Gaza, Gerusalemme. Le immagini e le Storie che i Giornali di Regime non Mostrano e non Dicono.

18 Febbraio 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione alcuni elementi su quanto sta accadendo in Medio Oriente, e in particolare a Gaza e in Cisgiordania.

Questo è un post di InsideOver:

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rifiutato di autorizzare l’ingresso di case mobili e macchinari pesanti nella Striscia di Gaza nonostante l’accordo di cessate il fuoco.

L’emittente pubblica israeliana KAN, citando una fonte israeliana anonima, ha affermato che Netanyahu ha rifiutato l’accesso ai macchinari pesanti per rimuovere le macerie degli edifici distrutti nell’enclave.

Sabato, Hamas ha rilasciato tre ostaggi israeliani dopo aver ricevuto dai mediatori garanzie circa la rimozione degli ostacoli all’ingresso delle case mobili per i civili sfollati e delle attrezzature pesanti necessarie per la bonifica delle macerie.

Le autorità palestinesi locali hanno accusato Israele di aver violato il protocollo umanitario dell’accordo di cessate il fuoco di Gaza, negando l’accesso ai materiali di soccorso, tra cui tende e roulotte, ai civili sfollati di Gaza.

#GazaCeasefire #gazagenocide #netanyahu

***

Questa è una notizia che difficilmente troverete sui media mainstream, servi di regime, e che riguarda una donna libera e coraggiosa, un vero orgoglio italiano, Francesca Albanese:

Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori Palestinesi, ha ricevuto il premio Dries van Agt 2025 presentato da The Rights Forum, l’organizzazione internazionale per i diritti umani con sede all’Aia.

“Le sue analisi incisive e i suoi principi incrollabili la rendono una delle voci più influenti a sostegno dei diritti dei palestinesi. Mentre altri si nascondono dietro termini come “complessità”, lei parla chiaro: Israele sta commettendo un genocidio a Gaza. La sua conclusione non è un’opinione, ma si basa sul diritto internazionale e su prove raccolte con cura.” Con queste parole The Rights Forum ha assegnato alla Albanese il Premio Dries van Agt 2025.

E ancora sul sito di The Rights Forum: “Nonostante le campagne diffamatorie, Francesca Albanese si rifiuta di essere messa a tacere: il suo coraggio è fonte di ispirazione per molti.”

“Questa donna è una forza della natura. Il suo coraggio è contagioso. Espone senza paura la gravità delle violazioni di Israele, ma anche i doppi standard dell’Occidente”, ha affermato Berber van der Woude, presidente del Rights Forum.

@francesca.albanese.unsr.opt #gazagenocide #palestine

***

 

***

Questo è un video de L’Antidiplomatico

 

Nader Hussein è stato rilasciato oggi dalla prigione israeliana.

Non ci sono parole per descriverlo.

***

Questo post parla del rilascio dei prigionieri palestinesi:

Oggi Israele ha rilasciato 369 ostaggi palestinesi in cambio di tre ostaggi israeliani rilasciati da Hamas secondo gli accordi tra le parti.

Prima di essere rilasciati, gli ostaggi palestinesi sono stati costretti a indossare una felpa con la scritta in arabo “Non dimenticheremo, nè perdoneremo”, il logo dello Shin Bet (i servizi segreti israeliani addetti alla sicurezza interna) e la stella di David.

La settimana scorsa agli ostaggi palestinesi rilasciati l’Israel Prison Service (IPS) ha fatto indossare dei braccialetti con la scritta in arabo tratta dal Libro dei Salmi “il popolo eterno non dimentica, inseguirò i nemici e li catturerò”.

Gli ostaggi palestinesi sono anche stati costretti a guardare un video di tre minuti realizzato dall’Idf e dall’IPS che mostra gli effetti devastanti dell’offensiva israeliana su Gaza. Uno degli ostaggi è svenuto dopo aver visto il video, secondo quanto riferito dal quotidiano Israel Hayom.

Il gruppo di difesa dei diritti dei prigionieri palestinesi (Palestinian Prisoners Club) denuncia il servizio carcerario israeliano che, secondo il gruppo, sta usando ogni strumento disponibile per “torturare e umiliare i prigionieri”.

#israel #humanrights #idf #gaza #palestine

***

Questo post invece riguarda il dott. Abu Safiya, direttore dell’ospedale Adwan di Gaza, rapito dall’esercito israeliano, torturato, picchiato e ancora in carcere senza accuse specifiche nei suoi confronti:

Al Mezan Center for Human Rights riferisce:

Le IOF (Israel Occupation Forces) hanno trasferito il dott. Hussam Abu Safiya, direttore dell’ospedale Kamal Adwan, in detenzione ai sensi della legge sui “combattenti illegali”, invece di un regolare processo.

La legge “Combattente illegale” viola gravemente il diritto ad un giusto processo garantisce, privando il detenuto del diritto di essere informato delle accuse a loro carico, del diritto di contestare le prove, e quindi della capacità di difendersi.

L’avvocato del centro ha rivelato che il dottor Abu Safiya è stato sottoposto a torture e maltrattamenti nei centri di detenzione israeliani.

Sottolineiamo che designare il Dr. Abu Safiya come “combattente illegale” è una misura illegale e pericolosa, che dimostra il fallimento da parte dell’accusa di comprovare le accuse contro il detenuto.

AGISCI ORA:

Tagga @primeministerkz come il Dr. Hussam detiene la cittadinanza in Kazakistan.

1. In IG metti mi piace, commenta e condividi il post (scrivi più di 9 parole, le emoji non contano come parole). Tagga tutti gli account ufficiali, @un_ocha@InternationalCriminalCourt, @unitednations ocha @who, canali di notizie e giornalisti occidentali.

2.send free letters and sign petitions, all linked in bio @call2actionnow and @humantiproject.

3. Send all evidence to the International Criminal Court (ICC) click the link in the Linktree @call2actionnow

4. Su X: SWAMP KarimKhanQC
IntlCrimCourt, CIJ_ICJ, UN, and media channels. Leave a reply on their recent posts.

DO NOT FORGET #drhussamabusafiya and the rest of the hostages.

@almezencentre – X
@dr.hussam73
#savedrhussamabusafiya
#freepalestinianhostages
#freedrhussamabusafiya
#savegaza
#Share
#latestnews
#GazaUpdate
#C2ANOW🇵🇸

***

Questo post invece parla della pagina acquistata sul NYT da ebrei americani contrari alla pulizia etnica a Gaza:

Più 350 rabbini americani, decine di celebrità e di artisti ebrei americani, hanno firmato un’inserzione a tutta pagina sul New York Times per condannare la proposta del Presidente Trump di rimuovere definitivamente tutti i palestinesi dalla Striscia di Gaza.

L’annuncio, firmato da esponenti di diverse correnti dell’ebraismo e da personalità come Tony Kushner, Ilana Glazer, Naomi Klein, Joaquin Phoenix e Peter Beinart, lancia un messaggio chiaro: “Trump ha chiesto la rimozione di tutti i palestinesi da Gaza. Il popolo ebraico dice no alla pulizia etnica!”.

L’iniziativa fa parte del fenomeno “Not in Our Name”, un movimento di protesta nato dopo il 7 ottobre 2023 dagli ebrei americani contro la fine del genocidio di Israele su Gaza.

Il ripudio della proposta di Trump è una presa di posizione forte di parte importante dell’ebraismo americano.

Cody Edgerly, direttore della campagna “Not In Our Name”, ha evidenziato l’urgenza della denuncia: “Ai palestinesi diciamo che non siete soli, la nostra attenzione non è svanita e continueremo a lottare con ogni respiro per fermare la pulizia etnica a Gaza”.

La rabbina Toba Spitze ha paragonato la proposta di Trump ai piani nazisti per rendere la Germania Judenrein – “libera dagli ebrei”: “Sappiamo bene dove portano certe fantasie violente.”

#newyorktimes #jewish #gaza #genocide #ethniccleansing #palestine

***

Questo post invece riguarda l’aggressione e l’arresto da parte dell’esercito israeliano di due librai molto noti a Gerusalemme Est, responsabili di avere in vendita un libro per bambini in cui si parlava della Palestina dal fiume al mare. 

Una istituzione culturale rispettata a Gerusalemme e fuori da Gerusalemme, in tutto il mondo. L’Educational Bookshop a Salaheddin street, la libreria di Gerusalemme est, ha subito una perquisizione da parte delle autorità israeliane e due dei proprietari, Ahmad e Mahmoud Muna (lui stesso un autore di libri), sono stati arrestati. Confiscati libri. Libri. Libri. E le immagini che cominciano a girare su X, quelli dei libri gettati in terra, non hanno bisogno di commenti. Come la foto che mostra i libri confiscati. Compreso il meraviglioso libro di Banksy e dei suoi graffiti in Palestina, in genere sul Muro di separazione.

Chiunque voglia conoscere la produzione scientifica e pubblicistica sull’intera regione, e soprattutto sulla Palestina, deve fare visita ai fratelli Muna, anche loro una istituzione della città. Ed è vero: non c’è diplomatico, giornalista, turista più o meno preparato che non sia passato in libreria per cercare di farsi una conoscenza più approfondita.

Sono loro cliente da decenni, di libri e di un ottimo caffè espresso. Hanno presentato i miei libri, che sono sin dall’inizio sui loro scaffali. La loro libreria è un centro di incontri, parole, scambi di pensieri. E quello che è successo è scandaloso.

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN: IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT: UNCRITM1E35

ATTENZIONE:

L’IBAN INDICATO NELLA FOTO A DESTRA E’ OBSOLETO.

QUELLO GIUSTO E’:

IBAN: IT79N0200805319000400690898

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , , , ,

Categoria:

2 commenti

  • miserere mei ha detto:

    Per uscire dall’odio, dalla seminagione e dalla memoria di odio c’è solo la via della conversione.

  • laura cadenasso ha detto:

    Se me lo permettete – con mente e cuore molto lontani- sono con Voi…VI RINGRAZIO di ogni servizio che tramite Marco Tosatti donate alla nostra conoscenza.