La Testa del Serpente si Trova in Europa. La UE e il Potere Globalista. Cosimo Massaro, Lucio Rizzica.
8 Marzo 2025
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione due commenti sulla situazione geopolitica e di cui ringraziamo di cuore gli autori. Buona lettura e condivisione.
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“LA TESTA DEL SERPENTE SI TROVA IN EUROPA”
L’Europa e il potere globalista
Il vero centro del potere usurocratico-globalista è collocato in Europa, per tale ragione i popoli europei hanno una grande responsabilità in questo periodo epocale per far sì che riescano a liberarsi dal totalitarismo imposto attraverso la falsa democrazia.
Nello specifico chi gestisce realmente il potere globale attraverso la leva monetaria a debito è sempre l’Inghilterra in accordo con il mondo kazaro-Aschenazita, dove le principali sedi del loro potere le troviamo collocate nella City di Londra (il distretto finanziario della finanza globale), a Parigi e in Svizzera, con una quarantina di organizzazioni sovranazionali, tra cui OMS, ONU, OMC, WEF, BRI giusto per citarne alcune.
Siamo a rischio di una terza guerra mondiale?
In questo momento è bene fare un’analisi degli ultimi eventi accaduti in ambito geopolitico mantenendo sempre il giusto punto di vista attraverso le suddette informazioni riportate precedentemente. Per ovvie ragioni, il principale accadimento che ci ha lasciato tutti particolarmente colpiti, chi a favore e chi contro, è stato il trattamento riservato al “comico” Zelensky in visita presso la Casa Bianca.
Possiamo affermare tranquillamente che è stato preso a “schiaffoni” sia da Trump che dal sul vice J.D.Vance, schiaffoni che indirettamente sono giunti anche a tutti i leaders europei dato che Zelensky in quel momento rappresentava anche loro. Durante lo scontro riporto solo una citazione di Trump, sicuramente la più significativa, che ha rivolto al suo ospite:“ O facciamo l’accordo o siamo fuori e se noi usciamo, dovrai vedertela da solo e non hai le carte. Stai giocando con la vita di milioni di persone, stai giocando d’azzardo con la Terza guerra mondiale”.
Rothschild: senza l’Ucraina, il nostro ordine mondiale non sopravviverà!
Dopo tali accadimenti, tutti i leaders europei si sono stracciate le vesti e hanno difeso a spada tratta il loro burattino che si è subito rinvigorito e ripreso dallo smacco ricevuto presso lo studio ovale. Le redini della rivolta anti-trampiana le ha prese immediatamente, guarda caso, il primo ministro del Regno Unito, Keir Rodney Starmer che ha organizzato un vertice per la “sicurezza” ucraina-europea, dove hanno preso parte una quindicina di leader di Paesi Nato (Ue ed extra Ue), fra cui la premier Giorgia Meloni, nonché i vertici dell’UE e dell’Alleanza Atlantica.
Giusto per ricordare, riporto di seguito una lettera che scrisse un erede della famiglia Rothschild, Nathaniel Rothschild, indirizzata ai membri, guarda caso, del governo britannico: “L’Ucraina è un tassello essenziale, che non possiamo permetterci di perdere nella scacchiera geopolitica…dobbiamo mettere in ginocchio la Russia con ogni mezzo possibile, per inviare un segnale forte ai Cinesi, e per proteggere il nostro sistema globale di norme e valori liberali. La via che abbiamo intrapreso, in mancanza di azione militare, significa che il nostro Ordine mondiale è morto in piedi…vi esorto a schierarvi più ferocemente contro la Russia e i suoi proxy, ad intensificare la guerra informativa, a correggere l’opinione, soprattutto online, e ad inviare armi ai nostri amici in Ucraina.
SENZA L’UCRAINA, IL NOSTRO ORDINE MONDIALE NON SOPRAVIVVERÀ.”
Muoia Sansone e tutti i filistei.
Ora bisognerebbe chiedersi: perché Zelensky non può accettare gli accordi di pace proposti da Trump?
Forse perché non può, dato che i globalisti attraverso i loro fondi di investimento come Black Rock e Vanguard, hanno scommesso tutto sull’Ucraina e sulle sue ricchezze rappresentate soprattutto dalle “terre rare” che possiede.
A questo punto, i globalisti luciferini , per difendere in tutti i modi i loro interessi, attraverso i burattini collocati alla guida dell’Unione Europea (Dittatura europea) sono disposti ad armare ulteriormente l’Ucraina con un’economia di guerra, tanto che la Ursula Von der Leyen ha annunciato di voler finanziare con 800 miliardi la spesa per armare l’Europa… naturalmente sempre a debito!
Folli, criminali al servizio di guerrafondai che sono disposti a tutto per non perdere il loro dominio in pieno stile muoia Sansone e tutti i filistei, mandando interi popoli al massacro con le loro guerre… di una cosa sono certo, non ci riusciranno!
Cosimo Massaro
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#lostatodellecose
Arriva sempre per tutti il momento nella vita, nel quale guardandosi allo specchio si deve -anche con un certo rammarico, perchè no?- prendere atto che qualcosa è cambiato. Che è cresciuta la barba, che èil momento di imparare a truccarsi, che i genitori non ci sono più, che la coppia è scoppiata e piangersi addosso non serve più a nulla, che i figli sono cresciuti ed è normale accettare che tornino tardi alla sera… Arriva sempre per tutti il momento nella vita di fare i conti con lo stato delle cose. E sottrarsi a questo momento non è saggio. È un segno di immaturità e la vita piuttosto la complica, non la agevola.
La politica americana è cambiata, Donald Trump sta facendo quel che aveva detto che avrebbe fatto promettendolo durante la campagna elettorale, il suo vice Vance è più ‘duro’ di lui (quindi anche l’ipotesi di ‘eliminare’ DJT è svanita) e chi non vuole capirlo sta solo perdendo tempo. Con un consorzio guidato dalla ‘BlackRock’ gli Usa assumeranno il controllo di due porti chiave del Canale di Panama nell’ambito di un accordo più ampio con Hong Kong.
Piaccia o no ai dem, ai neocon, ai partiti di sinistra mostrificatori anti-trumpiani, è un’importante vittoria in politica estera per la sua amministrazione.
L’aveva detto, l’aveva promesso, gli hanno riso in faccia. E lui lo ha fatto. Ma ancora c’è chi (troppi, specie in Europa) non vuol capire. Neppure davanti alla partita che è già stata aperta in Palestina, a Gaza, sulla ricostruzione. Prima della quale Donald ha lanciato l’ennesimo ultimatum (ultimo) ad Hamas. E neppure davanti ai progressi sulla pace tra Russia e Ucraina, alla resa di Zelenskij (che non è mai stato quello bullizzato, ma semmai ha provato a fare il bullo) e all’offerta dei russi di mediare con l’Iran. E neanche davanti al progetto già avanzato di ridurre gli armamenti seduti a un tavolo con Russia e Cina.
Nossignori. Lo stato delle cose è questo, è cambiato, ma ancora ci raccontano in Italia e in Europa che Trump è il cattivo e che dobbiamo riarmarci. Giusto per poter impoverirci ancora. E controllarci meglio, come già accaduto con vaccini, green e allarmi climatici. Sfruttando il gregge di utili idioti (e deputati e stampa prezzolati) che belano a ogni sussurro della Kallas o della von der Leyen. Con un accordo del valore di quasi 23 miliardi di dollari (21,5 miliardi di euro), il consorzio BlackRock assumerà il controllo di 43 porti in 23 Paesi, tra cui Balboa e Cristóbal, situati ai lati del Canale di Panama. E di altri porti in Australia, Egitto, Paesi Bassi, Messico. Ma in Europa si parla di ReArm.
E contro chi? Contro la Russia. Già, quella Russia per sanzionare la quale ci stiamo tagliando i cabbasisi da tre anni sul gas e sull’export, quella Russia alla quale una eventuale invasione del Baltico non serve a una sega, che di arrivare a Lisbona non ci ha mai pensato, che con Trump e Xi pensa in grande a ridisegnare il mondo insieme all’India. Mentre noi ci facciamo intortare da quattro idioti che vogliono giocare al ‘Risiko’, mentre in Patria non vedono l’ora di spedirli a casa a calci nel culo (Macron, Starmer, Sánchez, Trudeau) e una non eletta che parla a nome di tutti, sulla base del principio di presunzione: processi all’intenzione, altro che fatti.
Invece lo stato delle cose è un altro. La politica americana è cambiata. E se ne dovrebbe prendere atto. È cambiata ed è cambiata legittimamente, poichè avviene democraticamente per il volere di milioni di elettori. L’obiettivo di Washington è contenere l’espansione della Cina a livello globale. Tutto il resto conta meno. Trump ha avuto quattro anni di rabbia (le elezioni ‘furtate’ e la preparazione del ritorno in grande stile) per guardarsi allo specchio e cambiare paradigma, per farsi l’interprete di un processo che continuerà anche dopo di lui con JD Vance e Musk. Tanto per togliere l’illusione a chi pensa che dopo Trump tutto tornerà come prima.
E intanto l’Europa gioca alla guerra. Come quei ragazzetti di quattordici anni che non vogliono crescere e che -mentre i loro coetanei studiano o progettano il loro futuro, amoreggiano, lavoricchiano, viaggiano- continuano a ritrovarsi in cortile con le cerbottane e a fare a chi ce l’ha più grosso. Finchè poi, a un certo punto, uno del gruppo, Emmanuel, sfida qualcuno: “Ehi Keir, vuoi vedere che io piscio più lontano di te?”. E vanno avanti così. Accumulando palline di carta e giocando a fare i soldati. Con la pelle degli altri e il culo degli Europei e degli inglesi. Dando il colpo di grazia ai nostri risparmi. Senza mai prendere atto dello stato delle cose. Nella gioia incosciente della loro immaturità, e nella disperazione cosciente della nostra impotenza.
Lucio Rizzica
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Tag: cina, EUROPA, massaro, rizzica, russia, trump, ue, ursula
Categoria: Generale
Windswept house.
Windsor.
Il vento dei son of revolution spazza la casa dei son of God.
Chi paga?
WindSoros?
Si invecchia tutti.
Dalla bufera all’alito puzzolente.
Dura farla franca.
Macron puzza di suo.