Riarmo Europeo da 800 Miliardi? Un Piano non solo Pericoloso e Inutile, ma Stupido. Mario Adinolfi.
6 Marzo 2025
Pubblicato da Marco Tosatti
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, mentre Macron indossa i panni di Napoleone e lancia la sua personale campagna di Russia (che è più che altro una campagna d’Africa, credo…perché è gli che gli fa male) offriamo alla vostra attenzione questo commento di Mario Adinolfi, a cui va il nostro grazie, sul folle progetto di riarmo europeo lanciato dalla Von der Leyen. Se ce ne fosse bisogno, ricordiamo lo scandalo dei milardi buttati in vaccini, e gli sms con il CEO di Pfizer, Bourla, che Ursula non ha mai voluto svelare. Siamo sicuri che questa volta nei contatti con i mercanti di morte starà più attenta. Buona lettura e diffusione.
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RIARMO EUROPEO DA 800 MILIARDI, PER FARE CHE?
di Mario Adinolfi
Non sono un pacifista, credo nel valore della pace ma so che il privilegio di aver campato oltre mezzo secolo senza dover vedere il mio Paese devastato dalle bombe lo devo a mio nonno che di guerre se ne è vissute tre, a mio padre che è nato nei rifugi di Salerno mentre sbarcavano gli angloamericani cannoneggiando dal mare.
Insomma vogliamo la pace perché le generazioni che ci hanno preceduto hanno conosciuto gli orrori della guerra, anche di quella “giusta” o per meglio dire necessaria. Per questo non sono un pacifista acritico, toglierei senso alla vita del Mario Adinolfi che fu bambino nella devastazione della prima guerra mondiale e poi soldato nella seconda e prima nella campagna d’Africa.
Proprio i racconti bellici di mio nonno però mi hanno convinto di una cosa: l’Italia non ha mai fatto delle armi la propria più brillante caratteristica. Anzi, quando ha provato ad atteggiarsi a potenza militare, ha combinato solo disastri.
Quando ho letto del piano di riarmo europeo per 800 miliardi proposto da Ursula Von der Leyen, 650 miliardi dei quali cacciati direttamente dagli Stati nazionali, il resto preso dei fondi coesione cioè dai soldi che servono al Meridione del nostro Paese, ho immediatamente pensato a quel Mario Adinolfi soldato meridionale del Regio esercito italiano.
Ai fanti dell’Armir mandati a invadere la Russia con le scarpe di cartone, al “fiero alleaten Galeazzo Musolesi” che pure nelle strisce dei fumetti delle Sturmtruppen inventate da quel geniaccio di Bonvi era totalmente inadatto al contesto bellico.
Eppure autorevoli firme ci vogliono spiegare che armarci per 800 miliardi renderebbe l’Europa più libera e sicura, ci metterebbe dunque in grado di far paura “ai nuovi Hitler e Mussolini” che sono ovviamente Putin e Trump.
All’Italia il giochino costerebbe un punto e mezzo di Pil, a spanne 30 miliardi di euro all’anno, quando in finanziaria 2025 non si sono trovati 10 miliardi per tamponare davvero il collasso strutturale della nostra sanità.
Tutti questi soldi per fare che? La guerra alla Russia o resistere se attaccati? Davvero?
In articoli circolati sulla stampa italiana per sostenere la linea della Von der Leyen si scrive che non meglio precisati “analisti russi” avrebbero fissato al 2027 l’avvio della guerra tra Putin e il Vecchio Continente, dopo che Trump avrà ritirato dai nostri territori ventimila soldati americani attualmente di stanza nelle varie basi Nato.
In sostanza l’Europa sarà lasciata sola e per questo deve spendere subito 800 miliardi di euro per difendersi. Il papà di Ilaria Salis, la europarlamentare rocambolescamente candidata e poi eletta dall’Alleanza Verdi e Sinistra, propone di anticipare il tutto con una originale ricetta: produrre subito cinquemila testate nucleari europee per sostituire le testate americane dislocate in Europa, riconsegnandole a Trump.
E pensare che i Verdi impediscono di avere le centrali nucleari per uso civile che ci renderebbero energeticamente autonomi.
Sono curioso di sapere cosa pensa Angelo Bonelli del “piano Salis”.
Conosco bene il detto latino “si vis pacem para bellum”, ma non c’è alcuna deterrenza nel progetto di riarmo europeo ed è sicuramente contrario agli interessi nazionali italiani, potrei dire che per noi è inaccettabile perché impraticabile.
In più, non ci proteggerebbe da nulla.
Se nel 2027 Putin decidesse di attaccarci si mangerebbe l’Italia in dieci minuti.
La Russia ha in questo momento 580mila giovani soldati al fronte, li vedete i nostri figli passare dritti dallo scroll di tik tok a imbracciare un mitragliatore per difendere il suolo patrio? Lasciamo proprio perdere.
L’esercito italiano ha 94.026 effettivi, la Marina 30.427, l’Aeronautica 41.105.
La Russia chiama alla leva obbligatoria ogni anno due milioni di diciottenni, noi la leva l’abbiamo abolita oltre vent’anni fa. La Russia ha quindi venticinque milioni di giovani sotto i trent’anni militarmente formati e pronti per fare la guerra. In più spende ogni anno in armamenti ad altissimo potenziale tecnologico oltre il 7% del Pil, noi l’1.5%. Davvero pensiamo di costruire una deterrenza mettendoci a mostrare i muscoli, anche se magicamente l’Europa trovasse un’intesa sul piano da 800 miliardi per il riarmo? Sarebbe solo una stupida provocazione e il più colossale spreco di denaro pubblico (con annessa corruzione) della storia dell’umanità.
La lezione della storia, almeno della nostra storia italiana, è che la guerra distrugge e nessuno può vincerla contro la Russia.
È dalla guerra di Crimea di metà ottocento che mandiamo soldati italiani sul territorio russo, ma poi è solo la politica a trarre eventuali vantaggi, non la nostra maestria con le armi.
Servono Cavour, Giolitti, De Gasperi, Moro, Craxi e Berlusconi insomma serve la politica che sa mettere l’Italia (e mutatis mutandis l’Europa) al riparo dal fragore delle armi, ottenendo allo stesso tempo con mosse scaltre ed equilibrate il rispetto dei nostri interessi nazionali.
Quando vogliamo spezzare le reni alla Grecia, finiamo solo per finire spezzati. Ed era la Grecia.
In questo tornante storico serve un’Europa che sappia politicamente attrezzarsi a far da collante tra gli interessi strategici delle superpotenze, non un’Europa che si atteggi a superpotenza militare che non è e non potrà mai essere.
Nella seconda guerra mondiale, senza americani e russi anche il coraggioso Churchill avrebbe perso.
Ursula Von der Leyen non è Churchill, in più vuole dirigersi frontalmente contro americani e russi mostrando 800 miliardi di euro di muscoli, che rischierebbero solo di accendere micce pericolose condannando nel frattempo gli Stati dell’Ue e sacrificare sull’altare delle spese militari quel residuo di spesa sociale che rende il welfare europeo l’unica ragione di superiore civiltà del Vecchio Continente rispetto al resto del mondo.
Non è solo un piano pericoloso, è un piano stupido e spero proprio che il governo italiano lo bocci non perché io sia un pacifista ottuso, ma perché so che non è così che si evita la guerra ed è certamente così che si ledono i nostri interessi nazionali.
Se poi c’è qualcuno che ritiene davvero che Putin e Trump siano due nazifascisti contro cui bisogna militarmente attrezzarsi per guerreggiare come negli Anni Quaranta, bene quel qualcuno allora sappia che non servono 800 miliardi di euro ma 8.000 e probabilmente non basterebbero per colmare il gap esistente con Mosca e Washington.
Ma si può sempre seguire il piano del papà di Ilaria Salis…
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Tag: ADINOLFI, riarmo europeo, ursula
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