Perché l’Opposizione in Italia Deve Cercare un Rapporto con Trump. Matteo Castagna.
3 Marzo 2025
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Matteo Castagna, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sul dopo…il dopo della sceneggiata messa in piedi da Zelensky nello Studio ovale. Buona lettura e condivisione.
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di Matteo Castagna
Francesco Sisci, analista geopolitico che ha lavorato in Cina per 30 anni, collaboratore di Settimana News e direttore dell’ Appia Institute ha risposto ad alcune domande che molti si sono posti dopo la rottura in mondovisione tra Stati Uniti e Ucraina. Ovvero: Quali sono i motivi reali della lite plateale fra Trump e Zelensky? Quali saranno le conseguenze? Che ruolo potrebbe ora avere la Cina?
Il direttore responsabile di Start Magazine Michele Arnese ospita sul suo media online l’intervento di Sisci, che può essere sintetizzato così: “Incontro mal preparato e disastroso. Ora i rapporti Usa-Ucraina sono sfilacciati, i rapporti Usa-Ue sono inguaiati, nessuna fine della guerra è davvero vicina. Nel frattempo, Xi Jinping incontrava Shoigu: rapporti Cina-Russia solidissimi”.
“Credo che Trump voglia la pace per fare uscire Putin dal tunnel della distruzione bellica e dell’asservimento ai cinesi, dice il dott. Sisci. Ma Putin può accettare solo una pace “su misura”. Trump vorrebbe dargliela, ma non sarà facile, perché la posta cambia giorno dopo giorno e i cinesi, convitati di pietra nella vicenda, non vogliono essere sacrificati.
Secondo Francesco Sisci “Zelensky ha temuto di diventare l’agnello sacrificale dell’accordo. In Ucraina c’è gente che non si fida assolutamente dei russi e vuole la vittoria. Gli ucraini, ormai, sono armati e appoggiati da un pezzo di Europa, non è facile fermarli spegnendo l’interruttore. Allo stesso tempo, russi e cinesi non si fidano degli Usa, che oggi dice una cosa e domani ne fa un’altra. La Ue non sa come riagganciare gli Usa. C’è uno stallo totale. Trump ha ragione a voler uscire dallo stallo, ma occorre tanto più lavoro e forse un ripensamento generale della strategia per andare avanti”.
“Per far finire la guerra in Ucraina forse bisognerebbe cominciare dalla Cina, nell’ambito di una strategia che oggi non c’è”, sostiene Sisci.
“Senza l’appoggio cinese, la Russia sarebbe probabilmente già fallita nel corso della guerra in Ucraina; senza la Cina l’Iran starebbe soffocando nella regione e le sue milizie sarebbero affamate. Più in generale, la Cina rappresenta una sfida strategica, economica, militare, politica e culturale come forse l’Occidente non ha mai sostenuto dai tempi della scoperta dell’America, cinque secoli fa”, sostiene Sisci su Formiche.net.
“I Paesi europei, singolarmente o come Unione, possono cercare di sviluppare una propria politica asiatica, visto che questo è il centro politico del mondo. Ma l’Europa si è assentata dall’Asia da decenni. Ha una storia nella regione di cui deve ancora liberarsi e fare i conti”, prosegue il Prof. Sisci.
“Non ha energie intellettuali, politiche o economiche per incidere nel breve termine con una sua politica indipendente in Asia. Inoltre, una sua politica indipendente potrebbe urtare i già delicati rapporti con gli Stati Uniti, e portare a poco e niente nella regione. L’obiettivo vero potrebbe essere invece quello di essere vicino e di supporto agli Stati Uniti nello sviluppare una nuova politica in Asia.
Questo potrebbe fare avanzare il credito politico dell’Europa sia in Asia che con gli Stati Uniti. Perché ciò abbia un impatto più reale però dovrebbe essere fatto come Ue, una entità con una gravitas sufficiente a pesare in una regione patria di oltre quattro miliardi di persone. Una politica asiatica dell’Europa potrebbe essere di aiuto anche per le scelte Ue nei suoi giardini di casa: nei confronti della Russia e nel Medio Oriente e Mediterraneo.
I leader europei possono avere oggi dubbi su Trump e le sue politiche, però proprio per questo, a maggior ragione, l’Europa deve essere incollata all’America di Trump per esserle accanto in caso di successo o sostenerla e aiutarla in caso di sconfitta. Questa sembra essere la direzione su cui si è instradata la dirigenza dei grandi Paesi europei, Francia, Regno Unito, Germania. Sforzarsi di andare incontro agli Stati Uniti nella buona e nella cattiva sorte”.
L’analista cattolico italiano ritiene che “il sostegno dell’Ue agli Stati Uniti riguardo all’India o alla Cina potrebbe fare molto per promuovere un’agenda asiatica positiva che potrebbe avere un impatto anche sull’Europa”. Se l’Europa non agirà in tal senso, gli Stati Uniti potrebbero subire alcuni contraccolpi, ma i Paesi europei potrebbero soffrire molto di più.
In Italia, Giorgia Meloni ha capito, forse prima di altri, la necessità di questo rapporto di vicinanza con gli Stati Uniti. Su questo tema, però, l’opposizione in Italia appare molto confusa, ideologica, insofferente e priva di idee.
Le antipatie, le diffidenze per Trump sembrano prevalere sugli indirizzi politici di lungo termine tra Italia e Stati Uniti.
Forse, un passo fondamentale dei partiti di opposizione, in Italia, sarebbe di cercare un rapporto con la nuova amministrazione americana, stretto come quello del governo.
Ciò potrebbe avere un altro impatto su tante politiche interne in Italia, ma l’impressione è che a sinistra non si faccia politica ma polemiche e tanta inconcludente demagogia. Di fronte a cambiamenti epocali, che necessiterebbero di visione politica e strategia, i dem pensano a togliere la cittadinanza onoraria di Salò a Mussolini…
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Tag: castagna, italia, meloni, opposizione, selensky, trump
Categoria: Generale
Premesso che dopo la tragedia della guerra stiamo assistendo alla farsa della ricerca della pace, Trump – dichiarato il nuovo messia dai giudei – sta cercando di porre fine alla guerra in Ucraina per ottenere da Putin il “placet” all’operazione dí definitiva appropriazione di Gaza: piano per il quale e’stato eletto. Zelensky recita la sua parte e si tratta solo di far passare il tempo sufficiente perche’ le cose siano accolte da tutti. L’’Europa recita sempre su ordine degli Yankee al fine di giungere lentamente allo stallo e quindi alla necessaria conclusione della farsa. Lady Sbarky intanto lava i piatti a Washington in attesa di ordini
Donald Trump ha detto: “Se qualcuno non vuole un accordo di pace, non sarà con noi per molto tempo, non sarà ascoltato per molto tempo. Chiunque parli contro la pace in Ucraina non rimarrà a lungo”. Giorgia Meloni tarda a capire che sarà davvero così e, con una lunga storia di abbracci e baci con Joe e abbracci e supporto a Zel, lei pure rischia.
La commedia nello Studio Ovale non è stata inscenata dal Zelensky ma dallo Zelensky, dal Trump e dal Vance per un unico ed evidente scopo: far vedere che Trump ce la mette tutta per negoziare, che il suo vassallo è un osso duro, che lui lo punisce e così andare da Putin per dire “ecco l’offerta, come sai mi è costato tanto, accontanti, non chiedere niente in più, se no – sottinteso – andiamo avanti finche non vai in defualt mentre così ti porti a casa un risultato che è stato difficile ottenere e che per te sarà comunque presentabile”. Si fa cosi negli affari e il saggio Vlad non è scemo. Poi si può credere che le guerre e la pace si decidano in base agli umori….
È già miracolo riconosca come Presidente!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
L’Europa non interessa più a nessuno!
(Russia, Cina e USA).
Economia e popolazione in declino, con le grandi imprese che stanno fuggendo dove c’è l’energia per produrre. Non c’è mai stato neanche un interesse comune, visto che le altre nazioni continuano a fare quello che Vogliono, mentre noi italiani paghiamo per essere penalizzati su tutti i fronti
Punto primo: l’Europa comprerà le armi da Trump e le darà a Zelenscky.
Punto secondo: l’Europa tiene in piedi le aziende americane essendo la migliore loro cliente
Punto terzo: l’Europa ha in mano quasi tutto il debito pubblico americano.
Dunque: l’Europa conta e anche con lei il Trump sta facendo la pantomima per portare il saggio Vlad a più miti consigli.