Un Grande Discorso Politico. J.D. Vance Ha Scosso l’Europa dei Vecchi Interessi. Bernardino Montejano.

17 Febbraio 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il prof. Bernardino Montejano, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione questo commento al discorso che il vicepresidente statunitense, J.D. Vance ha pronunciato nei giorni scorsi a Monaco di Bavioera. Buona lettura e condivisione.

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UN GRANDE DISCORSO POLITICO

Grazie al Manifesto, possiamo ora leggere integralmente il discorso del vicepresidente statunitense J.D. Vance, che “ha scosso l’Europa con un discorso forte”, parlando in modo chiaro, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, organizzata dall’Unione Europea.

Poiché ci sono ancora qui alcuni ex compagni recalcitranti, che avrebbero voluto la vittoria di Bad Harris per essere a capo dell’opposizione, presentiamo a coloro che non conoscono il nostro informatore, che non ha paura di presentarsi come un “giornale politicamente e socialmente scorretto” e possiamo confermare dopo aver letto numerosi articoli e note che è estremamente scorretto.

Il discorso rompe con i toni pacati del linguaggio diplomatico e lancia accuse in faccia all’intera oligarchia occidentale, compresa quella del suo stesso Paese.

Afferma che “una delle cose di cui volevo parlare oggi sono i nostri valori comuni”, che in realtà e a rigor di termini sono beni comuni.

Oggi l’Europa, sostituto secolare del cristianesimo, ha sperperato questi beni comuni, rinunciando alle sue radici cristiane e a molti secoli della sua storia; ha rinunciato alla sua tradizione, ha distrutto il suo patrimonio dall’interno.

Ogni cultura può essere minacciata dall’esterno da nuovi barbari che ne attraversano i confini, ma può anche essere demolita dall’interno da nemici subdoli, e Vance mette in guardia da questo quando afferma: “Ciò che mi preoccupa è la minaccia dall’interno, il ritiro dell’Europa dai suoi valori fondamentali”.

Riferendosi alla Guerra Fredda, allude “alla parte che censurava i dissidenti, che chiudeva le chiese, che annullava le elezioni” e si chiede: erano i buoni? Negavano i benefici della libertà, perché “non puoi costringere le persone a pensare, sentire o credere”.

In Belgio, la polizia ha arrestato alcuni cittadini sospettati di aver pubblicato commenti antifemministi online, nell’ambito di una lotta contro la misoginia online.

In Inghilterra si è assistito a un ridimensionamento dei diritti di coscienza e sono state istituite zone di sicurezza attorno alle cliniche per l’aborto; e il fisioterapista Smith è stato multato per aver pregato in silenzio per tre minuti a 50 metri da una clinica per l’aborto: e in Scozia, anche pregare in casa può infrangere la legge.

Negli Stati Uniti, sotto Biden, “la censura è “disinformazione” e un esempio è stato affermare che il coronavirus “era fuggito da un laboratorio in Cina”.

In Romania, “i risultati delle elezioni presidenziali sono stati annullati sulla base di vaghi sospetti da parte di un’agenzia di intelligence e di un’enorme pressione da parte dei paesi vicini”.

“I vecchi interessi si nascondono dietro brutte parole dell’era sovietica come ‘disinformazione’ o ‘misinformazione’, perché non amano l’idea che qualcuno possa esprimere un’opinione diversa o votare diversamente o, peggio, vincere un’elezione”.

Secondo Vance, “la sfida più urgente è l’immigrazione di massa”, ma questa situazione “è il risultato di decisioni politiche consapevoli prese in più di un decennio”, di cui ci sono dei responsabili.

Aggiunge che “sempre più spesso, in tutta Europa, le persone votano per leader politici che promettono di porre fine all’immigrazione incontrollata. “Condivido molte delle tue preoccupazioni.”

“Contrariamente a quanto si crede a Davos, i cittadini dei nostri Paesi non credono di essere animali domestici o ingranaggi intercambiabili in un’economia globale.”

Mentre scrivevamo queste righe, abbiamo ricevuto una mail dal nostro amico don Samuele Cecotti, al quale siamo molto grati, con un articolo del quotidiano italiano “ il Gornale ”, intitolato: “Critica del liberalismo e degli ‘eretici’. “Il pantheon documentato di Vance.”

Si nota che il discorso ha scosso l’atmosfera “con le sue parole sulla censura, sulla libertà di espressione e sull’immigrazione”.

Si tratta di “un discorso senza precedenti, paragonabile alla visione tradizionale del Partito Repubblicano, in cui critica il modello liberale occidentale, la globalizzazione illimitata e gli eccessi del politicamente corretto come la cultura della cancellazione e la cultura progressista”.

Il discorso si conclude con una citazione di Papa Giovanni Paolo II, che all’inizio del suo pontificato ci ha invitato a non avere paura e ad aprire la nostra società a Cristo.

Vance, che sostiene che il potere politico dovrebbe essere utilizzato “per migliorare la vita di coloro che sono governati”, chiede anche a chi detiene il potere di non aver paura del proprio popolo, concordando con molti di noi che da tempo sostengono che il primo diritto del popolo è quello di essere ben governato, un diritto ignorato in tante dichiarazioni verbose, inutili e ipocrite.

San Joaquin Ranch, San Serapio de Azul, 16 febbraio 2025.

Bernardino Montejano

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