Belgio, Aumento dei Decessi fra i Pazienti Sierati nelle RSA e nelle Case di Cura per Anziani. Slay News.
24 Febbraio 2025
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato da Slay News, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e diffusione.
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Il Belgio lancia l’allarme per l’aumento dei decessi tra gli ospiti delle case di cura vaccinati contro il Covid
I principali esperti in Belgio hanno lanciato un avvertimento al resto del mondo dopo che un nuovo studio allarmante ha scoperto che i decessi per tutte le cause sono in aumento tra gli ospiti delle case di cura che hanno ricevuto “vaccini” a mRNA contro il Covid.
La professoressa Eline Meyers e il suo team dell’Università di Ghent lanciano l’allarme dopo aver indagato sui picchi nei tassi di mortalità per tutte le cause tra gli anziani.
Lo studio sottoposto a revisione paritaria ha scoperto che i “vaccini” a mRNA contro il Covid hanno distrutto il sistema immunitario degli ospiti delle case di cura, provocando un aumento vertiginoso dei decessi e malattie mortali.
I ricercatori avvertono che le iniezioni di mRNA hanno causato una crisi di immunità indotta dal vaccino tra la popolazione delle case di cura.
I risultati di questo studio rivoluzionario sono stati pubblicati sulla rivista medica di fama mondiale Vaccine.
Lo studio ha seguito 3008 partecipanti, tra cui 1640 residenti di case di cura (NHR) e 1368 membri del personale di case di cura (NHS), in 69 strutture in Belgio
Nell’articolo dello studio, i ricercatori spiegano di aver utilizzato modelli di sopravvivenza esponenziali parametrici con censura degli intervalli e analisi dei rischi proporzionali di Cox.
I ricercatori hanno indagato due questioni chiave:
Per quanto tempo persistono gli anticorpi dopo la serie primaria di vaccinazione e quali fattori predicono la mortalità per tutte le cause tra questi gruppi altamente vulnerabili?
I risultati sono lampanti.
Gli ospiti delle case di cura avevano il 47% di probabilità in più di sperimentare una risposta immunitaria indebolita rispetto al personale più giovane e sano.
I ricercatori hanno scoperto che gli anziani residenti erano ancora immunodepressi fino a 240 giorni dopo aver ricevuto un “vaccino”.
Lo studio ha rilevato un allarmante tasso di mortalità per tutte le cause pari al 14% in un arco di 10 mesi tra i residenti vaccinati.
Il tasso di mortalità ha fatto sì che ben 230 dei 1640 ospiti delle case di cura analizzati siano morti durante il periodo di studio di 10 mesi.
Tuttavia, il COVID-19 è responsabile solo del 2% di questi decessi.
I ricercatori sottolineano che l’aumento dei decessi tra i pazienti vaccinati è dovuto principalmente a gravi patologie renali, polmonari o cardiache e al cancro.
Lo studio ha scoperto che i residenti vulnerabili hanno visto il rischio di morte e problemi di salute salire alle stelle dopo aver ricevuto un “vaccino” anti-Covid.
Il lavoro di Meyers et al. solleva seri interrogativi sugli sforzi globali volti a colpire le popolazioni vulnerabili con strategie di vaccinazione di massa, come i regimi di richiamo prioritari.
Questi risultati ci ricordano che strategie solide e basate sui dati sono essenziali per proteggere i soggetti maggiormente a rischio.
L’allarme proveniente dal Belgio giunge mentre emergono sempre più prove di una crisi immunitaria diffusa tra le persone vaccinate contro il Covid.
Come riportato da Slay News, importanti scienziati della rinomata Università di Yale hanno confermato che i “vaccini” a mRNA contro il Covid causano la sindrome da immunodeficienza acquisita con vaccino (VAIDS).
Uno studio sensazionale condotto dai ricercatori della Yale University School of Medicine ha scoperto che le iniezioni di mRNA alterano la biologia umana, innescando una produzione di proteine spike a lungo termine, che aumenta nel tempo.
Gli scienziati avvertono che i vaccini a mRNA contro il Covid alterano gli immunofenotipi delle cellule T che scatenano il VAIDS, ovvero “l’AIDS indotto dal vaccino”.
Lo studio è stato condotto da Bornali Bhattacharjee della Yale University School of Medicine.
È stato condotto in collaborazione con diversi dipartimenti di Yale, tra cui Immunobiologia, Biostatistica e il Center for Outcomes Research and Evaluation.
Nel frattempo, la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha appena fatto l’ ammissione esplosiva che i “vaccini” a mRNA contro il Covid sono stati arricchiti con contaminazioni che hanno innescato un’ondata globale di tumori.
L’agenzia federale ha fatto questa ammissione dopo che uno studio della FDA ha confermato che il “vaccino” a mRNA anti-Covid della Pfizer contiene livelli pericolosi di contaminazione eccessiva del DNA.
Ciò accade mentre gli esperti lanciano da tempo l’allarme sui legami tra l’aumento dei tumori e i “vaccini” anti-Covid.
Un medico americano di fama mondiale ha lanciato un avvertimento al pubblico: i “vaccini” a mRNA contro il Covid sono in realtà “armi biologiche” che stanno causando morti e un aumento delle malattie mortali in tutto il mondo.
Il famoso cardiologo Dr. Peter McCullough avverte che le iniezioni erano destinate a danneggiare le persone distruggendone il sistema immunitario.
McCullough mette in guardia da una bomba a orologeria per coloro che hanno ricevuto i “vaccini”.
“Non ho mai visto nulla di così dannoso per il corpo umano”, ha detto McCullough in una dichiarazione video.
“Invade il cervello. Invade il cuore.
“Provoca danni al cervello e al cuore”, ha aggiunto.
“I dati dell’Università di Pittsburgh suggeriscono che provoca il cancro.
“Da quando abbiamo una proteina che in realtà danneggia il cervello, danneggia il cuore, il midollo osseo, il sistema immunitario, provoca la coagulazione del sangue e potenzialmente causa il cancro in una singola proteina?
“È un’arma”, ha detto McCullough.
“Secondo i rigidi criteri militari, è un’arma biologica.”
Nonostante le crescenti preoccupazioni sui “vaccini”, le aziende farmaceutiche Pfizer e Moderna hanno visto i prezzi delle loro azioni aumentare questa settimana
L’ondata di contagi si verifica in concomitanza con i resoconti dei ricercatori del Wuhan Institute of Virology secondo cui un ceppo di coronavirus potenzialmente più letale, noto come HKU5-CoV-2, si sta diffondendo tra gli esseri umani.
La Cina avverte che il nuovo virus ha un “potenziale pandemico”.
LEGGI TUTTO – La FDA ammette che i vaccini mRNA anti-Covid causano il cancro
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Tag: Belgio, covid, slay, vaccino
Categoria: Generale
Ma se, personaggi autorevoli come Kissinger, Hollande, Attali, Schwab, Lagarde, D. Rockefeller, Gates ed altri hanno tutti auspicato l’eliminazione degli anziani, specie se poveri e improduttivi, volete che non ci sia nessun volonteroso “addetto” ai lavori di “rimozione” che non si affretti ad accontentarli?
…e poi per quel signore al vertice delle nostre istituzioni Putin sarebbe il novello Hitler?…e questi signori che vorrebbero sterminare parte del genere umano cosa sarebbero? non ce lo dice , vero? in che mani è finita la nostra povera Italia, speriamo che gli americani (quelli al potere adesso) vengano presto a libnerarci, ancora una volta., ce n’è un grande bisgono…ne sentiamo il bisogno, ne abbiamo il diritto, penso, anche se non ci siamo fatti imbottire la testa con le fandonie pro falsi vaccini, pro emergenze climatiche, pro guerrafondai a senso unico….
Quello che fa più orrore è che finora questi assassini continuano ad essere portatori di morte e nessuno li ferma. Dove sono i magistrati? Dove sono i governanti che si riempiono la bocca di essere al servizio del popolo? Tutti corrotti?
Stilum Curiae era sul pezzo dal 2023:
https://www.marcotosatti.com/2023/10/27/hanno-celato-il-rischio-tumori-di-un-elemento-del-siero-
ll dsDNA deriva dai processi di produzione del mRNA. Ha un potenziale oncogenico perchè può interferire con il DNA naturale.
Nelle fiale autorizzate è stato riscontrato analiticamente e in certi casi il valore è molto alto.
Questo è non solo provato, ma ammesso da Pfizer!
Ricordiamoci che la massiccia campagna di somministrazione (l’ineffabile Unione Europea, 440 milioni di abitanti, ne ordinò circa due miliardi di dosi) determinò nel 2021-22 un’incapacità delle case fornitrici di soddisfare le richieste.
Venne perciò introdotto (senza troppi scrupoli nel convalidare il prodotto anche dal punto di vista clinico) un processo di preparazione più rapido del primo utilizzato, ma nel quale poteva residuare del dsDNA.
La fretta era ingiustificata (in Italia vennero acquistate 400 milioni di dosi, quasi 7 per ogni residente, per poi buttarne 150 milioni inutilizzate), ma bisognava correre e fu permesso farlo anche se il produttore ammise la possibilità di trovare l’impurezza indesiderata.
Il DNA potrebbe creare problemi come oncostimolatore diretto (un rischio probabile, ma allora era da dimostrare) e ha anche la prerogativa di agire per inibizione di un oncosoppressore, il gene p53 (e questo era certo).
Due anni fa già si ipotizzava che, anche qualora si fosse trattato di eventi rari, i guai dovuti al dsDNA sono certamente dose-dipendente: più ne prendi e più si sommano gli addendi.
Come si è visto (a causa della scarsa qualità, la fretta, i controlli così così e l’aver lasciato sul mercato anche lotti con quantità di impurezze molto elevate) le differenze sono molto grosse da lotto a lotto.
Poco tranquillizza l’ammettere limiti < 330 ng /mg (troppo per la presenza concomitante dei nanolipidi capaci di portare ovunque il dsDNA insieme al mRNA che è già un problema di suo), se poi le analisi non le fanno su tutti i lotti, considerando la variabilità di processo retrostante (non convalidato) e quindi la possibilità di lotti con valori di dsDNA molto più alti.
La contaminazione da DNA oltre il requisito di 330ng/mg dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e i requisiti di 10ng/dose della FDA è stata assodata in numerosi lotti tra quelli testati.
Nel caso peggiore, il 30% (30 volte il limite !!) del materiale genetico presente nella fiala era costituito da DNA plasmidico.
Le Agenzie regolatorie erano avvertite del problema, dato che Pfizer aveva presentato all’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) i già citati documenti comprovanti la presenza di DNA a doppio filamento (dsDNA).
Un livello di impurezza che avrebbe richiesto il richiamo precauzionale dei lotti, ma ciò avrebbe discreditato tutta l’operazione, per cui… tutti zitti.
In un processo che può prevedere un’impurezza non è scandaloso che essa ci sia, ma ne va garantito un livello minimo, soprattutto se ne è nota la pericolosità.
Se si supera quel livello, le regole impongono che il lotto sia respinto e che i lotti futuri prevedano azioni correttive del processo che impediscano il ripetersi dell’evento.
Deontologia professionale disattesa?
Autorità Regolatorie disattente o conniventi?
Si cominciano a vedere le conseguenze.