Famiglia, Scuola e Natalità: Milei, Prendi Esempio da Meloni. Bernardino Montejano.
15 Febbraio 2025
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il prof. Bernardino Montejano, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sul presidente argentino Milei, e su Giorgia Meloni. Buona lettura e diffusione.
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MILEI: MELONI TI MOSTRA LA STRADA
“Famiglia, scuola e natalità: alcune misure positive del Governo Meloni” è il titolo dell’articolo di Giuseppe Brienzo del 5 febbraio, che indica a Javier Milei il cammino che deve iniziare a percorrere se vuole rettificare quello che sta seguendo l’Argentina, disegnato negli ultimi tempi dai governi oscuri dei Kirchner, di Mauricio Macri e di Alberto Fernández e che ci porta verso l’abisso.
Poiché le leggi devono essere i muri che proteggono la Nazione, quando vi rinunciano, “possono essere capaci di portare alle sue radici le peggiori cause di dissoluzione”.
E questo è il nuovo Codice civile e commerciale in vigore in materia di famiglia, opera di tre pervertiti: un uomo, Ricardo Lorenzetti, che ancora si aggira per il Tribunale e una coppia di veterane, Elena Highton de Nolasco e Aída Kemelmajer de Carlucci.
In questa creazione malvagia, i rapporti familiari sembrano essere regolati dai concetti di libertà e di uguaglianza, con l’obiettivo, secondo Lorenzetti, di “democratizzare la famiglia”.
Gli articoli che regolano i dati personali per il matrimonio e l’atto costitutivo omettono qualsiasi riferimento al sesso. Proponiamo di abrogarle e di ripristinare la precedente legge 23.515, art. 172, che prevedeva: “È essenziale … che l’uomo e la donna abbiano espresso il loro pieno e libero consenso dinanzi all’autorità competente per stipulare il contratto”.
Una volta sposati, compaiono i doveri di assistenza e sostegno, ma il dovere legale di fedeltà svanisce, sostituito da un fragile dovere morale: anche il dovere di convivenza non compare più.
Questo matrimonio è così precario che è prevista la nullità della rinuncia al divorzio, che può essere decretata, su richiesta di entrambi o di uno solo, il giorno dopo le nozze, dopo una rapida delusione diurna o notturna, a tavola o a letto.
Come sottolinea Lorenzetti, «vengono eliminati tutti i limiti temporali… così che i coniugi sono anche i veri protagonisti della rottura del loro matrimonio, poiché un buon divorzio contribuisce alla pace familiare e sociale».
È interessante sottolineare l’incoerenza di Lorenzetti, che da una parte predica «la libertà degli sposi nella costruzione, nella vita e nella rottura del matrimonio, ma ignora questa libertà per chi vuole sposarsi per tutta la vita, ignorando che nel matrimonio, come nelle grandi imprese storiche, bisogna essere disposti a bruciare le navi al momento dello sbarco».
Sono scomparsi la separazione personale e tutti i motivi che la costituivano e il divorzio: sono scomparsi l’adulterio, il tentato omicidio, l’istigazione a commettere delitti, le ingiurie gravi, l’abbandono volontario e doloso.
Viene sancito il divorzio “espresso”. Stimiamo che con il nuovo regime si possano contrarre 240 matrimoni in quattro decenni, a patto che una persona desiderosa di qualcosa di nuovo abbia l’energia e il denaro necessari.
Accanto a questo matrimonio svalutato, compare l’antico concubinato, riconosciuto legalmente e prestigioso, oggi chiamato “convivenza”.
In conclusione, come ha spiegato Lorenzetti, «la società è pluralistica, c’è il matrimonio tradizionale, il matrimonio tra persone dello stesso sesso, le unioni tra conviventi, le persone che vivono in coppia ma non vogliono sposarsi… i giovani che convivono prima di sposarsi, le coppie che hanno deciso consapevolmente e volontariamente di stare lontane dal matrimonio».
In questo modo Lorenzetti accoglie vari tipi di coppia, ma dimentica altre possibilità: il poliamore, la poligamia, la poliandria, la famiglia comunitaria, le unioni scambiste, la comunità geriatrica.
Riteniamo che ciò sia sufficiente e per maggiori informazioni rimando al nostro “Progetto di riforma del Codice civile e commerciale. Un’analisi critica”. (Dall’Alcázar, Buenos Aires, 2012).
Questa è l’eredità del kirchnerismo e dei suoi complici che dobbiamo correggere e riportare al buon senso.
Il secondo ambito è la scuola e qui, per mostrare la complicità di Macri in tanta spazzatura, ricorderemo solo la dichiarazione dell’Istituto di Filosofia Pratica “Sul sito web Chau Tabú” del 19 dicembre 2013, in (Dodici anni di dichiarazioni che non hanno bisogno di chiarimenti, Infip, Buenos Aires, 2017, p. 209 e segg.).
La dichiarazione inizia così: “Siamo di fronte a una dura lotta tra il governo nazionale e il governo di Buenos Aires, su chi corrompe di più dall’infanzia in poi. Prima inizia il compito, meglio è. Più viene impedito loro di vivere un’infanzia e un’adolescenza sane, meglio è”.
Il portale, di responsabilità diretta di María Eugenia Vidal con l’avallo di Mauricio Macri, “è stato sviluppato rigorosamente da specialisti della salute e dell’istruzione e il suo contenuto è stato rivisto dalla Federazione Argentina di Lesbiche, Gay, Bisessuali e Trans (FALGBT)” per “soddisfare i diritti a un’informazione completa, scientifica e laica sulla sessualità e a un’educazione laica, senza pregiudizi”. Vale la pena notare che Vidal si è laureato in Scienze Politiche presso la Pontificia Università Cattolica Argentina.
Il portale contiene tutta la spazzatura possibile sull’argomento, tranne una visione sana e cristiana della sessualità. Questa visione distorta è oggi alimentata e promossa da Kicillof nella provincia di Buenos Aires ed è ciò che dobbiamo sradicare.
Il terzo punto è il tasso di natalità. Abbiamo parlato di recente del calo della popolazione nel CABA, invaso da cani e gatti, con sempre meno bambini.
Non parleremo del capo del governo che non è interessato all’argomento, ma consiglieremo a Javier Milei, che tanto è entusiasta di Giorgia Meloni, di interessarsi a lei, che, preoccupata per il futuro dell’Italia, sta avviando una sana politica di sostegno alle famiglie e alle nascite.
Tra le misure previste vi sono l’aumento del 50% dell’indennità per le famiglie con figli di età inferiore a un anno, un aumento equivalente per le famiglie con quattro o più figli, l’aumento del congedo per i genitori con figli piccoli, l’aumento della quota di sostegno per gli asili nido, l’aumento dei contributi pubblici per le scuole private e delle detrazioni fiscali, la creazione di un fondo con carta risparmio per l’acquisto di beni di prima necessità e la priorità per le famiglie numerose nell’accesso alla prima casa.
Meloni ha inoltre difeso, sia a livello nazionale che internazionale, il principio della dignità umana nel concepimento e nella fine della vita.
Milei dovrebbe seguire la politica di Meloni, come Victor Orban, che oggi dimostra che è possibile, e distinguersi nettamente dai tanti complici della decadenza, dal PRO ad alcuni rabbini, vescovi e preti di baraccopoli.
Buenos Aires, 8 febbraio 2025.
Bernardino Montejano
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Categoria: Generale
Davvero il governo italiano sta attuando tali misure? Neanche il governo italiano riesce a fare sapere le cose buone che fa per l’ Italia con questa stampa e questi preti sinistri.