Prova, Tentazione, Abbandonare (mai…). Chi lo Fa e con Quale Scopo? R.S.

20 Febbraio 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nostro sito, R.S., a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sul Padre Nostro. Buona lettura e meditazione.

§§§

Condivido la sensazione dell’avvicinarsi di un benefico redde rationem, specialmente dentro la Chiesa. 
E’ utile avvicinarsi con un esame di coscienza timorato di Dio, ma non nel senso di ridurlo a un elenco di tristi mancanze e terrore di punizioni, ma l’occasione di una bella consapevolezza, a motivo della fede dando ragione della speranza in noi nella carità di Cristo, rivolti a Dio come Padre.
La fede è un dono di Dio e non dipende dal nostro ragionamento. Però occorre ragionare sul dono ricevuto per capire meglio a chi e a che cosa si crede. Il ragionamento non “dimostra” Dio (Dio non ha perché), ma argomenta sapientemente il mistero che contempla. 
Riceviamo da Dio la grazia sufficiente per intravvedere ed intendere il senso che affiora dalla rivelazione tramite il talento del ben dell’intelletto (che è uno dei doni dello Spirito Santo).
Non si tratta di un’operazione priva di rischi e in assenza del dono spirituale del discernimento può generare confusione. 
Un caso esemplare è la traduzione strampalata del versetto della preghiera del Padre Nostro che dopo secoli di “non ci indurre in tentazione” ha trovato argomenti (inconsistenti) per modificarla in “non abbandonarci alla tentazione”.
Dalla Bibbia si può attingere con dovizia di esempi per capire che la tentazione è semplicemente una prova (un esame): poi dipende da chi tenta chi e con quale intenzione (non tutte le prove tentano al male).

Può essere l’uomo a tentare Dio ed è molto frequente:

-Prima di fare un voto prepara te stesso, non fare come un uomo che tenta il Signore (Sir 18,23).

-Egli infatti si lascia trovare da quanti non lo tentano, si mostra a coloro che non ricusano di credere in lui (Sap 1,2).

-Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? (At 15,10).

L’uomo può essere “messo alla prova” da Dio anche se Dio in questo caso “misura” la tentazione:

-Nessuna tentazione vi ha finora sorpresi se non umana; infatti Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla (1Cor 10,13).

-Poiché hai osservato con costanza la mia parola, anch’io ti preserverò nell’ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. Verrò presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona (Ap 3,10-11 alla Chiesa di Filadelfia).

-Il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio (2Pt 2,9).

-Esaminate voi stessi se siete nella fede, mettetevi alla prova. Non riconoscete forse che Gesù Cristo abita in voi? A meno che la prova non sia contro di voi! Spero tuttavia che riconoscerete che essa non è contro di noi (2Cor 13,5-6).

-lo proverò come si prova l’oro (Zc 13,9)

Può essere l’uomo ad essere tentato da se stesso o da altri uomini e spesso con malizia e doppiezza:

-Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce (Gc 1,14).

-si avvicinarono per metterlo alla prova e gli chiesero che mostrasse… (Mt 16,1)

-i farisei per metterlo alla prova chiesero a Gesù: “è lecito…” (Mt 19,3).

-si alzò per metterlo alla prova: “Maestro, che devo fare… (Lc 10,25) e altri esempi in Mc 8,11 e Mc 10,2

-dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo (Gv 8,6). Similmente in Gv 6,6.

Può essere il Maligno a mettere alla prova (lo fa anche con Gesù, ma senza successo):

-Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo (Mt 4,1). E ci riprova -fallendo- anche al Getsemani.

-Sta scritto anche: “Non tentare il Signore Dio tuo” (Mt 4,7), come risponde Gesù al diavolo che lo tenta nel deserto.
-Nel caso dell’uomo il Signore permette che il diavolo abbia “carta bianca”, ma fino a un certo punto (il libro di Giobbe).

Quindi il problema non è la prova/tentazione, ma chi ti mette alla prova e quale è la sua finalità manifesta o nascosta.

 

Nella lettera di Giacomo (Gc 1,12-13) la tentazione (prova) se viene da Dio è addirittura occasione di beatitudine mentre se è un essere “tentati al male” Dio non c’entra affattoBeato l’uomo che sopporta la tentazione perché superata la prova riceberà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che lo amano. Nessuno quando è tentato dica: “Sono tentato da Dio” perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male.
 
Evidentemente il tradurre il versetto del Padre Nostro con “(tu!) non abbandonarci alla tentazione” è assurdo, primo perché usa parole con ci sono e secondo perché suppone che Dio ci possa abbandonare in una situazione critica, che non necessariamente è destinata al male. Infatti la preghiera si conclude con “ma liberaci dal Male” (Maligno) dato che è la malignità del demonio a portare a una conclusione cattiva la pova. In sintesi: Dio non tenta al male, il Maligno sì!  

 

Dio non ci abbandona e tanto meno ci tenta al male. Pensarla diversamente è implicitamente una bestemmia.

Il senso vero della preghiera è dolcissimo; puro affidamento che non vanta la sicumera del fariseo -che accampa meriti con Dio e disprezza il pubblicano- nell’implorazione umile di chi ha fiducia e non con sfiducia o addirittura quasi una minaccia di risentimento: “Padre, non metterci alla prova perché potremmo non reggerla, ma liberaci dal Male!” 
A proposito: l’esame (prova) di con-scienza è la consapevolezza ragionata e bella di questa prova “supervisionata dal Padre”. 
Trasparenza della bellezza di potersi rivolgere a Dio da figli.   
R.S.

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27 commenti

  • Giovanni ha detto:

    Ho sempre usato il” non indurci in tentazione ” e continuo ad usarlo nel Padre Nostro.

    • Orazio ha detto:

      Caro Giovanni, quando il credere per fede si evolve nella certezza della apparteneza a Dio, nessun diavolo potrà mai sedurti

  • Orazio ha detto:

    Cara Adriana 1, parlando di animali pensanti mi hai scritto:” … Quella che è la felicità per il ghepardo è una disgrazia per la gazzella. Ma la natura così è. E chi ha creato la natura?” Quindi ho ritenuto farti rispondera da ISAIA. Con questo che ho scritto e spero che leggerai, non darò risposte/asserzioni: Il ghepardo come anche il leone e gli altri animali pensanti predatori, quando la terra sarà ripiena della conoscenza del Signore, come le acque coprono il fondo del mare. Gli animali pensanti predatori, sia le ninfomani che i satiriaci, non agiranno più iniquamente né saccheggeranno e non uccideranno più sul mio monte santo, dice Isaia 11. Per i bambini da latte e per quelli sdlattati Isaia non poteva servisi di facili metafore, perché la rivelazione del peccato originale doveva essere segretato all’umanità nel rispetto temporale divino
    Isaia 11:6,8 -6 Il lupo abiterà con l’agnello,
    e il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
    il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno assieme,
    e un bambino li condurrà.
    7 La vacca pascolerà con l’orsa,
    i loro piccoli si sdraieranno assieme,
    e il leone mangerà il foraggio come il bue.
    8 E il bambino da latte si trastullerà sopra il covo dell’aspide: e appena slattato stenderà la mano sopra la tana del basilisco. (Adriana1, in questo versetto 8 ecco alcune varianti del peccato originale e del perché ho aggiunto al testo si Isai
    9 Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno e non uccideranno più sul mio monte santo,
    poiché la terra sarà ripiena della conoscenza del Signore, come le acque coprono il fondo del mare.

    • Adriana 1 ha detto:

      L’età di Saturno…lo si trova già negli Inni Omerici.

      • Orazio ha detto:

        TUTTI COLORO CHE NON STANNO SCRITTI SU LIBRO DELLA VITA; GIA DALL?INIZIO DEL TEMPO; SONO I VERI SORDI, CIOE’ QUELLI CHE PUR AVENDO UN BUON UDITO NON ASOLTERANNO. AVRANN OCCHI RECETTIVI, MA NON VEDRANNO

  • Enrico Nippo ha detto:

    L’argomento è spinoso. Non c’è nulla di scontato e le risposte dottrinali non possono esaurirlo poiché esso, tutto intero e soltanto nella mente di Dio.

    E qui una domanda s’impone: chi ha la fede (o presume d’averla!) quale diritto ha di stigmatizzare chi non ce l’ha?
    E chi stigmatizza gli “infedeli” o “miscredenti”, ce l’ha la carità?

    • Orazio ha detto:

      Ti sbagli dicendo che i credenti stigmatizzano negativamente chi odia Dio e gli umanizzati. Noi dobbiamo ringraziarli, altrimenti il mondo sarebbe stato un paradiso senza senso. Grazie a loro, abbiamo capito la cattiveria, la sofferenza e che l’amore divino ci accomuna all’appartenenza trascendentale. Noi non uccideremo mai i Cainiti, dobbiamo solo saperli riconoscere ed evitare che abbiano potere politico ed economico.

    • R.S. ha detto:

      Che cattivoni i credenti (sottolineo: in Gesù Cristo).
      Se rendono conto della speranza in loro (accusati di presumerla) addirittura provocano le stigmate altrui…
      Dopo il peccato originale Dio si rivolge ad Adamo, che si nasconde, domandando retoricamente (sa bene dov’è): Adamo, dove sei?
      Per cercarlo si è incarnato ed è morto crocefisso e poi risorto (lui sì con le stigmate). Quella è la carità.
      E chi si ostina a nascondersi? Accusa Dio e chi ha fede.

    • Orazio ha detto:

      I Cainiti non devono temerei i fedelissimi di Guesù, che non hanno mai rubato l’amore ai bambini, anzi, sono sempre disponibile a darlo a chiunque me abbia bisogno. I Cainiti devono temere gli ATEI che sono tutti assetati di giustizia, e, al momento opportuno si leveranno a partigiani perché sensibili al sangue versato dai Cainiti.

  • R.S. ha detto:

    Il mistero del dono…
    Perché chi non c’è l’ha pensa di non averlo ricevuto?
    Perché ritiene scontato che l’avrebbe apprezzato.
    E se invece, ricevutolo, l’avesse disprezzato?
    Mistero molto più denso.
    La fede raggiunge anche chi è nel buio più nero.
    Non riguarda i sapienti o i buoni più degli altri.
    Ma la fede non risolve tutto.
    Da lì si parte, con perseveranza.
    Si arriva alla visione.
    Tutti? Lecito dubitarne.
    Chi l’ha detto?
    Cristo.
    E’ Dio?
    Ci vuole fede.
    Dio non ha perché . E’ l’assoluto.
    Noi se cerchiamo dei perchè ci facciamo Dio.
    … rifiuta il dono della grazia?

    • Adriana 1 ha detto:

      Mi pare che qua si confondano i due piani del ragionamento. Una cosa è fare riferimento alla concezione di un dio come ad un “Assoluto” filosofico, un’altra al Dio “Personale” biblico delle tre religioni abramitiche.

  • R.S. ha detto:

    La fede è dono di Dio.
    Non attiene alla creaturalità.
    E’ soprannaturale.
    Poi la mente umana ci può riflettere.

  • Adriana 1 ha detto:

    E perchè questa divinità onnipotente, onnisciente e buona sottopone alla sofferenza creature appena nate, senza intelletto di fede, coscienza o colpe?

    • Davide Scarano ha detto:

      Cara Signora Adriana, le risposte alla sue domande sono contenute nella parola di Dio, penso ad esempio a San Paolo che afferma che “ciascuno di noi deve completare ciò che manca alla passione di Cristo” oppure a Cristo stesso che ha affermato “chi vuol essere degno di me prenda la sua croce e mi segua” o addirittura al libro di Giobbe nell’antico testamento . Certo un conto è comprendere e altro è accettare la sofferenza, però se non riusciamo nemmeno a comprenderne il senso è ancora più difficile.

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro Davide,
        ricordo che qui lo stesso R.S. afferma che Dio è incomprensibile e che dei suoi “pacchi dono” l’uomo può comprendere con fatica, perseveranza e applicazione soltanto l’involucro- per così dire-, restando misterioso il contenuto. Considerazioni che- tra l’altro- mi sembrano alquanto divergenti da quelle contenute nel Catechismo dei Bambini di S. Pio X ( mai rinnegato dall’Istituzione). ” (Nel corso della sua vita terrena) l’uomo deve conoscere, obbedire ed amare Dio, per poi goderLo nell’altra. ” Allora… conoscere Dio è quindi impresa possibile ed obbligatoria- in vita-, altrimenti come si fa ad amare, come si fa ad obbedire ad uno sconosciuto? Inoltre la sua risposta è una non-risposta perchè mi va a citare- parzialmente- alcuni versetti di Matteo che, letti compiutamente, non significano quello che lei ha inteso e che, in particolar modo, sono diretti a discepoli adulti posti di fronte ad ad una scelta personale. Ed è così nelle varie traduzioni: nella Diodati- per maggior chiarezza- si introduce questo passo (Mt. 16:24-25) con la definizione: “Il prezzo del discipolato”. Immagini invece una bambina di 3/4 anni, (non discepola adulta), sepolta sotto la sua casa a causa di un terremoto, immersa nel buio e nella sofferenza, irraggiungibile per ore e giorni da eventuali salvatori che ne ignorano la presenza. Io mi permetterei di dire che è ben innocente dei suo peccati (?), ma quali (?). Deve morire per cause naturali a lei esterne? e sia!- Ma a che serve- per lei e per coloro che, forse, ne scopriranno il cadavere-, tutto il bagaglio di atroce sofferenza che è pesata su di lei per giorni e notti, la cui lunghezza è inimmaginabile? Quale scopo superiore la giustifica? Oppure…con Agostino, l’umanità è tutta “razza dannata”? Oppure, come in Giobbe, essa è per Dio solo un giocattolo? Certo il dio biblico può tutto Is. : 45,7., ma come facciamo a considerarlo “buono”?

        • Orazio ha detto:

          Questo scritto circola, quasi integralmente, da anni su internet ed è una parziale sintesi del mio libro, ancora non pubblicato, dal titolo:
          L’ANIMA DISSACRATA DEGLI ANGELI CADUTI

          SEGRETI BIBLICI PRONTI A L’USO:
          Vi siete mai chiesto perché il PECCATO ORIGINALE non è contemplato nei dieci comandamenti, nonostante peccare con la propria carne sia il più abominevole di tutti gli altri peccati?
          Per quale ragione Dio è stato così poco attento e superficiale a non menzionarlo nei dieci comandamenti? E’ semplice: era inutile elencarlo, in quanto, il “PECCARE CON LA PROPRIA CARNE” è marchiato come tabù nella nostra anima. Un cervello neurotipico, non doppio e non inficiato dall’alcol o da droghe non potrà mai metterlo in atto. E quindi, Vi svelerò che il PECCATO ORIGINALE non è altro che L’INCESTO tra genitori e figli.

          Apocalisse o Rivelazione, ai posteri l’ardua sentenza:
          La coerenza è sinonimo di infantile arroganza o di un tipo di pensiero assoluto quando non si confronta con le idee divergenti altrui. La certezza di essere nel giusto, ci può rendere ciechi, sordi, illogici o folli.
          Pensate a quelle epoche passate, dove i sindacalisti e gli uomini gusti non sarebbero sopravvissuti a lungo, perché il potere assoluto era in mano ad esoterici personaggi potenti e creativamente malefici, amorali, e privi di coscienza in quanto avevano scelto di non “essere”. Agivano alla luce del sole imponendo la schiavitù e il terrore senza alcuna paura dell’Umanità, credendosi divini e immortali: Salmi 89, 48. 48 Qual è l’uomo che viva senza veder la morte? Che scampi l’anima sua al potere del soggiorno dei morti? Con chi potrai confidarti, a chi potrai rivolgerti per attenuare un poco l’angoscia e la solitudine? la prospettiva di morte mette in crisi sia il potere, che il profondo al veder la morte.

          Rallegratevi figli di Dio, tutto sta andando come profetizzato: Gli illuminati schizofrenici luciferopatici, malefici e consapevoli, esistono da quando il tabù divino del peccato originale è stato praticato, creando umani disumanizzati, orgogliosi e fieri della loro disumana diversità, si sono sempre riuniti in sette esoteriche, confraternite e altro, camuffando i loro costrutti disumani indicibili ai non appartenenti alla loro specie. Ma, con la venuta di Cristo, che è il più grande loro nemico, e, con l’evolversi dei tempi, della cultura e del sapere evangelico, si sono trovati sempre più in disagio, divenendo sempre più scaltri e ambigui. Vivono in ogni nazione e col crescere dei moderni mezzi di comunicazione si sono riuniti in una potentissima organizzazione mondiale anticristica, infiltrandosi in tutto ciò che riguarda la vita politica, economica, sociale e religiosa, per contrastare e smantellare ogni bisogno metafisico che è congeniale ai veraci esseri umani.
          Per voler divino metteranno un Re eretico a capo della chiesa cristiana, i generali al posto dei vescovi, la classe degli ufficiali come nuovo clero, la truppa come popolo votato all’obbedienza, alla povertà, alla disciplina, al silenzio e, infine, i giovani al sacrificio della vita mandandoli alla guerra, tutto in nome della loro filosofia blasfema, oltranzista e anticristica, al solo scopo giustificare il loro modo disumanizzante, perverso e predatorio di pensare e agire. Questi iniqui personaggi, pieni di odio, rabbia e anarchici senza coscienza, sempre pronti a tutto pur di realizzarsi nella propria ONNIPOTENZA. il Loro io non si rispecchia nell’essere, ma nella natura, e quindi non sono predisposti ad aiutare il prossimo, anzi hanno bisogno di sacrificare e annientare gli umanizzati e i giusti per mantenere il loro potere predatorio, come hanno fatto sempre nei secoli.

          Ma sappiate che, tra non molto, come sempre è avvenuto nei periodi critici per il popolo di Dio, scenderà dai cieli la FOLLIA DIVINA, e, con la stessa e identica modalità usata per bloccare la torre di Babele per l’abbandono di “tutti” gli architetti e, le maestranze, bloccherà anche […] DIO SALVI RE ERETICO E GLI DEI.
          La demenza, la follia e la pazzia, sono castighi fisiologici conseguenziali al loro modo di pensare, che Dio ha predisposto, per punire i più ostinati e crudeli anticristi senza coscienza, ma soprattutto, per protegge il suo popolo.

          Volevano nuovamente innalzare la torre di Babele, che equivale nell’innalzare un impero mondialista, governato da potenti umani rettiliani, opportunisti, guerrafondai, assetati di potere e senza coscienza, camuffati da difensori della giustizia nel mondo. Ma, in realtà appartengono alla progenie del peccato originale, degni figli del loro padre, e portatori della loro tipica democrazia liberalizzata, al di fuori del bene e del male, che opportunisticamente tutto può permettere.

          Gli schizofrenici Luciferopatici sono tutti delle bestie malvagie e sono marchiati dall’ossessione smodata per i paceri sessuali perversi. Sentono un ossessivo bisogno di sottomettere e asservire i popoli, per evidenziare la loro elettiva origine divina. In ogni epoca storica, sono stati, e saranno sempre i fautori di ogni crisi, in cui versa l’umanità.
          Il loro compito nei secoli è sempre stato lo stesso: leggi appropriate per salvare la stirpe dei Barabba e schiavizzare democraticamente i figli di Dio e portali alla perdizione propinando un mondo “veramente libero” degno di livellarsi alle antiche e progredite e emancipate città: Sodoma e Gomorra, città accoglienti e rispettose delle diversità: valorizzandole prioritariamente nel contesto sociale e persino nella pubblicità, inoltre, i maestri dei loro bambini dovevano essere necessariamente trans e pedofili, affinché i fanciulli potessero apprendere le varie modalità esistenti di fare sesso, e poter capire quale identità di genere fosse più congeniale. A Sodoma e Gomorra ogni tipo di atto sessuale era lecito, come anche la pedofilia, che era considerata uno dei tanti modi in cui ciascuna soggettività esprime il “proprio genere” nelle relazioni interpersonali.

          La guerra Spirituale finale con i luciferopatici è in atto, si concluderà tra terremoti, epidemie, tsunami, allagamenti, guerre e con la fusione di intere città e piccole nazioni, e, grazie a ciò, molti dei loro ingenui alleati si ricrederanno, e nella battaglia finale i rettiliani guerrafondai, cadranno sotto le stesse loro armi.

          L’Apocalisse dei Leviatani è necessaria per renderli visibili, riconoscibili e in carne, senza coda ne corna. Il serpente della Genesi che avvolge l’uovo cosmico simboleggia il padre primigenio, Azazel (la più astuta e perversa di tutte le bestie pensanti), creatore della sua stirpe, e, dentro l’uovo, la sua progenie, i cosiddetti Giganti, i Golem e le Lilith, figli ricreati dal creato metamorficamente grazie al rito sessuale incestuoso. L’uovo cosmico simboleggia il mito cosmogonico della nuova creazione da parte del primigenio uomo serpente (Azazel) o rettiliano, se preferite.

          L’alchimia simboleggia il rito carnale del peccato originale(incesto), che genera un caos di odio e amore scindevole o pervasivo, che può renderli disumani e geniali. Fortunatamente solo i malvagi che contrastano lo spirito della parola e non soffrono per i sensi di colpa, degenerano la propria anima, divengono luciferopatici, ma non tutti i doppi però! In primis, gli ossessionati compulsivi marchiati dal peccato e dal desiderio prematuro sessuale perverso, che corrispondono ai satiri della mitologia, in secundis, quelli che vogliono legalizzare la libertà incestuosa come diritto di famiglia, ma soprattutto quelli che si vedono pari a Dio: I “NOI SIAMO,” che si “illuminano d’immenso” quando ogni qualvolta raggiungono i loro scopi, inebriandosi di essere speciali per lo storico potere predatorio che hanno sempre avuto nel mondo, in quanto sempre presenti nel tempo e nell’“essere tempo“ di Heidegger, divenendo ENTI. La formula rituale che permette loro di dissacrare la propria anima, divenendo angeli caduti, è la seguente: ”CHE NON SIA CONSACRATO L’ESSERE MA IL VOLER MIO,” divenendo bestie pensanti che non riescono a controllarsi nei momenti critici, e sono sempre pronti a qualsiasi tipo di violenza, a infornare bambini nei forni crematori e giustificare qualsiasi olocausto.

          Noi, ingenui umanizzati, come lo era lo stesso Parmenide («è e non è possibile che non sia…non è ed è necessario che non sia») che era convinto che non potevano esistere tali personaggi disumanizzati. A tutt’oggi, abbiamo conoscenza solo degli schizofrenici psicopatici sanguinari e di quei sfortunati e vittimizzati schizofrenici riconoscibili e studiati per i loro sintomi e sofferenze, ma non ancora riusciamo a riconoscere gli schizofrenici luciferopatici, senza coscienza, che riescono a controllarsi e vivono in incognito in mezzo a noi. Molti sono famosi per il loro fare, altri invece, perché insigniti di riconoscimenti intellettuali, artistici, letterali e da premi vari, prestigiosi. Ma, nonostante siano ricchi e famosi, si sentono comunque dei morti viventi, angosciati e depressi, perché percepiscono di essere minacciati da “metafisiche catene tenebrose” che protendono all’abisso, per cui, devono fare uso di droghe, alcol, e di sesso energetico vitalizzante, ma senza intimità ne amore. Convincendosi che d’altronde l’uomo non è altro che un animale ragionevole, come lo affermava lo stesso Aristotele, che era molto addentrato in queste problematiche conoscenze.

          Gli empi ci invidiano e ci odiano a morte, perché lo Spirito Santo che loro rinnegano è parte integrante del nostro vivere e sorridere.

          Riporto due pensieri di Cesare Lombroso che possono chiarire quanto asserisco: 1) “Il genio e la follia sono sempre associati ai criminali e agli assassini più intelligenti;” 2) “Sono diversi da noi” (lo diceva Lombroso non cantando, a differenza dei Maneskin)..

          Il pensiero è l’unico responsabile dei processi psichici funzionali o disfunzionali di ogni essere umano:
          Il senso interno non ha senso se non viene valutato dal pensiero, ma questo vale anche la sensorialità esteriore valutata dal pensiero. Per cui i processi psichici sono sempre conseguenziali al tipo di pensiero soggettivo o oggettivo che valuta le diverse esperienze vissute. Ecco perché i processi psichici possono essere contrastivi o addirittura disfunzionali. È solo una questione di pensare, o non saper ripensare sul pensato con lungimiranza e saper discernere l’esperienze vissute, relazionarle e rielaborale con quelle che ogni qualvolta ci proporrà l’ambiente in cui viviamo.
          Concludendo, l’unico responsabile dei nostri processi psichici è il “pensiero”, e il cattivo funzionamento delle sinapsi e dalle cellule preposte a veicolarlo. La stessa intelligenza, acculturata o meno, è condizionata dal potere del pensiero soggettivo.
          Il pensiero verace, a differenza da quello degli umani disumanizzati, è conformato in modo che in nostro agire venga subliminalmente condizionato dal concetto del bene e del male, rendendoci recettivi al sibilo della “parola” che ci ammonisce e ci ricorda le nostre origini. Ma questo sibilo, opprime e inquieta tutti coloro che hanno scelto o vogliono vivere come natura comanda, ma con un istinto razionalizzato coadiuvato dalla ragione. Per cui non sono veraci animali innocenti e non responsabili del loro modo di vivere. Questi personaggi che odiano la coscienza, e la combattono con tutti i mezzi possibili pur fare quello che vogliono. Questi nefasti individui che fanno parte della stessa progenie di Caino, nei testi antichi sono simbolicamente menzionati come la stirpe dei Leviatani. Nel cristianesimo il Leviatano simboleggia il male, Satana o l’Anticristo, che saranno sconfitti con la nuova venuta di Gesù. Solo Thomas Hobbes con il suo intuito usò il noto mostro demoniaco come metafora dello stato assolutista nella sua opera “Leviatano”. Paragonando Il sovrano disumanizzato al Leviatano, quale oppressore sanguinario e malefico.

          Questi doppi, ossimori e malefici Luciferopatici, adorano Nietzsche e Martin Heidegger, perché oltre a rispecchiarsi in loro, li hanno connessi al futuro, e, leggendo le loro opere riscontrano esoteriche assonanze mentali univoche: sentirsi appartenenti alla stessa stirpe dei semi dei “NOI SIAMO”, con il diritto di sopraffare il mondo, infierendo e schiavizzando i giusti. I credenti in Dio invece, pur leggendo gli scritti di Nietzsche e Martin Heidegger, non notano ancora il vero senso nascosto di tali scritti, o per volere di Dio o forse perché non hanno mai avuto problemi psichiatrici.

          Loro anelano a cambiare il mondo e concordatamente dicono esotericamente tra di loro: “abbiamo ancora bisogno di nutrirci di vera libertà. E solo allora capiremo che anche noi possiamo liberarci una volta e per sempre dei tanti concetti obsoleti che frenano i nostri bisogni interiori e di crescita personale. Dobbiamo liberare il mondo dai tanti pregiudizi che tagliano le ali alla nostra libertà, come il concetto di bene e del male. E per finire rivalutare e depenalizzare il concetto di coscienza, personalizzandola in modo che non imponga modalità coercitive e sensi di colpa. Solo così possiamo dimostrare al mondo il giusto valore della nostra “vera natura”.

          È mai possibile che persone neurotipiche, intelligenti, colte e istruite, non si rendono conto delle gravissime problematiche che assillano il nostro pianeta, in concomitanza con l’avvento di “Frate” Francesco. CHI NON SAPRA’ COGLIERE I SEGNI E LA VERITA’, SARA’ RINNEGATO DA DIO. In verità vi dico: Ogni umano, quando ragiona da un punto di vista umano animal natura, e non da quello di Dio, diviene un vero demone. A riconferma, riporto il seguente scritto del vangelo: Giovanni 6:70 Gesù rispose loro: «Non ho io scelto voi dodici? Eppure, uno di voi è un diavolo!»

          La coscienza è il mistero più grande dell’universo. Essa è associata all’anima ed è influenzata dallo Spirito veritiero di Dio ed è integrata e strutturata in ogni cervello umano. Ed è condizionata come tutti gli altri elementi che costituiscono il cervello: come dal sonno, dall’alcol, da droghe varie, ma, può essere anche danneggiata da un tumore, un’infezione, da un trauma, ma anche da esperimenti scientifici invasivi al cervello, rendendo specialmente in questi due ultimi casi il malcapitato, un perfetto animale umano. Epperò, la stirpe dei lucieropatici si ribella ad essa, con le loro insinuazioni ribelli e oppositive. Il motivo di questa opposizione non è chiara ai semplici e ingenui umanizzati, perché non possono mai sospettare che esistono in mezzo a loro degli umani che corrispondono al “vero significato etimologico di demone.”

          I demoni come puri spiriti non esistono. Il demone è solo un simbolo. Ciò che affermo, sull’essere un demone, è confermato anche da Arturo Marcelino Sosa Abascal, che è un gesuita venezuelano, preposito generale della Compagnia di Gesù, e come gerarchia viene dopo il Papa. Questa stirpe è brevettata sotto il segno del peccato originale(incesto), e hanno un pensiero omologato e vanno in estasi quando leggono i miti sulle metamorfosi, la “dea madre,” degli Elohim, degli Anunnki, e di quei falsi filosofi, che, invece di fantasticare sul soprannaturale che supera il corso ordinario della natura, trascendendo i limiti dell’esperienza e della conoscenza umana: Attivano la loro ipocrita filosofia scientifica diffondendo che Dio, L’anima, la coscienza non esistono scientificamente, e, che Cristo era un semplice umano.

          Vi siete mai chiesti perché si sono sempre comportati in questo modo opportunistico e adeguandosi ai tempi? Vi siete domandati perché l’umanità progredisce solo sul campo scientifico, tecnico, culturale ed estetico, mentre gli assassinii, le guerre, le ingiustizie persistono. Vi siete mai chiesto perché la schiavitù, differisce da paese a paese in base alla povertà e la cultura, e, a volte risulta volutamente non percepita da quelle nazioni e Enti che ostentano di essere i paladini dei diritti inalienabili dell’uomo. Epperò, va detto che la schiavitù è anche mascherata e plasmata da finte vicissitudini economiche del paese, mentre, in molte nazioni industrialmente avanzate e civilizzate, in ambienti lavorativi circoscritti, la schiavitù è perpetrata e visibile solo quando emergono casi eclatanti, tipo quello del bracciante Satnam Singh, il cittadino indiano morto dopo un incidente sul lavoro in un’azienda agricola a Latina. abbandonato davanti alla sua casa con il braccio amputato e le gambe lacerate.

          Il male perdurerà sempre nel mondo finché NON IMPARIAMO A RICONOSCERLI e, riconoscendoli, finalmente saremo liberi, perché non gli permetteremo più d’ingannarci.

          Noi crediamo che la crudeltà malefica e le sofferenze dei popoli siano dovuti alle ideologie contrastive dei vari uomini. No. Non è così. Il male che avvolge l’umanità, è un male tra SPIRITUALITA’ DIVERSE. Cioè la dualità (male e bene) tra spiriti diversi: gli umani integri nella loro spiritualità, e GLI ANGELI CADUTI che, accettando e magnificando il marchio del peccato originale, sconsacrano la loro ANIMA, pur di perpetuare i loro piaceri sessuali perversi
          Con l’avvento di Papa Francesco, lo Spirito Santo emanerà frequenze vibratorie sempre più forti, e anche i più ingenui capiranno che non è una guerra tra normali esseri umani con idee contrastive, ma, tra gli angeli caduti (demoni) e Gli angeli incarnati che sono i figli di DIO, UMANIZZATI DALLO SPIRITO SANTO.

          E’giunto il tempo della rivelazione divina e tutto si compirà nel rispetto temporale del tempo, e, già molti avvertono che saranno presenti al nuovo “AVVENTO”

  • Enrico Nippo ha detto:

    “La fede è un dono di Dio”.

    Dunque chi non ha la fede non ricevuto il dono da Dio?

    Dio dona ad alcuni e ad altri no?

    Dio vuol salvare alcuni ed altri no?

    Qui si apre un discorso che non finisce più.

    • Orazio ha detto:

      La fede è strutturata in ogni essere umano ed è parte integrante del pensiero, infatti, i popoli che non avevano ancora scoperto il linguaggio, né la filosofia, già sapevano che oltre la morte vi erano mondi diversificati che, in relazione al male e al bene, ospitavano i defunti. Chi ha perso la fede per le troppe ingiustizie del mondo, ma rimane giusto. prima o poi la ritroverà. Anche il popolo degli animali pensanti, pur riconoscendo in se la divinità, odiano i figli di Dio, perché sono la testimonianza viva che loro sono il popolo dei Cainiti.

      • Enrico Nippo ha detto:

        “Prima o poi la ritroverà”.

        Potrei non aver capito, ma non è chiaro quel “ritroverà”. ovvero: la ritroverà perché Dio gliene farà dono?

        “Rimane giusto” ma senza la fede: è facoltà esclusivamente umana o è già un dono di Dio che è l’unico Giusto?

        • Orazio ha detto:

          La “ritroverànno” perché non sono animali pensanti. hanno avuto la fortuna di avere dei genitori umanizzati. Un erbivoro non potrà mai essere un predatore. Solo i luciferopatici lo diventano, e per la stessa metamofosi causata dal marchio del peccato, che devono combattere Dio e gli uomini. Tu sei un buon combattente quando si parla di fenomeni trascendentali. Ma dimmi, il tuo lottare dove ti porterà? E’ che senso ha?

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro Orazio,
        e con i Sethiani (figli di Seth) come la va?

        • Orazio ha detto:

          I figli di Dio sono gli angeli incarnatisi in forma fisica umana, mentre il popolo degli animali pensanti o luciferopatici. Divenuti tali in quanto hanno dissacrato la propria anima rinunciando alla loro natura angelica e divenendo, per propria scelta, degli opportunisti predatori sempre pronti a carpire ogni fonte di desiderio e di piacere. Per tale motivo il loro equilibrio corporale: naturale e spirituale si è scompensa, sicché avvertono come se fossero vuoti, incompleti, depressi, angosciati e incatenati con catene tenebrose eterne, senza che abbiano consapevolezza di quale vero male soffrono, inoltre, avvertono di essere molto simili agli animali, i quali ultimi, non avendo l’anima, non avranno mai problemi conflittuali per come si comportano. I luciferopatici, sono diventati tali, perché non hanno voluto prendere atto del peccato e delle conseguenziali problematiche mentali associate e ribellarsi. Hanno preferito accettare il piacere del peccato originale e, per amore hanno accettato il peccato stesso, strutturando in seguito quel tipico pensiero unico, nichilista senza amore, che li omologa. I luciferopatici ritengono l’amore un sentimento devastante e da sopprimere, nonostante che da piccoli l’anelavano e che comunque ne sono morbosamente attratti quando qualcuno prova un evidente interasse amoroso per loro.

        • Orazio ha detto:

          Seth non divenne un anarchico guerriero senza pietà, perché tutti gli animali pensanti solo dopo aver commesso il peccato originale sentono in primo senso di colpa, inquanto illuminati dal libero arbitrio. I Luciferopatici sono anarchici guerrieri senza pietà che lottano come giganti, perché hanno avuto la sfortuna di avere per madre una del popolo degli animali pensanti e ne hanno accettato il marchio (il peccato).

        • Orazio ha detto:

          Bert Hellinger, fu il primo a rendersi conto che nel popolo degli animali pensanti, la costellazione familiare e soggetta sempre le stesse varianti sistemiche di approcci sessuali famigliari.

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro Orazio,
            nelle tue risposte/asserzioni trovo una buona quantità di confusione… Quella che è la felicità per il ghepardo è una disgrazia per la gazzella. Ma la natura così è. E chi ha creato la natura? Chi ne è il signore al punto da distruggere col diluvio non solo umani, ma anche animali innocenti da ogni peccato “contrattuale” come quello “originale”, o personale “che non può- razionalmente- esistere per loro. Non la fede in un dio personale, ma il “giudizio” dell’uomo stabilisce ciò che è bene e ciò che è male: il “giudizio” e la sua qualità naturalmente “empatica” ( quando c’è è non viene soffocata dall’Integralismo).

  • Enrico Nippo ha detto:

    “La fede è un dono di Dio”.

    Dunque chi non ha la fede non ricevuto il dono da Dio?

    Dio dona ad alcuni e ad altri no?

    Do vuol salvare alcuni ed altri no?

    Qui si apre un discorso che non finisce più.