Perché Bergoglio Vorrebbe un Successore a Maggioranza Semplice (contro Parolin…). Americo Mascarucci.
5 Marzo 2025
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Americo Mascarucci, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sul prossimo conclave, e su come il pontefice regnante vorrebbe poterlo influenzare. Buona lettura e condivisione.
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Si fanno sempre più insistenti le voci che danno Bergoglio in procinto di modificare la costituzione apostolica che regola lo svolgimento del conclave, rimuovendo il quorum dei due terzi stabilito come obbligatorio da Giovanni Paolo II perché l’elezione del nuovo pontefice sia valida.
La proposta sarebbe quella di fissare il quorum al 50 +1 dei cardinali elettori. Notizia che è stata smentita dai sacri palazzi ma che oggi viene rilanciata con un’intervista al quotidiano Il Tempo da Luigi Bisignani, ex giornalista considerato molto bene inserito all’ interno della Curia romana. Il quale ha riferito di essere a conoscenza di questa operazione che sarebbe tutt’ altro che infondata. Pare che Francesco sia sempre più deciso a dimettersi qualora dovesse superare la fase critica della malattia che da settimane lo sta costringendo al ricovero presso il Gemelli, dove alterna gravi crisi respiratorie a momenti di ripresa. Però pare che prima di dimettersi voglia assicurarsi la successione, ovvero pilotare l’elezione del nuovo papa.
I rumors sostengono che già da tempo Bergoglio abbia puntato su due nomi in particolare; sull ‘arcivescovo di Bologna e presidente della Cei Matteo Zuppi e sull ‘arcivescovo di Lussemburgo Jean Claude Hollerich entrambi da lui nominati cardinali. Ma sa perfettamente che difficilmente i suoi favoriti potranno spuntarla con il quorum dei due terzi che richiede una convergenza molto ampia e la necessità di puntare su candidati trasversali.
È consapevole Inoltre dell’ oggettiva impossibilità di poter pilotare un voto così complesso, specie di due nomi come Zuppi e Hollerich che sono considerati incapaci di poter raccogliere un consenso ampio. Zuppi potrebbe pure farcela essendo un progressista moderato che ha cercato sempre di mantenere unita la Chiesa bolognese, mostrandosi ad esempio disponibile e tollerante con i fedeli tradizionalisti che chiedevano la messa in latino, ma è comunque considerato un bergogliano di ferro e pare non trovi grande adesione fra i cardinali del blocco cosiddetto occidentale, mentre sarebbe apprezzato dai porporati degli altri continenti. Hollerich invece è ritenuto troppo progressista ma potrebbe spuntarla con una maggioranza semplice.
Ma soprattutto pare che Bergoglio voglia sbarrare la strada al segretario di stato Pietro Parolin che, sempre i rumors, riferiscono essere già da settimane in piena campagna elettorale e di aver già intavolato trattative e pre intese con buona parte del collegio cardinalizio. Pare che Francesco dal letto dell’ ospedale dove è confinato stia seguendo con grande irritazione le manovre del suo primo ministro, che in verità già da qualche anno starebbe costruendo e consolidando la sua candidatura.
Dopo aver tentato di blindare il collegio cardinalizio con la nomina di cardinali di sua stretta fiducia pescando soprattutto negli ambienti più modernisti degli episcopati, ora Bergoglio pare voglia giocare l’ultima carta per poter lasciare la Chiesa nelle mani di un successore in grado di proseguire il suo lavoro abbassando il quorum elettorale e facilitando accordi nel suo entourage composto pare da una settantina circa di cardinali (ma per raggiungere i due terzi occorrono oltre 90 voti)
Ci riuscirà?
Avrà la forza, l’autorità e il tempo per farlo?
Data la situazione non ci vorrà forse molto a capirlo.
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Tag: conclave, mascarucci, papap, parolin
Categoria: Generale
Quando qualche legittimo Pastore risponderà, documenti magisteriali e codice di diritto canonico alla mano, ai Dubia di Padre Farè e Don Cornet, allora si potrà ipotizzare un prossimo Conclave legittimo.
Buffo come i Cardinali Burke e Brandmüller totalmente ignorati nei loro Dubia, a loro volta ignorino i due sopracitati Teologi.
Forse perché sia ai primi che ai secondi Dubia era impossibile rispondere, dunque si tace e si va avanti con la forza.
Di questa desolante buffonata, ad amareggiare particolarmente e’ il dover, ogni giorno, constatare quanti vi continuano a prendere parte e a collaborare.
Comunque un niente, o un piccolo riverbero rispetto alle amarezze e sofferenze provate e portate avanti, fino alla sua morte, con immenso spirito di sacrificio, instancabile e magnanima operosità, santo e venerabile decoro, da parte dell’ultimo Vero Papa BXVI, a totale “servizio” di Nostro Signore!
( viene ormai da chiedersi se non sia proprio tutto questo e a quanto pare altro… a, giustamente, meritarci!).
Bergoglio non è mai stato il Papa.
Le sue nomine e suoi atti valgono zero.
Benedetto era in sede impedita.
La sede è vacante dalla fine del 2022.
Noto un certo impegno nell’augurarsi mons. Parolin (cardinale bergogliano dal 2014) come prossimo pontefice.
La Cina non è vicina…
Fra tutto è tre i candidati non saprei …
Lo spirito santo dimezzato?