La Sceneggiata del Riarmo Europeo, che Fa Comodo a Tutti. Tranne che ai Popoli. Matteo Castagna.
8 Marzo 2025
3 CommentiMarco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, Matteo Castagna, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sugli ultimi sviluppi di geopolitica. Buona lettura e diffusione.
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di Matteo Castagna
Nasce l’Europa della difesa, ma l’Ue si svela divisa nel sostegno all’Ucraina, a causa dell’opposizione interna di Orban. In altri termini, il summit di Bruxelles si è rivelato sostanzialmente inutile.
Il Consiglio europeo straordinario ha segnato passi avanti verso la creazione di una difesa comune, anche se molti considerano questa decisione solo l’inizio del percorso. Si tratta della prima volta che i leader europei si confrontano, in un incontro a 27, dopo il cambiamento scaturito dalla telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, registrata lo scorso 12 febbraio.
Da quel momento, l’accelerazione è stata rapida, con la Commissione europea che ha messo sul tavolo un piano concreto per rafforzare la difesa europea e sostenere contemporaneamente Kiev, in un momento di ritirata del supporto da parte di Washington.
“A dire il vero, trovo sempre più difficile trattare con l’Ucraina. E non hanno mappe. Come sapete, ci incontreremo in Arabia Saudita all’inizio della prossima settimana. “Penso che per raggiungere un accordo definitivo potrebbe essere più facile trattare con la Russia, il che è sorprendente, perché hanno tutte le carte in regola”, ha detto Donald Trump a “Insider Quitaly”, in vista dell’incontro tra Stati Uniti e Ucraina, in Arabia Saudita.
Da mesi, la grande finanza sta uscendo dai titoli delle grandi compagnie farmaceutiche e della transizione energetica e si sta riposizionando massicciamente sui titoli della difesa. Il processo è in atto da tempo, da ben prima dell’elezione di Trump.
Quello a cui stiamo assistendo in questi giorni, è una grande sceneggiata, con un copione recitato a memoria dagli attori e un finale già scritto. Alla fine, il riarmo dell’Europa fa comodo a tutti:
1) alla Finanza, che aveva urgente bisogno di una nuova bolla, agli Stati Uniti, che da decenni chiedono agli alleati europei di spendere di più per la difesa;
2) alla Commissione Europea, che attraverso il “ReArmEU” spera di frenare le forze centrifughe e di cementificare l’architettura dell’Unione
3) agli Stati Nazionali, che si fingono perplessi, ma in realtà sperano, attraverso l’aumento della spesa pubblica per la difesa, di rilanciare un’economia esangue. La trama è già decisa da tempo, il resto sono diversivi, variazioni sul tema, effetti speciali, armi di distrazione di massa.
Tutti ci guadagnano, tranne il popolo. Il piano di Ursula von der Leyen, approvato da 26 paesi membri su 27 prevede che 150 miliardi degli 800 previsti siano a debito, ossia vengano raccolti sul mercato, mediante l’emissione di obbligazioni. Gli altri 650 dovranno venire dagli stati membri, i quali avranno la scelta tra aumentare le imposte, tagliare altre voci di spesa o optare per un mix di entrambe le cose.
Nessuno, a Bruxelles o a Washington, crede seriamente che Putin, domani o dopodomani, invaderà l’Europa. Ma a loro fa comodo che voi ci crediate. Così, quando alla prossima finanziaria vi chiederete come mai è stata data un’altra sforbiciata alla sanità, alla scuola o ad altri servizi, vi potranno rispondere che è un sacrificio necessario per difendere il vostro paese e la vostra democrazia.
Serve fare chiarezza anche sulla pressante narrazione mediatica europea che vorrebbe la Russia paese aggressore dell’Ucraina nel 2022, messa in discussione dal Presidente USA, Trump. A questa propaganda possono credere solo i corrotti interessati, gli ignoranti funzionali, i plagiati dal mainstream.
Nella telefonata trapelata, probabilmente intercettata dai servizi russi, tra i diplomatici del Dipartimento di Stato e gli agenti dello stato profondo, Victoria Nuland e Geoffrey Pyatt, viene rivelato che nel 2014 il Dipartimento di Stato/CIA di Barack Obama (con Joe Biden, come vice) ha finanziato gruppi militanti estremisti per iniziare una guerra civile in Ucraina e a iniziare il cambio di regime con un suo burattino: Arseniy Petrovych Yatsenyuk. Le parole contro la UE sono molto volgari e dure.
Dopo il colpo di Stato di Maidan, la CIA possedeva l’Ucraina per procura, che utilizzava come un “parco giochi offshore per il racket criminale e il riciclaggio di denaro”. Di fatto, l’Ucraina si era trasformata in una specie di base della CIA piazzata direttamente al confine con la Federazione Russa.
Successivamente gli USA/NATO hanno cominciato a far crescere l’esercito ucraino, per prepararsi a combattere la Russia, fornendo addestramento, armi, denaro, equipaggiamento, intelligence ecc.
La reale missione di Zelensky è portare l’Ucraina nella NATO, così da innescare la Terza Guerra Mondiale contro la Russia e i suoi alleati. Ciò che ha rotto il giocattolo è l’Amministrazione Trump, che non vuole entrare in campo con la NATO, se essa volesse dirigere le operazioni militari contro Putin. Peraltro, qualche Napoleone improvvisato non ha tenuto conto che gli USA forniscono il 60% del potenziale bellico della NATO. Senza gli USA, ogni piano di attacco è impensabile e realisticamente irrealizzabile.
Zelensky e il deep State stanno cercando una lunga guerra su vasta scala per coprire, secondo vari analisti, quello che sarebbe “il più grande scandalo di riciclaggio e crimini contro l’umanità per lo sviluppo di armi biologiche”, che sia mai stato scoperto al mondo.
Questa ricostruzione, mai smentita da nessuno, è reperibile, in versione integrale su Youtube, quale registrazione di una trasmissione andata in onda su Il Nove, dal titolo: “Marco Travaglio spiega, passo passo, il conflitto tra Ucraina e Russia, accordi e disaccordi”, che vale la pena di ascoltare integralmente.
In linea con la narrazione di Travaglio, c’è il giornalista dei BRICS Lucas Leiroz, che sul suo “Strategic Culture Foundation” scrive: “l’Operazione Militare Speciale, inizialmente intesa come un’azione rapida e decisiva, ha visto la sua strategia modificata con l’intensificarsi del conflitto.
L’obiettivo di smilitarizzare l’Ucraina non è mai stato solo una questione di sicurezza per la Russia, ma una lotta esistenziale contro l’espansione della NATO e le minacce poste da un regime controllato da forze estremiste a Kiev. Il coinvolgimento diretto dell’Occidente nel fornire supporto militare all’Ucraina ha ampliato l’operazione, trasformando il conflitto in una guerra più ampia con implicazioni globali”.
La guerra cessò di essere una semplice disputa per il riconoscimento della popolazione russa nel Donbass e si trasformò in un campo di battaglia ideologico e geopolitico, dove la Russia si posizionò come una forza di resistenza all’ordine unipolare imposto dagli Stati Uniti e dai loro alleati dal 1991, perché abbandonata, sottovalutata e mai coinvolta in un processo bilaterale che la inglobasse, in qualche modo, nell’Europa post comunista.
“I colloqui non riflettono un vero desiderio di pace – sostiene Leiroz – ma un tentativo di ritardare l’inevitabile, mentre l’Occidente cerca di guadagnare tempo per riorganizzare le proprie forze. Per la Russia, la questione non è solo territoriale, ma anche la necessità di garantire il raggiungimento dei propri obiettivi strategici. La fine del regime di Kiev, la s-militarizzazione del paese e la protezione del Donbass sono solo alcune parti di uno scenario più ampio, che coinvolge la riorganizzazione dell’ordine mondiale.
Dopo tre anni di operazioni, è evidente che gli obiettivi della Russia vengono gradualmente raggiunti. La strada è ancora lunga e la guerra contro l’Occidente, che non si limita al territorio ucraino, è destinata solo a intensificarsi. Allo stesso tempo, la Russia ha dimostrato la sua forza e capacità di adattamento. “Ha in mano le carte”, come ha detto Trump, mentre Zelensky ha gli accordi datati, presi coi Dem americani e i partner liberal europei.
L’Operazione Militare Speciale potrebbe richiedere più tempo per giungere alla sua conclusione finale, ma è senza dubbio il fondamento di un nuovo capitolo nella storia del mondo, in cui le potenze emergenti sono le protagoniste nella lotta per la multipolarità”.
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Tag: castagna, russia, trump, ucraina, ue
Categoria: Generale
Miracoli di san Donaldo Trumpo: i cattotrad integral sedevac cassiciac non-unacum oblatio mun, che mi diventano degli atlantisti quasi di ferro. E mi citano pure Travaglio!
Pazzesco? (Ovviamente, ‘se vedeva’)
Ma, parlando di cose serie, ha naturalmente ragione Fabbri: gli USA ora chiudono i rubinetti per ‘sta guerra, in cui i Russi hanno fatto una figura di palta (si dice così?) oggettiva, perché abbisognano di staccar quelli dalla Cina, che è il loro competitore principale quanto alla lotta per l’egemonia mondiale. E sbolognano la patata bollente nelle nostre mani anchilosate e artritiche, in verità restando i padroni assoluti del continente europeo (ove continueranno a farla – chissà per quanto tempo ancora? – da “Messeri e Madonne”, come una volta si diceva).
Optiamo per la sceneggiata ? Mah, puo’ essere, certo pero’ la quantita’ di sinapsi funzionanti a livello Europeo e singoli Stati e’ ridotta a dosi omeopatiche. Dal rullo dei tamburi , sembra d’essere nell’ accampamento di Geronimo quando dichiaro’ guerra all’ uomo bianco. Geronimo pero’ era un grande guerriero, coraggioso andava alla testa degli insorti. Qui invece di sicuro manderanno altri e, sopratutto, alle prime avvisaglie di tempesta, le lepri sembreranno tartarughe al loro confronto.
“Quello a cui stiamo assistendo in questi giorni, è una grande sceneggiata, con un copione recitato a memoria dagli attori e un finale già scritto. Alla fine, il riarmo dell’Europa fa comodo a tutti: …”.
Pienamente d´accordo.
Dunque … tutta questa isteria ad altissimo livello UE circa l´improvvisa necessitá di armare l´Europa contro la Russia é scoppiata a seguito della famosa “disfida” televisiva fra il presidente USA Trump (spalleggiato dal vice presidente Vance) ed il presidente ucraino Zelensky. Prima non mi pare che si fosse raggiunto un tale livello di isteria (se ne parlava qua e lá ma nulla di veramente notevole … l´unica frase veramente di rilievo é stata forse quella del Segretario NATO Rutte che aveva esortato ad “assumere una mentalitá di guerra”).
Infatti il ragionamento degli europeisti, a seguito dell´incontro Trump/Zelensky é (credo) questo: se gli USA escono dalla NATO non possiamo continuare la guerra contro la Russia per mancanza di finanziamenti, ecc. … e noi abbiamo una missione: fare comunque la guerra alla Russia (chi abbia dato alla UE questa missione é un mistero che rimane tale visto che nessuno Stato, a parte i proclami altisonanti ma vuoti di rito da parte dei politici locali quali: “Dobbiamo difendere la Democrazia”, “La Russia non la deve spuntare”, “Putin non deve vincere”, ecc., non vedo alcuna entitá nota per la quale si debba fare tutto questo. Per cui si deve dedurre che la UE é stata creata per scopi che non hanno assolutamente a che fare con gli interessi dei singoli Stati e i loro cittadini, ma per servire gli interessi delle élites globalistiche che operano dietro le quinte della UE e della NATO e che contrastano con i predetti interessi) per cui ci dobbiamo armare fino ai denti per compiere questa missione.
E la domanda che mi sono subito posto, dopo aver visionato sommariamente il video é stata: ma da quando in qua dei capi di Stati si mettono davanti a delle telecamere e spifferano tutto quello che hanno da dirsi, nel bene e nel male, davanti ad un pubblico mondiale che li segue in diretta? Non mi pare che sia mai successo nella storia dell´umanitá: quando dei capi di Stato si sono incontrati per questioni ad alto livello come queste, hanno sempre tenuto tutte le porte chiuse e se lo ritenevano opportuno facevano rilasciare le notizie che piú convenivano riguardo agli esiti dell´incontro.
Qualcuno ha detto che Trump avrebbe teso un tranello a Zelensky: io lo escludo perché un qualunque capo/primo ministro di Stato avrebbe dovuto fiutare la trappola (il presidente Zelensky ha anche lui dei consiglieri, o no?) anche perché sapeva che di fronte ne avrebbe avuti due e non uno che lo aspettavano (tecnica usata nella televisione per dare addosso a chi é contrario alla narrazione di regime: se ne invita uno e questo si trova di fronte almeno cinque o sei persone di regime che lo stanno appunto aspettando per dargli addosso).
E allora? E allora per me é stato tutta una riuscitissima messa in scena (che é risultata la piú reale possibile in quanto tutte e due i personaggi principali, Trump e Zelensky, hanno alle spalle delle esperienze di attori). Il risultato da raggiungere era appunto: gli USA dichiarano l´intenzione di ritirarsi dagli sforzi per continuare la guerra in Ucraina e questo perché le élites europee sono poco “democratiche” (stavolta non c´é stato bisogno di una “rivoluzione colorata”) e passano la patata bollente totalmente nelle mani della UE; la quale UE, contenta dell´esito del dibattito e del fatto che tutti ci hanno creduto, subito ha suonato le trombe di guerra: “La NATO ci ha giá lasciato … orrore! Dobbiamo armarci subito … altrimenti la Russia ci invade” … “Abbiamo bisogno di un esercito europeo … Lisbona é in pericolo”, ecc., con tanto di politici di puntello (in particolare quelli che vanno a messa) che subito si sono detti d´accordo con l´istituzione di un esercito europeo.
In realtá io penso che la missione che si sono dati, ma che ancora non hanno conseguito e che non coincide assolutamente con gli interessi di nessuno dei singoli stati, é quella di trovare uno spauracchio per poi appropriarsi dei risparmi e delle ricchezze degli europei. Da dove li prendono altrimenti gli 850 miliardi di euro per fare la guerra senza rischiare di far crollare la moneta euro? Oltre al fatto che un esercito europeo puó ben essere usato per azioni di polizia contro le singole popolazioni, e militari contro i governi che non intendono stare piú sotto la dittatura UE.
Come ho scritto nel precedente articolo “Non avrete nulla e sarete felici”, hanno prodotto in diretta un motivo, e il presidente Trump mi pare che si sia ben prestato a ció, per armarsi … e fare partire futuramente i propri cittadini per la guerra. Non solo … ma hanno trovato anche un motivo per espropriare i cittadini europei dei loro risparmi. Come si vede, tutto quello che avevo intuito allora si sta avverando.
Quindi non si tratta di reale rottura fra gli europei e gli americani, ma di finta rottura concordata fra il presidente Trump e i vertici della UE (che a mio avviso obbediscono entrambi ad ordini superiori) per far avanzare l´agenda globalista che ha lo scopo di sottrarre ogni ricchezza ai cittadini europei attraverso delle false pandemie e che ora viene perseguita con lo spauracchio (reale) della guerra (non dimenticando la menzogna “green”).
E quindi a me sembra che si stia creando una situazione simile a quella ucraina dove la popolazione che ha sostenuto inizialmente, senza immaginare minimamente quali sarebbero state le conseguenze per loro, i propositi del regime Zelensky, é andata a finire al fronte a farsi macellare.
E come prova di quanto ho affermato porto questa ultimissima notizia:
https://english.almayadeen.net/news/politics/trump-considers-moving-35-000-us-troops-from-germany-to-east (in inglese)
dove si dice che il presidente Trump, insodisfatto dei suoi partner europei (che dice lui: “Stanno solo pensando ad iniziare una guerra”) sta pensando di “spostare 35.000 soldati americani, forse proprio in Ungheria”. Sí, avete capito bene. Il presidente Trump non vuole riportarli a casa negli Stati Uniti come sarebbe logico che fosse in presenza di partner infaffidabili, ma proprio li vuole mandare (forse) in Ungheria.
E qui sorgono delle domande sul perché (forse) in Ungheria. Forse cosí facendo, e servendosi delle clausole NATO, manda una forza di occupazione che agirá nel momento in cui il governo Orban si rifiuterá di fare la guerra alla Russia? Oppure li manda appunto per coprire con delle truppe americane un altro settore del fronte orientale con lo scopo implicito di contrastare un´eventuale invasione russa ma che sarebbe allo stesso tempo una ulteriore forza ostile che minaccia le frontiere della Russia (che si aggiungerebbe a quella polacca che peró ha l´intenzione di schierare 500.000 uomini propri, e a quella romena a sud-est)? Oppure vuole stazionare una forza di pronto intervento qualora la “democrazia popolare” rischi di prevalere sulla “Democrazia á la globalista” in Romania (dove é in costruzione una grandissima base americana).? O anche tutte e tre insieme? Come si vede questa intenzione non solo contrasta con la minaccia dichiarata del presidente Trump di ritirarsi dalla NATO, ma addirittura sarebbe un´ulteriore provocazione (armata) nei confronti della Russia da parte di chi dichiara di volere la pace.
E il primo ministro ungherese Orban, che ha dichiarato che la guerra in Ucraina non é la guerra degli ungheresi, come reagirá qualora ció avvenisse? Accetterá questa di fatto forza di occupazione oppure, visto che é grande amico del primo ministro israelian Netanhyau il quale a sua volta é grande amico di Trump, accetterá senza fiatare questa forza di occupazione? E come reagirá la popolazione ungherese che é tra le piú cattoliche del pianeta? Domande aperte.
Nota: il segretario NATO, sig. Rutte ha esortato durante una sua dichiarazione che: “È ora di passare ad una mentalitá di guerra”.
Come viene tradotta questa affermazione dai vari gruppi coinvolti? Cosí, secondo me:
dalle élites guerrafondaie UE/NATO come un ordine dato a sé stesse di “Armiamoci (, arricchiamoci) e partite” (cioé la mentalitá tipica degli abitanti delle ZTL);
mentre la mentalitá da guerra che le élites vogliono che le masse assumano é quella della “carne da cannone” (= andate a morire per i nostri profitti … é la “Democrazia”).
Quindi é da dedurre che ogni cittadino europeo comune (cioé non appartenente alle élites) che si dice d´accordo a sostenere ulteriormente gli sforzi della UE e dei vari guerrafondai nazionali a continuare la guerra in Ucraina contro la Russia (e quindi di fatto partecipa moralmente allo sterminio di migliaia di vite umane ucraine e russe), al contempo si dichiara d´accordo a partire per il fronte e a morire per l´UE (o meglio … la “Democrazia”).
Ad ognuno il proprio karma.