Coincidenze Incredibili. Don Dolindo, Wojtyla, Civitavecchia e suor Eugenia Giussani. E Fatima…Sergio Russo.
15 Febbraio 2025
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, Sergio Russo offre alla vostra attenzione queste riflessioni che hanno come punto di partenza le apparizioni della Madonan a Fatima. Buona lettura e condivisione.
§§§
UN’INCREDIBILE STORIA DI COINCIDENZE
CHE HA PER PROTAGONISTI: DON DOLINDO,
LA MADONNINA DI CIVITAVECCHIA, SAN GIOVANNI PAOLO II,
IL SANTO VECOVO PAVEL HNLICA E SUOR EUGENIA GIUSSANI
Carissimi Lettori di Stilum Curiae, prima però di presentarvi questa incredibile storia, mi preme portarvi a conoscenza della pubblicazione del Secondo Volume della Collana “Il Terzo Segreto di Fatima: chiave di volta per capire i tempi in cui viviamo” (qui), poiché esso contiene, in anteprima nazionale, la traduzione italiana del più noto forse, fra i “romanzi” di padre Malachi Martin, esperto conoscitore del Messaggio di Fatima e, ma soprattutto, dell’enigmatico Terzo Segreto.
Quindi, è con una certa emozione, che metto oggi a disposizione di ogni appassionato Lettore, proprio l’opera più famosa del grande Malachi Martin: “Windswept House (A Vatican Novel) – La Casa spazzata dal vento”.
Testo che potrete appunto trovare all’interno di questo Secondo Volume della Collana “Il Terzo segreto di Fatima” (qui).
Inoltre vi segnalo ancora il Primo Volume (qui), al cui interno si trova invece il libro, inedito in italiano, di “El Sol eclipsado – Il Sole eclissato”, scritto nell’anno Duemila, in occasione del disvelamento del Terzo Segreto, a Fatima, il 26 giugno 2000.
Ed infine, sempre per gli appassionati delle tematiche legate agli Ultimi Tempi, altri sei testi pubblicati dal sottoscritto (primo, secondo, terzo, quarto, quinto e sesto).
Il seguente articolo è comparso su “Roma”, Quotidiano d’informazione fondato nel 1862, a firma della giornalista Rosa Benigno, in data 5 febbraio 2022, e dal titolo “Don Dolindo, la Madonnina di Civitavecchia, Papa Woityla e Suor Eugenia”:
Storia di una profezia, di una vocazione e della caduta del Comunismo sovietico.
Se tra le mani di una giovane donna transita una statuina della Madonna che, poi, a Civitavecchia, lacrimerà sangue e diventerà effigie sacra e di devozione anche del Santo Papa Giovanni Paolo II.
E se la stessa giovane, dopo qualche anno, ritrova casualmente un documento che testimonia due importanti profezie di Don Dolindo Ruotolo, il sacerdote mistico di Napoli, parroco della Chiesa di San Giuseppe de’ Vecchi. Ebbene, questa donna va cercata e conosciuta.
Stiamo parlando di una suora, che però non ha alcuna voglia di raccontarsi né che si racconti nulla di lei. Ed è difficile risalire a queste due storie che la riguardano. Per questo abbiamo voluto prima capire chi è Suor Eugenia Giussani, per riuscire a ricostruire due momenti che hanno attraversato la sua vita, due vicende importanti per chi vive con fede non solo la messa della domenica, ma anche il dipanarsi dei cambiamenti della storia come un unico sorprendente disegno divino e che approda alla caduta del Comunismo sovietico.
Partiamo da Eugenia, lanciando uno sguardo nella sua vita, quando era una ragazza degli anni Ottanta. Una bella giovane, bionda e solare, che vive la sua vita con l’ottimismo e l’energia della sua fresca età: viaggia, scia, nuota, pattina, gioca a tennis e frequenta i suoi amici tra la scuola e le aspirazioni di formare prima o poi una famiglia. Non era per niente previsto che nel suo armadio entrasse l’abito da suora, anzi si è trovata a un passo dal salire sull’altare per coronare il sogno di diventare sposa del suo fidanzato: era tutto pronto, abito di pizzo, scarpe e velo bianco.
Una ragazza fortunata, perché lei stessa – in una rivista religiosa edita da “Pro Deo et fratribus onlus” – si racconta come una persona che ha avuto “un’infanzia felicissima, circondata dall’amore dei miei genitori. Sono cresciuta a Varese, in una bella villa con piscina, dove non mi è mai mancato nulla”. Ma tutto quello che la circondava e anche il fidanzato e quel matrimonio all’orizzonte non erano per lei abbastanza: “sapevo che avrei avuto il 90 per cento dalla vita, ma io volevo il 100”.
Ed eccola, nelle foto, interessata alle auto da corsa, ai motori, i cui è tuttora appassionata, nello staff dei volontari per i soccorsi della Croce Rossa a Varese, sulle piste del Gran premio.
Tuttavia, nel suo sereno percorso di giovane donna maturava la convinzione di trasformare in una scelta consistente quel desiderio di “non accontentarsi del 90%”. Accadde che il matrimonio andò a monte per un diverbio tra fidanzati. Eugenia riacquistò la leggerezza della libertà di scegliere un’altra strada. “Quale?”, si chiedeva. In un’altra foto, sempre lei, è a Medjugorie con i genitori, le sorelline e don Pablo Martìn, sacerdote amico di famiglia.
È il 1995, si prepara quel primo “avvenimento” che noi definiremo “mistico” perché tale si rivelerà.
A Medjugorie, prima di rientrare tutti in Italia, don Pablo Martìn chiede di essere accompagnato nell’acquisto della statuina di una Madonnina, che il sacerdote aveva promesso in regalo a una famiglia della sua parrocchia di Civitavecchia. È proprio Eugenia ad accompagnare don Pablo e a scegliere quella Madonnina che il presule benedirà appena viene messo nelle sue mani, nello stesso negozio.
“Alcuni mesi più tardi – racconta suor Eugenia oggi – il 2 febbraio 1995, questa piccola statua pianse lacrime di sangue per la prima di quattordici volte e, in seguito, divenne famosa come “la Madonnina di Civitavecchia”. La soprannaturalità del fatto venne confermata perfino da Papa Giovanni Paolo II”. La vocazione della ragazza si manifesterà mentre gestiva lo stuolo di fedeli che cominciò ad affluire a Civitavecchia, nelle giornate che la videro impegnata a disciplinare la folla, per dare una mano alla parrocchia di don Pablo, un aiuto che il sacerdote aveva chiesto a tutta la famiglia Giussani, giunta da Varese per soccorrerlo. “Signore – pregò Eugenia – ho conosciuto la bellezza dell’amore umano, ma non mi è mai bastato. Ti prego, fammi sentire com’è il Tuo amore”.
“Quella notte – racconta – nel mio cuore si riversò un amore talmente sovrabbondante che per la prima volta sperimentai la gioia della vera pienezza e interiormente fu come se il Signore mi dicesse: ‘Figlia mia, ti ho fatto conoscere e assaporare una goccia del mio amore, adesso sei libera di scegliere!’. Compresi – prosegue – che Gesù mi avrebbe amato allo stesso modo qualsiasi fosse stata la mia decisione, sarebbe solo cambiata la mia felicità… scelsi Colui che mi avrebbe dato il 100%… scelsi Gesù!”. Nel novembre 1995, a Civitavecchia, Eugenia conobbe il vescovo Hnilica, fondatore della comunità Famiglia di Maria, e colui che divenne il suo padre spirituale, padre Paul Maria Sigl. E dobbiamo tenere in mente questa tappa della sua vita, perché il vescovo Hnilica era colui al quale Papa Giovanni Paolo II affidò l’incarico di assolvere a uno dei messaggi che la Madonna delle apparizioni di Fatima lasciò ai tre pastorelli nel 1917.
L’8 luglio 1996 Suor Eugenia vestì la gonna blu di novizia e le scarpe bianche del suo abito da sposa, originariamente destinate a quel matrimonio che non si celebrò. Il suo “sì” sull’altare lo ha pronunciato per diventare religiosa nel Santuario mariano slovacco di Sastin.
E poi? “La pace e la gioia hanno pervaso interamente il mio cuore e tutt’oggi ancora le sperimento”.
Non ci racconta più nulla Suor Eugenia.
Ma, c’è di lei un’altra storia da aggiungere in questo suo profilo. È un accadimento che abbiamo trovato nel libro “Gesù, pensaci tu”, scritto dalla nipote di don Dolindo Ruotolo, Grazia Ruotolo, insieme con il giornalista Luciano Moio (ed. Ares).
Partiamo dal 2 luglio 1965. Don Dolindo invia una cartolina a un diplomatico della Polonia, conte Vitold laskowski. Nel testo ci sono indicazioni che fanno presagire l’avvento di Giovanni Paolo II e il crollo del muro di Berlino, rispettivamente con 13 e 24 anni di anticipo. La cartolina ritrae l’effigie di Maria Regina Gloriosissima.
Il manoscritto di don Dolindo Ruotolo, la cui copia fu autenticata il 24 marzo 1979 dal vescovo slovacco Pavel Hnilica (1921-2006), amico personale di Wojtyla, riguarda la fine del comunismo.
Come racconta il libro “Gesù, pensaci tu”, Don Dolindo scrive in quella cartolina quanto aveva sentito nel suo intimo:
“Maria all’anima. Il mondo va verso la rovina, ma la Polonia, come ai tempi di [Giovanni, ndr] Sobieski, per la devozione, sarà oggi come i 20mila che salvarono l’Europa e il mondo dalla tirannia turca [sotto le mura di Vienna nel 1683, ndr]. Ora la Polonia libererà il mondo dalla più tremenda tirannia comunista. Sorge un nuovo Giovanni, che con marcia eroica spezzerà le catene, oltre i confini imposti dalla tirannide comunista. Ricordalo. Benedico la Polonia. Ti benedico. Beneditemi. Il povero don Dolindo Ruotolo Via Salvator Rosa 58, Napoli.”
Ma questo prezioso documento va perduto. Nel 1978, viene trovata una copia. Accade proprio l’anno dell’elezione al soglio pontificio di Karol Wojtyla, il “nuovo Giovanni”, come profetizzato da don Dolindo in quelle poche righe. La copia fu rinvenuta da una delle figlie spirituali del sacerdote mistico napoletano, che proseguivano l’opera dell’Apostolato Stampa, ma mancava l’originale di cui iniziò la ricerca.
Venne contattato il destinatario di quel messaggio, il conte Vitold laskowski, il quale spiegò che neppure lui possedeva più l’originale, perché lo aveva donato al vescovo cecoslovacco Pavel Hnilica, profugo negli anni della dittatura comunista.
Ricordate? Pavel Hnilica è proprio quel vescovo che Suor Eugenia Giussani accenna di avere conosciuto nel novembre del 1995, a Civitavecchia, dove la Madonnina acquistata da don Pablo e da lei a Medjugorie pianse lacrime di sangue.
Ed ecco, siamo al secondo accadimento “mistico” in cui troviamo Suor Eugenia attiva protagonista. Poiché, il 2005, l’anno della morte di Giovanni Paolo II, l’originale cartolina tanto cercata e andata dispersa viene ritrovata in una cassa, in quel periodo, suor Eugenia Giussani era al servizio di monsignor Hnilica – sono le strane vie che intreccia il Signore – che assistette sino all’ultimo. Il Vescovo desiderava portare con le sue mani quel prezioso manoscritto a Napoli e poter pregare sulla tomba di don Dolindo a San Giuseppe dei Vecchi. Ma non ce la fece: era già molto malato e morì nel 2006. Ma, affidò quella immaginetta a suor Eugenia, incaricandola di portarla ugualmente a Napoli, dopo la sua scomparsa. Un compito assolto da suor Eugenia che ha un’amicizia con la nipote di don Dolindo Ruotolo, Grazia Ruotolo, nelle cui mani è ritornato il testo della profezia a lungo cercata.
Per completezza di questa storia, che avevamo cominciato a raccontare per conoscere questa dolce e tenace suora dell’ordine religioso “Famiglia di Maria”, bisogna raccontare cosa esattamente ha rappresentato quel manoscritto di don Dolindo, finito nella custodia della suora di Varese per tornare a Napoli. Quella profezia su Giovanni Paolo II si intreccia, infatti, con uno dei Messaggi di Fatima, quello che ha affidato ai Papi della Chiesa di Roma il compito di consacrare la Russia al Cuore della Madonna. Ciò che San Giovanni Paolo II fece in segreto, inviando il vescovo Pavel Hnilica nel 1984. Una specialissima missione che venne assolta il 24 marzo di quell’anno a Mosca dove, mimetizzato in un gruppo di turisti stranieri, monsignor Hnilica, dalla chiesa sulla piazza Rossa, fece solenne orazione, con i testi consegnatigli dal Papa stesso. Hnilica fu l’uomo nelle cui mani era stato consegnato il testo con la profezia di Don Dolindo sul ruolo che Giovanni Paolo II avrebbe avuto nella storia.
Così è… se vi pare!
Sergio Russo
§§§
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
BIC/SWIFT: UNCRITM1E35
ATTENZIONE:
L’IBAN INDICATO NELLA FOTO A DESTRA E’ OBSOLETO.
QUELLO GIUSTO E’:
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
Condividi i miei articoli:
Tag: FATIMA, malachi martin, russo
Categoria: Generale
https://www.youtube.com/live/qCncVRDfX60?si=a9JeaXFoVMZ5Mr9v
Ops MALACHI MARTIN
Da qualche parte online c’e’ un prete che ha conosciuto l’ex prete MALACHI MARTIN. Tra l’altro il primo prete e’ un conservatore e ha avuto accesso a personaggi dentro il vaticano. Beh in sintesi. Leggete MARTIN come un romanzo e basta. Sulla persona ascoltate….una pianta faksa può darsi fritti sinceri?
Tanto romanzo non mi sembra “La casa spazzata dal vento”. In controluce, ci sono moltissime cose reali, per chi le vuole vedere, naturalmente.
Ritengo si renda necessario e indispensabile partire dal fatto che l’Usurpazione Pietrina compiuta oggi a danno della Chiesa, non può in alcun modo essere equiparata ad una “semplice” elezione antipapale, come successo nel corso dei secoli, ma sempre partorita dal “seno” della Chiesa e mai con lo scopo ed il fine ultimo di demolirla sia dall’esterno, che dall’interno…l’Usurpazione di oggi, architettata nel tempo ( e non a caso, ne’ per sbaglio considerata come la prova finale della Chiesa),consiste in un vero e proprio “attacco”, in un vero e proprio “colpo di stato” sferrato contro la Chiesa e lo stesso Stato del Vaticano e certificato, in primis, dall’Atto Dichiarativo pronunciato e firmato dall’ultimo legittimo Pontefice regnante, Papa BXVI, Impedito fino alla sua morte!!!
A denunciare questo “golpe” è quindi chiamato oggi ogni singolo cattolico, per poi “dissociarsi” dall’unita’ operativa di potere costituitasi per volere, trame, inganno ad opera esclusivamente umana(!!!), e per continuare a rimanere fedele a NSGC ed alla Sua Santa Chiesa Cattolica attraverso le “leggi”, le “disposizioni”, i “modi” di sempre, ossia quelli previsti e stabiliti nei suoi duemila anni di Pellegrinaggio su questa Terra e che contemplano anche lo stato di Sede Vacante, fino a quando il Signore vorrà e permetterà… e comunque prima di “meritarci” un nuovo e legittimo Sommo Pontefice!
Carissima EA, concordo su tutto.
Ma sull’ultima parte, scusami se mi permetto di precisare che è per volontà “permissiva” di Cristo e NON per Sua volontà, impedire a se stesso di tornare a governare visibilmente la Sua Chiesa attraverso il legittimo successone di Pietro Benedetto XVI.
Ma è per volontà di satana e soprattutto dei cardinali di lui servi che si rifiutano di “riconoscete” ufficialmente BXVI quale ultimo legittimo Vicario di Cristo e, anzi esortano i fedeli a non uscire dalla falsa chiesa dell’impostore iniquo JMB e quindi di macchiarsi del loro stesso gravisssimo reato di SCISMA.
Facendolo passare per volontà di Dio.
No.
Gesù Cristo è morto in croce perché é SUA VOLONTÀ donarsi sacramentalmente ai Suoi figli sopratutto ADESSO, che ne abbiamo vitale bisogno per poter affrontare le prove della grande tribolazione.
MA SE ADESSO GESÙ NON PUÒ DONARSI A NOI, NON È PER SUA VOLONTÀ, PERCHÈ DIO NON PUÒ VOLERE IL MALE DEI SUOI FIGLI.
MA È PER VOLONTÀ DI SATANA E DI TUTTI I SUOI SERVI IPOCRITI, CHE, PER TIMORE DI PERDERE POTERE E PRIVILEGI SI OSTINANO A RESTARE NELLA CHIESA DELL’ANTICRISTO, RENDENDO INVALIDO IL S SACRIFICIO DI CRISTO.
QUANDO INVECE È PRIMO DOVERE DEI CARDINALI DI S. ROMANA CHIESA RICONOSCERE IL LEGITTIMO ULTIMO VICARIO DI GESÙ CRISTO BXVI, CHE MAI HA REVOCATO IL MINISTERO PETRINO.
https://youtu.be/tqrEqx8bfL4?si=Zg4gq469WuWK4J5R
Ma, d’altronde, anche la Madonna a Fatima, già ci aveva annunciato che SATANA, si sarebbe introdotto al vertice della chiesa con lo scopo di distruggere Cristo e la sua Chiesa, costruendo una FALSA CHIESA … quella massonica del suo vicario BERGOGLIO.
Ma per uscire da questa impostura, basterebbe obbedire al s. Magistero della Chiesa: infatti, papa Leone XIII in Satis Cognitum, ribadisce che per RI-DARE LA SALUTE ALLA CHIESA DI CRISTO È NECCESSARIO RI-DARE LA DIGNITÀ RUBATA AL LEGITTIMO ULTIMO VICARIO DI CRISTO BENEDETTO XVI.
Come?
Attraverso L’OBBEDIENZA AL VERO PAPA e seguendo il suo umile esempio: abbandonando cioè le strutture del vaticano e delle chiese occupate dall’esercito nemico, per ricostituire la Chiesa Spirituale di Cristo nelle catacombe, come nel tempo della persecuzione dei primi cristiani.
Chiesa “Spirituale” che papa Benedetto ha CORAGGIOSAMENTE RAPPRESENTATO fin dal 2013 quando fu costretto in sede impedita dalla massoneria ecclesiastica che gli ha usurpato (ma solo materialmente) il trono di S. Pietro.
Eminenze Reverendissime Cardinali di s. Romana Chiesa, Vi supplovco in ginocchio di uscire della chiesa di satana e del suo vicario JMB, per amore e compassione del piccolo resto del gregge di Cristo a Voi affidato: SINE DOMINICO NON POSSUMUS❗️
Grazie carissima Gabriela per questa tua giustissima correzione e precisazione a cui pienamente aderisco e convergo… e grazie sempre per la tua presenza, la tua vicinanza e per la tua preziosissima voce e testimonianza.
Sono io che ringrazio te sorella per la tua perseverante testimonianza cristiana.
Avanti assieme “con Cristo per la vita.”
Un abbraccio forte.
Caro Sergio, se è VERITÀ DI FEDE che Cristo governa VISOBILMENTE la Sua Chiesa attravero il legittimo successone di Pietro da lui stabilito in un valido conclave, come fa Gesù a governare la Sua Chiesa da quando è morto il Suo ultimo vicario BXVI e ancora non è stato eletto il suo successore?
Forse che Gesù può guidare visibilmente la Sua Chiesa attraverso l’impostore iniquo che insegna un vangelo diverso dal Suo?
No.
Sarebbe bestemmia solo il pensarlo.
Dunque, se come spiega il C. M. di S. Pio X al n. 44:
“la Chiesa docente è costituita dal Papa o Sommo Pontefice e dai VESCOVI UNITI CON LUI”.
E non dall’antipapa e dai vescovi a lui uniti. oggi la chiesa militante ( fedeli) priva della chiesa docente è come un corpo senza il capo.
GRIDATELO AI CARDINALI CHE HANNO ABBANDONATO IL GREGGE DI CRISTO NELLE FAUCI DEL LUPO TRAVESTITO DI BIANCO!
https://youtu.be/tqrEqx8bfL4?si=Zg4gq469WuWK4J5R
https://www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/fiv.htm
https://youtu.be/AhbWBdMk92E?si=3TQDc280jaWoSXpQ&sfnsn=scwspwa
http://www.parrocchiabrugnetto.it/catpiox.htm#:~:text=Il%20Papa%20e%20i%20Vescovi%20uniti%20con%20lui%20costituiscono%20la%20Chiesa,verit%C3%A0%20e%20le%20leggi%20divine.
Il giornalista è Luciano Regolo. Moio non esiste, esiste Moia, in tutt’altre faccende affecendato.
Se per un cattolico credente, consapevole dell’ usurpazione avvenuta e perpetrata a danno del Soglio Pietrino, il ripristino della Legittimità si riduce anch’esso ad un semplice atto “di facciata”, privo, in pratica, di tutto il suo valore intrinseco, della sua Essenza, della sua Centralità, Unica ed Insostituibile, per la vita della Chiesa e della Fede, a cosa servirebbe, in fin dei conti, auspicarlo, invocarlo, denunciarlo, attenderlo…?!!! Se un Papa vale un antipapa, o ancor peggio, se un Papa vale Nessuno, chiunque Sieda o non Sieda più sulla Cattedra di Pietro, per tanti cattolici non sembra fare più alcuna differenza, non contare nulla, non intaccare nulla, dando sempre la possibilità di continuare a celebrare, partecipare ed Usufruire dei Sacramenti a prescindere… da tutto e da tutti, si anche da tutti, in quanto membra del Corpo Mistico di Cristo, le quali a quel Corpo si ritrovano Uniti Grazie, per Mezzo e in Virtù dell’Unico Capo, Visibile nel legittimo Pontefice (Vicario di Cristo), o Invisibile in Sede Vacante, la quale, a Pieno Titolo e Diritto, necessariamente deve anch’essa diventare Visibile e Udibile!!!
[A meno che, anche in questo caso, continui a valere la regola del fare ognuno come gli pare!!!].
Caro Sergio, il problema principale oggi nella chiesa, per me e per tanti fedeli è questo:
Assodato che Bergoglio è l’impostore eretico invalidamente eletto per il can. 332§2, ne consegue che da quando è morto il katéchon BXVI, iI capo visibile di tutta la Chiesa e Vicario di Gesù Cristo, capo invisibile, LA CHIESA DOCENTE DI CRISTO NON C’È PIÙ❗
Perché, come spiega il C. M. di S. Pio X al n. 42:
“I legittimi Pastori della Chiesa sono il Papa o Sommo Pontefice e i VESCOVI UNITI CON LUI”.
Ma adesso che il papa è morto e non c’è nessun cardinale di S. Romana Chiesa che abbia il coraggio di riconoscere formalmente BXVI ultimo legittimo Vicario di Cristo ed eleggere il suo successore….
LA CHIESA DOCENTE DI CRISTO NON C’È PIÙ. (C. M. 44)
Al suo posto c’è quella “scismatica” dell’impostore iniquo, perché TUTTI I CARDINALI, I VESCOVI E I SACERDOTI RICUSANO OSTINATAMENTE DI RICONOSCERE IL LEGITTIMO ULTIMO PASTORE (BXVI), E PERCIÒ SONO SCISMATICI, SEPARATI DALLA CHIESA”. (C.M. n.154-129)
E pertanto, sono illusi coloro che credono che Gesù’Eucaristia possa essere presente nella falsa chiesa massonica dell’impostore iniquo.
Perché, come insegna Papa S. Leone Magno:
“Fuori della Chiesa, che è il Corpo di Cristo”, né buono è il sacerdozio né VERO è il SACRIFICIO” perché gli eretici e gli scismatici sono “SEPARATI” dalla CHIESA.
◾DUNQUE NON SONO IN GRADO DI FARE UN VERO SACRIFICIO!
http://www.parrocchiabrugnetto.it/catpiox.htm#:~:text=Il%20Papa%20e%20i%20Vescovi%20uniti%20con%20lui%20costituiscono%20la%20Chiesa,verit%C3%A0%20e%20le%20leggi%20divine.
Finché il papa emerito era in vita l’eucarestia era valida?
Caro Vittorio, a questa domanda le risponde il s Magistero della Chiesa in Ecclesia de Eucaristia n. 39 e in Il primato del Successore di Pietro n. 11- 15, e nel cap.Sacralità in DOMENICAE CENAE di s S. GPII.
Laddove è ribadida, la grande VERITÀ che la messa è INVALIDA e pure SACRILEGA se celebrata con PIENA “COSCIENZA” con un impostore massone luterano che non è mai stato il papa capo della Chiesa di Cristo, bensì il capo di una setta massonica anticristica.
SERVE LA PIENA COSCIENZA.
Infatti, esistono pochi veri sacerdoti, scomunicati già da molti anni, perché contrari ad es. ad AMORIS LAETITIA, (che insegna una dottrina contro.aria a quella del Sacro magistero infallibile di s GPII FAMILIARIS CONSORTIO) , che non celebravano più da tempo una cum l’antipapa Bergoglio, ma una cum Benedicto, sapendo che lui era rimasto il Legittimo papa della vera CHIESA “SPIRITUALE” DI CRISTO, se pur impedito nel suo esercizio, ma non nel sacrificio e nella preghiera, come da lui ribadito.
Ma adesso che è evidente a TUTTI che Bergoglio è un antipapa anatema anticristo, io credo non esista una responsabilità e crudeltà maggiore da parte di quei sacerdoti che da anni impediscono a Gesù di unirsi SACRAMENTALMENTE ai suoi figli in messe valide in unione con la Santa Chiesa Cattolica, e non più con la setta scismatica dell’impostore iniquo jmb.
E per quelli che non si decidono perché temono di restare senza casa né stipendio, ricordo che esiste la divina provvidenza.
Caro Sergio,
il mistero del legame tra Cristo e la Chiesa è come quello degli sposi. San Paolo agli Efesini scrive che “è un mistero grande”. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo.
L’apostolo aggiunge: “per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! Così anche voi: ciascuno da parte sua ami la propria moglie come se stesso, e la moglie sia rispettosa verso il marito”.
All’indomani della festa dei Santi Cirillo e Metodio la “ventata slava” del tuo racconto (Hnilica, Wojtyla, Medjugorje, la Russia…) si salda con le belle figure di fede italica, da Varese a Napoli, con sullo sfondo Fatima, raccogliendo per San Valentino tanti innamorati felici.
E’ bello sapere la Chiesa legata indissolubilmente a Cristo, specie di questi tempi in cui la sposa è visibilmente disordinata e disadorna. Il giubileo è partito con più transenne che pellegrini, ma non è detto che termini nello stesso deserto di entusiasmo.
Il combattimento spirituale imperversa specialmente nel mondo cosiddetto occidentale trasformato in luogo di apostasia manifesta per il tradimento delle élite cattoliche, prone e asservite a chi è pervicacemente ostile a Cristo. Si è svenduta la tradizione e si è snaturata la cultura, propalando il vizio a partire dall’infestazione della chiesa con religiosi fautori di quell’inclinazione nei seminari e nella gerarchia.
Tutto scritto in Apocalisse e nero su bianco nel catechismo post conciliare, eco della parte taciuta del terzo segreto di Fatima.
Il cristianesimo non ha nulla a che vedere con la superficialità religiosa che non distingue dal resto la croce, il trono di gloria di Cristo sovrano.
Aveva visto giusto Joseph Ratzinger, Benedetto XVI e da buon vicario di Cristo, umile operaio della vigna, ha salvato il seme… nel campo c’è ancora del buon grano.
Era necessario: basta vedere che cosa galleggia, emerso in dodici anni di katechon sospeso.
Il cristianesimo è un mistero grande come l’amore sponsale. Fedele perchè è eterno, eterno perchè fedele.
Ma lo è per anime riempite della visione beatifica di un amore così. Anime che contemplano Cristo sul trono perchè la loro anima è il tempio che si riempie della Sua gloria crocefissa. E restano lì. Non è uno dei tanti atteggiamenti religiosi, non ha nulla a che spartire con le cabale, le sharie, le pachamame e i gong. Nemmeno con Lutero o le Ong. Il dono divino della grazia cristiana fa dell’anima contemplativa il tempio non di una religione, ma della visione beatifica della gloria di Dio.
Non mira a padroneggiare regni terreni, al modo del principe di questo mondo, i un tempo che scorre e che scade. La croce gloriosa di Cristo redime coinvolgendo l’anima credente e fedele nella Sua eternità e nella profondità inscalfibile di quella bellezza. Non lo fa strappandoci dalla realtà, ma immergendo tutta la creazione in quella stessa carità eucaristica.
Un grande mistero: Gesù è qui, adesso e il Corpo Mistico, la sposa è con Lui per coinvolgere nel tempio tutta la creazione sotto gli sguardi delle anime-tempio.
La prova non spaventa, perchè Gesù ha insegnato anche a pregare: Padre Nostro, il tuo nome è santificato, il tuo regno è qui, la tua volontà si compie in me. Non lo chiedo: so che è così! Ci vuole un pane soprasostanziale per nutrirsene e Gesù è lì; ci vuole la contezza di essere sempre debitori, riconoscenti di questi doni che sovrabbondano le nostre misure; con questa contezza si è pronti ad essere generosi verso il debito altrui; però tutto questo ci supera e chiedo di non essere messo alla prova, che potrebbe vedermi vacillare… non facciamo gli spavaldi come il fariseo che vanta successi con Dio e irride il pubblicano; come chi fa pesare gli sbagli altrui ricordandoli ossessivamente, ma poi, filtrato il moscerino, trangugia letteralmente il cammello dell’odio che sprigiona dimenticandolo subito. Perciò, Padre, liberaci tu dal male!
Come? Gesù è re dal trono di gloria: la croce.
Carissimo R.S., i tuoi commenti sono sovente degli articoli veri e propri, degni di pubblicazione!
Grazie!!!
https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/giovagna
Caro Andrea, se potesse anche essere un po’ più esplicito sul collegamento con l’articolo di cui sopra, gliene sarei grato…