Le Incognite del dopo-Gemelli. Quale Papa, Quale Governo della Chiesa?

19 Marzo 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, dopo oltre un mese dal ricovero di Jorge Mario Bergoglio gli interrogativi sulla sua persona e sul futuro della Chiesa aumentano. Alcune questioni sono di primaria importanza: quale papa uscirà, quando uscirà (…) dal Policlinico Gemelli? E quale tipo di gestione della Chiesa gli sarà possibile? I medici del Gemelli in questo periodo hanno tenuto una sola conferenza stampa in quattro settimane. Da allora l’informazione è limitata i bollettini – scarni e ripetitivi – che vengono emessi a giorni alterni.  Il povero portavoce della Santa Sede, Matteo Bruni  ha il non facile compito di presentarsi ai giornalisti con quello che gli viene detto al decimo piano. “Sono sempre le stesse cose. – ammette un collega – . Di notte ossigeno con la maschera, di giorno ossigeno ad alti flussi con le cannule. Sta migliorando, il quadro resta complesso, non vede nessuno”. O quasi. L’opinione prevalente fra i colleghi che seguono quotidianamente la situazione è che questa bolla di impenetrabilità sia un’espressa volontà di Bergoglio. Il silenzio è stato rotto solo dalle brevi parole in spagnolo, – una voce inquietante, irriconoscibile – e la fotografia di qualche giorno fa. 

Conoscendo il pontefice regnante, si può facilmente immaginare quanto sia pessimo il suo umore, di fronte a questa situazione. Chi lo conosce sa che era facile a sfuriate e scatti di umore, quando stava bene. Figuriamoci adesso. Quindi, silenzio completo o quasi. 

Ma la cosa singolare è che è un silenzio che coinvolge tutti, sia all’interno del Gemelli, dove anche personaggi di notevole livello medico professano totale ignoranza di quanto accade in cima al palazzo, sia nel Collegio cardinalizio. Fonti affidabilissime mi parlano di cardinali di Curia che cercano di sapere qualche cosa rivolgendosi ai giornalisti. E in una situazione di crisi come questa il Collegio cardinalizio dovrebbe – in teoria – essere responsabilizzato  e informato.

Qualche voce diceva che sarebbe stata intenzione dei medici, se tutto procedeva al meglio – permettere a papa Bergoglio di lasciare la struttura ospedaliera prima di Pasqua. Ma nei giorni scorsi questa possibilità sembra essersi affievolita.

La grande questione è il dopo. Se le difficoltà di respirazione autonoma persistono, non è escluso che il papa sia spaventato dall’eventualità di essere condannato a una forma di invalidità permanente.

E quindi si torna ai due interrogativi fondamentali: quale papa, e quale governo?

Qui sotto trovate due articoli, di cui ringraziamo di cuore le testate che li hanno pubblicati. Buona lettura e diffusione.

§§§

 

Il Messaggero

Come sta Papa Francesco? Sono passati 34 giorni dal suo ricovero al Policlinico Gemelli di Roma e si sono iniziati a vedere i primi lenti miglioramenti delle sue condizioni di salute. Massimo Andreoni, responsabile scientifico della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali, ha commentato la situazione clinica: «È quella attesa vista la complessità del quadro clinico che oggi vede un processo di guarigione lento».

I progressi

Il presidente del Collegio dei professori ordinari di Malattie infettive delle università italiane guarda al Papa con ottimismo: «Dai bollettini emerge che il Santo Padre sembrerebbe progredire nell’evoluzione della sua malattia con una riduzione progressiva del supporto di ossigeno».

Invita però anche alla calma facendo intuire che servirà del tempo prima di ricevere notizie davvero positive: «La convalescenza però sarà ancora lunga, con una ripresa lenta e graduale delle sue attività».

Il quadro clinico

Andreoni ricorda: «Parliamo di un paziente di 88 anni con importanti comorbosità a livello polmonare. Il protrarsi del ricovero espone questa tipologia di pazienti ha possibili ulteriori complicanze, ma è anche indispensabile una convalescenza che, si intravede, sarà lunga. Ma credo che il Papa, superata la questa fase di fragilità e criticità, potrà tornare alle proprie funzioni seppur in modo graduale».

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Korazym.org

 

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 17.03.2025 – Andrea Gagliarducci]

 La Santa Sede ha smentito che Papa Francesco abbia ricevuto il Cardinale Gianfranco Ghirlanda nella prima settimana di ricovero al Gemelli. La notizia si era diffusa molto rapidamente e aveva creato molta turbolenza. Il timore era che Papa Francesco intendesse cambiare le regole del Conclave, come si vociferava da tempo. Poi, si è anche pensato che il Papa volesse chiarire le condizioni delle sue possibili dimissioni o definire un modo per annunciarle.

Molte teorie cospirative si stanno diffondendo in questi giorni, come sempre in periodi di scarsa informazione. Hanno poco a che fare con la realtà. Sembra improbabile, ad esempio, che il Papa cambi oggi le regole del Conclave, e telegrafi così in modo sfacciato il suo desiderio di controllo personale sulla corsa al successore. Sarebbe una decisione che in pochi potrebbero accettare e creerebbe quasi sicuramente un fronte comune contro Papa Francesco.

Sembra anche improbabile, che Papa Francesco voglia rinunciare al pontificato in questa fase.

Si è parlato spesso di un appartamento pronto per il Papa a San Giovanni in Laterano. La scorsa settimana si diceva che il Papa vorrebbe tornare a Santa Maria Maggiore, dove avrebbe un appartamento pronto e dove ha scelto di essere sepolto un giorno.

Indipendentemente dalle intenzioni del Papa, le sue condizioni cliniche non lasciano spazio ad un trasferimento fuori dal Vaticano. Al massimo, tornerà in Vaticano e forse anche al Palazzo Apostolico, dove è già tutto pronto per prendersi cura di un Papa malato. Se ciò dovesse accadere, sarebbe il più grande paradosso del pontificato: il Papa che ha rifiutato il Palazzo è stato costretto dalla sua salute a tornare a Palazzo. È suggestivo, ma anche, al momento, improbabile.

Non sappiamo se il Cardinal Ghirlanda si sia recato dal Papa in un giorno diverso da quello smentito. Sappiamo però, che il Cardinal Ghirlanda è stato il principale consulente di Papa Francesco per le recenti riforme legali, a partire dal Praedicate Evangelium.

Sono due questioni che riguardano proprio un futuro Conclave e che richiederebbero un chiarimento.

La prima questione riguarda l’inclusione o meno del Cardinale Giovanni Angelo Becciu in un possibile Conclave.

La seconda questione riguarda l’inclusione o meno di tutti i cardinali elettori nella Cappella Sistina.

Il caso di Becciu è abbastanza clamoroso. Da un Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, sappiamo che il Cardinal Becciu si era dimesso da tutti i suoi incarichi e aveva rinunciato a tutte le prerogative cardinalizie, ma aveva mantenuto il suo cappello rosso. Non era incluso nelle riunioni dei dicasteri di cui era membro come cardinale e aveva perso tutti i suoi incarichi in Curia. Papa Francesco lo invitava a partecipare a celebrazioni e Concistori, tuttavia, e Becciu si vestiva sempre da cardinale e sedeva tra i cardinali in quelle occasioni.

Il caso del Cardinal Becciu non è quindi quello del Cardinale Louis Billot, che nel 1927 rinunciò alla dignità cardinalizia dopo uno scontro con Papa Pio XI, unico cardinale del XX secolo a farlo, e che non partecipò più alle riunioni cardinalizie e morì da semplice Gesuita. Becciu rinunciò alle sue prerogative su richiesta del Papa, e poi, sempre su richiesta del Papa, riprese a partecipare a celebrazioni e Concistori. Solo in un caso il cardinale non vi partecipò: alla Messa crismale del Giovedì Santo dell’anno scorso, poco dopo la sua condanna di primo grado nel processo vaticano per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Ma spiegò le sue ragioni in una lettera inviata al Cardinale Giovan Battista Re, Decano del Collegio cardinalizio.

Detto questo, non è chiaro se il Cardinal Becciu possa partecipare a un Conclave. È una decisione che i cardinali dovranno prendere a maggioranza in una delle primissime Congregazioni generali. Il rischio è che impedirgli l’accesso alla Cappella Sistina potrebbe dargli motivo di appello e persino mettere in dubbio qualsiasi elezione da cui fosse stato così escluso.

Tutto ruota attorno all’interpretazione delle azioni del Papa dopo le dimissioni del Cardinal Becciu.

Il numero 36 della Universi Dominici Gregis, la Costituzione apostolica di Papa Giovanni Paolo II che definisce le regole del Conclave, sottolinea che “i cardinali deposti canonicamente o che hanno rinunciato, con il consenso del Romano Pontefice, alla dignità cardinalizia” non hanno diritto di voto nel Conclave. Ancora, il numero 36 stabilisce che “durante il periodo della Sede Vacante, il Collegio dei Cardinali non può riammettere o riabilitare queste persone”.

Pertanto, il dibattito riguarderà se, con i suoi gesti, il Papa abbia riammesso il Cardinale Becciu alla dignità cardinalizia, anche se non formalmente. I cardinali non possono, di fatto, riammettere e riabilitare un cardinale mentre la sede è vacante. Possono, tuttavia, guardare alle azioni del Papa. Se Papa Francesco chiarisse l’interpretazione della norma, questo potrebbe essere molto utile.

La seconda questione che necessita di chiarimenti riguarda il numero totale di elettori che si presentano al Conclave. Papa Paolo VI stabilì il limite massimo di cardinali elettori a 120. Papa Francesco ha superato il limite, come Papa Giovanni Paolo II prima di lui, e al momento ci sono 138 cardinali elettori, più forse il Cardinal Becciu.

Tutti questi cardinali elettori entreranno nella Cappella Sistina? Da un lato, si pensa di sì, perché il Papa stesso crea l’eccezione alla regola derogando al numero 120. Tuttavia, indipendentemente dal numero di cardinali creati, la regola di Papa Paolo VI rimane in vigore e parla di soli 120 cardinali elettori. Un’interpretazione restrittiva di questa regola porterebbe solo 120 cardinali alla Cappella Sistina, escludendo gli ultimi 18 creati da Papa Francesco. Questo perché il numero 33 della Universi Dominici gregis stabilisce che “il numero dei cardinali elettori non deve superare i 120”. È vero che la stessa Costituzione apostolica, al numero 36, afferma che “un Cardinale di Santa Romana Chiesa, che è stato creato e pubblicato in Concistoro, ha per ciò stesso il diritto di eleggere il Pontefice, a norma del numero 33 della presente Costituzione, anche se non gli è stato ancora dato il cappello, né l’anello, né ha prestato giuramento”. Anche qui, una norma interpretativa sarebbe utile.

Benedetto XVI, dopo l’annuncio della sua rinuncia, ha implementato alcune modifiche alla Universi Dominici gregis, utilizzando un Motu proprio per accelerare l’implementazione in un periodo incerto. Dopo le sue dimissioni, molti cardinali spingevano affinché si tenesse un Conclave il prima possibile.

Papa Francesco, che ha utilizzato lo strumento del Motu proprio più di qualsiasi altro Papa nella storia recente, potrebbe fare lo stesso per chiarire le norme del Conclave e porre fine alle speculazioni.

La situazione generata da queste norme del Conclave, è in ultima analisi il risultato delle riforme incompiute di Papa Francesco. Ogni riforma e decisione del Papa ha avuto bisogno di ulteriori chiarimenti e regolamenti. L’appello del Papa a semplificare la Curia ha complicato la legge proprio perché non ha considerato la legge.

Oggi, ci troviamo con molte cose da sistemare. Non solo le regole del Conclave. E tuttavia, il prossimo Conclave potrebbe rappresentare una transizione verso qualcosa di più strutturato, più preciso, meno vago. Qualcosa di più della Chiesa come ospedale da campo.

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11 commenti

  • giovanni ha detto:

    Certo il silenzio assordante interrotto da lievi ” sospiri ” e’ indicativo d’una situazione complessa da gestire. Ne’ capisco la delicatezza e non e’ mia intenzione ricamarci sopra , pero’ concedetemi una battuta sull’ incontro col Cardinale Ghirlanda poi smentito : non sarebbe stato di buon auspicio…..

  • COMPLOTTISTA ha detto:

    Foto fatta con l’intelligenza artificiale. Mano con due dita nella prima foto fornita. Seconda foto che mostra solo la parte superiore, fornita dopo che su internet la prima era stata smascherata.
    “Non è Francesco”

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    Bergoglio è fatto di carne come tutti gli uomini, dunque morirà. A suo tempo avrà il premio o la pena eterna, ma quello che lascia è la sua eredità: ha seminato il male e ha raccolto frutti dell’apostasia, complici la quasi totalità della gerarchia e l’indolenza di tanti cattolici, entrambi vili e senza più alcuna fedeltà a Dio. Solo un vero papa, legittimo e santo, può riparare e ricondurre le anime nel Recinto.
    Ma parliamo di questo articolo, superficiale in verità, poichè riporta Bergoglio come papa e quindi è erroneo nelle varie seghe mentali che ne fanno riferimento: ad es. come il numero di 120 dei cardinali ammessi al conclave, ma la norma è ineludibile, che non è legata al numero di nomine ma all’ “anzianità” della nomina, metro essenziale in ogni scala gerarchica, religiosa come quella militare o civile. Ciò che conta per una regolare elezione pontificale è quindi la applicazione pedissequa dalla sola legge speciale: la UDG del 1996, con le sole due varianti dettate nel tempo da Benedetto XVI.
    Quindi nè il Ghirlanda, anti-cardinale di nomina bergogliana quindi parte in causa, nè corone funebri o altri tipi di addobbi floreali, possono suggerire ad un falso papa modifiche alla vigente legge elettorale: non avrebbero alcun valore nè essere applicate in un prossimo conclave, pena la assoluta invalidità e nullità dell’elezione. E questo ogni cattolico lo sa!
    Se di nomina bergogliana, gli (anti-)cardinali post-2013 NON possono partecipare come elettori attivi: una nomina avvenuta con un solo loro voto (anzi con la sola loro presenza in Sistina) sarebbe nulla e invalida… ci sarebbe un altro anti-papa!

    Corre un chiarimento, peraltro già discusso per le vie brevi con la carissima CRISTIANA CATTOLICA, cioè per l’art.36 UDG si devono comunque ammettere validi elettori TUTTI i cardinali -80 persino se abbiano rinunciato al loro ufficio senza accettazione valida della loro istanza (ad es. la rinuncia alla dignità cardinalizia del Card. Becciu non è stata validamente ratificata dalla accettazione di Bergoglio, in quanto papa illegittimo).
    La dignità cardinalizia in poche parole trova la massima espressione (e il più grande privilegio) proprio nella facoltà di eleggere il papa e tale prerogativa da sempre è stata tutelata anche espressamente nel Codex del 1917. Così che una qualsiasi censura o interdetto, sia pure una scomunica, comminati ad un cardinale non hanno effetto sulla sua capacità di elettore attivo del pontefice. In un conclave quindi sono ammessi quei cardinali, cioè restano nella Santa Romana Chiesa, scomunicati (eretici o scismatici), purchè non siano ancora stati deposti dal pontefice stesso poichè, secondo il can. 1405 Cjc., resta solo a questo ogni giudizio sulle vertenze relative ai cardinali. Possono comunque non partecipare alla elezione quei cardinali che non desiderino votare (art.40 UDG).

    @ MASSIMO TREVIA. Certamente! Se sarà indetto un conclave illegittimo con elettori illegittimi non è improbabile che in un momento successivo ne avvenga uno valido portato a compimento da cardinali pre-2013, su convocazione di un cardinale che riconosca Benedetto ultimo vero papa. È anche questione di fede infatti aspettarsi che venga nominato un vero papa sempre esclusivamente a suffragio segreto, secondo la Costituzione Apostolica Un. Domin. Gregis, nei tempi, nei luoghi (cappella Sistina) e nei modi ivi indicati.
    È di fede inoltre che per un cattolico valga e creda al Dogma della Indefettibilità (Credo la Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica), cioè che non venga mai meno alla Chiesa la presenza e guida di un VERO pontefice, salvo i tempi di sede vacante stabiliti dal Signore (“[la]Chiesa […], fondata sulla pietra, si manterrà salda fino alla fine dei secoli.” Pastor Aeternus, 1870) e salvi i tempi della Parusia.
    @ E.A. hai ragione, reale la tua interpretazione del modus operandi della massoneria: la “sperimentazione” sulle cavie: il riscaldamento globale, la pseudo ecologia, il riarmo per la prossima guerra, la falsa pandemia e la paura della malattia, un vaccino sperimentale, un falso conclave, un falso papa, un Pater Noster modificato, un falso magistero, una falsa dottrina, … una falsa chiesa! Si provano le persone (e religiosi), si prova la loro dignità umana e la loro fede con le aberrazioni di una elite pazza di potere, con i risultati di defezione e menefreghismo che vediamo. Ritorniamo ad essere cittadini liberi sulla terra e cristiani per il Cielo scegliendo sempre la giustizia per le nostre azioni… non aspettiamo che passi l’Angelo e dica “amen” perchè non ci sarà data altra possibilità di convertirci.

    • Cristiana Cattolica ha detto:

      Cara Signora di Tutti i popoli, ti ringrazio per aver ribadito che l’art. 9 di UDG parla di congregazioni dei cardinali “elettori” che “precedono” il conclave….e che possono avvenire anche fuori della sede apostolica.
      Ma per quando riguarda le leggi per costituire un VALIDO CONCLAVE, ritengo che Papa S. Giovanni Paolo II sia stato chiarissimo:
      33. Il DIRITTO di ELEGGERE IL ROMANO PONTEFICE SPETTA UNICAMENTE AI CARDINALI DI SANTA ROMANA CHIESA.  
      E cioè, solo ai cardinali che riconoscono papa BXVI quale ultimo legittimo Vicario di Cristo e Capo della Sua Chiesa, spetta il diritto di costituire un VALIDO CONCLAVE: Condizione neccessaria, affinché Gesù Cristo possa stabilire il legittimo successore di Pietro.

      D’altronde, potrebbe mai S. GPII aver stabilito nuove norme, secondo cui ad un VALIDO CONCLAVE possono partecipare anche i cardinali pre 2013 “SCISMATICI” o “MASSONI” della Mafia S. Gallo, tutt’ora registi della falsa chiesa di JMB? Come Walter Kasper, Reinard Marx, Christoph Schönborn, Oscar Rodriguez Marradiaga, André Vingt Trois, 
      Santos Abril y Castelló, Seán Patrick O’Malley, Adrianus Herman van Luyn, o altri card. massoni pre 2013 come Ravasi Gianfranco etc? 
      ASSOLUTAMENTE NO. 

      Ed infatti S. GPII, anche nella sua prefazione, è chiarissimo nel ribadire che solo il collegio dei cardinali di S. R. Chiesa hanno diritto di elezione in un VALIDO CONCLAVE:
      … Indiscusso, in verità, appare il principio per cui ai Romani Pontefici compete di definire, adattandolo ai cambiamenti dei tempi, il modo in cui deve avvenire la designazione della persona chiamata ad assumere la SUCCESSIONE di Pietro nella Sede Romana. 
      Ciò riguarda, in primo luogo, L’ORGANISMO a cui è demandato l’ufficio di provvedere alla ELEZIONE del ROMANO PONTEFICE: per prassi millenaria, sancita da precise norme canoniche, confermate anche in una esplicita disposizione del vigente Codice di Diritto Canonico (cfr  can. 349 C.I.C.), ESSO È COSTITUITO DAL COLLEGIO DEI CARDINALI di SANTA ROMANA CHIESA. 
      Se, invero, è dottrina di fede che la potestà del Sommo Pontefice deriva direttamente da Cristo, di Cui egli è Vicario in terra,  [8] è pure fuori dubbio che tale SUPREMO POTERE nella Chiesa gli viene attribuito « CON L’ELEZIONE LEGITTIMA, da lui accettata, insieme con la consacrazione episcopale ».  [9] Gravissimo è, pertanto, l’ufficio che incombe sull’organismo a tale elezione deputato. Ben precise e chiare dovranno essere, di conseguenza, le norme che ne regolano l’azione, affinché l’elezione stessa avvenga nel modo più degno e consono all’ufficio di estrema responsabilità che l’eletto per DIVINA INVESTITURA dovrà col suo assenso assumere.

      Confermando, pertanto, la norma del vigente Codice di Diritto Canonico (cfr can. 349 C.I.C.), nella quale si rispecchia l’ormai millenaria prassi della Chiesa, ribadisco ancora una volta che il Collegio degli elettori del Sommo Pontefice è costituito unicamente dai Padri Cardinali di Santa Romana Chiesa. In loro s’esprimono, quasi in mirabile sintesi, i due aspetti che caratterizzano la figura e l’ufficio del ROMANO PONTEFICE: ROMANO, perché identificato nella persona del Vescovo della Chiesa che è in Roma e, quindi, in rapporto stretto con il Clero di questa Città, rappresentato dai Cardinali dei titoli presbiterali e diaconali di Roma, e con i Cardinali Vescovi delle Sedi suburbicarie; PONTEFICE della Chiesa universale, perché chiamato a fare visibilmente LE VECI dell’INVISIBILE PASTORE che guida l’intero gregge ai pascoli della vita eterna… 

      ◾Cod-Juris-Canonici
      Can. 349 – I CARDINALI DI SANTA ROMANA CHIESA costituiscono un Collegio peculiare cui spetta provvedere ALL’ELEZIONE del ROMANO PONTEFICE, a norma del diritto peculiare;

      ◾Can. 171 – §1. SONO INABILI a dare IL VOTO:
      4) COLUI CHE SI È STACCATO NOTORIAMENTE DALLA COMUNIONE DELLA CHIESA. 

      https://www.vatican.va/archive/cod-iuris-canonici/ita/documents/cic_libroI_164-179_it.html

      • La Signora di tutti i popoli ha detto:

        Amica mia, innanzitutto ti prego di continuare a volermi bene se ribadisco il mio precedente post.
        Temo che il can. 171 non possa essere applicato nel caso di Conclave, poichè la legge speciale (art.36 dell’UDG) prevale sempre su quella ordinaria (CjC). Quindi le norme ordinarie si applicano genericamente ad elezioni purchè non normate da “statuti” o dal “diritto” (Speciale, vds. can 174), Quindi MAI in caso di materia disciplinata da legge speciale: la UDG, che come Costituzione apostolica prevale sulla legge generale, a meno che quest’ultima non venga espressamente richiamata… e spiace farti notare che l’art. 171 non è citato dalla UDG.
        Inoltre le stesse Normas Nonnullas del Santo Padre Benedetto all’art. 35 dettano:
        “Nessun Cardinale elettore potrà essere escluso dall’elezione sia attiva che passiva per nessun motivo o pretesto,[…] ”
        La spiegazione è chiara: l’interesse primario (e lo si può notare anche nel caso di Simonia) è di salvaguardare l’eletto e la sua elezione, piuttosto che annullare la elezione per l’indegnità dell’elettore.
        Questa è la prassi, seguita pure in passato e dunque si applica sempre e solo la legge speciale, l’UDG all’art. 36, in qualsiasi caso, anche se un Cardinale fosse scismatico e scomunicato latae sententiae, finchè questi non venga espressamente DEPOSTO (solo ed esclusivamente dal papa), potrà continuare ad essere elettore attivo in conclave. Inoltre anche se costui avesse chiesto di essere sollevato dagli uffici del suo grado, finchè non sarà deposto dal pontefice, potrà sempre partecipare all’elezione papale.
        Questa è la norma vigente e a questa occorre obbedire, nessuna presa di posizione può essere presa oltre una lecita ed interessante discussione “accademica” fra amiche.
        Ti abbraccio affettuosamente.

  • Massimo trevia ha detto:

    Conclave 1 o conclave2? Temo ce ne saranno 2…

  • E.A. ha detto:

    “Quale Governo della Chiesa”??? Allo stato (f)attuale delle cose sembra prevalere e predominare quello “sperimentale”, in perfetta convergenza e fusione con l’esperimento globale/ista, che a sua volta si serve di una falsa chiesa! Il grande “reset” è avviato, in corso di manodopera, ma al solito le strade percorribili e perseguibili sono due, opposte ed inconciliabili tra loro… quella (dis)umana/ terrena, finalizzata, attraverso una falsata ed erronea “conoscenza”, al controllo del mondo, da parte e per mezzo di chi se ne considera l’indiscusso “padrone”, e quella “dettata” dall’ultimo legittimo Pontefice BXVI, che “spogliatosi” del “superfluo”, di un certo tipo di potere temporale (esercizio attivo), ha (ri)Affermato la Supremazia Assoluta dell’Onnipotente, affinché venisse da tutti riconosciuta, e al cui Potere Divino “ricapitoleranno” tutte le cose… per il ripristino del Vero e Nuovo Ordine Universale, di cui l’Onnipotente è Creatore, Unico Sovrano e Signore, da sempre e per sempre!
    Chi insiste con l’esperimento sbagliato, o spera e in qualche maniera e misura confida in un suo “felice” esito, o tutto sommato in sua “buona” riuscita, ignorando, capovolgendo, e passando sopra la “decisione” di BXVI, continuerà, volente o nolente, a sperimentarne tutte le “ingravescenti “ conseguenze, e l’assurdità dell’averci anche soltanto provato, prima ancora di testarlo con mano!

  • Enrico Nippo ha detto:

    Legalismo a non finire.

    E’ diventato un motivo di vita.

    Peggio di così …

  • miserere mei ha detto:

    Il prossimo conclave vedrà partecipare solo cardinali non eletti da Bergoglio.

    Sarà dura per chi ha finto di non vedere la situazione ed è comprensibile che queste giornate di scarsa trasparenza vedano chiarirsi tante posizioni tra coloro a cui compete.

    Dirlo a tutti comporterà un comprensibile sconcerto e il mainstream aizzerà gli ignari a difesa dell’ennesimo atto di amore, per non turbare la memoria di chi cosi tanto ha voluto che fossero diffusi nell’ospedale da campo.

    Chi avrà addosso il fardello dovrà portare quest’ulteriore croce, attaccato dal sinedrio, dai romani, da Erode Antipa e dai discepoli impauriti.

    Sotto la croce resteranno davvero in pochi, in una Chiesa finalmente davvero al femminile (le madri dei carcerati sono sempre presenti, fino all’ultimo).

    Ma al momento della resurrezione le donne recupereranno i discepoli (tranne il suicida) e si tornerà a lodare Dio in spirito e verità.

    • cristiana Cattolica ha detto:

      Concordo con il dovere da parte di dedeli e sacerdoti esortare i cardinali pre 2013 a riunirsi in un CONCILIO per dichiarare Bergoglio antipapa e Benedetto XVI ultimo legittimo Romano Pontefice che mai ha abdicato. ⬇️
      UNIVERSI DOMINICI GREGIS (22 febbraio 1996) | Giovanni Paolo II

      41. Il CONCLAVE per l’elezione del Sommo Pontefice SI SVOLGERÀ ENTRO il TERRITORIO DELLA CITTÀ DEL VATICANO….
      42. Al momento stabilito per l’inizio delle operazioni dell’elezione del Sommo Pontefice, tutti i Cardinali “ELETTORI dovranno aver avuto e preso conveniente sistemazione nella cosiddetta Domus Sanctae Marthae, costruita di recente nella Città del Vaticano.

      MA chi sono i cardinali “ELETTORI” ha hanno il “DIRITTO” DI ELEGGERE IL SUCCESSORE DI PIETRO BENEDETTO ???
      Riposta ⬇️
      UNIVERSI DOMINICI GREGIS :
      🔴 33. IL DIRITTO DI ELEGGERE IL ROMANO PONTEFICE SPETTA UNICAMENTE AI CARDINALI DI “SANTA ROMANA CHIESA” . (N.1)
      che significa di s romana chiesa?
      Per il magistero della chiesa, significa che, oltre ad essere pre 2013… non possono essere SCISMATICI una cum. Antipapa JMB, devono riconoccere il legittimo ULTIMO successone di Pietro Benedetto XVI. (vedi nota 1)
      Inoltre, per l’art. 9, qualora il card. Decano o il vice decano fossero “LEGITTIMAMENTE” IMPEDITI perché non aventi “DIRITTO” di elezione, in quabto BERGOGLIANI =REI DI SCISMA, solo i cadinali legittimi di S Romana Chiesa possono indire il conclave anche FUORI DELLA SEDE APOSTOLOCA. ⬇️

      9. Le Congregazioni generali dei Cardinali si terranno nel Palazzo Apostolico Vaticano o, 🔴🔴🔴 SE LE CIRCOSTANZE LO RICHIEDANO, IN “ALTRO LUOGO” PIÙ OPPORTUNO A GIUDIZIO DEGLI STESSI CARDINALI‼️
      Ad esse presiede il Decano del Collegio o, nel caso sia egli assente o “LEGITTIMAMENTE IMPEDITO” , il Sottodecano.
      🔴 Che SE uno dei due od AMBEDUE NON GODESSERO PIÙ, a norma del n. 33 di questa Costituzione, DEL DIRITTO DI ELEGGERE il PONTEFICE, all’assemblea dei Cardinali elettori
      🔴 PRESIEDERÀ IL CARDINALE ELETTORE PIÙ ANZIANO, secondo l’ordine consueto di precedenza.

      – NORMAS NONNULLAS n. 37.
      Ordino inoltre che, dal momento in cui la SEDE APOSTOLICA SIA “LEGITTIMAMENTE” VACANTE, si attendano per quindici giorni interi gli assenti prima di iniziare il Conclave; .., al massimo, venti giorni
      dall’inizio della Sede Vacante..
      (N. 2).
      —————————

      Nota 1:
      Chi sono i legittimi cardinali di S Romana Chiesa?

      Risponde il CATECHISMO MAGGIORE:
      162. LA VERA CHIESA si chiama ROMANA, perché i quattro caratteri dell’unità, santità, cattolicità. e apostolicità si riscontrano SOLO NELLA CHIESA CHE RICONOSCE PER CAPO IL VESCOVO DI ROMA, SUCCESSORE DI SAN PIETRO. (Benedetto XVI che, se pur costretto dall’esercito massonico alla sede impedita, MAI HA ABDICATO).
      DICHIARAZIONE UFFICIALE DI PAPA BXVI: NON RINUNCIO AL MINISTERO PETRINO ( RESTO IO IPER SEMPRE IL LEGITTIMO PIETRO FINO ALLA MORTE.) ⬇️
      https://youtu.be/tqrEqx8bfL4?si=Zg4gq469WuWK4J5R

      154. TUTTI coloro che NON RICONOSCONO il LEGITTIMO ROMANO PONTEFICE PER LORO CAPO, NON APPARTENGONO ALLA CHIESA DI GESÙ CRISTO.
      ERGO:I CARDINALI DELLA SETTA DI BERGOGLIO NON FANNO PARTE DELLA SANTA ROMANA CHIESA.
      ————————–

      N. 2: Quando LA SEDE APOSTOLICA DI ROMA SI PUÒ CONSIDERARE LEGITTIMAMENTE VACANTE❓

      Evidentemente dal momento in cui almeno un CARDINALE LEGITTIMO di “S. Romana Chiesa” (e non bergogliano), DICHIARERÀ UFFICIALMENTE:
      VERE PAPA BXVI MORTUUS EST ‼️

      Cosa non ancora avvenuta, ma che avverrà probabilmente grazie ai FEDELI e ai sacerdoti che, per il bene della S. Romana Chiesa, SOLLECITANO DOVEROSA MENTE i cardinali a compiere.

      https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_constitutions/documents/hf_jp-ii_apc_22021996_universi-dominici-gregis.htm

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Ma il Signore, Dio dell’Universo, si fa coinvolgere in queste umane piccinerie? Personalmente credo di no.