Vergognoso, 13nne Etichettato come Omofobo perché non Sale Scala LGBT. Pro Vita & Famiglia.

5 Marzo 2025 Pubblicato da 5 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato dagli amici di pro Vita & Famiglia, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e diffusione.

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ESCLUSIVO. Parla il padre del ragazzo ripreso dalla scuola per non essere salito sulla “scala arcobaleno”: «Vergognoso, mio figlio etichettato come omofobo»

La propaganda gender e arcobaleno nelle scuole italiane, purtroppo, non è certo una novità, né è una cosa rara. Che qualche alunno esprima attivamente e apertamente il proprio dissenso, in un contesto sempre più ostile, è qualcosa, invece, di ben più raro e inconsueto. Ed è proprio quello che è avvenuto in una scuola media statale di Verona. 

La vicenda è emersa a seguito di una segnalazione a mezzo stampa per iniziativa dell’ex parlamentare e ministro Carlo Giovanardi. Un tredicenne iscritto a una scuola media statale di Verona è stato oggetto di una nota disciplinare per essersi recato al piano superiore (dove era prevista la proiezione di un film) non salendo normalmente i gradini dell’apposita scala interna, ma aggrappandosi alla ringhiera laterale della stessa.

Al di là del merito del provvedimento disciplinare (la più o meno oggettiva pericolosità del comportamento), il nocciolo della questione e della polemica che cresce in queste ore sta nella motivazione che il ragazzo ha reso per giustificare il suo gesto: una manifestazione di dissenso nei confronti della scelta della scuola di dipingere la scala in questione coi colori arcobaleno della comunità LGBT, aggiungendo, ai piedi di ogni gradino, parole rassicuranti come “fiducia”, “ascolto”, “rispetto”, “tolleranza”, “altruismo”, “lealtà”, “empatia”, “rispetto”, “accoglienza”, “fiducia”. In cima alla scala risalta, però, la scritta: «L’amore è amore, nient’altro». Chiaro riferimento ai cosiddetti “diritti” Lgbt+, e dunque alla propaganda gender, dei quali la scuola in oggetto si dichiara sostenitrice: la “scala arcobaleno”, infatti, è stata inaugurata dalla scuola proprio lo scorso 17 maggio, “Giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-trans-fobia“.

Il gesto di libertà dello studente “ribelle” ha avuto però come conseguenza la dura reprimenda da parte del preside e degli insegnanti coinvolti. Il ragazzo, infatti, una volta fatto scendere da dove si era aggrappato, è stato condotto dal Preside. Quest’ultimo – secondo quanto riferito dal padre del tredicenne a Pro Vita & Famiglia, che lo ha raggiunto telefonicamente – difronte alla risposta del ragazzo, «non salgo da quella scala perché non condivido le idee del movimento Lgbt+», avrebbe affermato che lo studente «si è così autodichiarato omofobo». Ebbene sì, il Dirigente Scolatico ha etichettato il ragazzo come un “omofobo” per aver espresso la sua distanza dalle idee e dall’Agenda politica del movimentio LGBT.

Chiesto e ottenuto un confronto con l’insegnante coinvolta, il padre del ragazzo ha avuto la conferma della convinta adesione della dirigenza e del corpo docente ai “valori Lgbt+”. Da parte loro, i genitori dell’alunno hanno indirizzato una lettera al dirigente regionale e, per conoscenza, al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, per contestare la reazione del preside. «Veniamo da Paesi diversi e democratici [entrambi i genitori sono stranieri, ndr], né io, né mia moglie siamo omofobi», spiega il padre a Pro Vita & Famiglia, «quindi etichettare come omofobo un bambino di 13 anni che non condivide le idee del movimento Lgbt+ lo ritengo grave». Ciò premesso, il genitore ritiene che l’ideologia Lgbt+ «nemmeno dovrebbe entrare nelle scuole».

Oltretutto, il ragazzo «non ha mai usato terminologie volgari, omofobiche o offensive, semplicemente si è rifiutato di salire le scale». Il padre riferisce che, inoltre, il figlio ha vissuto e sta vivendo male l’episodio e lo ritiene come «il perpetrarsi di una vera e propria forma di violenza». In conclusione, il genitore aggiunge: «Siamo in uno Stato democratico, a prevalenza cattolico, in cui vigono i Patti Lateranensi ed è previsto l’insegnamento della religione cattolica: se tuttavia uno studente non vuole parteciparvi, non è obbligato a farlo. Non capisco, perché, allora – tanto più in una scuola statale – uno studente debba essere obbligato a salire su una “scala arcobaleno”. Credo che anche altri studenti siano a disagio nel percorrere quelle scale ma non hanno avuto il coraggio di mio figlio…».

Alla luce di questa ennesima vicenda di infiltrazione ideologica e politica nelle scuole italiane, appare ancor più evidente l’urgente necessità di una legge statale che obblighi le scuole a rispettare la libertà e il primato educativo dei genitori, innanzitutto tramite lo strumento del consenso informato preventivo per qualsiasi iniziativa o attività che possa riguardare anche temi di natura sessuale, affettiva o emotiva. È possibile sostenere questa importante causa firmando (QUI) la petizione popolare avviata da Pro Vita & Famiglia all’interno della campagna “Mio Figlio No: Scuole Libere dal Gender“.

“MIO FIGLIO NO”: SCUOLE LIBERE DAL GENDER – FIRMA QUI LA PETIZIONE

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5 commenti

  • Orso Garibozzi ha detto:

    Aggiungo. Povero don luigi (Sturzo) che volevi restare in America sapendo che i professorini allevati nel fascismo erano uguali mell anti liberalità ai Compagnucci comunisti , cresciuti anche loro nel fascismo. E 50 anni dopo , si è verificato quello che tu temevi.

  • Orso Garibozzi ha detto:

    C è tanta ironia volendo . Mi “sovviene” il capolavoro democratico e ribellista de “il barone rampante” : perché li si e qui ,oggi, no? Mo immagino il preside parruccato alla liberina che tira la reprimenda al giovane che fa le spallucce. Ho letto pure in altri articoli , la NBQ, che ci fu pure la prof , o kapò o la parola è troppo forte ( ma prima levi riportano i sacri testo di Repubblica che ” tutto cominciò perché nessuno fece niente”) che obbligo il il ragazzo a rifare le scale più volte perché lui per dispetto saltava i gradini …. Già il ragazzo antisistema. Ricordo Nel 600 italiano G.C.Croce mi pare e Bertoldo che non si voleva inchinarsi altre. Il re abbassò la trave della porta e Bertoldo entro camminando all indietro assia mostrando il culo al re ( si può dire culo in blog Tosatti?). Culo coperto s intende. Fini che venne condannato all impiccagione ma ebbe come ultimo desiderio soddisfatto del re , più scaltro di quel che sembra, di scegliersi lui stesso l albero a cui farsi impiccare. Naturalmente non se ne trovo nessuno.
    Ecco il ridicolo di prof presidi provveditori e ciarpame ministeriale vario. Credono veramente che si combattano le aggressioni omofobe con l indottrinamento? Ridicoli . Altro pensiero: Mario tobino racconta in tre amici che lui ed i due suoi compagni di università di Bologna , amici fraterni, divennero antifascosti per fastidio alla retorica ed alla trombonaggine dei pezzi grossi della società di allora. Mica per tanti ragionamenti fini. Ora io vedo tanto fez invisibili e tanti orbaci trasparenti nei prof e nei presidi e nei ministeriali al giorno d oggi. Ed Ancor più su. Son tutti burattini urlanti in fez ed orbaci trasparenti non faccio nomi e neppure cognomi. Adoratori del libro e bestemmiatori del Libro e ben di più. Triste parabola della Repubblica che non contenta di essere solo libera volle anche essere a tutti costi antifascista, e poi non bastante anche naturale esaurimento, divenne antidemocristiana, anti evasori, anti mafiosa, anti berlusconiana , anti razzista anti omofoba…. Tutto giusto , dimenticandosi di voler essere per prima cosa libera. E così 80 anni dopo, tutti portano il fez, l orbace, la cimice (spillina) del partito unico democratico tutt-inclusivista…. Tutti tutti tutti bene accetti tranne chi non la pensa come NOI che deve essere rieducato. Viva il gulag democratico viva il lager inclusivista… E mi raccomando : non mettetevi le dita nel naso!!!!! 😁😁😁😁😁

  • Chiamatemi pure Torquemada. Me ne farò una ragione ha detto:

    Un messaggio a questo preside deficiente.
    Almeno sapesse capire le parole che scrive.

    In quali mani abbiamo messo la scuola italiana !

    Caro preside, ma vai a ….

  • GIUSEPPE ha detto:

    Abietti sessanrottini. Quanto dovremo aspettare percge’ si ripulisca la scuola da questa feccia?

  • federico ha detto:

    mi auguro che il Ministro mandi gli Ispettori e sanzioni il personale scolastico.

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