Ucraina Fuori della Nato, Unica Via per la Pace. Jack Matlock, ex Ambasciatore USA a Mosca. InsideOver.
21 Marzo 2025
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato da InsideOver, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e condivisione.
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Su InsideOver la mia intervista a Jack Matlock, ex ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Unione Sovietica.
“Lo scopo stesso dei negoziati è trovare soluzioni accettabili per entrambe le parti. Il principale cambiamento nella politica statunitense che rende possibili i negoziati è l’assicurazione che all’Ucraina non sarà offerta l’adesione alla NATO”. A dirlo è l’ex ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Unione Sovietica Jack F. Matlock, raggiunto in esclusiva da InsideOver, che commenta così l’iniziativa diplomatica dell’amministrazione Trump volta ad arrivare a un accordo negoziale con la Russia per porre fine alla guerra in Ucraina. Iniziativa voluta in primo luogo dal presidente Usa, Donald Trump che ha prodotto, nella recente telefonata con il leader russo, Vladimir Putin, un primo “sì” a un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina riguardo gli attacchi sulle infrastrutture energetiche reciproche e a un graduale reset delle relazioni bilaterali tra Russia e Usa. Un primo passo verso un futuro accordo di pace.
Le parole dell’ex ambasciatore Usa Matlock
Jack Matlock è un diplomatico che ha operato in prima linea nella diplomazia americana durante la Guerra Fredda, ricoprendo il ruolo di ambasciatore degli Stati Uniti in Unione Sovietica al momento della conclusione del conflitto. Terminato il suo prestigioso incarico, si è dedicato a studiare le dinamiche che hanno portato alla fine della Guerra Fredda, cercando di comprendere come le lezioni apprese da quell’esperienza possano essere applicate alle politiche pubbliche contemporanee.
Alla domanda sull’importanza di ristabilire una diplomazia diretta tra Russia e Stati Uniti, come sta facendo l’amministrazione Trump, l’ex ambasciatore ha sottolineato che “non ci sono ostacoli a incontri e negoziati diretti, che stanno già avvenendo tramite conversazioni telefoniche e rappresentanti diplomatici” e che “ciò che deve essere negoziato sono i termini per un cessate il fuoco e, successivamente, per un accordo di pace”. Sul ruolo del presidente Usa, Matlock aggiunge: “Penso che Trump voglia genuinamente un esito pacifico, ma non sono sicuro che il suo stile di negoziazione sarà efficace”.
Quanto alla prospettiva che l’Europa possa sostituirsi agli Stati Uniti per sostenere lo sforzo bellico in Ucraina, Matlock spiega che “prolungare la guerra significa solo più danni per l’Ucraina“.
Le assicurazioni fornite a Mosca a fine Guerra Fredda
Si parla spesso, sulle cause della guerra in Ucraina, dell’espansionismo della NATO verso Est. Secondo i carteggi citati da Der Spiegel, Stati Uniti, Regno Unito e Germania rassicurarono il Cremlino del fatto che l’adesione alla Nato di Paesi come Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca “era fuori questione”. Nel marzo 1991, il primo ministro britannico John Major promise, durante una visita a Mosca, che non sarebbe accaduto “nulla del genere”. A tal proposito, Matlock sottolinea che “era impossibile formulare” tali assicurazioni in un trattato nel 1990 perché “il Patto di Varsavia esisteva ancora e i Governi dell’epoca non potevano vincolare i Governi futuri”. Tuttavia, afferma l’illustre diplomatico, “il trattato per approvare l’unificazione della Germania prevedeva che non ci sarebbero state armi nucleari né truppe straniere stazionate sul territorio della ex Repubblica Democratica Tedesca”.
Successivamente, “non solo c’è stata un’espansione della NATO nell’Europa orientale, ma anche lo stazionamento di truppe straniere lì. Ci sarebbero dovuti essere negoziati negli anni Novanta per stabilire una struttura di sicurezza in Europa che includesse la Russia, oltre ai Paesi dell’Europa orientale”.
Le cause della guerra
In un recente articolo pubblicato su Responsible Statecraft, l’ex ambasciatore paragona la crisi dei missili di Cuba del 1962 alla situazione attuale in Ucraina, suggerendo che il leader russo, Vladimir Putin, abbia agito per paura di un’alleanza militare ostile vicino ai confini della Russia. “Naturalmente – sottolinea – la Russia è responsabile dell’invasione. Chi lo mette in dubbio? Il punto è che l’invasione è stata provocata. L’invasione statunitense dell’Iraq non è stata provocata, né lo è stato il bombardamento NATO della Serbia. L’invasione non sarebbe avvenuta se non ci fosse stato uno sforzo per portare l’Ucraina nella NATO”.
Cosa ha provocato l’invasione dell’Ucraina? Matlock ha le idee chiare in merito: “L’espansione della NATO fino ai confini della Russia” oltre al “posizionamento di basi statunitensi in Europa orientale al “ritiro dagli accordi sul controllo degli armamenti che posero fine alla Guerra Fredda”. A questo si aggiungono “le sanzioni alla Russia per questioni sotto la sua giurisdizione sovrana, la demonizzazione del presidente Putin e gli insulti pubblici nei suoi confronti, solo per citarne alcuni”.

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Tag: insideover, matlock, russia, ucraina
Categoria: Generale