Censura di Wanderer, Marciume dell’Episcopato Argentino (e di Quelli Intorno a Francesco). Louis Lurton.

26 Febbraio 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Louis Lurton, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sul caso di El Caminante/The Wanderer il blog argentino bloccato e riaperto qualche giorno fa. Buona lettura e diffusione.

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Censura di Wanderer, Marciume dell’Episcopato Argentino (e Quelli Intorno a ‘Francesco’)

 

L’autore stesso spiega perché il suo blog è stato chiuso, per poi essere prontamente riaperto da un altro host. Anche questo mette in evidenza l’acquisizione ostile della Chiesa da parte di una lobby debosciata. E qui, cosa ancor più grave, nella patria del Papa, gli intervistati sono tra i suoi protetti.

Il blog francese Benoît&Moi (https://www.benoit-et-moi.fr/2020/) fa notare che sullo sfondo c’è la sordida vicenda del vescovo di San Rafael (Argentina), Carlos María Domínguez, nominato nel febbraio 2023 da Francesco, che due anni dopo “ha accettato le dimissioni”, adducendo “motivi personali”. Colpo di scena, 5 giorni fa, il portavoce del vescovato di San Rafael ha diffuso un comunicato stampa in cui si afferma che le dimissioni sono dovute a “gravi accuse di atti inappropriati nei confronti di minori”.

L’omertà finirà quando il padrino sarà morto? si chiede Giuseppe Nardi (katholisches.info/), riferendosi all’“opportunità di estirpare una volta per tutte l’infezione che sta corrodendo il corpo della Chiesa”:

C’è stato un tentativo di acquisizione ostile della Chiesa sotto Papa Francesco?

Il blogger argentino Caminante Wanderer ha rivelato che il vescovo di San Rafael in Argentina era colpevole di abusi omosessuali.

Papa Francesco non aveva promesso “tolleranza zero”? Sì, l’ha fatto, e con grande enfasi sui gesti. Allo stesso tempo, ha rifiutato categoricamente [il legame tra abusi e omosessualità]. Eppure questo riguarda almeno l’80% di tutti i casi di abusi commessi da membri del clero.

Quanto seriamente Francesco ha preso la lotta contro gli abusi? Stava semplicemente ingannando il mondo, il cui mainstream si è lasciato volontariamente ingannare, tanto più che questo stesso mainstream, allo stesso tempo, idolatrava l’omosessualità?

Il fatto è che il Papa, ormai morente, ha raccolto intorno a sé una guardia di cortigiani le cui preferenze omosessuali sono note. Il futuro mostrerà ciò che queste contraddizioni rivelano anche su Jorge Mario Bergoglio, ma che sono state tenute nascoste alla Chiesa e al mondo.

A causa di questa rivelazione, il blog di Caminante Wanderer è stato bloccato. Egli ha immediatamente aperto un nuovo blog su un altro server. Leggete la sua ultima analisi dell’episcopato in Argentina. Ciò che viene detto su Francesco dovrebbe molto probabilmente interessare altri Paesi. La piena portata, forse anche un tentativo di acquisizione ostile, sarà rivelata solo dopo la sua morte.

Si sta scatenando una tempesta nell’episcopato argentino

 

24 febbraio 2025 di elwanderer

L’episcopato argentino, così incline a proteggersi, non deve aver gradito l’ammissione ufficiale delle vere ragioni che hanno portato il vescovo Carlos Dominguez a lasciare la sua sede. Essi, aiutati da un gruppo di chierici con aspirazioni, volevano che tutto passasse sotto silenzio e che il loro fratello caduto in disgrazia se la cavasse a buon mercato, con appena un rimprovero. Ma da questo blog abbiamo fatto del nostro meglio per garantire che ciò non accadesse e ci siamo trovati di nuovo di fronte a un caso di insabbiamento.

Qualche vescovo o chierico, in pieno spirito di censura, ha segnalato il mio blog a Blogger per violazione degli standard della comunità. E Blogger, il server dove è ospitato, lo ha bloccato mentre studia la veridicità della denuncia. Il processo durerà qualche giorno ma, qualunque sia l’esito, continuerò a pubblicare su questo nuovo sito, che è molto più semplice di quello vecchio.

Ma perché si ricorre alla censura? Mi vengono in mente alcuni pensieri. In primo luogo, queste persone – e intendo la casta episcopale – “non lo vedono”. Con questo voglio dire che una cosa era denunciare un post o una pubblicazione dieci o quindici anni fa, un’altra è farlo oggi. All’epoca era molto difficile avvisare i lettori del nuovo indirizzo, se l’autore decideva di riprendere il blog. Oggi è molto facile perché c’è X (@CaminaWanderer), che non solo avvisa in tempo reale buona parte dei lettori delle novità, ma ne aggiunge molti altri. È quello che è successo a me, che avevo un account in disuso e ora sto aggiungendo centinaia di follower al giorno. La denuncia, che è la censura, non funziona più facilmente come in altri tempi. Hanno eliminato l’Indice e l’Inquisizione, parlano di parresia e sinodalità: con quali strumenti possono allora censurare i laici che amano la Chiesa e mettono in guardia dal processo di distruzione interna a cui è sottoposta da decenni?

Questo assurdo e inconducente atto di censura non ha fatto altro che smascherare il “principio di rivelazione”, e mi scuso per il vocabolario chilometrico che sto usando. Dobbiamo essere giusti e riconoscere che i sacerdoti della curia di San Rafael hanno agito bene. L’istruttore del caso ha fatto il suo dovere con agilità e il portavoce del vescovo ha dovuto prendere le difese del vescovo degenerato innumerevoli volte, destreggiandosi per dire ciò che doveva e poteva dire in ogni momento. Ma si decise di insabbiare il caso, il che, a mio avviso, fu un enorme errore. Qualsiasi persona moderatamente intelligente avrebbe potuto sospettare che era successo qualcosa di grave: Domínguez era stato chiamato d’urgenza dal Nunzio e non aveva partecipato alla festa patronale della sua diocesi; poche ore dopo il colloquio aveva rilasciato un breve comunicato in cui dichiarava le sue dimissioni per motivi personali e il giorno dopo il portavoce del vescovo diceva che era già a Roma. In breve: Domínguez è fuggito senza nemmeno portare con sé le sue fragili stuoie ospitate nel vescovado di San Rafael. È un comportamento normale per chi si dimette per “motivi personali”?

La verità è diventata presto nota ad alcuni di noi e siamo stati unanimi nel decidere che questa volta il silenzio non avrebbe coperto i peccati del colpevole a disprezzo delle sue vittime, dei suoi fedeli e della giustizia. E che la casta continuasse i suoi bagordi. Alla fine, la pressione era troppo forte (non ero solo io a sapere cosa era successo), e hanno dovuto ammettere la verità.

Ma c’è una questione più profonda che dobbiamo affrontare, ed è una situazione che si trascina da decenni. I vescovi argentini sono nervosi e preoccupati perché sanno che l’episodio di Domínguez ha reso possibile la formazione di una grande tempesta, del tutto impensabile, che si sta abbattendo su di loro. Vediamo alcuni fatti circostanziati:

1. Papa Francesco sta morendo, e con lui morirà la protezione che la casta di Roma aveva per coprire tutti i suoi misfatti. In Vaticano Bergoglio aveva piazzato un esercito di personaggi con molti cadaveri nell’armadio, che si dedicavano alla gestione silenziosa degli scandali che coinvolgevano i suoi amici: il cardinale Kevin Farrell, segretario dell’ex cardinale McCarrick, con cui ha vissuto per decenni, e che stranamente non ha mai visto nulla; il cardinale Tucho Fernandez, pornografo fin dalla giovinezza sacerdotale (e sappiamo tutti che “dall’abbondanza del cuore le labbra parlano”); mons. Edgar Peña Parra, terzo nella gerarchia vaticana, denunciato per pratiche omosessuali fin dagli anni del seminario; don Fabian Pedacchio, funzionario del Dicastero dei Vescovi, e molti altri noti, e molti altri sconosciuti. Non ho dubbi che questi protettori saranno spazzati via pochi mesi dopo l’insediamento del nuovo pontefice.

2. Siamo nel bel mezzo di un cambiamento epocale. Le elezioni di ieri in Germania porteranno a cambiamenti impensabili fino a pochi mesi fa. Basta parlare di immigrazione indiscriminata e di cambiamento climatico. Questa è la nuova doxa che si affermerà rapidamente in tutto il mondo occidentale. In altre parole, basta con i discorsi francescani. Anche in questo Bergoglio è stato astuto: morire quando il suo pontificato si stava svuotando di contenuti e di significato. Il prossimo Papa, chiunque sia, sarà tutt’altro che bergogliano. Il mondo è cambiato – in meglio o in peggio, vedremo – e anche la Chiesa dovrà cambiare. E proprio per questo motivo, tutti i discorsi progressisti, compresa la comprensione e la misericordia per gli omosessuali attivi all’interno e all’esterno dei ranghi del clero, saranno almeno attenuati, se non del tutto scomparsi.

Ma cosa c’entra tutto questo con i vescovi argentini? Per capirlo, è utile ricordare il caso di Juan Carlos Maccarone, arcivescovo di Santiago del Estero, che nel 2005 fu filmato mentre faceva sesso con il suo autista, costringendolo alle dimissioni. In quell’occasione, il Comitato esecutivo della Conferenza episcopale rilasciò una dichiarazione in cui esprimeva la propria “gratitudine” all’ex vescovo di Santiago del Estero per il suo lavoro in quella diocesi “al servizio dei poveri e di coloro la cui vita e fede sono minacciate” ed esprimeva il proprio “affetto, comprensione e preghiera”. La dichiarazione portava la firma del cardinale di Buenos Aires, Jorge Bergoglio. Non c’era la minima critica o osservazione sul comportamento depravato del prelato: solo ringraziamenti e comprensione. E Maccarone, in una brevissima intervista rilasciata qualche tempo dopo, disse una cosa agghiacciante: “Tutti sapevano com’ero e quali erano i miei difetti quando mi hanno eletto vescovo”. Chi lo sapeva? I vescovi argentini, suoi “fratelli nell’episcopato”. Perché, allora, non hanno avvertito la nunziatura dei vizi dell’allora p. Maccarone quando stava sondando per l’episcopato? Perché lo hanno promosso a una sede importante come Santiago del Estero? Perché non hanno fatto la minima allusione alla gravità delle sue azioni nel comunicato della CEA? La risposta viene da sé.

Ma andiamo oltre. Mons. Gustavo Zanchetta non solo è stato uno dei primi vescovi argentini nominati da Papa Francesco, ma per decenni è stato il suo direttore spirituale e il suo pupillo. È impossibile che Bergoglio non fosse a conoscenza del debole di Zanchetta per i ragazzi, che fossero seminaristi o meno, e per i siti pornografici. Come abbiamo già detto, nessuno inizia a palpeggiare adolescenti da un giorno all’altro. Si tratta di abitudini che sono cresciute nel corso degli anni; si tratta dell’assenza della virtù della castità. E così è stato per il vescovo Carlos Dominguez, che Bergoglio conosceva dai tempi in cui era provinciale degli Agostiniani Recolletti.

Se Papa Francesco ha nominato due sacerdoti con abitudini gravemente immorali, conoscendo presumibilmente e in anticipo le abitudini dei suoi prescelti, avrebbe potuto nominarne altri con gli stessi problemi, a noi sconosciuti, che tuttavia siedono oggi nelle sedi argentine? Perché, se i vescovi argentini hanno taciuto sulle nomine di Maccarone, Zanchetta e Domínguez, non avrebbero mantenuto lo stesso silenzio in altri casi? Quante altre mitre saranno macchiate dello stesso sangue? L’omertà sarà mantenuta quando il Padrino sarà morto? Fino a quando il clero – i buoni sacerdoti sono la maggioranza in Argentina – sopporterà la vergogna a cui sono sottoposti dai loro pastori e l’offesa che arrecano alla Chiesa? Fino a quando cominceranno a parlare? Credo che abbiano già iniziato. Infobae, commentando la scorsa settimana in dettaglio il caso Domínguez, ha detto: “Infobae ha avuto accesso alla dichiarazione di una delle vittime davanti al Giudice Ecclesiastico del Tribunale Interdiocesano di Mendoza”. C’è solo un modo in cui il giornalista può aver avuto accesso a quelle dichiarazioni: qualche sacerdote di quel tribunale gliele ha trasmesse.

Sospetto dolorosamente che nei prossimi mesi, con un nuovo Papa e nuova ariea nel mondo, sentiremo altre notizie disgustose e terribili come quella che abbiamo sentito un paio di settimane fa. L’infezione che corrode il corpo della Chiesa deve essere eliminata una volta per tutte.

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1 commento

  • Rolando ha detto:

    Tutte false calunnie che si concretizzano ad hoc per fini di “primi posti” aberrati da Gesù evangelico.
    In realtà i preti cattolici più che il corpo, titillano le coscienze infantili ed adolescenziali da sempre in nome della Verità.
    Non va dimenticata la domanda senza risposta di Pilato: Quid est veritas?.
    L’intenzione di Pilato nel pronunciarla è stata fagocitata a piacere di convenienza da chi, nel corso bimillenario della Storia, crede di essere entrato nel cervello di Pilato. Cioè dei Pilati!