I Primi Schiavi in America? Erano Bianchi…Agostino Nobile.
17 Febbraio 2025
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, Agostino Nobile, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione questo articolo che porta alla luce una realtà misconosciuta della storia. Buona lettura e condivisione.
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I primi schiavi in America erano bianchi
L’ineffabile Wikipedia considera questa disumana vicenda storica come una teoria della cospirazione, scrivendo peste e corna contro gli autori che rivelano la tratta degli schiavi bianchi. Per avere un’ennesima conferma sull’operato dell’ enciclopedia digitale più diffusa al mondo, basterebbe leggere cosa scrivono sul Covid-19 e sul relativo vaccino, su Bill Gates e George Soros.
Dato che le informazioni pubblicate meno di dieci volte vengono dimenticate, e il mainstream ha una forza di diffusione migliaia di volte superiore a quella dei libri e dei blogger, ripropongo ancora una delle pagine più vergognose della storia europea. Nel 2008, Don Jordan e Michael Walsh pubblicano il libro White Cargo – The Forgotten History of Britain’s White Slaves in America, non tradotto in italiano. Al tempo scrissi un articolo poi inserito nel mio libro, pubblicato nel 2015, “Quello che i cattolici devono sapere – Almeno per evitare una fine ridicola”. Nel 2019 ho ripubblicato l’articolo su questo sito dell’amico Tosatti.
Oggi propongo altre fonti, partendo da Michael Hoffman che, nella sua ricerca They Were White and They Were Slaves: The Untold History of the Enslavement of Whites in Early America, pubblicata nel 1993 e non tradotta in italiano, ci offre ulteriori informazioni documentate.
Hoffman scrive: “La schiavitù dei neri fu stabilita in modo efficiente nell’America coloniale perché gli schiavi neri erano governati, organizzati e controllati da strutture e organizzazioni che furono inizialmente utilizzate per schiavizzare e controllare i bianchi. Gli schiavi neri erano gli ultimi arrivati inseriti in un sistema già sviluppato. I coloni che stavano sterminando gli abitanti della terra conquistata avevano bisogno di manodopera a basso costo poiché mancavano i lavoratori per svilupparla. Un proprietario di schiavi bianchi, il piantatore della Virginia John Pory, affermò: gli schiavi bianchi erano la ricchezza principale della nazione. Fu in gran parte grazie alla stragrande maggioranza degli schiavi bianchi che l’America costruì le basi della ricchezza, poiché la schiavitù era esclusivamente una questione di economia e profitto.”
Come sappiamo, chi non si allinea al pensiero dominante viene spesso etichettato come fascista, cospirazionista o, come nel caso di Hoffman, antisemita. Il fatto stesso che chiunque scriva o dica una frase ritenuta antisemita rischi la galera, mentre i fedeli cristiani che pregano, anche in silenzio, davanti alle cliniche abortiste rischiano multe salate e la galera, la dice lunga su chi controlla la politica, la legge e l’informazione
Vedi: https://reason.com/2024/10/17/british-man-convicted-of-criminal-charges-for-praying-silently-near-abortion-clinic/
Di seguito riporto ampi stralci di un lungo articolo dello studioso Larry Romanoff – che i grandi corruttori definiscono, guarda caso, antisemita – già professore ospite alla Fudan University di Shanghai per lo studio in affari internazionali a classi EMBA senior.
“I testi di storia americana fanno riferimento a quella che viene chiamata servitù vincolata, come una sorta di sistema benevolmente paternalistico. […] I contratti britannici, definiti vincolanti, molto spesso equivalevano a una condanna all’ergastolo ai lavori forzati. Esistono documenti di detenuti bianchi che hanno chiesto di essere impiccati in Gran Bretagna piuttosto che mandati nel gulag americano. […] Alcuni storici ebrei e altri simpatizzanti sostengono che questo sistema di vincoli, una sorta di forma privilegiata di lavoro vincolato, fosse rappresentativo dell’intera esperienza della schiavitù bianca in America. Ci sono prove di molti migranti speranzosi ma analfabeti che sono stati indotti con l’inganno a firmare contratti, ignorando il contenuto effettivo dei documenti che li designavano legalmente come proprietà personale che poteva essere acquistata e venduta. In realtà, capitava spesso che, senza preoccupazioni, venivano portati alla morte come animali. I mercanti di schiavi fecero grandi sforzi per indurre i bianchi liberi a firmare contratti, presumibilmente ponendosi in schiavitù temporanea con la promessa di 50 acri di terreno agricolo alla fine del periodo di contratto, ma questo non era altro che uno spregevole racket. La servitù a contratto non è mai stata altro che una frode immensa e crudele.
[…] David W. Galenson scrisse un trattato intitolato La schiavitù bianca, in cui affermava: Gli uomini e le donne europei potevano esercitare la scelta sia nel decidere se migrare nelle colonie sia nella scelta delle possibili destinazioni. Questi commenti, e molti altri simili – scrive Romanoff – sono pura finzione, grandissime bugie intese a cancellare il male di secoli. Gli schiavi bianchi venivano ottenuti dagli strati più poveri della società britannica che erano considerati sacrificabili dalla classe dominante. Gli economisti sostenevano la riduzione in schiavitù dei bianchi poveri perché la consideravano il modo più economico ed efficace per sviluppare le colonie nel Nuovo Mondo, liberandosi al tempo stesso dei poveri in surplus che erano non redditizi per l’Inghilterra.
[..] Fu Henry Cromwell a ordinare che tutti i poveri senza casa della Gran Bretagna fossero catturati e deportati dai mercanti di schiavi, perché non redditizi per il Regno. Le leggi consentivano il sequestro di qualsiasi persona in qualsiasi parte dell’Inghilterra che sembrasse vagabonda o mendicante, e di farla trasportare in un porto britannico e spedire in America per essere venduta. Di conseguenza, i giudici hanno ordinato la riduzione in schiavitù e la spedizione in America di un numero totale di coloro che hanno reso la vita spiacevole all’alta borghesia britannica.
[…] Le donne bianche venivano violentate ripetutamente fino alla gravidanza. La pratica di incrociare femmine bianche con uomini africani divenne così diffusa e a lungo termine che fu approvata una legislazione che vietava la pratica perché questa produzione di prole interferiva con i profitti di un grande commerciante di schiavi ebreo. Uno dei motivi per cui iniziò la tratta degli schiavi africani fu che non erano contaminati dalla macchia dell’odiata teologia cattolica che contagiava gli irlandesi. In parte, a causa di ciò, gli schiavi africani divennero più costosi da acquistare e spesso venivano trattati molto meglio delle loro controparti bianche. Gli schiavi neri venivano effettivamente usati crudelmente ma non venivano sfruttati fino alla morte, come lo erano i bianchi. All’arrivo in America, venivano spogliati nudi, messi in catene e fatti sfilare all’asta dove venivano sondati, esaminati e venduti come bestiame.
[…] Il commercio degli schiavi bianchi – continua Larry Romanoff – era naturale per i mercanti ebrei in Inghilterra che importavano zucchero e tabacco dalle colonie americane. I bianchi rapiti in Gran Bretagna potevano essere scambiati con queste merci in America, consentendo alle navi mercantili di trasportare merci in entrambe le direzioni.”
Dando un’occhiata al sito The New York Review – più massonico che ebreo – sul tema dello schiavismo si trova un solo ebreo, ma non i massoni, nonostante a partire dal XVII secolo i maggiori schiavisti fossero massoni ed ebrei https://www.nybooks.com/articles/1994/12/22/the-slave-trade-and-the-jews/ Nell’articolo, si legge: “I papi cattolici hanno benedetto con entusiasmo e autorizzato i primi commercianti di schiavi portoghesi nell’Africa occidentale.”
A smentire questa teoria ci sono diversi storici autorevoli. Il sociologo e storico Rodney Stark ha affermato che “lo spirito del tempo era – con l’eccezione della Chiesa cattolica – favorevole alla tratta degli schiavi.” Gli storici francesi Jean Andreau e Raymond Descat, nel volume Gli schiavi nel mondo greco e romano, hanno scritto che la Chiesa cattolica è stata in prima fila nella battaglia contro la schiavitù: “Lo fu ai temi di Carlo Magno. Nel IX secolo con il vescovo Agobardo di Lione. Nell’XI con Sant’Anselmo. Nel XIII con Tommaso d’Aquino. Nel 1435 con Papa Eugenio IV. E lo fu soprattutto quando il tema degli schiavi riemerse in Europa dopo la scoperta dell’America.” Aggiungo: basterebbe leggere le diverse bolle e documenti pontifici – oggi presenti sulla piattaforma digitale vaticana – che condannarono la schiavitù e minacciarono la scomunica a coloro che avessero ridotto in schiavitù gli indigeni.
Tornando alla tratta dei bianchi in America, esistono rapporti documentati secondo cui una nave scaricò più di 1.300 schiavi bianchi irlandesi nell’Oceano Atlantico per garantire un’adeguata fornitura di cibo all’equipaggio. E probabilmente non fu l’unica volta.
Scrive Romanoff: “Sembra essere generalmente accettato che l’Irlanda fosse gravemente spopolata in passato, con la riduzione percentuale più citata pari all’80%. L’attuale narrativa standard tenta con un certo vigore di attribuire questa grave riduzione della popolazione alle malattie o alla carestia, ma la realtà sembra essere che il motivo principale sia stato il rapimento a fini di schiavitù.”
Perché i libri di scuola e il mainstream non parlano di questa terribile, mostruosa pagina della storia durata secoli? Semplice. Il bianco deve sentirsi in colpa e, per questo motivo, farsi da parte per far posto ai milioni di immigrati africani. Senza generalizzare, poiché gran parte degli ebrei non è a conoscenza di questa vicenda e proverebbe vergogna, ci domandiamo: perché non si parla degli ebrei ashkenaziti coinvolti nelle tratte atlantiche? Questo potrebbe essere dovuto al fatto che, considerandosi il popolo eletto, alcuni ritengono di essere le uniche vittime con la coscienza immacolata e di poter agire come desiderano. Non è un caso che da circa un secolo lo stato di Israele neghi il genocidio del popolo armeno per mano ottomana e, all’inizio del ‘900, turca. Hollywood, gestita prevalentemente da ashkenaziti, ha prodotto diversi film sullo schiavismo dei neri senza mai menzionare gli aguzzini ebrei. Al contrario, riguardo al genocidio degli armeni, allo schiavismo degli irlandesi cattolici e dei poveri emarginati britannici non esiste alcuna produzione.
Una frase famosa attribuita al capostipite della famiglia Rothschild, Mayer Amschel, afferma: “Permettetemi di emettere e controllare la moneta di una nazione e non mi importa chi fa le sue leggi.” George Orwell ha scritto: “Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.” Chi realizza queste due aspirazioni ha in pugno miliardi di esseri umani ignari e, dunque, vittime inconsapevoli, pronte al suicidio culturale e non solo.
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Categoria: Generale
bestie parlanti create solo per servire gli eletti, perfetta coerenza.
Ottimo articolo, da aggiungere che circa l’ottantacinque percento degli schiavisti verso le Americhe erano ebrei e che l’isola di Pasqua fu spopolata dagli ebrei con lo schiavismo. Il fu popolo eletto non si smentisce mai