Bestiario di Cecchini, Bambini e su come Lasciar Str@ng0lare Due Milioni e Guardare dall’Altra Parte.
10 Marzo 2025
2 CommentiMarco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo ennesimo Bestiario di crudeltà senza fine. Che Dio abbia misericordia di tutti noi. Ma è necessario che ci sia memoria di tutto questo.
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Un mese e mezzo fa, in un parcheggio vicino a un bar nel centro di Be’er Sheva, stavo parlando con due giovani seduti in macchina. Uno di loro aveva una grave ferita alla testa e si è scoperto che aveva combattuto a Gaza ed era rimasto ferito lì. La conversazione si è sviluppata e verso la fine gli ho chiesto se stava ricevendo un buon trattamento e lui ha risposto che era eccellente, sia dal punto di vista fisico che psichiatrico. Gli ho augurato il meglio e all’improvviso lui ha detto qualcosa del tipo: “Non starò mai più bene”. Vedete, ero un cecchino a Gaza. Dopo 200 ho smesso di contare. Dopo essermi ripreso dallo shock, ho chiesto se c’erano altre persone come lui e lui ha risposto che ovviamente c’erano. Uno di un moshav vicino a Sderot ha detto: “Ha smesso di contare dopo 400”. Gli ho chiesto se c’erano bambini, e lui si è fermato a pensare per un momento e ha sospirato: “Sì, c’erano bambini, c’erano bambini”. In quel momento mi fu chiaro che per lui era lo stesso. Glielo chiesi di nuovo incredulo e lui ripeté la stessa risposta.
Per decenni l’intera opinione pubblica israeliana è stata educata a disumanizzare i palestinesi. Include anche i soldati. In questa guerra, il processo ha raggiunto un picco negativo: accanto a persone innocenti ferite accidentalmente, nell’ultimo anno e mezzo si sono moltiplicate le prove dell’uccisione deliberata di persone innocenti su larga scala. Basta che una percentuale dei soldati che hanno combattuto a Gaza venga effettivamente assassinata per rendere i numeri mostruosi. E così accadde. Se la società israeliana fosse indignata e preoccupata di assicurare alla giustizia i criminali, John Brown si sbaglierebbe. Questa era la prova che l’omicidio di bambini (nella guerra di Gaza morirono circa 20.000 minorenni, alcuni dei quali apparentemente assassinati) era considerato osceno. Ma la società ebraico-israeliana rimase in silenzio di fronte al fenomeno anche prima della guerra. Nei primi nove mesi del 2023, Israele ha ucciso 40 minorenni in Cisgiordania e nessuno ha sollevato una voce di allarme. Ciò accade da anni ed è stato lo stesso John Brown a denunciare ripetutamente l’industria istituzionalizzata della copertura di casi di violenza per salvare gli assassini in uniforme dall’essere assicurati alla giustizia. A Gaza è arrivata la fase industrializzata del fenomeno e il silenzio è continuato.
Di norma, la società ebraica in Israele educa i propri figli a non uccidere, e quindi la maggior parte dei soldati non si comporta in questo modo, ma allo stesso tempo trasmette il messaggio silenzioso che uccidere bambini palestinesi non è una cosa negativa. Esiste perfino una minoranza rumorosa che accoglie con favore questa iniziativa. Nei suoi messaggi nascosti e palesi, il discorso pubblico in Israele autorizza l’omicidio di bambini palestinesi. Sfortunatamente per noi, John Brown ha ragione.
Nati Yefet
לפני חודש וחצי, בחניה ליד בית קפה במרכז באר שבע, שוחחתי עם שני צעירים שישבו ברכב. על הגולגולת של אחד מהם ניכרה פציעת ראש קשה, והתברר שלחם בעזה ונפצע שם. השיחה התגלגלה ולקראת סיומה שאלתי אם הוא מקבל טיפול טוב וענה שמצוין, גם פיזי וגם פסיכיאטרי. איחלתי לו שירגיש כמה שיותר טוב והוא אמר פתאום משהו כמו: ‘אני כבר לא אהיה בסדר אף פעם. תבין, אני הייתי צלף בעזה. אחרי 200 הפסקתי לספור‘. אחרי שהתגברתי על ההלם שאלתי אם יש עוד אנשים כמותו וענה שברור, אחד ממושב ליד שדרות, סיפר, ‘הפסיק לספור אחרי 400′. שאלתי אם היו ילדים, ‘לא אצלך, בכלל‘, והוא עצר קצת להרהר ופלט באנחה ‘כן, היו ילדים, היו ילדים‘. היה לי ברור באותו רגע שגם אצלו. שאלתי שוב כלא מאמין וחזר על אותה תשובה. כל הציבור הישראלי מחונך כבר עשורים לדה הומניזציה של הפלסטינים. בתוכו גם חיילים. במלחמה הזאת התהליך הגיע לשיא שלילי: לצד חפים מפשע שנפגעו בטעות צפו בשנה וחצי האחרונות עוד ועוד עדויות להרג מכוון של חפים מפשע בהיקף נרחב. מספיק שאחוז מהחיילים שנלחמו בעזה ירצחו ממש כדי שהמספרים יהיו מפלצתיים. וכך אכן קרה. אם החברה הישראלית היתה מזדעקת ודואגת להעמיד לדין את הפושעים, ג‘ון בראון היה טועה. זו היתה הוכחה לכך שרצח ילדים – קרוב ל-20 אלף קטינים מתו במלחמה בעזה, חלקם כנראה נרצח – נחשב מגונה. אבל החברה היהודית–ישראלית שתקה מול התופעה עוד קודם למלחמה. בתשעה החודשים הראשונים של 2023 הרגה ישראל 40 קטינים בגדה ואיש לא הרים קול זעקה. כך זה כבר שנים וג‘ון בראון עצמו הוא שחשף שוב ושוב ושוב את תעשיית הטיוח הממוסדת לחילוץ הרוצחים במדים מעמידה לדין. בעזה הגיע השלב המתועש של התופעה, והשתיקה נמשכה. ככלל, החברה היהודית בישראל מחנכת את בניה לא לרצוח ולכן רוב החיילים לא נוהגים כך, אבל היא מעבירה במקביל מסר שקט שלפיו לרצוח ילדים פלסטינים זה לא נורא. יש אפילו מיעוט קולני שמברך על כך מפורשות. במסריו הסמויים והגלויים, השיח הציבורי בישראל מתיר רצח ילדים פלסטינים. לאסוננו, ג‘ון בראון צודק.
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Ci sono crimini che dovrebbero scuotere il mondo. E invece, silenzio.
Questa notizia dovrebbe essere ovunque, aprire i telegiornali, accendere dibattiti, indignare chiunque. Eppure, passerà sotto traccia, come se fosse una notizia qualunque.
Sapete cosa hanno appena deciso?
Il governo di Net@ni a ,un dichiarato criminale internazionale, ha deciso di spegnere la luce su G4 za. Ha ordinato il blocco totale dell’elettricità, condannando un’intera popolazione a un’agonia senza fine. Ospedali paralizzati, incubatrici che si spengono, malati lasciati a morire, intere famiglie nel buio, senza acqua, senza cibo, senza possibilità di scampo. Un atto di guerra atroce, una punizione collettiva che non ha nulla di legittimo.
Ma non è solo questo. È l’ennesimo passo verso una pulizia etnica, un progetto di sterminio portato avanti con la complicità silente della comunità internazionale. Non troverete questa notizia nei Tg occidentali…
È genocidio, eppure chi potrebbe fermarlo preferisce girarsi dall’altra parte.
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Il Qatar ha fatto appello all’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) affinché sottoponga tutti gli impianti nucleari israeliani all’ispezione e alla regolamentazione dell’organismo nucleare globale.
Sabato 8 marzo, durante una sessione dell’agenzia atomica delle Nazioni Unite, l’ambasciatore e rappresentante permanente del Qatar presso l’Ufficio delle Nazioni Unite, Jassim Yacoub al-Hammadi, ha esortato Tel Aviv a firmare il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP).
Al-Hammadi ha sottolineato l’importanza che le istituzioni internazionali rispettino i propri obblighi previsti da varie risoluzioni e accordi delle Nazioni Unite, tra cui la Conferenza di revisione del TNP del 1995, che ha invitato Israele a sottoporre i propri impianti nucleari alla supervisione dell’AIEA.
L’ambasciatore del Qatar ha anche fatto appello a “intensificare gli sforzi internazionali” per far entrare Israele nel Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP) come entità non nucleare”, ha osservato il ministero degli Esteri del Qatar.
Si stima che Israele possieda nel suo arsenale tra 200 e 400 testate nucleari, il che lo rende l’unico possessore di armi non convenzionali nell’Asia occidentale. Israele si è rifiutato di consentire all’AIEA di ispezionare i suoi impianti nucleari o di firmare il TNP.
Tutti i paesi del Medio Oriente, ad eccezione di Israele, fanno parte del TNP e hanno accordi di salvaguardia efficaci con l’AIEA.
Al-Hammadi ha concluso esortando la comunità internazionale a costringere Israele a rispettare le risoluzioni internazionali, a riconoscere il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e ad adottare misure per ripristinare la sicurezza e la stabilità nella regione.
#qatar #israel #nuclearweapons
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Tag: bestiario, cecchino, gaza, nati, yefet
Categoria: Generale
Desidero raccontare un aneddoto che mi è recentemente accaduto perché mi ha offerto l’opportunità di comprendere in prima persona quanto pesi il proprio pregiudizio sulla lettura degli eventi che quotidianamente affrontiamo. Ecco un sunto dei fatti.
Giorni fa un mio amico che gestisce un’attività al pubblico mi ha detto che una ragazza che stava finendo un dottorato in chirurgia aveva deciso di frequentare un corso a pagamento perchè sapeva di non aver fatto abbastanza pratica, al che ho pensato:
1) “Non può essere così!”,
2) “Esageri di sicuro, perchè ce l’hai con i dipendenti pubblici!
3) “Sarà sicuramente un caso isolato!”.
Alcuni giorni dopo ho avuto la possibilità di ascoltare un’altra campana, più precisamente l’articolo sotto elencato: sono così riuscito a prendere sul serio le parole del mio amico che avevano provocato la mia reazione difensiva.
https://comedonchisciotte.org/sono-un-chirurgo-e-non-sono-mai-stato-cosi-allarmato-per-la-mia-professione/
Ho deciso di raccontare questo episodio poichè a mio parere offre una convincente spiegazione sui motivi per cui ciascuno di noi tenda ad accettare narrazioni confortanti ed invece a rifiutare quelle che offrono verità scomode, in questo caso penso alla narrazione sui vaccini “buoni” ed i no vax “cattivi”.
Evidentemente abbiamo bisogno di sperare nel bene, non foss’altro che per il nostro personale quieto vivere: eppure, con le parole di Cristo, dovremmo sapere che “senza di me non potrete far nulla”. Ecco: l’idea di poter vivere in una società giusta e contemporaneamente poter fare a meno del Cristo rivelato nei Vangeli che, nel corso dei secoli ha ispirato ogni ambito della convivenza umana offrendo condizioni di vita e di sviluppo migliori rispetto alle civiltà non cristiane si rivela, bestiario dopo bestiario, soltanto una pericolosa illusione.
Tutto quello che è successo, succede e succederà, è possibile solo con la collaborazione, attiva e passiva, di larga parte dell’umanità. Purtroppo è così, non si è esenti da colpe. Troppo comodo accreditarle ad altri. Ciò che si semina si raccoglie.