puccetti.

17 Aprile 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione due elementi di giudizio su come il continente una volta cristiano stia trasformandosi in qualcosa di ben diverso. Il primo è questo articolo della Bussola Quotidiana, che racconta di come l’Unione Europea finanzi l’islamizzazione. E il secondo è questo commento di Renzo Puccetti, che ringraziamo per la cortesia, pubblicato su Facebook e che ci dice ancora una volta come i nemici della civiltà cristiana non siano solo all’esterno, ma dentro la stessa. Buona lettura e condivisione.

§§§

Non so se la rubrica abbia un titolo, ma ad occhio e croce potrebbe essere “pillole di insulsaggine”.
I veri cristiani dovrebbero essere contenti, dice il teologo Mancuso, della costruzione delle moschee.
Tralasciamo che la moschea non è solo luogo di culto: è foro, è tribunale, è madrassa, è dar al-Islam, è casa dell’islam, cioè territorio islamico, cosa che il teologo dovrebbe sapere.
Tralasciamo.
Ma quello che non è superabile è che il teologo pare ignorare che per un cristiano Gesù è Dio. La fede in Gesù non è una religione naturale, non è una costruzione dell’uomo, il cristiano crede che Dio si sia rivelato all’uomo in Gesù Cristo.
Per un cristiano dunque Dio non è la nebulosa indicibile dei deisti illuministi non è interrogativo insolubile degli agnostici, è la via, la verità e la vita.
Quaerere Deum, cercare Dio, cercare il Suo volto, è sì ciò che ha mosso moltissimi uomini nel corso della storia, a partire da quei monaci benedettini che hanno posto le fondamenta di ciò che chiamiamo cristianità, ma il loro non era un vagare bendati come a mosca cieca, il loro sentiero era tracciato dalla scrittura e dalla docilità a ciò che era stato loro consegnato nella tradizione dei padri.
E dunque di che avrebbero da rallegrarsi per l’edificazione di un tempio che considera Gesù Cristo al meglio solo un uomo ispirato che non è morto in croce per redimere i nostri peccati, ma è stato sostituito con un altro, che non è resuscitato dai morti e non è asceso al Padre?
Ma si sa, nel mondo dei relativisti si può essere al contempo cristiani e ignoranti su Cristo, si può celebrare la Pasqua, ma anche il ramadan, si può essere teoveltroniani: cristiani, ma anche no.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "" La costruzione di una moschea a Torino è un modo per riconoscere le persone di fede musulmana che vivono qui e che spesso sono cittadini italiani. I veri cristiani dovrebbero essere contenti, perché Dio non lo possiede nessuno e siamo tutti impegnati α cercarlo VITO MANCUSO Teologo e scrittore LA STAMPA"

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN: IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT: UNCRITM1E35

ATTENZIONE:

L’IBAN INDICATO NELLA FOTO A DESTRA E’ OBSOLETO.

QUELLO GIUSTO E’:

IBAN: IT79N0200805319000400690898

***

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , ,

Categoria:

37 commenti

  • ROLANDO ha detto:

    Questa mattina del giorno “fatto dal Signore” mi ha commosso un nostalgico passo dell’inno pasquale, cantato dal gruppo dei cantori bizantini, durante la cerimonia della messa pasquale in Vaticano.
    L’ho captato al volo: presenta il Cristo trionfante e vittorioso come un giovane sposo che esce dal talamo dopo aver soddisfatto la sua sposa.
    Inequivocabile l’immagine allegorica che trova ben fondate radici nel versetto 6 del salmo 19: “E lui, come sposo che esce dal talamo suo, tripudia come prode a percorrere il cammino”.
    Questo Sole di Pasqua è Cristo. L’ Unto.
    Bisogna però per onestà culturale della memoria storica, non dimenticare che i versi dal 5) al 9) di tale salmo sono materiale inserimento da un arcaico inno cananeo al (Dio) Sole che ad Ugarit era una Dea, Sapsu [= SPS], al servizio del dio Ba’al. Il Dio Sole è Samas mesopotamico.
    Insomma abbiamo dipinta allegoricamente l’immagine di un giovane maschio che dopo aver eiaculato in vagina ritira soddisfatto il pene ancora turgido come un eroe in trionfo ostenta le proprie prodezze.
    Certo, l’uscita da una tomba, è l’immagine di una grande speranza, ma una speranza di perenne giovinezza.
    Prima il duello: “mors et vita duello conflixere mirando”, nella tomba del “cui contigit nasci instat et mori”.
    Poi il Dux vitae triofante è in perenne uscita. E lo si incontra nell’insaziabile desiderio di Bellezza e Piacere del cuore.
    Omnia munda mundis! Ma è impossibile gustare questo desiderio senza “Perdono”: il dono perfetto, come insegna la semantica del termine stesso!
    Postilla: le mutande di bronzo al Cristo Risorto di Michelangelo che si trova in Santa Maria sopra Minerva deturpano l’immagine del trionfo che Michelangelo aveva ben biblicamente compreso e rappresentato. Così come il grande Genio rappresenta anche la crocifissione redentiva di Aman nel Giudizio Universale, raccontata nel libro di Ester.
    Tragicamente “Misterioso” poi trovo l’accenno del papa Francesco al “rigurgito di antisemitismo nel mondo”….
    Certo Lui è molto più informato, di chiunque, forse!
    Ma io torno alle immagini delle parole del salmo di cui sopra ed a quello che dice: “Ad Deum qui laetificat juventutem meam”. Ai mughetti profumati che sono ritornati a risorgere in giardino…
    E al cippo di quel giovane alpino di 19 anni a Passo Coe, vittima di nefanda guerra, che recita: O tu che leggi metti un fiore sul mio giovane cuore straziato dall’odio.
    Una lacrima da qui. Per lui, per tutte le vittime.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Esimio ORGANUM,

    che fa? è tentato dallo spirito censorio inquisitorio sillabesco?

    Lei pensa ad un futuro fotocopia del passato?

    Davvero le piace illudersi?

  • ROLANDO ha detto:

    Carissimo ORGANUM, ecco ciò che mi viene in mente, come in exergo, prima di iniziare a suonare quella bellissima antifona dei vesperi di Santa Cecilia: “CANTANTIBUS ORGANIS”.
    Tu scrivi: “Hoc numquam Stilum est curiae…”
    Ed allora abbandoniamoci al solennemente e sacro suono degli organi…
    Io non so se in questa “curia” non ci sia più niente dello “Stilum” suo proprio, costitutivo o se ci sia. Proprio non saprei darti una risposta. Ma una cosa penso di sapere: stilum è un antico oggetto appuntito che serve per scrivere. Non solo: poteva anche evocare un pugnale…
    Ma più interessante è il termine “curiae”, in cui lo stilum è solo un mezzo pronto, cieco a servizio fedele.
    Tagliando corto, vengo subito al riferimento alla “curia”. Ed in ispecie a quella Vescovile, dove il Vescovo, Ordinario, ne è l’indiscusso Capo Docente, il vero ed unico Teologo della sua Chiesa, nominato da Pietro di Roma, supremo Teologo infallibile in fatto dei “veri” contenuti del “Depositum Fidei”.
    Il suo compito: conservare, insegnare il Depositum Fidei. Pascere il gregge.
    Solo questi sono autentici teologi di Cristo-Dio perché hanno la sicura assistenza dello Spirito Santo in fatto di Dogmatica e Dogmatica morale!
    Tanto è vero che nella cerimonia di consacrazione, il consacrando recita da solo il Credo coram populo.
    Ritengo superfluo spiegare che il Vescovo è colui che con gli occhi ispeziona dall’alto, come senza dubbio alcuno, indica il verbo greco επισκοπέω da cui deriva l’appellativo di vescovo e la sua essenziale funzione.
    Lo stilum curiae di tale curia è quindi un mezzo, da parte di chi lo usa, al servizio del Vescovo, del suo esclusivo insegnamento in fatto di Credo e Morale cristiana e romana e…cattolica.
    I dipendenti sono solo meri esecutori e “servi inutili” quand’anche avessero in coscienza eseguito fino in fondo al loro dovere. Essi si possono identificare nello stilum. Quanti stilum si consumano da sé!
    Ed a questo proposito ho avuto la fortuna di interrogare in pubblico, al tempo di Paolo VI, il grande gesuita e sommo Teologo (ma non vescovo ordinario) il Padre IGNACE de la POTTERIE, circa eventuali possibili future riformulazioni di formule dogmatiche.
    Non sto qui a descrivere la scena, il lungo silenzio, la mia ripetizione della domanda nel timore che non avesse capito, la sua irratazione….
    Risposta: “MAI…(tragica pausa)…MAI”.
    Vito Mancuso, a cui avevo fatto un circostanziato rendiconto scritto, mi rispose che non aveva alcuna difficoltà a credermi perché troppo fedelmente descrissi il grande Teologo.
    Ma mi chiedo adesso in cosa potrebbe consistere una riformulazione dogmata: se nell’uso di uno stilum sempre diverso materialmente o nell’attuazione sempre più concreta di una delle prime antichissime norme costitutive della Chiesa Cristiana di Roma a presunta vocazione cattolica: “LEX ORANDI STATUAT LEGEM CREDENDI” (Indiculus).
    E non scambiamo il soggetto dell’antica legge con l’oggetto che viene perennemente di fatto rinnovato dall’universale gemito (l’ “ingemisci” della tota Ecclesia!) dell’universale cuore umano!
    In fondo che cosa annuncia il bel giovane maschio in candida veste, stando seduto in un sepolcro vuoto ma spalancato, alle donne impaurite e confuse che sbirciano?
    Che il Cristo “si è alzato” ed è… in uscita!
    Non è più dentro ma fuori. Destino di una funzione!
    Questa nota: “sed Rolandi atque Enrici iaponici”, mi suona stonata carissimo ORGANUM.
    Ma a Pasqua tutte le campane suonano a distesa, anche quelle giunte all’orecchio dell’Innominato manzoniano!
    Viene il Vescovo. Il Teologo. Buona Pasqua!

    • organum ha detto:

      Grazie. La mia voleva essere una battuta. I suoi commenti sono molto dotti, come quelli del signor Nippo d’altronde,e non sempre li capisco bene,e questo è probabilmente un mio limite.
      Buona e Santa Pasqua!

  • giovanni ha detto:

    ” Come una cerva anela alla fonte dell’acqua, così il mio cuore anela a Te, o Dio. ” Rolanduccio amabilissimo ti propongo di uscire dall’equivoco : di quale Dio parli ? quello dei Dieci Comandamenti o dell’altro ? E cioe’ quello al quale fa’ comodissimo che l’umanita’ sia piena di peccati anzi piu’ ne ha meglio e’, e sopratutto non deve chiedere in alcun modo perdono poiche’ nulla c’e da perdonare ? E’ gradita una risposta sintetica, priva di spruzzate di greco e latino e il piu’ vicino possibile al si,si – no,no. Grazie

  • ORGANUM ha detto:

    errata corrige: hoc.

  • ORGANUM ha detto:

    Hic numquam Stilum est curiae,sed Rolandi atque Enrici iaponici.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Sono un po’ presenti, nei commenti, vorrebbe insinuare? :-)))
      Che faccio? Metto un calmiere di tot commenti quotidiani?

  • Marco L altro ha detto:

    Ah caro Rolando furioso (teologicamente parlando) Mancuso no il suo pensiero è su un piano inclinato che sta accelerando sempre più vorticosamte dovrà andrà a finire ……..

  • Sereno Graffiante ha detto:

    La vigna dei teologi è molto inflazionata nei tempi odierni e la quantità, si sa, è nemica della qualità.

  • ROLANDO ha detto:

    Conservo nella mia biblioteca un bel esemplare di MISSALE ROMANUM EX DECRETO SACROSANCTI Concilii Tridentini restitutum, ecc…, VENETIIS, MDCCXVIII Apud Nicolaum Pezzana.
    A pagina 125 , prima colonna, leggo:
    Unus Chorus cantat, Agios, ò Theos.
    Alius Chorus respondet, Sanctus Deus.
    Primus Chorus. Agios íschyros.
    Secundus Chorus. Sanctus fortis.
    Primus Chorus. Agios athánatos eleison imas.
    Secundus Chorus. Sanctus immortalis miserere nobis.
    Trattasi di una delle più antiche invocazioni in lingua greca rimaste nella liturgia latino-romana di ogni Venerdì santo, assieme al più noto Kyrie eleison della messa, preconciliari.
    All’ostensione della croce sulla quale è rappresentato il cadavere dell’uomo Gesù si canta l’acclamazione in greco:
    Άγίος ὸ Θεόϛ
    Άγίος ίσχυρός
    Άγίος αθάνατος
    ελείσον ημάς.
    Ma cosa vogliono mai “significare” queste tre parole: Dio, energico, immortale?
    Lasciamo pure a parte il “santo”, cioè “separato” nella sua accezione biblica come ben specifica lo stesso YHWH, Signore, nel Deuteronomio.
    Ma che vuol dire, che significa Dio?
    Per di più “energico”?
    Ed “immortale”, poi, non è autosoffocante per l’umana comprensione? (Mi vien in mente quel racconto mitologico di richiesta a Zeus di immortalità per un bel giovane umano da parte di una stessa dea immortale, che commette l’enorme errore di scambiare immortalità per la Bellezza/Piacere [= kàris pindarica] di eterna giovinezza e per di più “umana”!).
    Platone, già un bel po’ prima dei vescovi, i soli veri ed autentitici teologi cristiani, ha dato una spiegazione del fatidico termine “Dio” [Θεόϛ] facendolo derivare dalla memoria storica di un θέειν presente infinito attivo di θέω (= corro, mi muovo).
    Non parliamo poi del “mistero” dell’energia! E di quanto i due significati si confondano/compenetrino.
    Dio poi, non possiede, ma “È “.
    Sembrerebbe: sempre secondo dottrine; dogmatiche o meno non fa differenza!

  • Giampiero ha detto:

    Dio non lo possiede nessuno; e fin qui nulla da obiettare. Ma se fosse invece Dio ad aver preso possesso “di qualcosa” ? Il teologo “in ricerca” scarta a priori una tale ipotesi?

    • ROLANDO ha detto:

      Carissimo Giampiero, interessanti queste tue parole veicolanti un pensiero che sembra senza incertezze:

      “Dio non lo possiede nessuno; e fin qui nulla da obiettare. Ma se fosse invece Dio ad aver preso possesso “di qualcosa” ? Il teologo “in ricerca” scarta a priori una tale ipotesi?”

      Ho sempre reputato la teologia l’impresa più consona all’uomo per parlare male di Dio senza volerlo!
      Il termine con l’articolo, “la teologia”, potrebbe benissimo essere visto e soprattutto letto così: “l’ateologia”.
      Deuteronomio 29,28: “Le cose ignote ad YHWH ELOHIM nostro e le cose conosciute a noi ed ai nostri figli per sempre per fare tutte le parole della Toràh, questa!”.
      In queste parole Maimonide ha visto la negazione della teologia.
      Gli stessi evangeli, e parlo di tutti, sono attestazioni di fiducia in Gesù, nel suo operare, così come lui stesso dice quando afferma che il Padre “opera sempre”.
      Sono testimonianze di vita, non di dottrina!
      Sono pagine di Speranza, non lezioni dogmatiche.
      Il vangelo testimonia di una biblioteca vuota di libri, ma piena di fatti che sfidano la Croce per una Grande Speranza.
      Quindi: “Ma se fosse invece Dio ad aver preso possesso “di qualcosa” ?”: cioè il “Dio ha bisogno degli uomini”? Dei vangeli degli uomini?

  • giovanni ha detto:

    Anche costui e’ teologo ? E’ molta la confusione sotto il cielo, il padrone della vigna e’ fuori e pur avendo mandato ripetutamente i servi e poi il Figlio, puntualmente eliminati, ognuno dei vignaioli se ne assegna la proprieta’ o parte di essa. Quando tornera’, non sara’ come venti secoli fa’ nelle vesti di agnello, verra’ con l’esercito al seguito e regolera’ tutte le pendenze con i vignaioli assassini e infedeli.

    • ROLANDO ⁷ ha detto:

      Carissimo GIOVANNI, sappi che il card. Martini definì costui, in tempi non sospetti “una bellissima mente”.
      E non aggiungo altro.

    • ROLANDO ha detto:

      ….”e verra’ con l’esercito al seguito”.
      Caspita! Quello composto da dodici Legioni che, pur potendo, non aveva comunque voluto [potuto?] chiedere al Padre per non cadere in mano ai sacerdoti sadducei collaborazionisti e quindi consegnato a Pilato?
      Mi sa che “esercito” è sempre e solo nella mente degli assetati di sangue, degli esibizionisti di forza bruta pratica ed allegorica.
      Ubi charitas et amor Deus ibi est. Sarà un esercito di innamorati di coloro che non sono stati capiti, compresi ed….amati.

  • Enrico Nippo ha detto:

    E allora torniamo alle guerre di religione?

    Oppure quale sarebbe l’alternativa?

    Si prega di suggerire un’alternativa pratica.

    • ROLANDO ha detto:

      L’unica alternativa pratica, caro Nippo -a mio modo pratico di vedere la realtà- è un po’ di sano e purgante Relativismo di “credo” in dottrine e “rivelazioni” varie incominciando dalle proprie e rispettarsi proprio per il lapalissiano motivo che comune nell’uomo è il sentimento di una fiducia [=FEDE] personale.
      E pensare che c’è più gioia in un sorriso che nella fredda, gelata custodia di una irraggiungibile Verità!
      Non è un mancarCi di rispetto ed eusebeia, ma un avvicinarCisi.

  • ROLANDO ha detto:

    Anche se per un cristiano Gesù è Dio, Dio comunque non lo possiede nessuno. Pertanto tutti dovrebbero rallegrarsi di tutti quelli che Lo cercano.
    Come una cerva anela alla fonte dell’acqua, così il mio cuore anela a Te, o Dio.
    Sono la diffidenza vicendevole e l’odio e l’emarginazione di un diversamente credente e fedele che ci separano da Dio e quando la teologia diventa Potere Politico.
    Dio è amore non Potere.
    Da tanto, tanto, conosco Vito. Da sempre ho pensato che non sarebbe stato più “cristiano romano”, ma solo radicalmente cattolico cioè universale.
    Da…. pagina 167 di un suo famoso libro, nel quale negava la “verità” del Peccato Originale. Libro sulla pubblicazione del quale ricordo ancora le confidenze fattemi, tu per tu, dall’amato Giulio Giorello.

    • Orso Garibozzi ha detto:

      Sciacquatura di piatti. Maometto si diceva Dio? E Buddha? E tutti gli altri?
      Gesù di Nazareth si credeva Dio massima bestemmia per un bravo. Ebreo come Kaifa il capo del sinedrio. Gesù d.N. non fermava i seguaci. Che sulla barca lo ADORAVANO prostrandosi . Quindi accettava questo stato. Anche l atto di fede di Pietro non viene rigettato da Gesù come blasfemo. Quindi Gesù di Nazareth è Dio? O No? Questa è LA DOMANDA per domani venerdì santo . Perché Dio si è fatto ammazzare ed in quel modo? Questa la SECONDA domanda sempre per domani , venerdì santo. Se poi tanti sono rimasti al politeismo egizio , ante Mosè e l unico Dio , Zarathustra aveva 2 principi , non un solo Dio, beh che che posso rispondere ? Alla fine perché un unico Dio deve mostrarsi in più forme se poi i razionalisti , per sola ragione, dichiarano una unica umanità? Perché un unico Dio in più forme se siamo una unica umanità? Amore della varietà? Insomma per non lasciare fuori nessuno , quasi a prendersi il posto di Dio su chi deve essere salvato , questi ingannano la gente, tornando. Indietro a prima di Mosè, al politeismo . Quella pippa di mancuso è un nulla che avvelena spiritualmente la gente comune. Alla maniera del rag. Bianchi.

      • ROLANDO ha detto:

        Carissimo ORSO GARIBOZZI, tutti noi umani siamo un nulla davanti a Dio. Anzi, siamo anche “sacchi di merda”, come scrive Santa Caterina da Siena, accatastati, irrequieti. Eppure Dio ci ama tutti indistintamente ed è per noi tutti Vita eterna e Provvidenza immortale, come dice un bellissimo inno orfico.
        Ma lascia che sgombri subito il campo dall’idea che il tuo sia un intervento “ortodosso”!
        Tu sei eretico e proprio secondo il Depositum Fidei cristiano, cattolico e romano.
        La prova? Queste tue stesse parole:

        “Perché Dio si è fatto ammazzare ed in quel modo?”

        Dovresti sapere che la “vera” dottrina dice che Gesù morì come uomo perché come Dio non poteva né morire né soffrire. Ed addirittura usi il verbo “ammazzare” e rincari con “in quel modo”. Voglio pensare che non ci sia alcun piacere!
        Dio non muore, non soffre, non possiede e non ha passioni. Dio È.
        E Gesù morì come uomo “quia ipse voluit”.
        Ma c’è di più! La stessa Chiesa Romana condannò quale eretici i Patripassiani. Lo documenta Sant’Agostino e per tempo! Erano quei credenti cristiani che pensavano ed insegnavano che il Buon Padre Eterno stesso avesse patito col Figlio divino sulla croce.
        Ti auguro una buona Pasqua di Risurrezione visto che di inchiodati in croce è disperatamente piena la Terra, quest’atomo opaco del Male.

        • Orso Garibozzi ha detto:

          Caro Rolando tu sei intelligente e colto , comunque molto più di me ( e scusami se uso il “tu” che fa molto cafone😁) e quindi questa replica vuol chiarire il mio pensiero sepoi sono… Parnassiano pardon patrissiano pazienza starò attento con il colesterolo , visto che circolano vescovi e cardinali che sono in una fase di infermità teologica terminale molto peggiore della mia. E la butto sul ridere. Quindi Dio non muore, non come dicono Guccini ed i nomadi o Nietzsche anche loro in sensi diversi . Ma la morte sell uomo e la separazione tra anima e corpo, secondo san Tommaso E l anima vive . Dio non muore , essendo spirituale, almeno dove intendiamo la morte di un uomo, a Dio tale evento non si può applicare. E non si può applicare il concetto di morte come termine definitivo a Dio per la natura stessa di Dio, anche se sappiamo che morte come termine definitivo e improprio , almeno per l’uomo ,secondo la Parola di Dio, perché la morte è comunque una separazione lunga o breve ma temporanea tra anima e corpo. Ma anche questa limitazione temporanea o meno non si addice alla natura di Dio per quanto detto sopra Per il resto, ossia la natura o cosmo, se si può usare il termine morire come fine definitiva non lo so anche se taluni teologi protestanti vagano alla cieca da quelle parti e ciechi come sono è facile che finiscano in fosso ( teologico) dove peraltro sono abituati a sguazzare. Quindi la Divinità del Verbo unito ipostaticamente ( giusto il termine?) nella persona di Gesù di N. ( per brevità) Non muore. Però l unione ipostatica tra verbo e uomo o meglio tra natura umana e natura divina attuata nel momento dell annunciazione ma “pensata” o ” prospettata” (o usate il termine più consono, io non li conosco) DA SEMPRE , o meglio da prima della creazione, non si scioglie più dopo il momento dell annunciazione. La natura divina è presente , ma non toccata dalla morte di NSGC , e resta presente alla resurrezione come la natura umana resta unita alla natura divina alla resurrezione nel senso che si ricompone con il corpo “glorioso” ed ascendende al cielo . La natura umana, corpo ed anima , non resta qui ma va in Cielo all ascensione, unità alla natura divina. In questo senso io intendo , impropriamente, che Dio muore ( nella persona di Gesù di N. Che muore). Ossia che resta presente , alla morte di Gesù di N. La natura umana di anima e corpo si separano, la natura divina è presente senza esserne toccata. Quindi in un certo senso Dio precisamente il Verbo , per l’unione ipostatica che mai si scioglie partecipa o meglio e’ presente della morte della natura umana senza per altro esserne toccata.
          Quanto a “farsi ammazzare” Gesù non si è suicidato , ma ha lasciato che lo uccidessero, obbediente alla volontà del Padre. La forma ossia la croce era umiliante e riservato agli schiavi (così dicono) come dicono fosse il valore di uno schiavo il prezzo del tradimento. E questo per l uso di ammazzare invece del più “piano ” uccidere. In una lettera di san paolo mi pare si dica propriamente “umiliare” per indicare l azione della unione ( senza confusione) del verbo con la natura umana. Qui mi fermo , che se non parnassiano sarò pindarico e forse ancor di più arcadiante come eretico. Ed infine buona, nel senso di spiritualmente proficua, Pasqua, e che il Signore ci perdoni e ci benedica tutti che ne abbiamo bisogno assai.

          • ROLANDO ha detto:

            Carissimo ORSO 🐻 mi sei simpatico. Permetti che ti abbracci forte, forte e che ti faccia tante domande e così ci facciamo anche compagnia! Sono io che ho bisogno di “apprendere” da te! Buona Pasqua.
            Non si possono pensare e scrivere parole più belle delle tue:
            “che il Signore ci perdoni e ci benedica tutti che ne abbiamo bisogno assai.”
            E speriamo che questo tempo burrascoso e freddo passi!

      • ROLANDO ha detto:

        Carissimo ORSO GARIBOZZI,….
        Ed ancora tu:
        “Ebreo come Kaifa il capo del sinedrio. Gesù d.N. non fermava i seguaci. Che sulla barca lo ADORAVANO prostrandosi . Quindi accettava questo stato. Anche l atto di fede di Pietro non viene rigettato da Gesù come blasfemo. Quindi Gesù di Nazareth è Dio? O No?”
        Lo penso bene che Gesù “ebreo come Kaifa” non fermasse i suoi seguaci!
        Anzi, sembra avesse imparato dal famoso Giovanni…. e perfino ne sottrasse a lui qualcuno!
        “Se uno vuol essere mio discepolo prenda ogni giorno la sua croce e venga dietro a me”.
        Questa che indica Gesù non è la croce cristiana per accumolare meriti per comprare la vita eterna!
        Ma è il “teterrimum supplicium” usato dai Padroni Romani e messo ben in vista con i sudditi reazionari appesi sopra ad agonizzare lungo le strade della Palestina di allora (e di oggi seppur in altra pur terribile forma!).
        E Gesù “ebreo come Kaifa” invita i suoi seguaci a sfidarlo! Diversamente dagli interessati traditori collaborazionisti alla Kaifa o alla Giuseppe Flavio, entrambi sacerdoti in Israele che non credevano più che il SOLO ED UNICO PADRONE DI ISRAELE ERA YHWH e per Lui bisogna combattere e sfidare ogni genere di croce, compreso l’ultimo sussulto di Umanità.
        Che Dio abbia pietà di noi! E ci venga in aiuto con l’amore, non con la crudeltà umana dei suoi detentori di Potere, pur “sacchi di merda” come tutti.

      • ROLANDO ha detto:

        diciamola pure tutta….. croce da sfidare perché sopra ci andasse un Aman romano e si compisse così una redenzione di salvezza come insegna la Paola di Dio per chi crede fermamente che sia proprio la Parola del Dio. I cristiani cattolici e protestanti, ecc…. nella grande Storia non sono riusciti a cambiarne il messaggio!
        Nonostante l’implicita bellezza delle favolose allegorie al servizio del Potere.

    • Davide Scarano ha detto:

      Caro Rolando, Cristo ha detto, “io sono la Via, la Verità e la Vita” ed inoltre: “senza di me non potete niente”. Ecco: queste affermazioni sono realtà che non possono essere eluse. Circa la “diffidenza” secoli di guerre e milioni di martiri dovrebbero consigliare a ciascuno di noi questo atteggiamento che tradurrei, in positivo, nella cristiana virtù della Prudenza. Quanto all’universale vale la pena ricordare il famoso aforisma di Einstein: “due cose sono infinite: l’Universo e la stupidità, ma riguardo all’universo ho ancora dei dubbi”.

      • ROLANDO ha detto:

        Caro DAVIDE SCARANO, se i dubbi li aveva pure lui…. vuol dire che quelli che non ce ne hanno sono almeno di un gradino superiori.
        Ma forse sarebbe meglio non tirarlo in campo… Non pensi?

  • Adriana 1 ha detto:

    Beh, anche costui mi sembra si possa collocare nel range degli “Utili idioti”,(cit. Lenin). A questo proposito si trovano in rete le affermazioni di due Rav franco-israeliani che lo smentiscono, profetizzando per gli Europei una sorte assai peggiore di quella degli internati nei campi di concentramento tedeschi. Per loro, è l’islamismo “la scopa” usata da Israele per “spazzar via” e cioè, “distruggere” i Cristiani d’Europa…follia? Chissà?

    • ROLANDO ha detto:

      Mica tanto follia! Carissima Adriana1, se si pensa alla maledizione contro i cristiani che sta scritta attorno alla cupola di Omar a Gerusalemme!
      Tra I 99 bei nomi di Dio, manca per loro quello di Padre perché Dio non ha figli “divini”.

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro Rolando,
        vista e considerata la tua risposta, dovresti ammettere che Lenin ha avuto ragione nel chiamare gli intellettuali “idealisti” degli “utili idioti”: in quella contingenza storica, utili strumenti di diffusione del Marxismo che si apprestava a diventare la religione moderna. Dai teologi costantinopolitani- immersi nelle diatribe sul sesso dei mal’akh ,( mentre Maometto II stava per entrare nella loro città e capitale dell’Impero cristiano d’Oriente)-, a coloro che-oggi- bramano consumare agapi con tutti i rappresentanti della religione di pace, mi pare che il genere- o la specie- di costoro si distingua per una singolare caratteristica: quella di spregiare la “realtà effettuale” e di anteporle la propria, personale utopia. Tale intento mi sembra rivelare non un vero amore e rispetto per gli umani,
        bensì un fondamentale disprezzo per quella “diversità” che oggi viene tanto commendata, (compresa la propria).

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro Rolando,
        mi puoi- per cortesia- dare una delucidazione sulla maledizione ai Cristiani inserita nella cupola di Omar? Cercando in rete accade una cosa “strana”: prima ancora di illustrare le caratteristiche della cupola d’oro, i compilatori avvertono che non esiste alcuna maledizione contro i Cristiano. Ora, dal momento che Wiki & co. sono spesso tendenziosi, vorrei capire come sta la faccenda.

  • Umberto ha detto:

    Certo …Mancuso è impegnato a cercare Dio … lui è un teologo…. Gesù Cristo lui non lo conosce non sa che è Dio …. forse è un teologo di un’altra religione

    • ROLANDO ha detto:

      No! UMBERTO carissimo. Non si può essere teologi di un’ “altra” religione!
      Perché “religione” è L’UNICO E SOLO LEGAME istintuale di sopravvivenza personale.
      Un bel giovane da dentro la tomba disse alle donne impaurite: “ΗΓΕΡΦΗ” cioè “si è alzato”.
      È lo stesso verbo usato per dire: “alzandosi dal sonno…” in Mt 1,24. Comunque Marco non dice “dai morti”.
      Sembra un po’ il romanzo coevo di Calliroe, libro I, XIV, 1O.

    • ROLANDO ha detto:

      E poi, caro Umberto, tu scrivi di Mancuso che “Gesù Cristo lui non lo conosce non sa che è Dio ….”
      Adesso forse! Ma mi consta che anche lui abbia celebrato messa, pronunciato le famose parole di consacrazione….
      Una vita non basta.

  • Fabio ha detto:

    Non credono che solo in Gesù Cristo è la salvezza, perciò gli va bene tutto. Tranne il cristianesimo