Stupidità, Malvagità e Ipocrisia Europea tra Trump e Putin. Vincenzo Fedele.

24 Febbraio 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni su Trump, Putin e l’Europa. Buona lettura e condivisione.

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Stupidità, malvagità e ipocrisia europea tra Trump e Putin.

E’ risaputo che c’è da avere più timore degli stupidi che dei malvagi.

I malvagi sono prevedibili mentre è quasi impossibile prevedere dove colpiranno gli stupidi. I malvagi, una volta raggiunto il proprio scopo, o se capiscono che l’obiettivo è irraggiungibile, si fermano e modificano strategie e obiettivi, mentre gli stupidi continuano imperterriti trascinando nel baratro se stessi e gli altri.

Questa è la fotografia delle oligarchie europee che sommano i due aspetti con l’aggiunta dell’arroganza.

Se inizialmente potevano anche esserci motivi, comunque malvagi e insensati, cancellando il periodo dal 2014 al 2022, per appoggiare l’Ucraina e sanzionare Putin, è ormai certificato che era sbagliato appoggiare Zelensky, obiettivo irraggiungibile pensare di battere Putin, errore strategico evitare qualsiasi trattativa e controproducente perseverare nelle sanzioni che hanno colpito solo noi.

La malvagità può essere tollerata, e abbiamo moltissimi esempi nella Storia, ma la stupidità non lo è mai.

Anche ipotizzando (malvagità più, malvagità meno), la speranza in un ulteriore attentato prima del 20 gennaio o qualsiasi altro modo per impedire a Trump di ritornare Presidente, dopo l’insediamento un minimo di resipiscenza, con aperture alla possibilità di trattative e alla realpolitik, era auspicabile.

Invece nulla. Salvo poi lamentarsi di non partecipare alle trattative stesse intavolate da altri.

Pure idiozie basate sul nulla e amplificate dagli errori passati, attuati con lucida stupidità.

Promuovere ed appoggiare una conferenza di pace in Svizzera senza la presenza della Russia era stata dipinta come un atto saggio e corretto.

Occorre rileggere tutta la storiografia per vedere se ci sia un caso di trattativa senza uno dei diretti interessati. In ogni caso quella pseudo conferenza di pace, l’UE l’aveva appoggiata.

A pensarci bene ci sono dei casi: quando i vincitori si spartiscono la preda – il trattato di Yalta, ad esempio.

Non era un trattato di pace, che era stato firmato dalla Germania come resa obbligata.

Era la spartizione del mondo sottoscritta dai tre vincitori a nome di tutto il mondo escluso da quei discorsi.

Rispetto all’Ucraina la Russia è sicuramente vittoriosa. Non c’è trattativa. Solo resa incondizionata.

Potremmo dire, semplificando e ragionando lucidamente, che l’America globalista ha sfidato la Russia e ne è uscita sconfitta. Avendolo fatto per interposta persona (il popolo ucraino) potrebbe semplicemente eclissarsi, lasciare l’Ucraina al proprio destino e chiamarsi fuori.

Non sarebbe una bella figura, nemmeno considerando che adesso c’è Trump e non più Biden, che la politica è cambiata e sono cambiati anche i tempi. La credibilità internazionale americana ne esce malconcia, ma dopo la fuga ignominiosa dall’Afghanistan non c’è limite al peggio.

Trump, pur con la tipica arroganza e l’esagerazione dei toni, dice che non vuole abbandonare l’Ucraina.

A Trump, differenziandosi dal suo predecessore, basterebbe dire, come ha già detto, che sono stati commessi una serie di errori, abbaiando alle porte della Russia (copyright Francesco I), finanziando con miliardi di dollari il colpo di Stato di Maidan 2013, inviando miliardi di dollari in armi e aiuti economici, logistici, informatici e di intelligence, ma che adesso tutto questo è finito.

Gli basterebbe dire che gli USA tornano a pensare ai propri interessi, fra cui non è compresa la dissoluzione della Russia in tanti staterelli insignificanti, quindi che si pone immediatamente fine a tutte le erogazioni di fondi, fornitura di armi e supporti all’Ucraina. L’Ucraina veda da se stessa cosa vuole fare.

L’Ucraina sarebbe totalmente abbandonata nelle mani di Putin.

L’UE non ha alcuna voce in capitolo ne come armamenti da inviare ne come aiuti economici che non ha e neanche come sanzioni da comminare all’orso russo che intanto prospera su quelle finora comminate.

Trump, in fondo, sta cercando di non abbandonare l’Ucraina al proprio triste destino. Lo sta facendo nel peggiore dei modi, ma lo sta facendo.

Dovrebbe evitare di mostrare al mondo quanto l’America voglia monetizzare il proprio aiuto pregresso chiedendo il ritorno degli “investimenti” sotto forma di forniture di terre rare che in occidente scarseggiano.

Oltretutto è una colossale stupidaggine, perché Zelensky non ha miniere di terre rare da offrire, sono quasi tutte nel Donbass in mano russa, e Trump lo sa. Per questo è anche incazzato con Zelensky (incazzato, non arrabbiato), perché finora lo ha preso in giro, dopo aver fatto il burattino di Biden per tre anni. Ma mettere in piazza, con questi toni, le sue delusioni di bassa lega, non rende un buon servizio all’America. Quale altro Paese, in giro per il mondo, accetterà più in futuro “aiuti USA” di questo tipo?

Sia la Cina che la Russia, in questo, sono molto più soft e poi richiedono più fedeltà, appoggi e ritorni economici, ma di altro tipo e in altro modo, mettendo soldi e potere nelle tasche e nelle menti dei dittatori di turno che, finita la pacchia, potranno goderseli indisturbati nei paradisi che sceglieranno.

Anche gli oligarchi USA lo sanno bene e lo hanno già fatto. Lo stesso Biden, tramite suo figlio, ha già ottenuto in anticipo molti benefici, per la sua famiglia e non per il popolo americano. Stessa cosa hanno fatto i vari fondi (BlackRock, Vanguard, ecc.) che hanno già il possesso, sottotraccia, di mezza Ucraina.

Ma tralasciamo le smargiassate trumpiane contro Zelensky, che sono vere ma non si dicono in pubblico, e torniamo alle reazioni degli oligarchi di casa nostra, visto che Bruxelles è il nostro cortile.

Ora che il mondo è capovolto rispetto alla narrazione che ci hanno finora imposto, non sanno capacitarsi e reagiscono nel modo più stupido e deleterio si possa immaginare.

Macron convoca un farlocco meeting urgente, in cui sono presenti metà degli Stati UE ma con il doppio di idee contrastanti, che non riesce a cavare comunque un ragno dal buco. Il nostro Tajani, pur aderendo entusiasta, non può esimersi dal rimarcare che un susseguirsi di meeting urgenti è solo sintomo di debolezza. Si rivendica una presenza della UE al tavolo delle trattative mentre nessuno in Europa, escluse Ungheria e Slovacchia, ha mai inserito “trattativa” nel proprio vocabolario geopolitico ed anzi l’hanno stoppata quando si era già arrivati ad un accordo nel marzo 2022, un mese dopo l’invasione russa.

L’UE potrebbe anche partecipare alle “trattative”, ma solo per accollarsi i costi di eventuale invio di truppe a garanzia dei confini che saranno tracciati. Non sono certo che questo avverrà, anzi sono convinto del contrario, perché Putin imporrà, oltre al non ingresso ucraino nella NATO, anche la smilitarizzazione dell’Ucraina, con un numero massimo di militari, aerei, carri armati, ecc. di un ipotetico futuro esercito ucraino di facciata, da usare nelle parate celebrative, ma senza capacità operative. Penso che non accetterà la presenza di truppe straniere sul suolo ucraino. Ma se, per caso e per pura dimostrazione di facciata, si dovesse concretizzare una “garanzia” del genere, già si parla di inviare 20 mila uomini con attrezzature e logistica al seguito. Perfino Tajani, nella sua pochezza, è arrivato a capire che 20 mila uomini fanno ridere e che ne sarebbero necessari almeno 200 mila per un minimo di credibilità. Costi a carico nostro.

In ogni caso questa sarebbe la motivazione della presenza UE alle trattative: assorbirsi i costi del dopoguerra ucraino (garanzia militare), mentre gli USA sfrutterebbero le residue miniere ucraine lucrando anche sulla ricostruzione mentre i vari BlackRock, Vanguard e consorelle hanno già monopolizzato tutta l’agricoltura e quant’altro di redditizio e sviluppabile ci sia da quelle parti.

Altro “onere” a carico UE sarebbe lo smantellamento delle sanzioni alla Russia. Questo non è certamente un “onere”, visto che le sanzioni sono state deleterie solo per noi, ma le oligarchie nostrane non possono accettare questa narrazione evidente, validamente supportate nella menzogna dal codazzo dei media.

Essere credibili e sedersi al tavolo dei dialoghi di pacificazione è una cosa, essere invitati alla firma finale, con un caffè di passaggio e foto di rito, è tutt’altro che non può essere spacciato come peso politico.

Trump non ha alcuna stima dell’attuale Europa ed ha pienamente ragione.

A questo punto, anche se può sembrare un assurdo, è tutto nelle mani di Putin.

Putin ha già vinto. Trump ne sta solo prendendo atto cercando di riallacciare i rapporti con la Russia nella speranza di allontanare Mosca da Pechino, che per Trump è il vero avversario. Purtroppo non ci riuscirà.

Putin non cadrà nella trappola e non si fiderà di una amministrazione che forse, per quattro anni, manterrà la parola data, ma poi tornerà un’incognita. Sfrutterà le aperture USA a proprio vantaggio, come Trump cercherà di sfruttare le aperture russe, ma l’incognita vera è fino a che punto Putin voglia vincere.

Sarebbe saggio, da parte sua, evitare di voler stravincere imponendo clausole che potrebbero essere il germe di future destabilizzazioni. Vincere e riprendere a collaborare con la derelitta Europa con riapertura dei commerci, fornitura di gas, petrolio e fertilizzanti sarebbe la sua mossa veramente vincente.

L’Unione europea è in braghe di tela e il Regno Unito è messo ancora peggio. La nostra economia è devastata, la crisi energetica ci ha ulteriormente messo in ginocchio, siamo totalmente disuniti, senza una guida e senza alcun obiettivo che non sia surreale e partorito dalle menti malate dei nostri oligarchi. Dalle energie alternative irrealistiche, alle crisi climatiche inesistenti, agli insetti come futuro avveniristico alimento, alla costituzione di un nostro esercito europeo autonomo e onnipotente. Andiamo ancora dietro le elucubrazioni di Draghi che propone investimenti di 800 miliardi di Euro all’anno quando, anche solo a casa nostra, non ne abbiamo nemmeno 10 per ridurre le liste d’attesa nella sanità, per abbassare di soli due punti la pressione fiscale e rilanciare l’economia e neanche per attuare quanto già stanziato con i fondi farlocchi del fantomatico PNRR.

Ma noi siamo oltre queste piccolezze. Dovremmo fare una conversione a 180°? Ne facciamo una a 360°. Facciamo un giro completo così rimaniamo assolutamente fermi mentre il mondo va avanti e ci travolge.

Draghi dice (aggiorna sempre le sue previsioni per renderle attuali), che dobbiamo attrezzarci perché rimarremo soli a garantire l’Ucraina e, in seconda battuta, che l’UE dovrebbe agire come un solo Stato.

Quello che c’è dietro a questa affermazione è la vera drammatica realtà. L’oligarchia nostrana non ha ancora smesso di pensare alla guerra totale come coperta per occultare i mali che ci affliggono.

Putin non è caduto nella trappola dell’escalation incontrollata e non lo farà adesso che ha Trump come controparte ragionevole, che vuole trovare soluzioni e non frapporre ostacoli.

Per l’oligarchia nostrana, invece, non c’è un “piano B” e neanche la malvagia lucidità di accettare la realtà, solo la stupidità a perseverare nelle fantasie immaginarie dei loro disegni perversi senza sbocchi e senza legami con la realtà.

In questo panorama di povere cose si innestano altri aspetti di caratura infima che comprendono anche le esternazioni del nostro Presidente in quel di Marsiglia contro la Russia. Neanche li sfioro e li commento, sia per non essere imputato di vilipendio a tanta carica istituzionale, sia perché, purtroppo, non sono demenziali. Sono la lucida conseguenza di una strategia che anche la nostra oligarchia continua a perseguire, sull’onda di quella di Bruxelles. Non sono dichiarazioni dal sen fuggite nella foga di un discorso, ma frasi meditate ed espresse per stuzzicare qualcuno e continuare una narrazione palesemente fasulla.

Mi preoccupano di più le attestazioni di solidarietà al Presidente da parte di tutti i gruppi parlamentari, amplificate da quasi tutti i media nostrani, per cui l’attacco è stato quello della portavoce di Putin, non il travisamento storico di Mattarella. Mi preoccupa più la pezza, peggiore del buco, che si è cercato di mettere discorrendo in Montenegro, altrettanto supportata e amplificata, secondo cui Putin dovrebbe rispettare le deliberazioni e le regole internazionali, regole che non valgono per gli USA in Libia, in Iraq, in Afghanistan e in giro per il mondo, tanto meno per Israele a Gaza come in Libano o in Siria. Neanche per l’Italia ne per chi ha pronunciato quelle parole, visto che aveva autorizzato in prima persona, da Ministro della Difesa, i bombardamenti in Jugoslavia senza alcun mandato ONU e contro la Costituzione più bella del mondo, la nostra, che ripudia la guerra ecc. ecc.

Analogamente i giornalai nostrani, anche quelli avversi alla Meloni, certificano il volto corrucciato del nostro Presidente del Consiglio agli incontri d’urgenza macroniani, come differenziazione da tanto insensato sfacelo. Come se, partecipando in silenzio e aggrottando il ciglio, bastasse a differenziarsi mentre poi, tornando a casa, si continua a ripetere che appoggeremo l’Ucraina sempre e comunque, contro ogni riscontro reale e contro ogni buon senso.

In Europa non si vive la realtà neanche se viene posta loro davanti. Quando si leggeranno queste righe in Germani si sarà già votato e, per almeno un paio di mesi, la Germania sarà ingovernabile, finché non si troverà un modo per coinvolgere AfD, l’estrema destra tedesca, nel Governo con la CDU/CSU e altri. Fra qualche giorno Macron volerà negli USA per parlare con Trump e solo i pantaloni strappati nel di dietro ci diranno dei calci in culo subìti nei colloqui, mentre i nostri media ci racconteranno esiti fantastici.

La stupidità, oltre ad essere deleteria, è sempre affiancata dall’ipocrisia della menzogna che impera.

Vincenzo Fedele

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3 commenti

  • Virro ha detto:

    “la stupidità………
    affiancata dalla ipocrisia della menzogna che impera”
    desidero aggiungere che tale IPOCRISIA non solo è OMICIDA ma anche LADRA,
    Quanto hanno rubato AGLI IMPRENDITORI russi sparsi in EU? TANTO!
    Vogliono rubare anche le terre rare?
    Per fortuna appartengono alla Russia.

  • giovanni ha detto:

    Il profilo psicologico degli attuali ” politici ” Europei, secondo il mio modesto parere, lo traccia benissimo Thierry Laurent Pellet, in un suo articolo pubblicato sul sito Controinformazione tradotto da Gerard Trousson.

  • creazionista ha detto:

    I popoli europei meritano tutto quello che gli sta per capitare, specie gl’itaglioni telecomandati