Mastro Titta. Papa Bergoglio, al Gemelli “Lavora”. Su Cosa? E Perché? Che Rappresentazione Sarebbe?

26 Febbraio 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Mastro Titta, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla facciata mediatica che si vuole offrire della malattia di papa Bergoglio. Buona lettura e condivisione.

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MASTRO TITTA: BERGOGLIO VIVO MORTO X. MA NON IMPORTA

 

Bergoglio è vivo, è morto, sta morendo, si sta riprendendo? Non importa. Ne sono morti 265 prima di lui, cosa volete che sia. Tutte le fini si accompagnano ad uno strano dolore e un sollievo ancora più strano: si sopravvive al buono come al cattivo, e qui giace il sollievo, nell’incertezza intima di essere l’uno o l’altro, e qui giace il dolore di fronte a qualsiasi fine, che per questa ragione profonda anche un po’ la nostra. Anzi più una vita è sperperata, più ci inquieta e offende e fa temere per la nostra. Che Bergoglio viva o muoia non importa innanzitutto a lui.

 

Scorrendo le cronache della sua degenza – è migliorato, è attaccato al respiratore, ha un collasso renale ma lieve, salta gli steccati come un capretto, è grave ma non serio – c’è un’espressione ricorrente: il papa “lavora”. Ha lavorato nella sua stanza della terapia intensiva. Lavora, sta lavorando. Lavora come un fuco, come una formica soldato, come uno scarabeo stercorario. È immobile a letto, in coma, forse defunto ma lavora.

 

Non si tratta di una semplice scelta giornalistica, ma di una volontà malsana anzichenò di esporre l’intimità robotica di Giorgio Mario. È risaputo che Bergoglio non faccia vacanza dalla caduta di Costantinopoli. Non prega, non medita, non scrive (lo fanno altri per lui, per giunta maluccio), non incontra, non celebra, in compenso lavora come un dannato. In che senso? Facendo cosa precisamente? Di sicuro negli ultimi dodici anni non si è spezzato le reni e ricoperto di calli facendo il papa. Dunque?

 

Ci sono due spazi nella vita cristiana che sono dedicati a Dio per eccellenza: il riposo – la vacanza, persino quella del Soglio – e la malattia. Sono i momenti in cui la vita si spoglia dell’agire e si ritrova nell’essere, o sprofonda nella sua assenza. Il riposo e la malattia sono il luogo mistico nel quale si fanno scoperte a volte dolorose (almeno nel mio caso), in qualche misura spietate: spesso si è meschini e vuotarelli, inutili e un po’ sciocchi. Un po’ tanto sciocchi. Nell’azione è facile cadere nella tentazione di pensare di essere più di ciò che si è. Più e meglio.

 

Bergoglio non riposa, non vacanza, al cospetto della morte “lavora”. Se è vero che il sabato esiste per l’uomo è non l’uomo per il sabato,  la negazione ostinata del sabbatico – nel cristianesimo è il giorno della morte pienamente intesa, quella abissale del Cristo – osservata nella giusta prospettiva è spaventosa. Come Marta rimprovera la sorella Maria che ozia ai piedi di Gesù, il pigionante di Santa Marta rimprovera se stesso per stare ai piedi di Gesù. Diamine: con tutti i flosci, i migranti e i poveri che ci sono là fuori.

 

Mentre il papa venuto dalla fine del mondo scivola verso la fine del papa e comincia l’ineffabile gioco del Toto-Conclave, con annesso stormo di cardinali in vigile attesa, Bergoglio annega nel lavoro la propria condizione umana più profonda e vera. Quella della manciata di terra soffiata via da Dio.

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10 commenti

  • Si all'Eutanasia e al suidicio assistito? ha detto:

    6 ore fa:
    il governo italiano con l’OK dei vescovi della CEI subordinati a Bergoglio (costretto al silenzio), sta per approvare l’iniqua legge assassina del. SUICIDIO ASSISTITO, ipocritamente mascherato da “CURA PAGLIATIVA‼️
    https://www.ilmessaggero.it/politica/fine_vita_legge_cure_palliative-8692329.html

    ◾CEI:
    “QUESTA NUOVA LEGGE DEVE ESSERE GARANTITA A TUTTI in modo efficace e uniforme IN OGNI REGIONE, perche tali” CURE PAGLIATIVE” servono ad alleviare la sofferenza e assicurare una morte dignitosa.”🙈
    https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2025-02/cei-vescovi-italia-vita-chiesa.html

    ◾Il tutto col sostegno del ministro della “salute” del governo Meloni, dott. Orazio SCHILLACI, che sul tema “FINE VITA” dichiara:
    “i tempi sono maturi per una LEGGE VALIDA PER TUTTI”‼️
    https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2025/02/21/schillaci-sul-fine-vita-i-tempi-sono-giusti-per-una-legge.._2a680f22-68ba-4b98-9f5a-7c68731b7f1a.html
    Domando:
    Ma esiste ancora un vescovo di Santa Romana Chiesa che abbia il coraggio di condannare pubblicamente tale iniquo OBIETTIVO della massoneria politica ed ecclesiadtica che grida vendetta al cospetto di Dio?

    • Si ALL'EUTANASIA E AL SUICIDIO ASSISTITO? ha detto:

      Mi correggo: SUICIDIO assistito attraverso un atto OMICIDA considerato “CURA PALLIATIVA”.

  • Davide Scarano ha detto:

    Non so chi prepara i bollettini stampa in sala stampa, certo che la parola “lavoro” elude la morte ed offre un’immagine di normalità. Veramente profonde ed efficaci le riflessioni di Mastro Titta. Osservo che la parola “lavoro” è figlia del tempo dell’immanenza, anzi dello “stiamo lavorando per voi”, che è continuamente proposto dai media per descrivere il leader di turno (purchè ovviamente non abbia opinioni “sbagliate”). Osservo ancora che adesso è divenuto frequente nelle cronache giornalistiche l’uso del termine “accellerare”: anche in questo caso il “perchè” ed il “come” è divenuto pleonastico. Osservo infine che l’uso delle parole è divenuto sempre più simile a quelli utensili di una volta, buoni per tutti gli usi, così consunti da evitare le ruvidezze della verità.

    • Adriana 1 ha detto:

      A me questa mistica del lavoro papale ricorda la pubblicità che facevano a quella del Dux dell'”Infausto Ventennio” -che non dormiva mai e passava le notti nel suo studio per il bene del Paese-. Infatti i domestici lasciavano appositamente accese le luci nella sala del mappamondo (anche se Lui era a nanna a casa sua) per il conforto dei passanti.

  • Orso Garibozzi ha detto:

    Vano è il lavoro dell uomo se il Signore non costruisce la città… Mi pare sia scritto così più o meno. M.T. ci ricorda il ridicolo , che forse ormai non è colpa del soggetto stesso, ma forse più della corte (parola Ancor più vera adesso) che si è fatto crescere attorno. Ridicolo ,patetico questo faber di fronte alla morte. Di più ipocrita. Non credo che Bergoglio lavori. E se lavora invece di pregare lavora è matto oppure non crede che la propria anima esista. Sarebbe nel personaggio, nella maschera, visto che è tempo di carnevale. Okkio che il Buon Dio non ci dica qualcosa il giorno delle Ceneri … Ci si deve aspettare di tutto ma veramente di tutto.

  • E.A. ha detto:

    Il forsennato e sempre concitato, convulso e febbrile stato “immanente”, che in tutti i modi e ad ogni costo cerca e vuole sostituirsi all’Eterno Trascendente!
    Davvero tanto su cui riflettere… grazie!

  • laura cadenasso ha detto:

    Mi piace !

  • don Mariano ha detto:

    certo che lavora ! sta scrivendo il suo testamento per il successore ( Zuppi?) Ha notato che USAID finanzia Sant’Egidio ? si è chiesto come mai ?

    • Giovanni ha detto:

      La prego Don Mariano, Zuppi no! Ho ancora vivido, davanti agli occhi , un breve filmato in cui incontrava Zelenski a Kiev,all’epoca in cui fu incaricato di ” tastare
      il terreno ” per un eventuale pace fra Russi e Ucraini.
      Sembravano due Giapponesi, si inchinavano a turno fra loro. Non la finivano più di slurparsi a vicenda. Mamma mia………..