Voleva Fare il Duro. Marco Travaglio Commenta lo Scontro Trump-Zelensky. Incognite sul Futuro.

1 Marzo 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato da Infosannio, che ringraziamo per la cortesia. Chi ne ha la pazienza può guardare il video integrale dell’incontro, che si è svolto per oltre quaranta minuti. e che solo alla fine ha preso la piega verso la rottura. A causa dell’atteggiamento aggressivo di Zelensky dal minuto quaranta circa nei confronti del Vice Presidente Vance. C’è da chiedersi se quella posizione sia dovuta a emotività fuori controllo, da parte di Zelensky, o qualche assicurazione avuta da Gran Bretagna, Francia e Unione Europea di un appoggio alla linea dura? Una risposta verrà dai prossimi giorni. Buona lettura del commento di Marco Travaglio.

§§§

 

Voleva essere un duro

A Zelensky era già accaduto di beccarsi le lavate di capo di un presidente Usa: era Biden che lo cazziava ora per la pretesa di miliardi e armi a getto continuo senza mai ringraziare, anzi rimproverando l’alleato di fare sempre troppo poco; ora per le bugie sul missile ucraino caduto in Polonia e spacciato per russo per trascinare gli Usa e il mondo nella terza guerra mondiale.

Ma una scena come il match Trump-Zelensky nello studio ovale a favore di telecamere è un unicum nella storia, figlio dell’Era Donald che sconvolge non solo la sostanza, ma anche le forme della diplomazia mondiale.

Zelensky era stato avvertito: o vieni e firmi l’accordo sulle terre rare, prologo della tregua, o stai a casa.

Lui è andato senza firmare nulla.

Ha anteposto la sua immagine agli interessi del suo Paese, sfidando Trump perché gli ucraini intendessero.

Voleva essere un duro, o almeno sembrarlo agli occhi del popolo che lo ama sempre meno, ricordando di essere il leader coraggioso che tre anni fa rifiutò un comodo esilio e restò a Kiev (anche perché Putin gli aveva garantito l’incolumità via Bennett).

Forse s’è rafforzato con i nazionalisti che non vogliono sentir parlare di pace e compromessi. Ma non certo con la maggioranza non ideologizzata degli ucraini che non vede l’ora di chiudere la guerra e ci penserà bene prima di rivotare un nemico degli Usa chiamato “stupido” da Trump e cacciato dalla Casa Bianca.

Così Zelensky ha, se possibile, ancor più indebolito il suo Paese, sconfitto in guerra, spopolato da morti, profughi, disertori e renitenti alla leva, economicamente fallito e ora anche platealmente scaricato dal primo alleato.

Che, se non è diventato nemico, poco ci manca. Trump gli ha sbattuto in faccia le verità scomode che tutti conoscono benissimo, ma che lui si era illuso (perché era stato illuso da Biden e continua a essere illuso dall’Ue) di poter continuare a ignorare all’infinito: Ucraina e Nato hanno perso la guerra; Kiev senza gli Usa non si regge in piedi e ora che dice di no agli Usa non ha più carte in mano; Trump non si pone nel negoziato come alleato di Kiev, ma come “arbitro” fra Ucraina e Russia, neppur troppo equidistante visti i rapporti di forza.

E ora, giocandosi il rapporto con gli Usa, Zelensky si è conficcato in un vicolo cieco: o torna alla Casa Bianca, anzi a Canossa, col capo cosparso di cenere, sottoponendosi a forche caudine ancor più umilianti di quelle subìte finora e firmando qualsiasi cosa Trump gli metta sotto il naso; oppure resta solo, in balia delle truppe russe che avanzano e senza più aiuti dagli Usa, mentre Trump si accorderà con Putin.

La classica alternativa del diavolo: o un disastro o un disastro.

Dopo aver perso la guerra, Zelensky rischia di aver perso anche la pace.

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7 commenti

  • VITTORIO BAIONETTA DA RADIO BARI ha detto:

    Caro Rapanelli: con Mussolini morto e senza RSI, la Wehrmacht (non i nazisti, come si suol dire per convenienze bipartizan) avrebbe bruciato tutto , peggio ancora delle bombe dei “liberatori” anglomassoamerkani sganciate su Zara Cassino Vicenza ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. !
    Poi: non si deve ammazzare NESSUN individuo senza processo , anche al di fuori del cristianesimo detto, mi pare ovvio; e al Mussolini pero’ capito’ cosi’ , qualificandolo come giustiziato (da giustizia ?) invece che assassinato ( su ordine della signora albione, guarda il caso ).

  • Davide Scarano ha detto:

    Travaglio si domanda quali siano le vere cause dell’atteggiamento di Zelensky: non avendo la sfera di cristallo mi immagino che sia intervenuta sia la consapevolezza di essere un leader al tramonto, sia la consapevolezza che il sostegno offerto dall’UE, dalla Bran Bretagna e dall’amministrazione Biden e da pezzi rilevanti dello Stato profondo, che è diventata evidente almeno dal 2014, non si sgretolerà tanto facilmente. Probabilmente Zelensky è consapevole che lo sfilacciamento del fronte esterno, con il vistoso riposizionamento degli USA, può avvicinare il collasso politico Ucraino, specie in caso di una significativa avanzata russa. Osservo che la perdita del potere non è semplicemente uguale e contraria alla conquista dello stesso: è molto peggio, è la perdita della Hybris.
    Quanto all’Europa:
    1) Non è mai stata potenza militare, almeno dalla fine della seconda guerra mondiale, come può illudersi di sfidare la Russia?
    2) Cui prodest? Se esistono interessi geoeconomici e geopolitici che spingono alla guerra, quale interesse può avere un giovane ad arruolarsi nella prospettiva di un futoro esercito UE e di uno scontro con la Russia? Non credo che l’appeal dell’Erasmus, convinca molti giovani ad un periodo di tirocinio nel futuro esercito europeo ovvero in quello nazionale
    3) L’Unione Europea ed i principali gruppi manifatturieri, hanno scelto di privilegiare il valore aggiunto delle produzioni, almeno dagli accordi di Maastricht e dalla nascita del WTO: conseguenza è stata la crescita degli indici azionari ma anche una profonda delocalizzazione produttiva. A tal proposito ricordo che non si trovò nell’Unione Europea – o forse non la trovò Arcuri, ma tale questione è nelle mani dei magistrati- chi fosse in grado di produrre una quantità sufficiente di mascherine per i popoli dell’Unione Europea. Ricordo anche che durante l’attuale conflitto l’Unione Europea non è riuscita a fornire la quantità promessa di proiettili di artiglieria calibro 155.
    In definitiva mi sembra che l’Unione Europea, quindi anche l’Italia di Giorgia Meloni, si stia incamminando in un vicolo cieco, cioè la via del riarmo: temo purtroppo, visti i precedenti, che verrà seguita questa strada, che evidentemente è la più stupida e pericolosa.

  • Feliks Ėdmundovič Dzeržinskij ha detto:

    Le questioni caratteriali e il “voleva fare il duro” lasciamolo ai giornali per parrucchieri.
    Servono valutazioni oggettive: la carta di Trump è l’Ucraina e non può davvero abbandonarla a suo destino, altrimenti la guerra la vince Putin, lui non ha più moneta di scambio per sfilarlo alla Cina e non porta a casa 500miliardi in terre rare promesse ai suoi elettori.
    L’ostacolo è Zelensky, anzi: la classe dirigente che lo sostiene. Quindi: o si piegano o se ne vanno o verranno fatti fuori alla maniera di Saddam. Ma: se lo cacciano o lo ammazzano, la guerra la vince ancora Putin perché nel discorso di febbraio 2022 ha dichiarato l’obiettivo di far fuori la classe dirigente ucraina.
    Trump non può nemmeno più fingere di essere estraneo alla guerra perché nello sbottare contro Zeelensky ha pure rinfacciato di essere stato il primo ad armare l’Ucraina coi missili Javelin nel 2017.
    Ecco perché Trump ha incaricato Macron e l’inglese di coccolarlo ancora un po’ per portarlo a più miti consigli.
    Dunque, ai commenti un po’ pelosi del poco virile Travaglio – che mai come oggi è lontano mille miglia dall’essere un Montanelli bis – opponiamo il dato incontrovertibile: il sionista biondo che vuole governare il mondo è il primo ad essere in difficoltà. Poi magari è un duro, ma le bombe è Zelenky che le vede. Lui al massimo ha visto John Wayne.

    • Kung Fu Tzu ha detto:

      Zelensky è un uomo di Xi Jinping che ha la funzione di portare la Russia tra le spire del Dragone cinese.

  • Giovanni ha detto:

    L’impressione netta è che costui crede o ritiene credere d’avere alle spalle un gruppo potente superiore all ‘ attuale Presidente degli USA. E, sinceramente, i movimenti nell’ UE sembrano confermarlo.. I padroni del Wef stanno muovendo le pedine ? Nelle prossime settimane vedremo con maggior chiarezza.

  • andreottiano ha detto:

    Prescindendo da Zelensky e Trump traggo spunto dal post per ricordare che anche Marco Travaglio ha perso l’essenza dell’informazione: la credibilità, da un bel po’ di tempo.

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Sarà molto poco cristiano dire quanto sto per dire, ma un sano colpo di rivoltella al momento opportuno risolverebbe tante cose. Mi spiego: se, agli inizi della Seconda Guerra Mondiale, mentre eravamo sul fronte greco un nostro fantaccino avesse sparato al Duce, che aveva promesso agli italiani “spezzeremo loro le reni” (dei Greci), e che se non fosse stato l’intervento dei Tedeschi saremmo stati ributtati a mare dai Greci, la guerra per l’Italia sarebbe finita subito dopo, evitandoci dolori e distruzioni… Se a Campo Imperatore un carabiniere avesse giustiziato Mussolini prima di scappare davanti ai Tedeschi che stavano per liberarlo, l’Italia si sarebbe risparmiata due anni di guerra e di distruzioni e soprattutto una guerra civile dolorosa, poiché nessuno avrebbe potuto prendere il posto del Duce per continuare quella “sua” guerra, al quale il popolo italiano osannante si era votato davanti a Palazzo Venezia, per poi pentirsene dopo le distruzioni e le morti. Quindi, se un qualsiasi soldato ucraino sparasse al comico Zelensky in tenuta da battaglia mentre si pavoneggia al fronte, come faceva Mussolini, per poi ritornarsene – il ducetto Zelensky al calduccio di Kiev e il Duce Mussolini a quello di Palazzo Venezia, mentre i loro popoli soffrivano e morivano, sarebbero stati assassini, o atti di giustizia popolare? L’altro aspetto discutibile è l’atteggiamento dei governanti italiani, che fanno i pesci in barile: Dicono che vogliono la pace, ma tolgono denari al popolo italiano per darli in armi allo Zelensky per il suo giocherello di guerra. Zelensky è un lacchè dei poteri forti occidentali, come Mussolini lo era della sua ostentata superbia, genuflesso davanti ai desideri psicotici di Hitler, a cui si era legato. Evidentemente la Storia del passato non insegna nulla ai nostri giorni. Per cui, se la Meloni e i suoi (ma potremmo pure dire gli altri dell’opposizione) non capiscono che l’elettorato italiano ha perso fiducia in tutta la casta politica e ne ha le tasche piene di questa politica succube dei poteri forti che stanno iniziando a schiavizzare i popoli della terra, rischiano la collera e qualcosa di peggio.