Russia-Ucraina. Se anche i Dem Ammettono che Trump Ha Ragione e che per Dieci Anni l’Occidente Ha Mentito.

26 Marzo 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione due elementi di valutazione sulla guerra Russia-Ucraina. Il primo è un articolo apparso su The Hill. un organo di stampa notoriamente vicino al Partito Democratico USA, (quindi tutt’altro che pronto a parlare bene di Trump) firmato da uno specialista in conflitti.

 

Purtroppo Trump ha ragione sull’Ucraina

di Alan J. Kuperman

Raramente sono d’accordo con il presidente Trump, ma le sue ultime dichiarazioni controverse sull’Ucraina sono per lo più vere. Sembrano assurde solo perché il pubblico occidentale è stato nutrito con una dieta costante di disinformazione sull’Ucraina per più di un decennio. È tempo di chiarire tre punti chiave che chiariscono perché gli ucraini e l’ex presidente Joe Biden, non solo il presidente russo Vladimir Putin, hanno una responsabilità significativa per lo scoppio e la perpetuazione della guerra in Ucraina.

In primo luogo, come recentemente documentato da schiaccianti prove forensi , e confermato persino da una corte di Kiev , furono i militanti di destra ucraini a dare inizio alla violenza nel 2014 che provocò l’invasione iniziale della Russia nel sud-est del paese, inclusa la Crimea. All’epoca, l’Ucraina aveva un presidente filo-russo, Viktor Yanukovych, che aveva vinto elezioni libere e giuste nel 2010 con il forte sostegno dei russi etnici nel sud-est del paese.

Nel 2013, decise di perseguire la cooperazione economica con la Russia piuttosto che con l’Europa come pianificato in precedenza. Gli attivisti filo-occidentali risposero con un’occupazione prevalentemente pacifica della piazza Maidan della capitale e degli uffici governativi, finché il presidente alla fine non offrì sostanziali concessioni a metà febbraio 2014, dopodiché si ritirarono per lo più.

Proprio in quel momento, tuttavia, i militanti di destra che dominavano la piazza iniziarono a sparare alla polizia ucraina e ai dimostranti rimasti. La polizia rispose al fuoco contro i militanti, che poi dichiararono falsamente che la polizia aveva ucciso i dimostranti disarmati. Indignati da questo apparente massacro governativo, gli ucraini scesero sulla capitale e cacciarono il presidente , che fuggì in Russia per protezione.

Putin rispose inviando truppe in Crimea e armi nella regione sud-orientale del Donbass per conto dei russi etnici che ritenevano che il loro presidente fosse stato rovesciato in modo antidemocratico. Sebbene questa retroscena non giustifichi l’invasione russa, spiega che non è stata affatto “non provocata”.

In secondo luogo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha contribuito a una guerra più ampia violando gli accordi di pace con la Russia e cercando aiuti militari e l’adesione alla NATO. Gli accordi, noti come Minsk 1 e 2 , erano stati negoziati sotto il suo predecessore, il presidente Petro Poroshenko, nel 2014 e nel 2015 per porre fine ai combattimenti nel sud-est e proteggere le truppe in pericolo.

L’Ucraina avrebbe dovuto garantire al Donbass un’autonomia politica limitata entro la fine del 2015, il che Putin riteneva sarebbe stato sufficiente a impedire all’Ucraina di unirsi alla NATO, o di fungere da base militare per essa. Purtroppo, l’Ucraina si è rifiutata per sette anni di rispettare tale impegno.

Zelensky ha persino fatto campagna nel 2019 con la promessa di implementare finalmente gli accordi per prevenire ulteriori guerre. Ma dopo aver vinto le elezioni, si è tirato indietro , apparentemente meno preoccupato di rischiare una guerra che di apparire debole nei confronti della Russia.

Zelensky invece ha aumentato le importazioni di armi dai paesi NATO, che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso per Putin. Quindi, il 21 febbraio 2022, la Russia ha riconosciuto l’indipendenza del Donbass, vi ha schierato truppe per il “mantenimento della pace” e ha chiesto a Zelensky di rinunciare alla sua richiesta di assistenza militare e adesione alla NATO.

Quando Zelensky rifiutò nuovamente, Putin estese massicciamente la sua offensiva militare il 24 febbraio. Intenzionalmente o meno, Zelensky aveva provocato l’aggressione russa, anche se questo ovviamente non giustifica i successivi crimini di guerra di Mosca.

In terzo luogo, anche Joe Biden ha contribuito in modo cruciale all’escalation e alla perpetuazione dei combattimenti. Verso la fine del 2021, quando Putin ha mobilitato le forze al confine con l’Ucraina e ha chiesto l’attuazione degli accordi di Minsk, sembrava ovvio che, a meno che Zelensky non si fosse arreso, la Russia avrebbe invaso per formare almeno un ponte di terra tra Donbass e Crimea.

Considerando che l’Ucraina era già esistenzialmente dipendente dall’assistenza militare degli Stati Uniti, se il presidente Biden avesse insistito affinché Zelensky rispettasse la richiesta di Putin, ciò sarebbe accaduto. Invece, Biden ha lasciato la decisione a Zelensky e ha promesso che se la Russia avesse invaso, gli Stati Uniti avrebbero risposto ” rapidamente e con decisione “, il che Zelensky ha interpretato come un via libera per sfidare Putin.

Se Trump fosse stato presidente, probabilmente non avrebbe fornito un assegno in bianco, quindi Zelensky non avrebbe avuto altra scelta che implementare gli accordi di Minsk per evitare la guerra. Anche se Zelensky avesse comunque rifiutato e provocato l’invasione della Russia, Trump gli avrebbe negato il diritto di veto sui negoziati di pace, che Biden ha concesso incautamente dichiarando : “Non c’è niente sull’Ucraina senza l’Ucraina”.

Quella promessa ha tragicamente incoraggiato l’Ucraina a prolungare la guerra in attesa di un aiuto militare statunitense decisivo, che Biden ha poi rifiutato di fornire per paura di un’escalation nucleare. In questo modo, Biden ha alimentato false speranze in Ucraina, perpetuando inutilmente una guerra che ha ucciso o ferito centinaia di migliaia di persone solo negli ultimi due anni, durante i quali le linee del fronte si sono spostate di meno dell’1 percento del territorio ucraino.

Le linee generali di un accordo per porre fine ai combattimenti sono ovvie, anche se i dettagli devono ancora essere negoziati, come Trump e Putin hanno iniziato a fare oggi in una telefonata . La Russia continuerà a occupare la Crimea e altre parti del sud-est, mentre il resto dell’Ucraina non entrerà nella NATO ma otterrà garanzie di sicurezza da alcuni paesi occidentali. La cosa triste è che un piano del genere avrebbe potuto essere realizzato almeno due anni fa se solo il presidente Biden avesse subordinato gli aiuti militari alla negoziazione di un cessate il fuoco da parte di Zelensky.

Ancora più tragico è il fatto che qualsiasi accordo di pace verrà raggiunto dopo la guerra sarà peggiore per l’Ucraina degli accordi di Minsk, che Zelensky ha stoltamente abbandonato a causa delle sue ambizioni politiche e della sua ingenua aspettativa di un sostegno illimitato da parte degli Stati Uniti.

Alan J. Kuperman è professore presso l’Università del Texas ad Austin, dove tiene corsi di strategia militare e gestione dei conflitti.

***

Il secondo elemento è questo commento apparso su InsideOver, che ringraziamo per la cortesia:

 

Alan J. Kuperman è un professore presso l’Università del Texas ad Austin, dove insegna corsi di strategia militare e gestione dei conflitti. Tutto si può dire tranne che sia un fanatico trumpiano o un simpatizzante MAGA. Eppure, come come la maggioranza degli americani che, indipendentemente dall’appartenenza politica, mostrano forte fiducia nella capacità di Trump di trovare una soluzione alla guerra in Ucraina – con un margine del +16% (53-37%) che crede in una sua risoluzione del conflitto, secondo YouGov – anche Kuperman ritiene che il presidente Usa sia sulla strada giusta e che abbia ragione a dialogare con Vladimir Putin per porre fine alla guerra.

L’occidente ha distorto i fatti per un decennio

Kuperman, in un recente scritto pubblicato su The Hill, sostiene che le responsabilità della guerra in Ucraina non siano solo di Vladimir Putin e di Mosca, ma anche dell’Ucraina e dell’ex presidente Usa Joe Biden. “Raramente sono d’accordo con il presidente Trump, ma le sue recenti dichiarazioni controverse sull’Ucraina sono in gran parte vere”, scrive Kuperman, spiegando che la narrazione occidentale ha distorto la realtà sul conflitto nell’ex Paese sovietico per oltre un decennio. Secondo Kuperman, il conflitto iniziò nel 2014, quando “militanti di destra ucraini” aprirono il fuoco su polizia e manifestanti a Maidan, accusando falsamente il governo di un massacro. Questo portò alla fuga del presidente filorusso Viktor Yanukovych, eletto nel 2010, e alla reazione di Putin, che inviò truppe in Crimea e armi nel Donbas per proteggere gli etnici russi, un’azione che “non giustifica l’invasione russa, ma dimostra che non fu ‘non provocata”, sottolinea Kuperman.

A riprova di questo, come ha sottolineato il direttore Fulvio Scaglione su questa testata, a supporto di questa tesi, Ivan Katchanovski, docente di Scienze politiche all’Università di Ottawa, ha analizzato materiali ufficiali dell’inchiesta ucraina, testimonianze e centinaia di ore di video, concludendo che, sebbene la polizia anti-sommossa abbia compiuto violenze, parte delle morti sia attribuibile ai militanti di ultradestra, intenzionati a impedire qualsiasi soluzione negoziata della crisi.

Le responsabilità di Zelensky

Kuperman punta il dito anche contro il presidente Volodymyr Zelensky, che “contribuì a una guerra più ampia violando gli accordi di pace con la Russia e cercando aiuti militari e l’adesione alla NATO”. Gli accordi di Minsk 1 e 2, negoziati nel 2014 e 2015, prevedevano autonomia per il Donbas entro il 2015, un passo che Putin riteneva sufficiente per impedire all’Ucraina di entrare nella NATO. Tuttavia, “l’Ucraina si rifiutò per sette anni di adempiere a quell’impegno”, e Zelensky, pur eletto nel 2019 con la promessa di implementarli, “fece marcia indietro, apparentemente meno preoccupato di rischiare la guerra che di apparire debole con la Russia”. La sua scelta di aumentare le importazioni di armi dalla NATO fu “l’ultima goccia” per Putin, che il 24 febbraio 2022 lanciò un’offensiva su larga scala. Nei giorni scorsi, l’ex premier britannico Boris Johnson, uno dei piùà accaniti sostenitori di Kiev, ha inoltre ammesso che i nazionalisti ucraini non permisero a Zelensky di attuare l’accordo di pace nel 2019.

Le responsabilità di Joe Biden

Anche l’ex presidente Usa Joe Biden ha un ruolo cruciale, secondo Kuperman: “Biden contribuì in modo determinante all’escalation e alla perpetuazione dei combattimenti”. Nel 2021, con Putin che mobilitava truppe al confine ucraino, Biden lasciò a Zelensky la decisione di rispettare gli accordi di Minsk, promettendo una risposta “rapida e decisa” in caso di invasione, un segnale che Zelensky interpretò come un via libera a sfidare Putin.

“Se Trump fosse stato presidente, non avrebbe fornito un assegno in bianco, e Zelensky avrebbe avuto poche scelte se non implementare gli accordi di Minsk per evitare la guerra”, scrive Kuperman. Inoltre, Biden “dichiarò ‘non c’è nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina’, dando a Zelensky un veto sui negoziati di pace”, alimentando false speranze di aiuti militari decisivi che non arrivarono, prolungando un conflitto che ha causato centinaia di migliaia di vittime in due anni.

Insomma, la ricostruzione di Kuperman si aggiunge a quella di tanti studiosi e politologi americani – da John J. Mearsheimer passando per il docente di Harvard Stephen Walt passando per l’ex ambasciatore Usa Jack Matlock – che attribuiscono all’occidente – e agli Usa – una fetta di responsabilità rispetto alla guerra in Ucraina. E se c’è qualcuno che ora prova a rimediare a tre anni di guerra devastante, che ha contribuito peraltro a impoverire l’Europa oltre a cancellare una generazione di ucraini e di russi – come sta facendo il presidente Usa, è solamente una bella notizia.

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN: IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT: UNCRITM1E35

ATTENZIONE:

L’IBAN INDICATO NELLA FOTO A DESTRA E’ OBSOLETO.

QUELLO GIUSTO E’:

IBAN: IT79N0200805319000400690898

***

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , , , , ,

Categoria:

1 commento

  • Adriana 1 ha detto:

    Gentile Tosatti, un OT.
    Qualcosa non funziona nel meccanismo: non solo i difetti già segnalati, ma anche la riproduzione per due o tre volte della medesima “puntata” rendendo difficoltoso il proseguire. Non so se accade solo a me, ma tutto ciò è molto strano.