I Media Strillano per Orban e l’Ungheria, ma il Vero Scandalo è Avvenire. Simone Pillon, Mario Adinolfi.
15 Aprile 2025
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione due elementi che riguardano la dittatura LGBT (non dimentichiamo la censura del Comune di Roma ai manifesti per la libertà educativa nelle scuole di Pro Vita & Famiglia) che la cultura ancora vigente nei media nostrani difende. Come sempre, le novità anche culturali mettono sempre un po’ di tempo per approdare alle italiche coste. Buona lettura e diffusione.
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ESISTONO SOLO 2 GENERI, DOV’È LO SCANDALO?
Su tutte le prime pagine dei quotidiani di oggi si grida allarmati per la “svolta” anti-Lgbt dell’Ungheria. Particolarmente accorato l’articolo di Tonia Mastrobuoni su Repubblica che ci informa: “Il Parlamento ungherese approva un emendamento alla Costituzione che restringe le libertà civili e i diritti umani. La norma riconosce soltanto due generi: l’uomo e la donna”. Cara Tonia, ne esistono forse altri? Per inciso la norma ungherese è identica a quella italiana e di altri 190 ordinamenti nazionali nel mondo. Solo in 16 viene riconosciuto il “terzo genere” neutro o non binario. Che però non esiste in natura, è un artificio giuridico che inseguiva una moda, un tempo ormai concluso, quello inginocchiato ai dogmi Lgbt.
In Italia, come nel resto del mondo, esistono senza dubbio delle persone transessuali, maschi che diventano femmine e viceversa. Una volta ottenuta una sentenza che riconosce la modifica di genere avranno documenti armonizzati con il sesso d’elezione, ma alla fine dei giochi sempre una M o una F sul passaporto ci si ritrova. Perché i generi sono solo due.
Al tempo dei diktat lgbt questa affermazione veniva contestata, Mark Zuckerberg qui su Facebook ci costringeva a scegliere tra 78 generi e ogni azienda pareva obbligata a seguire le direttive del dipartimento “diversità e inclusione” così i moduli di registrazione ad un qualsiasi servizio aprivano un menu di opzioni ulteriori rispetto a maschio o femmina. Questa sbornia collettiva imposta dall’ideologia gender sta finalmente svanendo ovunque. Non si nega e nessuno nessun diritto, ma si nega l’avvelenamento dei pozzi della verità: siamo tutti o maschi o femmine.
L’ideologia gender pretendeva di normare come elemento identitario qualcosa che non può che essere mutevole, cioè il proprio tipo di attività sessuale. Pensate alla ridicolaggine degli acronimi che vanno aggiunti al più noto Lgbt (lesbica, gay, bisessuale, transessuale) che già di per sé sono una folle e un po’ fascista attività etichettatrice dei propri gusti sessuali. Ora pare che per essere politicamente corretti si debba scrivere Lgbtiqa+ con la i che sta per “intersessuale”, q come “queer”, a come “asessuale” e il segno + sta a significare che esistono infiniti altri orientamenti sessuali. Che sono, per l’appunto, orientamenti sessuali mutevoli (da vecchi diventiamo tutti asessuali, alcuni pure prima) di cui lo Stato non deve impicciarsi trasformandoli in dati identitari da comunicare nei moduli per il passaporto. Allo Stato deve bastare e avanzare sapere se siamo maschi o femmine, perché i generi sono due e non di più, corrispondono al momento in cui nasciamo in cui si grida “è maschio” o “è femmina” e null’altro perché la natura questo determina.
Scandalizzarsi perché in Ungheria è stata scritta una norma che è identica all’ordinamento italiano, che come altri 190 ordinamenti giuridici nazionali riconoscono solo due generi, è folle. I giornali provano a manipolarvi e a dire, come fa Tonia Mastrobuoni su Repubblica, che in questo modo si limitano le libertà civili. Non fatevi fregare, in questo modo si limita solo uno Stato impiccione che non deve pretendere informazioni sulle nostre predilezioni sessuali o asessuali, gli basti certificare se siamo maschi o femmine.
Lo scandalo nasce ovviamente perché il leader ungherese Orbán è nella “lista dei cattivi” con Trump e Putin perché non permette la propaganda lgbt per tutelare i minori. Nel simbolo del Popolo della Famiglia dieci anni fa scrivemmo “no gender nelle scuole” e ci fu chi disse che per via di quella scritta doveva esserci impedito di presentarci alle elezioni. Invece avevamo semplicemente visto lungo. La propaganda lgbt mira dritto sui minori (vedasi il mio scontro con Luxuria in tv una settimana fa a Raidue sul tema delle iniezioni di triptorelina ai dodicenni) perché vuole costruire generazioni indottrinate secondo i dogmi arcobaleno. Chi vince le elezioni su una piattaforma di opposizione a quel ciarpame ideologico, ha poi tutto il diritto di operare secondo ciò che ha proposto. Noi del PdF le elezioni non le abbiamo (ancora) vinte, ma Trump e Orbán e pure Putin sì: hanno il diritto di applicare i programmi per cui sono stati democraticamente eletti. Dov’è lo scandalo? Il Gay Pride a Budapest non sfilerà, non mi sembra una gran perdita. Chi oggi si straccia le vesti sono coloro che con il ddl Zan volevano mandarmi in galera con sei anni di carcere per le idee che qui ho espresso, affermando che possono essere lette come “istigazione all’odio omofobico e transfobico”. E invece sono tutt’altro: semplice ristabilimento della verità, dopo anni di sbornia ideologica gender da cui forse finalmente ci stiamo riprendendo.
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E poi c’è questo post su X di Simone Pillon:
Eminenza card. Zuppi Le scrivo nella sua qualità di presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
È normale che sul quotidiano dei vescovi, pagato con le offerte dei fedeli, si leggano articoli come questo, che giungono a giustificare la sostituzione di mamma e papà con genitore 1 e 2?
Ma quale assist educativo?
Ma quale realismo?
C’è gente che compra figli con l’utero in affitto e noi li legittimiamo sui documenti di identità togliendo padre e madre?
A parte le questioni civili, resta che senza le parole Padre e Madre, tutta la nostra fede perde significato.
Che facciamo? recitiamo il “Genitore 1 nostro che sei nei Cieli”? O la “Santa Maria, genitore 2 di Dio”?
Sostituiamo il quarto comandamento con “Onora il tuo genitore 1 e il tuo genitore 2 e la madre surrogata”?
Difendere la famiglia è soprattutto difendere l’idea stessa di mamma e papà.
Una volta ce lo insegnavate voi, ricorda? È scritto dappertutto, nella Bibbia, nel Catechismo, negli insegnamenti di tutti i papi, Francesco compreso.
La domanda pertanto sorge spontanea: Avvenire è ancora un quotidiano cattolico, o è un supporto eco-sostenibile per incartare il pescato del giorno?
Propendo per la seconda, ma mi auguro vorrà convincermi del contrario.
Buona settimana Santa e grazie se vorrà rispondermi.
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Tag: ADINOLFI, gender, lgbt, PILLON
Categoria: Generale
Zuppi… Guardare la faccia: c’è bisogno di aggiungere altro? Lombroso docet.
Come è potuto accadere che a dire cose di una banalità assoluta si corra il rischio di andare in galera?La stupidità è diabolica.E gli intelligenti e i sapienti,della qual cosa Gesù aveva ringraziato il Padre,sono i più stupidi di tutti.
Finalmente si comincia a respirare un po’ d’aria pura. Senza offesa per nessuno, ma c’è bisogno di rientrare nella retta ragione, e lasciare la follia.
Bisogna lottare x l’ovvio: due sessi.
Bravo Pillon grazie a nome di tutte le persone normali !!!
A chi ci vorrebbe rinchiusi in bolle marginali, bollandoci con gli “isti” e “ismi” del caso.
https://www.youtube.com/watch?v=J4_AS-rPRq4
70 secondi nell’ottica della «giungla» esterna sul «giardino» fiorito concimato di untermenschen.
Ai propalatori di riarmi con lo scandalo, già di veleni col terrore, sempre odiatori del Crocifisso nei luoghi pubblici, che adesso si stracciano le vesti perché gli innocenti muoiono in guerra anche la Domenica delle Palme: la prossima volta che farete spallucce davanti ai numeri dei martiri contemporanei e a quelli del coltan il turpiloquio sarà una cortesia.
Ai liberali-liberisti-libertari, per cui non esistono vero e falso ma solo opinioni al vento dei media, tutto deve essere commerciabile sulle bancarelle dell’unico assoluto, libertà è quella dei lupi di sbranare agnellini e pecore colpevoli di “odio” anche se stanno a valle degli appetiti peggio che bestiali: le corde prima o poi si spezzano e non ci sono Wwf.
Agli indignati, nel 2025, perché la chiesa sinodale insegna fede e morale antipodali al cattolicesimo: a scelta.
1. Riprovate con rape e sangue e sarete più fortunati.
2. Chiedete al vostro gatto di abbaiare e aspettate.
3. Fatevi una domanda e non prendetevi a sberle per la risposta.
Molto bene Adinolfi e Pillon. Con Zuppi non perderei nemmeno tempo, fanno solo propaganda politica della peggior specie. La difesa della Fede è altra questione, ma non è di competenza di questi vertici della Chiesa, che hanno altre priorità e perseguono altri scopi.
Mi spiace molto Simone ma vi sono serie possibilita’ che non risponda o, in caso di ” miracolo ”, dissertera’ su quinci e squinci.
Limitatamente a queste chiare ed inequivocabili parole sono pienamente d’accordo:
“Non fatevi fregare, in questo modo si limita solo uno Stato impiccione che non deve pretendere informazioni sulle nostre predilezioni sessuali o asessuali, gli basti certificare se siamo maschi o femmine.”
Non fatevi fregare neanche dalle religiose dottrine di salvezza che hanno insegnato e lasciato in eredità tale metodica via a questo stesso Stato moderno ed impiccione, quando un individuo, battezzato a sua insaputa, per essere perdonato da Dio cristiano e cattolico bisognava raccontasse il numero, le circostanze e le molteplici modalità con cui aveva fatto uso, in pensieri, parole, opere ed omissioni della materia grave, in tutte le sue varianti, secondo un inventato ad hoc sesto comandamento: “non fornicare!”.
Nihil novi sub sole.
Non “bisognava”. Bisogna. La dottrina sulla Confessione non è mai cambiata. I peccati non vanno enunciati in modo generico ma precisati e circostanziati.
la domanda sul cattolicesimo di Avvenire è pura retorica.
Se proprio vogliamo fare i precisini , di genere ce ne sta uno solo: quello umano. Maschio e femmina sono i sessi: non uno di più.
Caro GROG, anche nel vangelo Gesù distingue la condizione dell’unico genere umano dal sesso e lo fa con estrema chiarezza in Mt 19, 10-12.
“Vi sono infatti situazioni sessuali genetiche che sono nate così dall’utero (koilìas) della madre; vi sono di quelli inoltre che sono stati manomessi dagli uomini e vi sono anche altri fortunati che si manomettono per il Regno dei Cieli. Chi può capire, capisca.”
Alla fine della fiera…dimmi Rolando..
Ma tu sei favorevole o contrario a codesta idea della “fluidità ” (chiamiamola cosi) dei sessi? Di più.. Sei favorevole o contrario alla ideologia che dietro alla codesta medesima “fluidità ” si cela? Così..tanto x sapere 😊
Questa è da bestiario mondiale.