Lettera dalla Romania: Corte Costituzionale e Procura Giocano col Fuoco. Il Regime filo UE Scricchiola…

27 Febbraio 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, questa notte abbiamo ricevuto questo messaggio dall’amico che vive in Romania, e ve lo offriamo. Buona lettura e diffusione.

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Caro Marco,

torno a scriverti, dopo che tu avevi gentilmente pubblicato (qui) la lettera che ti avevo scritto in occasione dell’annullamento delle elezioni presidenziali, deciso dalla Corte Costituzionale dopo la vittoria di Georgescu, favorita, secondo i giudici, da losche manovre russe, che tramite Tik Tok (viene quasi da ridere a dirlo) avrebbero influenzato l’elettorato rumeno.

È anche il caso di ricordare che in occasione di questo annullamento, la Corte non aveva esposto delle prove, ma anzi aveva esplicitamente parlato di “sospetti”.

Insomma, niente di provato, però, forse, chissà. Così, su questa base, milioni di elettori erano stati presi in giro.

Poi ci sono state anche le dimissioni del presidente Iohannis, rimasto in carica “ad interim”, che forse finalmente aveva capito che la sua popolarità ormai era sotto lo zero e ha preferito togliersi di mezzo. Rimpianto da nessuno. E poi erano state fissate finalmente le date per le nuove elezioni presidenziali.

Ma ieri nuovamente è ricominciata, senza il minimo pudore, la presa in giro degli elettori.

Georgescu è stato arrestato su ordine della Procura generale, proprio mentre andava a depositare la sua candidatura per le nuove elezioni programmate per maggio.

Nota bene che è stato arrestato con un carico di accuse impressionante, accusato in sostanza di essere un cospiratore, di attentare alla sicurezza dello Stato, e roba del genere. Con la stessa operazione la Procura ha ordinato numerose perquisizioni in case e uffici di collaboratori di Georgescu.

Naturalmente la stampa allineata ci ha subito informato del ritrovamento di un “arsenale”, nientemeno, e di un sacco di soldi in contanti. Informazioni tutte da verificare.

Sappiamo bene che, se del caso, anche un fucile da caccia diventa un “arsenale”.

Però la reazione della gente non si è fatta attendere e a Bucarest la Polizia ha avuto il suo daffare per difendere la sede della Procura, attorno a cui si erano radunati non solo i sostenitori di Georgescu, ma anche tanti cittadini semplicemente stufi di essere presi in giro dalle autorità.

Così, Georgescu, comunque con un carico di accuse (tutte da dimostrare) impressionante, è stato rilasciato.

Trattenerlo in stato di arresto stava diventando pericoloso, anche perché, così mi dicono non pochi conoscenti rumeni, c’è molto malcontento anche nelle Forze armate e nella Polizia, disposte fino a un certo punto a puntellare un regime che scricchiola.

Qui è ancora viva la memoria della tragica fine dei coniugi Ceausescu.

Insomma, alla fine Georgescu è stato rilasciato, ma col divieto di espatrio. Qualcosa la Procura doveva ben fare e alla fine ha fatto come peggio non poteva. Prima ha ordinato un arresto, formulando delle accuse che, se avevano un minimo di base solida, avrebbero comportato la detenzione preventiva.

Poi ha optato per il rilascio, perché la situazione si faceva incandescente, con il divieto di espatrio.

Adesso il timore più diffuso è che si aspetti qualche giorno per far calmare le acque, e poi si dichiari inammissibile la candidatura di Georgescu, perché indagato per gravi reati contro lo Stato, l’ordine pubblico e così via.

Vedremo cosa succederà. La Corte costituzionale e la Procura o, meglio, i poteri che le manovrano, stanno giocando col fuoco.

In Romania c’è molto scontento, per la situazione economica e sociale. Se a questo aggiungiamo la presa in giro senza pudore dell’elettorato, il rischio di gravi disordini è tutt’altro che fantasioso. E la Polizie e la Gendarmeria che faranno? Anche questi corpi armati sono formati da cittadini che hanno gli stessi motivi di scontento e di frustrazione di tanta parte della popolazione rumena.

Possiamo solo sperare che chi in Romania difende coi denti il potere, sia in grado capire che le cose stanno cambiando, si rassegni e capisca che la festa è finita.

Ti ringrazio per l’attenzione, carissimo Marco.

Tuo

E.R.

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